Il Bologna F.C. 1909 del futuro potrebbe essere affidato alla coppia Roberto Mancini - Pantaleo Corvino.
L'allenatore jesino e il direttore sportivo sarebbero stati fotografati insieme il 27/10/2014 mentre si trovavano a colloquio in un bar di Bologna da un utente del Forumrossoblù (l._d.), che si ringrazia per aver immortalato la scena: se l'incontro tra i due venisse confermato, potrebbe trattarsi di un vero e proprio scoop.
La foto è molto sgranata, pertanto non si può affermare con certezza che si tratti effettivamente di loro: l'utente che ha realizzato lo scatto ha dato assicurazioni in tal senso, io mi limito solo a riportare il fatto e a condividere l'immagine, lasciando a voi i giudizi.
Potrebbe trattarsi di un semplice colloquio informale tra colui che con ogni probabilità sarà il nuovo DS del Bologna e uno degli allenatori più vincenti dell'ultimo decennio: inutile negarlo, la possibilità che i due stiano già lavorando alla costruzione della squadra in vista della prossima stagione nella massima serie c'è e non è così remota.
Il progetto di Joe Tacopina e Joey Saputo è molto ambizioso e affidare la panchina ad uno degli allenatori più quotati sul mercato, da sempre legato alla città di Bologna, sarebbe un ottimo biglietto da visita per presentarsi in serie A da protagonisti.
Inoltre il fatto che un allenatore come Mancini decida di rimettersi in pista in una piazza come Bologna certificherebbe la bontà del progetto e spazzerebbe via tutti i dubbi sulle reali intenzioni della nuova compagine societaria.
Conosciamo più da vicino i due uomini che potrebbero far parte del Bologna del futuro.
Pantaleo Corvino è un dirigente sportivo segnalatosi negli anni come uno dei più abili talent scout del nostro campionato: ha lavorato per il Lecce e per la Fiorentina, portando alla ribalta numerosi talenti che hanno fatto le fortune sportive e finanziarie dei rispettivi club di appartenenza. Fermo dal 2012, il suo nome è da settimane accostato al Bologna e di recente si è recato in Canada a far visita al suo amico Joey Saputo, da pochi giorni azionista del club rossoblù.
Roberto Mancini non ha bisogno di presentazioni: esordì in serie A a soli 16 anni nella stagione 1981/82 con la maglia rossoblù, chiudendo il campionato con 30 presenze e 9 reti.
Fu un'annata tragica per il Bologna, visto che si concluse con una sanguinosa retrocessione in serie B, la prima in 73 anni di storia (era una delle tre società a non essere mai retrocesse, insieme a Juventus e Inter): una macchia indelebile, un bivio che portò uno dei club più gloriosi del calcio italiano a precipitare nei bassifondi delle serie minori e perdere per sempre il ruolo di nobile del campionato.
Mancini, ceduto alla Sampdoria al termine di quella stagione, ebbe una brillante carriera da calciatore che lo portò a conquistare sul campo due scudetti (Sampdoria e Lazio), sei Coppe Italia (un record), due Supercoppe Italiane, due Coppe delle Coppe e una Supercoppa Europea.
Appese le scarpe al chiodo, iniziò subito la carriera di allenatore conquistando trofei con tutti i club guidati: Fiorentina (Coppa Italia 2001), Lazio (Coppa Italia 2004), Inter (tre scudetti, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane), Manchester City (uno scudetto, una Coppa d'Inghliterra e un Community Shield) e Galatasaray (Coppa di Turchia 2014).
Che sia proprio lui, uno dei pochi a salvarsi in quell'annata maledetta, il prescelto per guidare il Bologna in vista di un ritorno in grande stile nella massima serie?
Il suo ingaggio avrebbe un valore simbolico eccezionale, perché significherebbe ricucire quel filo che si era spezzato in quel di Ascoli il 16 maggio 1982: l'ultimo grande talento ad indossare la maglia rossoblù mai retrocessa in serie B a guidare la riscossa del club dalla panchina.
Il sogno di rivedere Mancini a Bologna passa però da una "condicio sine qua non", la conquista della serie A sul campo: pertanto l'attenzione deve essere rivolta ai prossimi tre difficili impegni che metteranno di fronte i rossoblù a tutte le prime della classe, Trapani, Livorno e Carpi.
Al termine di questo trittico si capirà se la squadra è attrezzata per la promozione diretta o se occorrerà apportare dei correttivi durante il mercato di gennaio.
Nel frattempo, piena fiducia a Diego Lopez e Filippo Fusco: il gruppo sta facendo bene ed è giusto riconoscere tutti i meriti a chi lo ha costruito con fondi limitati per non dire nulli, riuscendo a tenere la barca in linea di galleggiamento in un momento molto delicato.
Per pianificare il futuro c'è ancora tempo, per ora accontentiamoci di vedere nomi di questo calibro accostati al BFC: i tempi in cui allenatori di terza o quarta fascia si permettevano di rifiutare la nostra panchina sono finiti.
L'allenatore jesino e il direttore sportivo sarebbero stati fotografati insieme il 27/10/2014 mentre si trovavano a colloquio in un bar di Bologna da un utente del Forumrossoblù (l._d.), che si ringrazia per aver immortalato la scena: se l'incontro tra i due venisse confermato, potrebbe trattarsi di un vero e proprio scoop.
La foto è molto sgranata, pertanto non si può affermare con certezza che si tratti effettivamente di loro: l'utente che ha realizzato lo scatto ha dato assicurazioni in tal senso, io mi limito solo a riportare il fatto e a condividere l'immagine, lasciando a voi i giudizi.
Potrebbe trattarsi di un semplice colloquio informale tra colui che con ogni probabilità sarà il nuovo DS del Bologna e uno degli allenatori più vincenti dell'ultimo decennio: inutile negarlo, la possibilità che i due stiano già lavorando alla costruzione della squadra in vista della prossima stagione nella massima serie c'è e non è così remota.
Il progetto di Joe Tacopina e Joey Saputo è molto ambizioso e affidare la panchina ad uno degli allenatori più quotati sul mercato, da sempre legato alla città di Bologna, sarebbe un ottimo biglietto da visita per presentarsi in serie A da protagonisti.
Inoltre il fatto che un allenatore come Mancini decida di rimettersi in pista in una piazza come Bologna certificherebbe la bontà del progetto e spazzerebbe via tutti i dubbi sulle reali intenzioni della nuova compagine societaria.
Conosciamo più da vicino i due uomini che potrebbero far parte del Bologna del futuro.
Pantaleo Corvino è un dirigente sportivo segnalatosi negli anni come uno dei più abili talent scout del nostro campionato: ha lavorato per il Lecce e per la Fiorentina, portando alla ribalta numerosi talenti che hanno fatto le fortune sportive e finanziarie dei rispettivi club di appartenenza. Fermo dal 2012, il suo nome è da settimane accostato al Bologna e di recente si è recato in Canada a far visita al suo amico Joey Saputo, da pochi giorni azionista del club rossoblù.
Roberto Mancini non ha bisogno di presentazioni: esordì in serie A a soli 16 anni nella stagione 1981/82 con la maglia rossoblù, chiudendo il campionato con 30 presenze e 9 reti.
Fu un'annata tragica per il Bologna, visto che si concluse con una sanguinosa retrocessione in serie B, la prima in 73 anni di storia (era una delle tre società a non essere mai retrocesse, insieme a Juventus e Inter): una macchia indelebile, un bivio che portò uno dei club più gloriosi del calcio italiano a precipitare nei bassifondi delle serie minori e perdere per sempre il ruolo di nobile del campionato.
Mancini, ceduto alla Sampdoria al termine di quella stagione, ebbe una brillante carriera da calciatore che lo portò a conquistare sul campo due scudetti (Sampdoria e Lazio), sei Coppe Italia (un record), due Supercoppe Italiane, due Coppe delle Coppe e una Supercoppa Europea.
Appese le scarpe al chiodo, iniziò subito la carriera di allenatore conquistando trofei con tutti i club guidati: Fiorentina (Coppa Italia 2001), Lazio (Coppa Italia 2004), Inter (tre scudetti, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane), Manchester City (uno scudetto, una Coppa d'Inghliterra e un Community Shield) e Galatasaray (Coppa di Turchia 2014).
Che sia proprio lui, uno dei pochi a salvarsi in quell'annata maledetta, il prescelto per guidare il Bologna in vista di un ritorno in grande stile nella massima serie?
Il suo ingaggio avrebbe un valore simbolico eccezionale, perché significherebbe ricucire quel filo che si era spezzato in quel di Ascoli il 16 maggio 1982: l'ultimo grande talento ad indossare la maglia rossoblù mai retrocessa in serie B a guidare la riscossa del club dalla panchina.
Il sogno di rivedere Mancini a Bologna passa però da una "condicio sine qua non", la conquista della serie A sul campo: pertanto l'attenzione deve essere rivolta ai prossimi tre difficili impegni che metteranno di fronte i rossoblù a tutte le prime della classe, Trapani, Livorno e Carpi.
Al termine di questo trittico si capirà se la squadra è attrezzata per la promozione diretta o se occorrerà apportare dei correttivi durante il mercato di gennaio.
Nel frattempo, piena fiducia a Diego Lopez e Filippo Fusco: il gruppo sta facendo bene ed è giusto riconoscere tutti i meriti a chi lo ha costruito con fondi limitati per non dire nulli, riuscendo a tenere la barca in linea di galleggiamento in un momento molto delicato.
Per pianificare il futuro c'è ancora tempo, per ora accontentiamoci di vedere nomi di questo calibro accostati al BFC: i tempi in cui allenatori di terza o quarta fascia si permettevano di rifiutare la nostra panchina sono finiti.
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