sabato 29 maggio 2010

Bologna F.C. 1909: video con tutti i goal della stagione 2009/2010

Bologna F.C. 1909
Ecco il video con tutte le reti realizzate dal Bologna nel campionato 2009/2010. Purtroppo manca il gol di Buscè contro la Juventus. Quindi 41 reti su un totale di 42.

Buona visione!

Fonte: You Tube, canale zerocinquantunoBo


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Ngc Cantù-Canadian Solar Virtus Bologna 72-65

Virtus Bologna
Si spengono al Pianella di Cantù le speranze della Virtus Bologna: la formazione di Lardo viene sconfitta in gara 5 dei quarti di finale dei playoff scudetto dai padroni di casa col punteggio di 72-65. I brianzoli chiudono così la serie sul 3-2 e approdano in semifinale, dove se la vedranno con la corazzata Siena.
I bianconeri, sotto per tutta la partita, erano riusciti a portarsi in vantaggio a 3 minuti dal termine dell'incontro, ma non sono riusciti ad arginare Mazzarino che ha preso per mano i suoi portandoli al successo. Ecco i parziali: 22-12, 41-37, 52-49.
Le V nere chiudono così una stagione fatta di alti e bassi e costellata da tanti, troppi infortuni.
Ora la Bologna cestistica si stringa attorno alla Fortitudo: in passato la competizione cittadina è sempre stata un valore aggiunto che ha contribuito a tenere alto il livello della pallacanestro sotto le due torri. Sono certo che poter rivivere al più presto le emozioni del derby darebbe una spinta a tutto il movimento, riavvicinando gli sponsor ad uno sport che sta progressivamente perdendo appeal: il dominio di Siena non lascia spazio a possibili sorprese e il calo di livello del nostro basket ne è la diretta conseguenza.
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Mazzeo San Severo-Amori Fortitudo Bologna 57-63

Fortitudo Bologna
Una Fortitudo con un grande cuore si aggiudica gara 3 della semifinale playoff di serie A Dilettanti espugnando il palazzetto di San Severo col punteggio di 57-63 e riconquistando il fattore campo perso dopo gara 2. Ora la serie è sul 2-1 per i biancoblù.
San Severo parte subito forte e chiude il primo quarto in vantaggio di 6 lunghezze (14-8).
Nel secondo quarto i biancoblù arrancano e vedono i pugliesi prendere il largo fino al +16. Solo un monumentale Malaventura (24 punti per lui, con un 6/8 da tre) riesce a tenere a galla i suoi con le sue triple, permettendo alla Effe di andare al riposo sul -6 (32-26).
Gli uomini di Finelli rientrano in campo col coltello tra i denti e mettono all'angolo San Severo con un incredibile 21-5 di parziale, chiudendo il terzo quarto sul +10 (37-47).
Nell'ultimo quarto San Severo tenta di rientrare in partita, ma la Fortitudo risponde colpo su colpo: un parziale di 7-0 riporta però i pugliesi sul -5 ad un minuto dal termine, ma i biancoblù non perdono la testa e riescono ad amministrare il vantaggio fino alla sirena.
Grande prova di carattere non c'è che dire. Sul -16, in un'ambiente carico a mille che già assaporava l'impresa di eliminare la grande favorita per un posto in LegaDue, il rischio che il gruppo si disunisse era molto forte. Invece gli uomini di Finelli non hanno perso la testa e trascinati da Malaventura hanno recuperato la fiducia nei loro mezzi, riuscendo a ribaltare il punteggio e a portare a casa un successo fondamentale.
Domenica si replica sempre a San Severo. I padroni di casa avranno l'obbligo di vincere per tenere viva la serie, i biancoblù potranno scendere in campo con più serenità, avendo la possibilità di disputare l'eventuale gara 5 al Paladozza davanti al proprio pubblico. Sperando ovviamente che non ce ne sia bisogno.
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martedì 25 maggio 2010

Amori Fortitudo Bologna-Mazzeo San Severo 55-63

Fortitudo Bologna
Gravissimo ko della Fortitudo Bologna contro San Severo in gara 2 della semifinale playoff di serie A Dilettanti. I ragazzi di Finelli, contro tutti i pronostici, cedono 55-63 al Paladozza e perdono così il vantaggio del fattore campo: ora la serie è sull'1-1 e i biancoblù dovranno necessariamente espugnare il campo avversario per agguantare la finale. Partita dal punteggio basso, con la Fortitudo molto imprecisa nel tiro da tre punti (10/35). Ecco i parziali: 14-8, 24-31, 38-43, 55-63.
Gara 3 si giocherà venerdì a San Severo: occorre un immediato riscatto, ma non sarà per nulla facile. La squadra pugliese, galvanizzata da questo successo storico, cercherà di regalare un sogno ai propri tifosi; i biancoblù invece dovranno dimenticare al più presto questo clamoroso scivolone interno ed evitare altri pericolosi cali di tensione, recuperando quella sicurezza che li aveva portati a dominare gara 1. Una vittoria rimetterebbe a posto le cose, un'eventuale sconfitta le complicherebbe tremendamente.
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lunedì 24 maggio 2010

Amori Fortitudo Bologna-Mazzeo San Severo 85-50

Fortitudo Bologna
La Fortitudo schianta San Severo in gara 1 della semifinale playoff di serie A Dilettanti. 85-50 il risultato finale, che ha visto i biancoblù faticare solo ad inizio partita per poi prendere definitivamente il largo nel secondo quarto. Top scorer Cittadini con 18 punti. Appuntamento martedì sempre al Paladozza per gara 2.

Se San Severo è questa, non dovrebbero esserci problemi. Solo un calo di tensione degli uomini di Finelli potrebbe permettere ai pugliesi di riaprire una serie che pare segnata.
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Bologna F.C. 1909: le pagelle della stagione 2009/2010

Bologna F.C. 1909
Come promesso ecco le pagelle che giudicano il rendimento dei giocatori rossoblù nel corso del campionato di serie A 2009/2010:

Portieri

Viviano 7-: sicuramente il miglior acquisto di questa stagione, non a caso l'unico per il quale sono stati spesi denari freschi. E' riuscito a non far rimpiangere un pezzo di storia rossoblù come Francesco Antonioli. Nel finale anche lui ha accusato un calo di rendimento insieme al resto della squadra. Se, come probabile, andrà a difendere i pali di una squadra più ambiziosa (si parla della Fiorentina, la sua squadra del cuore) sarà molto difficile trovare un sostituto all'altezza.

Colombo 6,5: cosa si può chiedere di più ad un secondo portiere? Non si è mai lamentato per lo scarso utilizzo e si è fatto trovare non pronto ma prontissimo nel momento del bisogno. E' in scadenza di contratto e si vocifera che dopo il prestito al Milan per la tournée americana possa restare in rossonero per ricoprire il ruolo di terzo portiere. Sarebbe un peccato perderlo: avere lui come garanzia renderebbe meno affannosa la ricerca di un nuovo numero 1 in caso di addio di Viviano.

Spitoni n.g.

Difensori

Raggi 6,5: preso come difensore centrale, si è adattato a ricoprire il ruolo di terzino destro e salvo rari passaggi a vuoto è sempre stato il più costante ed incisivo uomo della difesa, sicuro nelle chiusure e propositivo in fase di spinta. E' in prestito dal Palermo e dopo una stagione così le offerte non mancheranno: sperare di trattenerlo a costo zero è a dir poco utopistico.

Zenoni 4,5: stagione da dimenticare. Quando è stato schierato, dalla fascia di sua competenza sono nate quasi sempre le azioni più pericolose degli avversari. E' in scadenza di contratto, non lo rimpiangeremo.

Moras 5/6: inizio di stagione difficile, con continui infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. Nel girone di ritorno è tornato stabilmente tra i titolari, ma ci si aspettava senza dubbio qualcosa in più da lui. Nonostante una stagione in chiaro scuro disputerà i mondiali sudafricani con la sua Grecia.

Portanova 6: doveva essere il punto di forza della retroguardia e ad inizio stagione aveva impressionato per il suo strapotere fisico e il suo agonismo. Poi si è spenta la luce ed è diventato un giocatore come tanti: non a caso la difesa ha iniziato ad incassare gol a ripetizione.

Britos 5/6: doveva essere la stagione nella quale confermava tutte le qualità fatte intravedere nello scorso campionato, ma in realtà il giovane uruguaiano non ha convinto al 100%. Il fisico c'è, ma ha mostrato ancora cali di concentrazione che non lo rendono del tutto affidabile. E' comunque uno dei pochi giocatori rossoblù che potrebbe avere mercato, data la sua giovane età: si parla in queste ore di un interessamento del Napoli e se dovesse arrivare un'offerta importante sarà sicuramente ceduto. La domanda è: sarà rimpiazzato con un altro giovane di prospettiva? Chi ci crede batta un colpo.

Lanna 6-: ci si aspettava una crescita da Britos, invece il giocatore che è "esploso" in questa stagione è stato proprio l'ex clivense. Sia chiaro, nulla di straordinario. Ma se l'anno scorso era stato il punto debole della squadra (a braccetto con Zenoni), quest'anno il suo rendimento è stato decisamente sopra alle attese, tanto da guadagnarsi una probabile riconferma per la prossima stagione.

Santos 5: per tre quarti di stagione ha scaldato il seggiolino in tribuna gold. Ha fatto il suo esordio nella sfortunata partita interna contro la Lazio, dove per la verità non ha fatto peggio dei compagni. A Cagliari però ha commesso una leggerezza che ha zittito tutti quelli che rimproveravano a Colomba il suo scarso utilizzo. Se ce lo lasciano a costo zero può meritare un'altra chance, altrimenti buona fortuna.

Bassoli s.v.: gli viene concessa la soddisfazione dell'esordio in serie A.

Centrocampisti

Buscè 6/7: è arrivato a gennaio senza tanti proclami e dopo un iniziale problema fisico non ha più lasciato il suo posto lungo la fascia destra. Ha dato velocità e brio ad una squadra che prima del suo arrivo camminava, rendendosi anche pericoloso in zona-gol.

Mudingayi 7: mezzo punto in meno per le incomprensioni di inizio stagione che lo avevano relegato ai margini della squadra. Colomba ha il merito di rimetterlo a lucido, facendolo diventare un punto di forza del suo centrocampo ricco di quantità e povero di qualità. Ha lottato su tutti i palloni, instancabile e indomabile. Probabilmente anche lui sarà ceduto per risanare il bilancio rossoblù, lasciando un vuoto incolmabile in mezzo al campo.

Guana 6+: arrivato in prestito dal Palermo per rimpiazzare Mudingayi che era in odore di cessione, ha invece formato col congolese naturalizzato belga una rocciosa coppia di centrocampo. Come già detto per Raggi, sarà dura trattenerlo sotto le due torri senza scucire un euro...

Mingazzini 6: ha iniziato la stagione da titolare fisso, poi dopo gli arrivi di Buscè e Modesto e il conseguente cambio di modulo il suo minutaggio è drasticamente calato, complici anche alcuni guai fisici di troppo. Anche lui in scadenza di contratto, prima di lasciarlo andare sarà bene valutare se il mercato offrirà alternative altrettanto valide a costo zero.

Casarini 6-: costantemente ai margini della squadra ad inizio stagione, con l'arrivo di Colomba ha conquistato parecchio spazio, ma non ha ancora dimostrato di avere la stoffa per calcare stabilmente i campi di serie A. L'età è ancora dalla sua parte, ma l'anno prossimo un salto di qualità è d'obbligo.

Mutarelli 4,5: con Papadopulo è partito anche da titolare, ma il suo rendimento ha sempre lasciato a desiderare. Poi un grave infortunio lo ha tenuto lontano dal campo per mesi. Al rientro ha confermato che non era proprio la sua stagione.

Modesto 5,5: arrivato a gennaio in prestito dal Genoa, ha iniziato bene la sua esperienza in rossoblù, ma poi si è perso. Se il Genoa lo lascerà in prestito per un altro anno bene, altrimenti avanti un altro.

Valiani 5,5: tanta imprecisione negli appoggi. In B è stato un valore aggiunto, in A non ha fatto vedere le sue qualità. Scambiato con Pisanu a gennaio, a Parma sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori.

Bombardini 6-: non ha brillato, ma nei momenti del bisogno è stato un prezioso jolly. Ha ricoperto i ruoli di trequartista, terzino sinistro, esterno di centrocampo e persino difensore centrale, con fortune alterne. Tanta volontà e attaccamento alla maglia. A gennaio ha lasciato il Bologna per giocare di più e si è accasato all'Albinoleffe.

Tedesco 5+: ha iniziato da titolare, ma lo spirito combattivo che lo aveva reso famoso qui non si è visto. Dopo l'esonero di Papadopulo non è stato più impiegato e a gennaio è stato ceduto alla Reggina.

Vigiani 5: stesso discorso fatto per Tedesco. Preso in estate dalla Reggina per dare un po' più di inventiva e brio ad un centrocampo che non ne aveva, ha deluso le aspettative ed è stato rispedito al mittente.

Pisanu s.v.: troppo poco per giudicarlo, ma potrebbe essere uno dei pochi giocatori in rosa in grado di accentrarsi e puntare l'uomo. La sua fragilità fisica lascia però molte perplessità in vista della prossima stagione.

Appiah s.v.: le due apparizioni nel finale non permettono di giudicarlo compiutamente. Ha confermato che la sua condizione fisica non è ancora paragonabile a quella di un giocatore di serie A, ma sembra che con i piedi ci sappia ancora fare. Se si accontenterà di qualche spicciolo potrà restare per fare numero, poi starà a lui dimostrare di avere ancora le qualità fisiche per giocare a questi livelli.

Lavecchia n.g.

Attaccanti

Adailton 7: in estate la società ha cercato di inserirlo in tutte le trattative, ma il suo alto ingaggio ha tenuto lontano i possibili acquirenti. Sembrava destinato alla tribuna, ma il suo impegno e la sua serietà gli hanno fatto scalare posizioni nelle gerarchie. La partita di Torino contro la Juventus ha cambiato la sua stagione e la sua storia in rossoblù: quel gol gli ha ridato fiducia e serenità e in campo si è visto. Ha il merito di aver preso per mano la squadra orfana di capitan Di Vaio e di averla trascinata alla salvezza con ben 11 reti. Come già detto in un precedente post, è in scadenza di contratto: l'età non è dalla sua parte, ma meriterebbe la riconferma per un'altra stagione, sicuramente a cifre più basse. Poi ovviamente starà a lui decidere se restare in una piazza che ha imparato ad apprezzarne le qualità o cercare fortuna e soldi altrove.

Di Vaio 7-: era ovvio che non potesse ripetere la stagione dell'anno scorso. Un infortunio lo ha costretto a saltare i primi turni di campionato e ne ha condizionato la preparazione. Poi quando aveva ritrovato lo smalto migliore ha dovuto fermarsi per un problema muscolare e al rientro ha faticato e non poco per ritrovare una condizione accettabile. Comunque ha chiuso in crescendo confermandosi capocannoniere della squadra con 12 centri.

Zalayeta 5/6: a molti addetti ai lavori il panteròn è piaciuto. In questa stagione onestamente non mi ha entusiasmato. E' vero, ha dei piedi buoni, ogni tanto ha inventato qualche giocata bella a vedersi, ma la sua lentezza ne ha ridotto l'efficacia e non di poco. Per una squadra come il Bologna che costruisce poco sarebbe stato più utile un giocatore più concreto e soprattutto più mobile. E' una punta, quindi a meno che non fornisca un paio di assist a partita il suo compito è rendersi pericoloso sotto porta e quest'anno lo è stato davvero poche volte. E' in prestito e il suo cartellino è per metà del Napoli e per metà della Juventus. Se non dovesse restare nessuno si strapperà i capelli.

Gimenez 6/7: all'esordio da titolare ha steso la Fiorentina con un gol in acrobazia e un assist per Di Vaio, poi si è ripetuto contro il Bari segnando la sua prima doppietta italiana. Ha fatto entusiasmare la piazza ed ha dimostrato di possedere numeri notevoli, che lo hanno reso meritevole del soprannome "Fenomeno". Sembrava fosse nata una stella, ma purtroppo una tenuta fisica non impeccabile ha suggerito a Colomba di non impiegarlo quasi mai dal primo minuto e di regalargli solo scampoli di partita per sfruttare la sua capacità di entrare velocemente nel vivo del gioco. Avrebbe comunque meritato più spazio. Il prossimo anno sarà il giocatore più atteso: tutti ci auguriamo che non sia stato solo una meteora ma possa diventare un punto fermo della squadra del futuro.

Osvaldo 5+: ha cominciato bene la stagione quando ha potuto giocare da prima punta. Poi si è dimostrato troppo innamorato del pallone e troppo pieno di sé per calarsi in una realtà operaia come quella rossoblù. E' stato ceduto in prestito all'Espanyol dove ha fatto molto bene. Purtroppo la società ha dimostrato anche in questa trattativa la sua incompetenza, concedendo agli spagnoli un'opzione per il rinnovo gratuito del prestito che, se esercitata, ne impedirà sia il ritorno sotto le due torri sia la cessione a titolo definitivo. Complimenti.

Succi 5: mi aspettavo molto di più da lui. Bolognese e tifoso del Bologna, non ha mai mostrato in campo questo attaccamento ai colori, giocando senza mordente nelle poche occasioni che Colomba gli ha concesso. Anche lui in prestito dal Palermo, non ha dimostrato di valere la cifra fissata per il riscatto.

Savio s.v.: due apparizioni e 49 minuti di gioco non sono sufficienti per esprimere un giudizio su di lui. In allenamento aveva ben impressionato ma Colomba non lo ha evidentemente ritenuto all'altezza. Forse era troppo veloce per giocare insieme a Zalayeta...

Marazzina s.v.: quattro presenze e "ben" 52 minuti. Dopo l'arrivo di Colomba sembrava poter tornare in lizza per un posto, ma l'illusione è durata poco ed è finito di nuovo in soffitta. Grazie e buona fortuna.

Pasi n.g.

Allenatori

Colomba 6: la media punti della sua gestione è comunque dalla sua parte, ma finire la stagione in malo modo non è di certo un gran biglietto da visita in vista di un altro campionato che si preannuncia di basso se non di bassissimo profilo. Il suo più grande merito è stato recuperare Mudingayi: senza di lui a fare da diga in mezzo al campo la salvezza sarebbe stata una missione quasi impossibile. Le voci uscite negli ultimi giorni parlano di stipendi non pagati da mesi: questa indiscrezione spiega il calo improvviso accusato dalla squadra e ridimensiona e non di poco le responsabilità del tecnico. In precedenza lo avevo invitato a farsi da parte, immaginando una società con un minimo di programmazione e volontà di migliorarsi: dopo l'addio di Luca Baraldi è chiaro a tutti che non sarà così ed avere in panchina un uomo che ha a cuore le sorti dei rossoblù è forse l'unica garanzia che rimane ad una tifoseria sempre più delusa. Solo una cosa: se, com'è prevedibile, il mercato non soddisferà le sue richieste e si renderà conto che la squadra non potrà competere per la salvezza con le pari grado, non faccia "l'aziendalista" come Papadopulo ma esterni le sue perplessità pubblicamente: il suo predecessore ha dimostrato che fare da scudo alla proprietà non paga.

Papadopulo 5: è stato riconfermato alla fine della scorsa stagione, ma senza godere della piena fiducia dei Menarini. Alle prime difficoltà la società ha fatto poco o nulla per difenderlo e ben presto ha perso le redini del gruppo. E' stato esonerato all'ottava giornata dopo una sconfitta sul campo del Napoli maturata nei minuti di recupero. La rosa messa a sua disposizione era decisamente debole, ma lui ha avuto due grosse colpe. In primo luogo, nonostante non fosse soddisfatto della campagna acquisti, ha fatto di tutto per difendere l'operato della proprietà sul mercato, senza poi ottenere in cambio lo stesso trattamento quando i risultati sono venuti meno. Avrebbe fatto meglio a dichiararsi insoddisfatto fin da subito, piuttosto che guidare come se nulla fosse una squadra che non sentiva fino in fondo sua. In secondo luogo ha avuto il demerito di non aver gestito al meglio il rapporto con Mudingayi, il cui apporto si è poi rivelato fondamentale per raggiungere l'obiettivo-salvezza. Il congolese naturalizzato belga per la verità ci ha messo del suo, rifiutando persino di entrare in campo, ma le esigenze di squadra dovevano venire prima di tutto e spingere il tecnico a ricomporre alla svelta la frattura. Mi auguro per lui che venga ricordato per la miracolosa salvezza ottenuta nella scorsa stagione e non per lo spento inizio di quest'ultimo campionato.

Società

Baraldi 6/7: ha avuto il merito di portare dei rinforzi a costo zero nel mercato di gennaio e di parlare chiaro alla piazza, almeno finché si è sentito in sella. Non a caso negli ultimi mesi i suoi interventi si sono fatti sempre più rari, segno di una rottura che era nell'aria e che è divenuta ufficiale nei giorni scorsi. Col suo arrivo si era sperato che le scelte future prescindessero dalle amicizie del geometra, ma la bocciatura del suo piano non fa presagire nulla di buono. Ha un altro merito: mentre i media parlavano dello scudetto del 2005 revocato alla Juventus e frettolosamente assegnato all'Inter, ha ricordato a tutti che nel 1927 lo scudetto revocato al Torino non è mai stato assegnato al Bologna, in quella stagione secondo classificato, reclamandone la doverosa assegnazione dopo che per anni c'era stato un ingiustificato silenzio sulla vicenda. All'epoca ai vertici del calcio italiano c'era Arpinati, bolognese e tifoso rossoblù, che per non essere tacciato di favoritismo ha preferito non assegnare il titolo. Cosa che nel 2006 Guido Rossi, noto tifoso interista, si è ben guardato dal fare. Altri tempi.

Salvatori s.v.: visto che nessuno ha ancora capito il suo ruolo nelle operazioni di mercato e quali giocatori abbia effettivamente portato a Casteldebole, mi riservo di giudicarlo quando verrà definita in maniera chiara la sua posizione nell'organigramma della società. Accadrà mai?

Famiglia Menarini (e "amici") 2-: non è uno zero perché per un attimo, dopo l'ingaggio di Luca Baraldi, avevano dato alla piazza l'impressione di voler imboccare la retta via. E' stata solo un illusione, uno spiffero di aria fresca all'interno di un porcile senza finestre. Hanno fatto tutto e il contrario di tutto per destabilizzare l'ambiente, trincerandosi dietro a silenzi che hanno alimentato voci di ogni tipo. Come se non bastasse si ostinano a dar ascolto ai consiglieri sbagliati e la loro pessima gestione sia tecnica che economica è lì a dimostrarlo. Hanno definitivamente rotto i rapporti con una tifoseria che ha dimostrato di saper perdonare (vedi il caso Mudingayi ad inizio stagione), ma solo a condizione che chi ha sbagliato manifesti la volontà di cambiare rotta e si impegni al massimo per la causa rossoblù. Decidano cosa vogliono fare e lo facciano in fretta: se opteranno per la vendita del club abbassino le loro pretese economiche e lo cedano in tempo utile a far si che il nuovo proprietario possa mettere insieme una rosa competitiva, altrimenti si organizzino e trovino un altro uomo di calcio al quale affidare la gestione tecnica, mettendo in conto di investire sul mercato la maggior parte degli introiti dei diritti tv. In un anno nel quale le piccole società otterranno più soldi da Sky, non si può pensare di costruire la squadra a costo zero, per di più se la base di partenza è povera sia numericamente che qualitativamente. Aspettiamo sviluppi al più presto: l'odore comincia ad essere davvero insopportabile...
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giovedì 20 maggio 2010

Bologna F.C. 1909: video highlights della stagione 2009/2010

Bologna F.C. 1909
Ecco le sintesi delle partite chiave disputate dal Bologna nel corso della stagione 2009/2010. Ho inserito i video di tutte le vittorie e dei pareggi più importanti, in ordine cronologico. Ho incluso anche gli highlights della sconfitta interna contro il Genoa, unicamente per rendere omaggio alla stupenda coreografia organizzata dai tifosi in occasione del centenario.

Buona visione!

Fonte: You Tube, canale torogiacomino


Bologna-Livorno 2-0
Marcatori: 35’ pt Portanova (Bo), 8’ st Di Vaio (Bo)



Juventus-Bologna 1-1
Marcatori: 25’ pt Trezeguet (Ju), 48’ st Adailton (Bo)



Bologna-Genoa 1-3
Marcatori: 11’ pt Kharja (Ge, rig), 35’ pt Sculli (Ge), 40’ st Di Vaio (Bo, rig), 45’ st Zapater (Ge)




Bologna-Siena 2-1
Marcatori: 16’ pt Adailton (Bo), 14’ st Osvaldo (Bo), 41’ st Calaiò (Si)



Bologna-Palermo 3-1
Marcatori: 42’ pt Zalayeta (Bo), 45’ pt Kjaer (Pa), 5’ st Zalayeta (Bo), 49’ st Di Vaio (Bo)



Bologna-Udinese 2-1
Marcatori: 27’ pt Adailton (Bo), 47’ pt Di Natale (Ud), 20’ st Di Vaio (Bo, rig)



Fiorentina-Bologna 1-2
Marcatori: 28’ pt Gimenez (Bo), 45’ pt Di Vaio (Bo), 6’ st Mutu (Fi)



Bologna-Bari 2-1
Marcatori: 39’ pt Barreto (Ba), 9’ st Gimenez (Bo), 28’ st Gimenez (Bo)



Livorno-Bologna 0-1
Marcatori: 22’ pt Di Vaio (Bo)



Genoa-Bologna 3-4
Marcatori: 8’ pt Suazo (Ge), 11’ pt Buscè (Bo), 18’ pt Sculli (Ge), 28’ pt Adailton (Bo), 38’ pt Suazo (Ge), 12’ st Adailton (Bo), 34’ st Adailton (Bo, rig)



Bologna-Napoli 2-1
Marcatori: 6’ pt Zalayeta (Bo), 12’ pt Adailton (Bo), 14’ pt Rinaudo (Na)



Bologna-Sampdoria 1-1
Marcatori: 42’ st Gastaldello (Sa), 47’ st Raggi (Bo)



Bologna-Parma 2-1
Marcatori: 24’ pt Biabiany (Pa), 39’ pt Di Vaio (Bo), 5’ st Di Vaio (Bo)



Atalanta-Bologna 1-1
Marcatori: 23’ pt Guarente (At), 37' st aut. Peluso (At)



Bologna-Catania 1-1
Marcatori: 15’ pt Di Vaio (Bo), 6’ st Maxi Lopez (Ca)





Infine, per regalarvi un sorriso, un divertente video che rispecchia l'ironia dei tifosi bolognesi. Unici, come sempre.

Fonte: You Tube, canale cinciripino051


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mercoledì 19 maggio 2010

Bologna F.C. 1909: commento della stagione 2009/2010

Bologna F.C. 1909
Siamo giunti al termine di un'altra stagione sofferta, con molti bassi e pochi, anche se per certi versi esaltanti, alti. Cosa ricorderemo del campionato 2009/2010?
Beh, semplice:
1) La vittoria di Firenze
2) La rocambolesca vittoria per 4-3 contro il Genoa a Marassi
3) Il pareggio contro la Juventus a Torino, con la rete di Adailton a tempo scaduto.

Dopo un inizio incoraggiante, con due pareggi contro Fiorentina e Bari, la squadra comincia perdere colpi e si ritrova nei bassifondi della classifica con soli 6 punti raccolti in 8 giornate, costringendo la società ad esonerare Papadopulo e ed affidare la gestione tecnica a Franco Colomba, accolto tra lo scetticismo generale. Invece contro tutti i pronostici il nuovo allenatore riesce a ridare un'identità alla squadra, recuperando un giocatore prezioso come Mudingayi e tenendo i rossoblù ai margini della zona retrocessione.
E' con l'inizio del girone di ritorno che il Bologna cambia decisamente marcia, con cinque vittorie e una sola sconfitta (peraltro immeritata contro la Juventus) in dieci uscite (compreso il recupero della diciassettesima giornata contro l'Atalanta rinviato per neve e terminato in pareggio): un passo da squadra di alta classifica, che fa toccare ai rossoblù quota 35 punti a dieci giornate dal termine, con il discorso salvezza che sembra chiuso e con la colonna di sinistra della classifica ad un passo.
Dopo aver riacceso la passione del suo pubblico che a quel punto si aspettava un finale di stagione in discesa, il Bologna è poi improvvisamente crollato perdendo cinque partite consecutive (che sarebbero state sei senza la rete in extremis di Raggi contro la Sampdoria, viziata da un fuorigioco attivo di Succi non segnalato). Un calo inaspettato che ha fatto precipitare la squadra al quart'ultimo posto, rendendo la terz'ultima gara di campionato contro l'Atalanta una sorta di spareggio salvezza: dopo l'iniziale vantaggio bergamasco, il Bologna ha raggiunto il pari solo grazie ad un'incredibile autorete di Peluso a pochi minuti dalla fine, dopo una prestazione senza mordente e nonostante gli avversari abbiano giocato con un uomo in meno per più di un tempo.
Un finale senza gloria, che ha lasciato l'amaro in bocca a tutto l'ambiente, spegnendo l'entusiasmo della piazza e facendo precipitare le quotazioni di Colomba, al quale è stato incomprensibilmente offerto un contratto biennale proprio nel bel mezzo della crisi.
Del rendimento dei singoli giocatori parlerò in seguito, in un futuro post.
Striscione contro i Menarini
E' stata un'altra stagione che ha tenuto tutti col fiato sospeso più per le vicende societarie che per lo spettacolo in campo.
Anche quest'anno c'è stata la telenovela estiva del presunto compratore che al momento di tirar fuori i soldi è scappato a gambe levate, c'è stato un cambio di panchina (il quarto in un anno) e un via vai continuo e incomprensibile di gente sulle poltrone di Casteldebole. A fine settembre Maglione è stato ingaggiato formalmente come team manager, prendendo il posto di Tarantino, ma con poteri in realtà più ampi che hanno ridimensionato il ruolo del d.s. Salvatori. Poi, dopo l'insediamento di Baraldi come direttore generale al posto di Ricci, è stato allontanato per la presunta vicinanza ad ambienti vicini a Luciano Moggi e la carica di team manager è stata ricoperta prima dallo stesso Ricci per poi essere nuovamente affidata a Tarantino dopo poche settimane. Chi ci ha capito qualcosa?
Nemmeno adesso i ruoli sono chiari, con agli addetti ai lavori che non sanno a chi rivolgersi: chi gestisce le operazioni di mercato? Baraldi? Salvatori? O forse dietro alle quinte c'è ancora lui, "il radiato"?
Baraldi è stato l'unico in grado di comunicare con la piazza in maniera schietta e leale e forse per questo con molta probabilità non sarà riconfermato dai Menarini. Per contro padre e figlia continuano a restare chiusi nei loro silenzi e sembrano avere idee diametralmente opposte sulla gestione della società. E sullo sfondo ci sono sempre gli incontri del giovedì del geometra, mai apertamente confessati ma nemmeno mai smentiti, che hanno fatto scattare il deferimento per dirigenza e club. Ora vadano a spiegare agli organi giudicanti perché si ostinano ad incontrare personaggi che col mondo del pallone non dovrebbero avere più nulla a che fare. E ancor meno con la piazza di Bologna, ancora scottata dalle vicende di calciopoli. Dov'erano i Menarini nel 2005 quando il Bologna precipitava in serie B con 42 punti in classifica? Hanno mai letto i testi delle intercettazioni? Se ancora non lo avessero capito, il pubblico di Bologna non può dimenticare e contesterà ad oltranza una proprietà che contro tutto e tutti continua a proclamarsi libera di coltivare certe discutibili amicizie.
Con l'arrivo di Baraldi sembrava un capitolo chiuso, invece la storia si ripete, con tutto ciò che comporta a livello d'immagine e credibilità.
Bologna è una città che per quanto veda le proprie azioni in netto ribasso non merita di essere accostata alle figure che hanno fatto crollare la reputazione del calcio italiano.
Una volta il Bologna era lo squadrone che faceva tremare il mondo...ora grazie all'incopetenza e alla supponenza di questa proprietà fa ridere l'intera Italia del pallone. La nostra gloriosa storia rischia di essere macchiata per sempre e questo è inaccettabile.
Negli ultimi giorni si è fatta insistente la voce che darebbe per prossima la cessione del club: sarebbe davvero umiliante vederlo finire nelle mani di imprenditori vicini a certi ambienti e, quindi, senza scrupoli.

Detto ciò, c'è un dubbio che ha iniziato a ronzarmi nella testa e che voglio condividere.
Estate 2008: il neopromosso Bologna non si muove sul mercato in attesa che il pacchetto azionario passi al gruppo americano rappresentato da Joe Tacopina: la trattativa salta dopo un lungo tira e molla e la squadra viene allestita in fretta e furia e al risparmio.
Estate 2009: si parla dello sbarco sotto le due torri dell'imprenditore albanese Rezart Taçi. La trattativa sembra ben avviata, al punto che cominciano a circolare nomi altisonanti di probabili acquisti che fanno decollare la campagna abbonamenti (ricordo su tutti Di Natale, fresco capocannoniere del campionato con 29 reti), ma all'ultimo momento salta tutto e viene messa in piedi la solita squadra a costo zero o quasi.
Quest'anno ci risiamo: sembrava che ci fossero tutti i presupposti per iniziare a programmare il futuro con largo in anticipo, invece il crollo nel finale ha imposto (o permesso?) alla società di rinviare tutte le decisioni a salvezza acquisita. Ed ora che ci si dovrebbe muovere per creare l'ossatura della squadra che verrà che succede? Vengono a galla le solite voci che parlano di cessione imminente e di fantomatici imprenditori che sbandierano ai quattro venti il loro interesse per il Bologna dopo esser stati accostati in precedenza ad una decina di altre società di A e B (senza peraltro aver mai avviato con nessuna di esse una trattativa seria). E la proprietà che fa? Sparisce, non rilascia dichiarazioni, non definisce i programmi e nemmeno l'organigramma, facendo presupporre alla stampa un prossimo disimpegno in vista dell'ingresso di nuovi soci di maggioranza.
Coincidenza? Forse si... o forse no.
E se questi silenzi che lasciano spazio a tutte queste insiuazioni fossero una strategia ben studiata per distrarre i tifosi da ciò che conta davvero, ossia la campagna acquisti?
Parlando di cessione si prende tempo e si può arrivare a metà agosto giustificando l'immobilismo sul mercato: è l'alibi perfetto per poi prendere a costo zero gli scarti delle altre squadre quando sarà chiaro a tutti che non ci sarà più nessun passaggio di mano e presentare al via del campionato la solita squadra senza spina dorsale e senza un perché tattico.
Una società seria, nonostante la scarsa disponibilità economica, dovrebbe parlare apertamente alla piazza, ammettere le difficoltà e fare della chiarezza e della trasparenza il suo credo: solo così tutte le voci e con esse gli speculatori svanirebbero nel nulla una volta per tutte. E per prima cosa dovrebbe scegliere dei collaboratori al di sopra di ogni sospetto, magari ex rossoblù graditi alla piazza e lontani anni luce dall'orbita di "quel personaggio": solo pronunciare il suo nome sotto le due torri rischia di causare un'epidemia di orticaria tra i tifosi.
Ma purtroppo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: e se questo sordo è per giunta permaloso ed è l'unico ad aver in mano le briglie della situazione è chiara a tutti la fine che farà la carovana rossoblù.
Aspettiamoci quindi un'altra estate di voci e trattative fantasma, durante la quale si parlerà di tutto fuorché della cosa più importante: i giocatori.

Cosa ne pensa il popolo rossoblù? Come vive questa situazione di incertezza perenne?
Un vostro commento è gradito, facciamo sentire la nostra voce!

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lunedì 17 maggio 2010

Cagliari-Bologna 1-1: le pagelle

Bologna F.C. 1909
Colombo 6: incolpevole sul gol, attento nelle altre occasioni.

Raggi 6+: il migliore dietro.

Portanova 6: fa il suo dovere.

Santos 5,5: interviene con troppa sufficienza, regalando a Ragatzu la palla del pari e macchiando una prestazione fino a quel momento dignitosa.

Lanna 6: diligente.

Buscè 6+: uno dei più attivi.

Appiah 6: i piedi sembrano ancora buoni, se recuperasse il vigore fisico di un tempo...

Guana 6: da il suo contributo.

Pisanu 6+: bello l'assist ad Adailton.

Adailton 7: bel gol e tante conclusioni a rete nel primo tempo, chiude in bellezza la migliore stagione della sua carriera.

Succi 5: inconcludente, spreca l'ultima occasione per regalarsi il primo centro in rossoblù toccando di testa debolmente tutto solo nell'area piccola.

Mutarelli 6: entra al posto di Appiah al 66', sufficiente.

Savio 6-: sostituisce Pisanu al 66', ma non brilla.

Bassoli s.v.: subentra ad Adailton al 78', esordendo tra i professionisti.


Colomba 6: giusto dare spazio a chi ha giocato meno.

Arbitro Nasca 6: fa bene a sorvolare in occasione del tocco di mano di Portanova in area, nonostante le proteste dei giocatori del Cagliari.
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domenica 16 maggio 2010

Cagliari-Bologna 1-1: commento partita

Bologna F.C. 1909Il Bologna chiude il campionato 2009/2010 con un pareggio che lo lascia solitario al quart'ultimo posto della classifica.

A Cagliari entrambe le squadre schierano dal primo minuto le seconde linee. Nel Bologna in campo dal primo minuto Colombo, Santos, Appiah, Pisanu e Succi.
La partita: primo tempo nel quale si rende pericoloso solo il Bologna, secondo tempo tutto cagliaritano.
Il Bologna passa dopo 3 minuti di gioco. Pisanu dalla sinistra mette in mezzo un bel pallone per l'accorrente Adailton che calcia al volo di sinistro: la palla sbatte sulla traversa e rimbalza oltre la linea di porta. Lo stesso giocatore brasiliano si rende protagonista di altre tre conclusioni a rete: due al volo dal limite dell'area che non centrano la porta (una di sinistro alta sulla traversa all'11' e una bellissima di destro che sfiora il palo al 39') e una ravvicinata su assist di Buscè, ben respinta dall'estremo difensore sardo. Va vicino al gol anche Davide Succi, ma il suo colpo di testa ravvicinato è troppo debole per impensierire il portiere avversario, che blocca a terra in due tempi.
Nel secondo tempo il Bologna sparisce dal campo e lascia tutta la scena al Cagliari. Gli isolani trovano il pareggio al 65': leggerezza di Santos che respinge male il pallone, irrompe Ragatzu che dal limite dell'area scocca un preciso destro sul palo lontano sul quale Colombo non può arrivare. Gli uomini di Melis cercano senza troppa convinzione la vittoria (che manca dal 14 febbraio), ma Colombo fa buona guardia. Per il Bologna da segnalare solo i cambi: Mutarelli per Appiah, Savio per Pisanu e il giovane Bassoli (all'esordio tra i professionisti) per l'ottimo Adailton.
E proprio ad Adailton, in scadenza di contratto, voglio dedicare le ultime righe di questo post: un professionista serio che, nonostante avesse già dimostrato in precedenza il suo valore (oggi undicesimo centro, record per lui in serie A), ha giocato con il massimo impegno anche questa partita, forse la sua ultima con la maglia rossoblù. Prima di andare a cercare altrove presunti fenomeni con caratteri ingestibili (vedi Osvaldo), sarebbe il caso che la società (se ancora ce n'è una) mediti bene prima di lasciar partire un giocatore che quando non è stato impiegato non si è mai lamentato e si è sempre allenato con impegno, facendosi trovare pronto nel momento del bisogno e rispondendo alle critiche con gol pesantissimi che hanno portato punti preziosi in un momento della stagione delicato a causa dell'infortunio di capitan Di Vaio. Non sarà un fenomeno e non sarà più un ragazzino, ma potrebbe rivelarsi un elemento prezioso anche nella stagione a venire. Se il Bologna ha raggiunto il suo obiettivo e l'anno prossimo incontrerà l'Inter e non il Portosummaga, grandi meriti sono di questo brasiliano di 33 anni poco fumo e tanto arrosto.

Ecco la classifica finale del campionato di serie A 2009/2010 :

Inter 82; Roma 80; Milan 70; Sampdoria 67; Palermo 65; Napoli 59; Juventus 55; Parma 52; Genoa 51; Bari 50; Fiorentina 47; Lazio 46; Catania 45; Udinese, Chievo, Cagliari 44; Bologna 42; Atalanta 35; Siena 31; Livorno 29.

Campione d'Italia - In Champions League - Ai preliminari di Champions - In Europa League - Retrocesse in serie B
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Pentagruppo Gira Ozzano-Amori Fortitudo Bologna 70-72 (d.t.s.)

Fortitudo Bologna
La Fortitudo sbanca un PalaGira esaurito in ogni ordine di posto dopo un tempo supplementare ed emozioni a non finire. 70-72 il risultato finale, che promuove la Effe alle semifinali playoff di serie A Dilettanti.
Partita caratterizzata da un grande equilibro, appena una delle due formazioni sembrava piazzare l'allungo decisivo veniva puntualmente raggiunta.
Nel primo quarto bene la Fortitudo che chiude sul +5. Nel secondo quarto riscatto degli uomini di Salieri che chiudono in vantaggio, 36-33. Nel terzo quarto il Gira, spinto dal suo pubblico, da la sensazione di poter prendere il largo e va sul +9, ma la Effe trascinata da Gigena (20 punti per lui) riesce a chiudere la frazione sul -1. Ultimo quarto ricco di emozioni, con gli uomini di Finelli che partono bene portandosi sul +6 ma Ozzano non molla e piazza un break di 8-0: dopo una serie di tiri liberi le due formazioni si ritrovano appaiate a 62 punti e il Gira a fil di sirena non centra il canestro della vittoria.
Si va quindi all'overtime: dopo due minuti senza canestri né da una parte né dall'altra sono i biancoblù a prendere il largo, andando sul +7. Ma gli uomini di coach Salieri non ci stanno e rientrano incredibilmente in partita piazzando un gioco da 4 punti. Si arriva al 70-72 a 12'' dal termine con Malaventura in lunetta che fa 0/2. Il Gira ha in mano il pallone del sorpasso, Sanguinetti decide per il tiro da 3 ma il ferro sputa fuori la palla spegnendo i sogni di Ozzano.
Partita vietata ai deboli di cuore, che lancia in orbita la Fortitudo e che non toglie nulla alla stupenda stagione del Gira, squadra giovane che l'anno prossimo potrà lottare per la promozione fino in fondo, ne sono certo.
Fortunatamente, nonostante nei giorni scorsi si vociferasse il contrario, la sfida è stata trasmessa in diretta tv su Nuovarete: sarebbe stato davvero un peccato privare di un simile spettacolo i tanti tifosi che non hanno trovato posto nel piccolo ma caldissimo PalaGira.
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sabato 15 maggio 2010

Aspettando Cagliari-Bologna

Bologna F.C. 1909
Un altro campionato volge al termine. Cagliari-Bologna, ultimo atto. Presentazione troppo teatrale per una partita insignificante per entrambe le squadre.
I colori rossoblù non sono l'unica cosa che ci accomuna agli isolani guidati da Melis: in questa stagione le due compagini hanno disputato una seconda metà del girone di ritorno a dir poco disastrosa, che ha rischiato di compromettere una stagione che per entrambe sembrava già positivamente conclusa due mesi fa. Il Bologna nel girone di ritorno ha comunque raggiunto un bottino soddisfacente, 24 punti, che sommati ai 17 del girone d'andata gli hanno permesso di festeggiare la salvezza con una giornata di anticipo. Parliamo onestamente: chi, dopo la prima uscita di Franco Colomba sulla panchina rossoblù (un sonante 4-1 subito a Genova contro la Sampdoria), avrebbe scommesso un centesimo su una salvezza anticipata, sebbene di una sola giornata e con molti, troppi brividi? Ritengo quindi doveroso riconoscergli i meriti che sicuramente ha avuto nel raggiungere un obiettivo di vitale importanza per la società. Ciò non toglie che la gestione degli ultimi mesi abbia lasciato parecchio a desiderare, come ho già avuto modo di commentare in alcuni post precedenti.
Veniamo agli avversari. Il Cagliari, nonostante la solita partenza falsa, ha disputato una prima parte di stagione esaltante, ripetendo l'exploit dello scorso campionato e stazionando stabilmente nelle posizioni che garantiscono un posto in Europa. Poi, raggiunta la presunta quota salvezza, ha "tirato i remi in barca", rischiando persino di essere risucchiato in zona pericolo e costringendo il vulcanico presidente Cellino ad esonerare Allegri, a suo parere distratto dalle sirene che lo vorrebbero sulla panchina di una grande nella prossima stagione (si parla di Milan, ma non solo).
Che partita sarà? Entrambi gli allenatori ne approfitteranno per dare spazio ai giocatori che hanno avuto meno opportunità di scendere sul terreno di gioco: probabilmente Colomba schiererà dal primo minuto Appiah, Pisanu, Santos, Savio e Succi.
Altri giocatori, invece, daranno l'addio ai colori rossoblù senza scendere in campo (salvo sorprese): tra questi voglio ricordare Massimo Marazzina, protagonista dell'ultima promozione in serie A, che, un po' per sfortuna e un po' per i propri limiti caratteriali, non è riuscito a conquistare la fiducia dei quattro allenatori che nelle ultime due stagioni si sono seduti in panchina e a confermare quanto di buono fatto vedere tra i cadetti. Grazie e un grosso in bocca al lupo.
Alla luce di tutto ciò, la partita di domenica al Sant'Elia non sarà un test probante: servirà più che altro a mettere sotto i riflettori qualche elemento poco utilizzato e a soddisfare così la curiosità di noi tifosi.
Cagliari favorito perché avrà una motivazione in più: congedarsi dal pubblico di casa con una vittoria che manca da ben dodici turni.
Non avrà nessun valore, se non per le statistiche, ma vorrei assistere quanto meno ad una prestazione dignitosa: i pochi tifosi che seguiranno la squadra in Sardegna meriterebbero almeno questa piccola soddisfazione da portare con sé sotto all'ombrellone in vista di un'estate che, dal punto di vista societario, si preannuncia molto calda.
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lunedì 10 maggio 2010

Bologna-Catania 1-1: le pagelle

Bologna F.C. 1909
La tentazione di dare a tutti un s.v. dopo una non-partita del genere era davvero forte: proverò comunque ad esprimere un giudizio.

Viviano 6: incolpevole sul gol.

Raggi 6: diligente, ma non si propone mai in avanti.

Moras 5/6: non stringe su Maxi Lopez in occasione della rete del pareggio.

Britos 5,5: fuori posizione nell'azione da cui nasce il gol del Catania.

Lanna 6: fa il suo e si propone, ma crossare non è il suo mestiere.

Buscè 6+: da l'assist a Di Vaio.

Guana 6-: era in dubbio, stringe i denti ma non brilla.

Casarini 6: sembrava in giornata, peccato debba lasciare il campo per infortunio.

Adailton 5+: in alcune occasioni arretra per fare il regista, ma non è il suo ruolo e si vede.

Zalayeta 6-: il ritmo della partita maschera per una volta la sua lentezza.

Di Vaio 6,5: bel gol e alcune la conclusioni a rete a inizio partita.

Modesto 5: non lascia il segno.

Appiah 6-: esordisce in una partita che per intensità vale meno di un'amichevole, non cerca mai di verticalizzare e fa solo passaggi di un metro.

Succi 5: entra in campo svogliato, atteggiamento decisamente fuori luogo per chi ha la fortuna di indossare la maglia che sognava da bambino nello stadio della sua città e deve guadagnarsi la riconferma per la prossima stagione.


Colomba 5,5: gli avversari non fanno nulla per vincere, lui si adegua togliendo una punta (Zalayeta) per inserire Appiah, spegnendo del tutto la già scarsa vena offensiva dei suoi e invitando il Catania a cercare il gol del pari. Dopo la partita di Bergamo, sarebbe stato doveroso da parte sua motivare la squadra a salutare il pubblico di casa con una prestazione quanto meno decorosa.


Arbitro Giannoccaro 6: sarebbe stato più difficile arbitrare una partita di vecchie glorie.
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Amori Fortitudo Bologna-Pentagruppo Gira Ozzano 95-72

Fortitudo Bologna
La Fortitudo inizia con il piede giusto il cammino nel secondo turno dei playoff di serie A Dilettanti: si impone sul Gira Ozzano per 95-72 portandosi 1-0 nella serie. Spinti dai 4400 spettatori del Paladozza gli uomini di Finelli mettono in cassaforte il risultato già nel primo quarto, chiuso sul +20.
Appuntamento sabato prossimo al PalaGira di Ozzano per gara 2: per la Fortitudo è l'occasione di chiudere la serie, ma gli uomini di Salieri davanti al loro pubblico venderanno cara la pelle.
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domenica 9 maggio 2010

Bologna-Catania 1-1: commento partita

Bologna F.C. 1909
Napoli-Atalanta 2-0. E' questo risultato che garantisce al Bologna la permanenza in serie A.
Della partita che dire? Il pareggio era annunciato: e pareggio è stato.
Il Catania è venuto a Bologna già in infradito e si vede: infatti al via sono gli uomini di Colomba a prendere subito in mano il pallino del gioco. Al 9' minuto Zalayeta conquista un prezioso calcio di punizione dal limite dell'area: Di Vaio calcia di potenza, ma Andujar respinge. All'11' Casarini lascia partire un potente destro in corsa dal limite dell'area che l'estremo difensore etneo alza in corner: dalla bandierina batte Adailton, Zalayeta conclude a rete di sinistro dall'altezza del dischetto ma Maxi Lopez è sulla traiettoria e devia con la schiena sul fondo.
Al 15' Buscé serve in profondità Di Vaio che di sinistro sorprende Andujar sul primo palo. Bologna in vantaggio e dodicesima rete in campionato del capitano rossoblù. Al 36' fuori l'acciaccato Casarini, dentro Modesto. Poco prima del riposo arriva la notizia del vantaggio del Napoli sull'Atalanta, salutato da un boato del Dall'Ara: la pratica salvezza appare ormai chiusa.
Finisce il primo tempo, con gli uomini di Mihajlovic (applaudito dal suo ex pubblico) mai realmente pericolosi.
Al rientro in campo Zalayeta lascia il posto ad Appiah (esordio stagionale per il ghanese) ma il Bologna non c'è più: i rossoblù passeggiano in campo, senza cercare la porta e senza aggredire gli avversari. Bastano infatti due accelerazioni dei rossoazzurri per mettere Maxi Lopez da solo davanti a Viviano: nella prima occasione l'argentino conclude a lato, nella seconda ben imbeccato sul filo del fuorigioco da Biagianti insacca il pallone del definitivo 1-1. Siamo solo al 51' e non c'è altro da registrare: solo l'ingresso in campo di Succi al posto di Adailton al 58' e il raddoppio del Napoli sull'Atalanta annunciato dal tabellone elettronico.
Le squadre palleggiano in orizzontale fino al 90', riuscendo a far spazientire i 22.000 del Dall'Ara che cominciano a fischiare sonoramente. Al triplice fischio dell'arbitro i tifosi che non avevano già abbandonato gli spalti tirano un sospiro di sollievo: più per la fine di questo match soporifero che per la conquista della salvezza.
Bologna-Catania: bellissima coreografia della curva Bulgarelli
Ero in curva S. Luca (anche questa volta stracolma di tifosi) ed ho potuto ammirare la splendida coreografia inscenata dalla curva Bulgarelli all'ingresso delle squadre in campo (v. foto a destra).
Dopo la rete di Di Vaio e il vantaggio del Napoli sull'Atalanta ero convinto di assistere ad una bella partita tra due squadre che non avevano più l'obbligo del risultato. Purtroppo l'atteggiamento con il quale i rossoblù hanno affrontato i secondi 45 minuti mi ha lasciato ancora una volta con l'amaro in bocca: sarò di palato fino, ma io alla fine non me la sono sentita di festeggiare la salvezza e sono uscito a testa bassa. E' vero che nemmeno gli uomini di Mihajlovic si sono dati un gran da fare per accelerare il ritmo di gioco, soprattutto dopo aver raggiunto il pari, ma loro non si esibivano davanti al proprio pubblico e sono certo che domenica prossima al Massimino lo saluteranno con una prestazione di ben altra intensità.
Viste le buone notizie che giungevano da Napoli, quello che io e tutti gli altri presenti volevamo non era necessariamente portare a casa la vittoria, ma vedere una partita di calcio: ossia 11 uomini che cercassero di portare la palla il più vicino possibile all'area avversaria per arrivare al tiro. Era chiedere troppo? Udinese e Bari, in una partita inutile per entrambe le squadre, si sono affrontate a viso aperto, chiudendo sul 3-3 e facendo divertire gli spettatori presenti al Friuli con giocate spettacolari.
Spettacolo e Bologna sono due parole che non possono stare nella stessa frase da parecchi anni, è vero: ma c'erano altri modi per chiudere la stagione davanti ai propri tifosi. Palleggiare a centrocampo senza mai cercare la rete, è stata una grave mancanza di rispetto verso chi ha pagato il biglietto (1, 10 o 100 euro, non conta): non deve quindi stupire l'atteggiamento del pubblico che, annoiato e spazientito, ha cominciato a fischiare.
Ha ragione la curva: MERITIAMO DI PIU'. Il messaggio era rivolto ai Menarini, ma anche agli undici che vanno in campo e a chi ce li manda.
Ora, raggiunto il traguardo, attendiamo di sapere quali sono i programmi della società per la prossima stagione. Aspettative? Zero.
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venerdì 7 maggio 2010

Aspettando Bologna-Catania

Bologna F.C. 1909

Bologna-Catania, ultima partita della stagione al Dall'Ara.
Circa dodici mesi fa, proprio contro gli etnei, il Bologna guidato da Papadopulo ottenne i 3 punti che gli permisero di raggiungere una miracolosa salvezza.
Per uno strano scherzo del destino anche quest'anno i rossoblù potrebbero festeggiare la permanenza in serie A superando i rossoazzurri. Ma a differenza dello scorso campionato, nel quale erano appaiati al Torino con una sola partita da giocare, quest'anno possono gestire ben 5 punti di vantaggio sull'Atalanta a soli due turni dal termine. L'obiettivo, quindi, dista solo due lunghezze (in caso di arrivo a pari punti si salverebbero gli orobici, grazie ad una differenza reti migliore).
Sia chiaro, il Bologna visto a Bergamo potrebbe faticare e non poco per ottenere i 2 punti che lo separano dalla salvezza matematica, anche se affronterà due formazioni già salve che non avranno di certo il coltello tra i denti. E' vero, il Catania non ha ancora il conforto della matematica, ma vanta una differenza reti di +11 sui bergamaschi che non è verosimilmente dilapidabile in soli due turni. A tal proposito a tranquillizzare i tifosi etnei ci pensa il Bologna, che, statistiche alla mano, in questa stagione ha saputo superare con più di un gol di scarto solo Livorno e Palermo ed è in un periodo di forma tutt'altro che buono.
Quindi che Catania dobbiamo aspettarci? Arrendevole come nella scorsa stagione? Non penso. Ci sarà Mihajlovic, che torna per la prima volta al Dall'Ara da ex: e, c'è da scommetterci, avrà voglia di dimostrare qualcosa ad una società che ha macchiato il suo tabellino di allenatore esordiente con un'esonero (comunque giustificato dai pessimi risultati). E ci sarà Maxi Lopez, autentico jolly pescato durante il mercato di gennaio dall'a.d. etneo Lo Monaco, che con 9 reti (di cui solo una su rigore) ha trascinato i rossoazzurri fuori dai bassifondi della classifica.
Ciò dovrebbe far riflettere attentamente gli uomini che curano gli interessi del Bologna: è infatti da tempo memorabile che durante il mercato di riparazione la società rossoblù non inserisce nella rosa giocatori in grado di dare una svolta alla stagione: negli ultimi anni gli innesti a campionato in corso non hanno dato quanto ci si attendeva, anzi in alcuni casi sono stati addirittura deleteri (cito a titolo esemplificativo i vari Legrottaglie, Ferrante, Danilevicius fino ad arrivare ad Osvaldo). Quest'anno, tolti Buscè e Modesto che se non altro sono stati quasi sempre schierati nell'undici titolare, gli altri acquisti di gennaio (Savio, Pisanu, Succi, Appiah) sono stati impiegati col contagocce e non hanno dato nessun contributo alla causa.
Chissà che la partita col Catania non sia l'occasione per vedere qualcuno di loro all'opera: non mi aspetto molto, ma, rispetto agli uomini che a Bergamo hanno dato vita a una delle prestazioni più remissive della storia rossoblù, almeno avranno la motivazione di dimostrare alla piazza e all'allenatore che avrebbero meritato più spazio.
Riuscirà questo Bologna spento e alle prese con alcune defezioni (Portanova è squalificato, Guana in dubbio) ad aver la meglio sul Catania? Non lo so. Ecco spiegato perché noi tifosi contiamo molto sul fatto che l'Atalanta abbia perso la voglia di lottare e non faccia bottino pieno a Napoli: in tal caso si potrà festeggiare anche in caso di sconfitta contro gli etnei. Ma un finale di stagione simile lascerebbe decisamente l'amaro in bocca e spegnerebbe del tutto la fiducia della piazza in un tecnico che negli ultimi mesi, con scelte discutibili, ha oscurato quanto di buono fatto in precedenza. Ci auguriamo che nell'ultima partita interna gli uomini di Colomba sfoderino una prestazione all'altezza e non si accontentino di esultare per le sfortune altrui. Non sarebbe giusto per i tanti tifosi che stanno acquistando i tagliandi e che si aspettano di chiudere la pratica salvezza con una vittoria frutto di una prestazione finalmente convincente.
Tra questi ci sarò anch'io, di nuovo in curva S. Luca approfittando della promozione. Dagli ultimi dati sulla prevendita si supererà certamente quota 20.000 spettatori. Dato forse sotto le attese: ma se si pensa alla prestazione imbarazzante fornita contro l'Atalanta non era lecito aspettarsi di più, nonostante gli sconti.

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martedì 4 maggio 2010

M. Roma Volley-Zinella Bologna 3-0

Zinella Bologna
Si spegne a Roma il sogno promozione della Zinella: viene sconfitta per 3-0 (25-21, 25-23, 25-20) in gara 2 della semifinale playoff di serie A2 dalla M. Roma Volley, autentica bestia nera di questa stagione (5 sconfitte su 5 incontri), chiudendo così una stagione che comunque è andata ben oltre le aspettative.

Ci auguriamo che il prossimo anno la squadra venga ulteriormente rinforzata, per poter finalmente conquistare un posto nell'elite del volley, dalla quale Bologna manca da troppo tempo.
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lunedì 3 maggio 2010

Atalanta-Bologna 1-1: le pagelle

Bologna F.C. 1909
Viviano 5+: gravissimo l'errore di posizione in occasione del gol su punizione di Guarente: fa due passi in avanti aspettandosi un cross e viene beffato. Respinge un rigore più per demerito di Valdes (che gli tira addosso) che per meriti propri.

Raggi 5,5: spaesato, in occasione dell'azione dal quale nasce il rigore non raddoppia su Tiribocchi permettendogli di trovare un pertugio per servire Guarente.

Portanova 5: sarà per la folta barba, ma non sembra lui. Interviene goffamente su Guarente, provocando il rigore che Valdes spara sui piedi di Viviano. Ammonito salterà l'ultimo match interno contro il Catania.

Moras 5/6: anche lui soffre parecchio nel primo tempo, poi si riprende.

Britos 6: il meno peggio dietro: nella ripresa è fondamentale un suo recupero su Amoruso lanciato a rete.

Modesto 5: il suo lato è sempre scoperto quando l'Atalanta si distende in contropiede. Fatica molto a coprire tutta la fascia e sente l'assenza di Lanna alle sue spalle. Sbagliando la battuta del corner, fa annullare la decisione dell'arbitro Tagliavento che aveva concesso il penalty per fallo di Pellegrino su Portanova. Ha un solo merito: recuperare e servire a Gimenez il prezioso pallone che da il via all'azione che causa l'autorete di Peluso.

Buscè 6-: cerca qualche ripartenza ma deve sacrificarsi molto in copertura per chiudere le falle del centrocampo. Prova non brillante, ma come sempre generosa.

Mutarelli 4: partita disastrosa. Costantemente in ritardo, viene sempre saltato in velocità e non sapendo più che pesci pigliare inizia a fare falli a ripetizione: ammonito e avvisato da Tagliavento, viene graziato in due occasioni. Non me ne voglia l'ex laziale, ma è lontanissimo da uno stato di forma lontanamente accettabile per calcare i campi di serie A.

Guana 5,5: senza Mudingayi di fianco a "fare della legna", si fa prendere in mezzo dagli avversari e nei rari casi in cui conquista palla non riesce mai a far ripartire i suoi. Nel secondo tempo si riprende e fornisce due buoni palloni a Gimenez (che spara alto) e a Di Vaio (che viene ingiustamente fermato per fuorigioco).

Zalayeta 5/6: troppo lento per poter spaventare la retroguardia nerazzurra, dopo un primo tempo dove non la prende mai, nella seconda frazione ha il merito di arretrare a centrocampo per cercare palloni giocabili e far ripartire i suoi.

Di Vaio 5: non incide sul match, ma se al 95' il guardalinee non avesse sbandierato un fuorigioco inesistente sarebbe entrato in porta col pallone che valeva la matematica salvezza.

Casarini 5,5: entra nella ripresa al posto di Mutarelli e il miglioramento è evidente, ma non per meriti suoi: sente molto la pressione della partita ed è più nervoso del solito. Si batte ma nulla di più.

Adailton 5+: entra al posto di Portanova, ma non punge. Nel finale, quando sarebbe stato utile congelare la partita, sbaglia alcuni palloni di troppo.

Gimenez 7-: combina più lui in 25 minuti di tutti i suoi compagni. Quando entra in campo il Bologna comincia finalmente ad affacciarsi nella metà campo avversaria con convinzione. Un suo tiro velenoso innesca la carambola da cui nasce la sfortunata quanto maldestra deviazione nella propria porta di Peluso. Su assist di Guana ha la palla del 2-1 ma purtroppo sul destro che non è il suo piede (a tal proposito ricordiamo tutti il clamoroso errore contro la Juventus...). Meriterebbe più spazio, è l'unico che può dare un tocco di imprevedibilità ad una squadra altrimenti senza idee.


Colomba 4,5: sbaglia totalmente la formazione, non c'è altro da dire. Schiera dall'inizio un Mutarelli fuori condizione, rischiando di ritrovarsi in dieci uomini dopo pochi giri d'orologio. Al termine di una prima frazione di gioco a dir poco allucinante, con 45 minuti da giocare in superiorità numerica, non riesce a partorire nessun cambiamento tattico e si ripresenta in campo con lo stesso sciagurato assetto. Per fortuna lascia negli spogliatoi Mutarelli, buttando nella mischia Casarini che però, per passo e caratteristiche, non è di certo l'uomo che può far cambiare marcia alla squadra. Gimenez, l'unico che con le sue giocate poteva mettere in crisi il bunker atalantino, viene inserito solo al 70' come mossa della disperazione: a mio parere sarebbe dovuto entrare immediatamente a inizio ripresa, per sfruttare da subito la superiorità numerica. Insomma una partita gestita nel peggiore dei modi e che solo una clamorosa autorete poteva rimettere in piedi. Le dichiarazioni rilasciate con tono stizzito nel dopo gara e durante la trasmissione "Il pallone nel 7" non fanno altro che confermare che l'allenatore sente di aver perso la fiducia della società, dei giornalisti e della maggior parte dei tifosi. La squadra, che comunque l'impegno non lo fa mai mancare, sembra essere ancora dalla sua parte: ma iniziare una nuova stagione con questo clima di sfiducia rischia di demoralizzare tutto l'ambiente, spegnendo sul nascere i sogni di una piazza che da troppi anni vive il calcio senza entusiasmo. E' noto che a salvezza raggiunta il mister si troverà tra le mani un contratto biennale già firmato. Non oso aspettarmi da parte di questa proprietà decisioni sensate e tempestive (sebbene economicamente non vantaggiose), quindi il mio appello è rivolto direttamente a lui: essendo un galantuomo, a fine stagione si faccia da parte e non tenga la società vincolata ad un impegno preso quando nessuno avrebbe mai immaginato un simile finale di stagione. Così sarà ricordato per aver contribuito ad una preziosa salvezza, per aver recuperato psicologicamente un giocatore fondamentale come Mudingayi e per qualche bella partita come la rocambolesca vittoria di Genova: tutto sommato come un vincente. Non credo voglia seguire le orme dei suoi predecessori, prematuramente confermati da questa dirigenza, esonerati la stagione successiva dopo pochi turni e ora non visti più di buon occhio sotto le due torri. Se ci tiene al Bologna la metà di quanto io credo, sono convinto che farà la scelta giusta.


Arbitro Tagliavento 5,5: la partita è delicatissima e lui lo sa. Nei primi minuti grazia Tiribocchi per un fallo su Raggi che poteva essere punito col cartellino rosso e, forse per compensazione, non caccia Mutarelli che, già ammonito, ha continuato a distribuire calci e pestoni agli avversari a palla lontana. In occasione del calcio di rigore inizialmente concesso ai rossoblù fa un po' confusione, ma alla fine applica correttamente il regolamento: ingenuo Pellegrino a perdere la testa dopo il fischio, meritandosi il rosso per proteste. Grave errore del suo collaboratore nel finale: Di Vaio non era in fuorigioco.
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Amori Fortitudo Bologna-Nobili Sbs Castelletto 76-54

Fortitudo BolognaLa Fortitudo si sbarazza di Castelletto Ticino riscattando l'opaca prestazione di gara 2 e chiude la serie sul 2-1, qualificandosi per il secondo turno dei playoff di serie A Dilettanti.
Inizio sprint degli uomini di Finelli che vanno subito avanti 15-0. Dopo un calo a inizio secondo quarto, che vede gli avversari risalire fino al -5, i biancoblù si risvegliano piazzando un parziale di 11-0. Da lì in poi controllano agevolmente il match fino al 76-54 finale.
Ora ad attendere l'Aquila in semifinale ci sarà il Gira Ozzano di coach Salieri. Gara 1 domenica al Paladozza per un derby che si preannuncia infuocato.
Quando gioca la Effe è sempre superfluo chiamare a raccolta i tifosi: anche contro Castelletto, nonostante la diretta tv su Sportitalia 2, erano presenti circa 3000 spettatori che hanno incitato la squadra dal primo all'ultimo minuto. Col Gira, se sarà confermata l'affluenza registrata in occasione del match di regular season, si potrebbe superare quota 5000. E, perché no, puntare al tutto esaurito: l'impatto con un palazzo tutto biancoblù potrebbe intimidire la giovane formazione di Salieri, poco avvezza a simili palcoscenici, e risultare un fattore determinante ai fini del risultato.
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domenica 2 maggio 2010

Atalanta-Bologna 1-1: commento partita

Bologna F.C. 1909Chi non avrebbe firmato un punto alla vigilia? Un punto è arrivato, ma ciò che sconvolge il popolo rossoblù e non lo fa ancora gridare alla salvezza, nonostante il +5 a due turni dal termine, è il modo in cui è stato ottenuto. Solo un'autorete clamorosa del bergamasco Peluso a 8 minuti dal 90' ha permesso agli uomini di Colomba di raggiungere l'agognato pari, dopo più di 45 minuti giocati in superiorità numerica a causa dell'espulsione di Pellegrino per doppia ammonizione. Ma andiamo con ordine.
Pronti via, si capisce subito che il pallino del gioco sarebbe stato in mano ai nerazzurri per tutto il match: il Bologna non riesce a costruire nulla, si arrocca nella propria metà campo e appena conquista la sfera la allontana dall'area, ma in avanti né Di Vaio né Zalayeta riescono a tener palla e a far salire la squadra. La difesa a 5 è tutt'altro che un fortino: in settimana Colomba aveva citato come esempio da emulare il 'catenaccio' inscenato dall'Inter di Mourinho al Camp Nou, ma l'assetto difensivo rossoblù, nonostante Valdes non sia Messi, ha deluso tutte le aspettative, concedendo troppi spazi agli inserimenti degli avversari, complice anche il centrocampo, che non ha mai fatto filtro. L'assenza di Mudingayi, come si temeva, si è fatta sentire: dopo pochi minuti, infatti, era chiaro a tutti che la scelta del sostituto, caduta su Mutarelli, al rientro dopo sette mesi, era stata un clamoroso errore di valutazione del tecnico. L'ex laziale, in palese ritardo su tutti i palloni, si è fatto notare solo per i numerosi interventi fallosi: dopo il cartellino giallo preso all'11' minuto per fallo su Valdes, ha effettuato altri due duri interventi a metà campo rischiando la seconda ammonizione, ma è stato graziato dal direttore di gara.
Al 15' il dominio nerazzurro si concretizza: iniziativa di Tiribocchi che imbecca in area Guarente: il centrocampista nerazzurro sposta il pallone e viene steso da Portanova. Rigore e cartellino giallo per il centrale rossoblù che era diffidato e quindi salterà il Catania. Dal dischetto Valdes calcia centrale e Viviano respinge con i piedi. Pericolo scampato, più per demerito del numero 20 nerazzurro, che ha tirato malamente, che per merito del numero uno rossoblù che si era buttato alla sua destra ed è stato colpito dal pallone.
L'Atalanta non demorde e al 23' minuto conquista un calcio di punizione sulla trequarti: Guarente invece di scodellare al centro tira verso la porta e sorprende Viviano che era colpevolmente fuori dai pali: grave leggerezza dell'estremo difensore rossoblù che vanifica la precedente parata dagli undici metri. Atalanta in vantaggio e virtualmente a soli 2 punti dagli uomini di Colomba, che sembrano non reagire alla rete subita.
Al 45' il giallo: corner di Modesto, l'arbitro Tagliavento fischia il penalty a favore dei rossoblù per trattenuta di Pellegrino su Portanova. L'atalantino protesta in maniera troppo veemente e l'arbitro gli mostra il cartellino rosso. Tutti attendono la battuta del calcio di rigore, invece si riprende con una rimessa da fondo campo: il guardalinee aveva alzato la bandierina per segnalare che il pallone calciato da Modesto aveva superato la linea di fondo durante la traiettoria aerea, inducendo l'arbitro a tornare sulla propria decisione. Ma il provvedimento disciplinare ai danni del difensore orobico resta. Situazione senza precedenti e proteste da ambo le parti. Ma tant'è: il Bologna va negli spogliatoi sapendo di poter giocare i secondi 45 minuti in superiorità numerica.
Tutti si aspettano un cambio tattico radicale, per l'esigenza di spostare in avanti il baricentro e dare vivacità ad un attacco che fino a quel momento non aveva prodotto un solo tiro in porta. Invece al rientro in campo l'unico cambiamento è l'ingresso di Casarini, un altro centrocampista, al posto di Mutarelli, già ammonito e francamente impresentabile.
L'inerzia del match però non cambia e al 51' Colomba decide di buttare nella mischia anche Adailton, al posto di Portanova. Il baricentro si alza, ma non si registrano conclusioni verso la porta eccetto una debole punizione dello stesso Adailton che Consigli blocca con tranquillità. E' il primo tiro in porta del Bologna: arriva al minuto 56.
E' invece l'Atalanta che, nonostante l'uomo in meno, pressa e conquista numerosi palloni a metà campo, pungendo in contropiede con Amoruso sul quale Britos fa un prodigioso intervento in scivolata, sventando il pericolo.
La partita cambia al 25' minuto: Colomba inserisce Gimenez per Raggi e il Bologna finalmente comincia a farsi vedere dalle parti di Consigli. Prima l'uruguaiano serve Zalayeta defilato a destra che, invece di tentare la conclusione a rete, cerca un improbabile passaggio al centro che viene intercettato. Poi al minuto numero 82, servito in area di rigore da Modesto che aveva recuperato un pallone sulla sinistra, tira verso la porta (il primo vero tiro in porta), Consigli respinge e Peluso, senza la pressione di nessun avversario, sbaglia goffamente il tocco spingendo la palla all'interno della propria porta. E' il pareggio che fa tirare a tutta Bologna un sospiro di sollievo. L'Atalanta si riversa in avanti con la forza della disperazione e va vicina al gol con un pericoloso colpo di testa di Amoruso che si spegne di poco a lato alla sinistra di Viviano.
Il Bologna si chiude e cerca di ripartire in contropiede ma è molto impreciso negli appoggi. Al 90' Gimenez, imbeccato in area da Guana, spara col destro ma non inquadra la porta. Al termine dei 5 minuti di recupero Di Vaio, lanciato da Guana, viene fermato per un fuorigioco inesistente dopo aver saltato Consigli: era da solo con la porta spalancata davanti a sé. Sarebbe stato il gol salvezza, ma pazienza: vista la deludente prestazione dei rossoblù sarebbe stato chiedere davvero troppo.

Ci sarebbe da gioire, ma io non riesco a godere pienamente di questo momento: e, senza presunzione, credo che il mio stato d'animo sia condiviso dalla maggior parte di coloro che hanno visto la partita. Non fraintendetemi, alla vigilia avrei fatto carte false per un pareggio. Ma, siamo onesti, questo punto non è meritato. Abbiamo giocato per oltre 50 minuti in superiorità numerica senza renderci mai pericolosi, con un allenatore che ha palesemente sbagliato assetto tattico e interpreti in campo: la difesa a cinque ha lasciato sguarnito un centrocampo che, orfano di Mudingayi, veniva sempre saltato e la scelta di Mutarelli, fermo da mesi, non trova spiegazioni logiche, visto che chi ha avuto modo di vedere l'amichevole del giovedì a Scandiano lo ha segnalato come uno dei meno propositivi. Solo dopo l'ingresso di Adailton l'assetto è stato modificato, ma purtroppo il brasiliano è un lontano parente di quello che ha steso il Genoa a Marassi e non è riuscito a dare nessuna scossa ad una squadra che non riusciva ad inanellare tre passaggi di fila e subiva addirittura il pressing a metà campo degli avversari in inferiorità numerica. Solo dopo l'ingresso di Gimenez il vento è cambiato: il sospetto è che sia stata la mossa della disperazione, fatta dal mister più per salvare se stesso dalle critiche che per effettiva convinzione nelle capacità del giocatore: in tal caso, secondo me, lo avrebbe buttato nella mischia dopo l'intervallo per dare subito un'altra impronta ai suoi. Fortunatamente il folletto uruguaiano è entrato subito in partita, creando scompiglio e scagliando l'unico tiro degno di nota verso la porta bergamasca, dal quale è nata l'incredibile autorete di Peluso.
E' triste dover gioire per un errore clamoroso degli avversari e non per meriti propri. Domani i giornali titoleranno "Salvi per un Peluso" o "Viva Culomba". E non si può negare che la dea bendata ci abbia dato una grossa mano, in questo finale di stagione come nei due precedenti, restituendoci in parte il credito maturato dopo l'incredibile retrocessione del 2005.
Ma di questi tempi bisogna accontentarsi, "tapparsi il naso" e guardare avanti: l'importante è aver tenuto la formazione bergamasca a distanza, mortificandone le speranze di rimonta. Pertanto questo punto, sebbene immeritato, rappresenta un passo forse decisivo per la permanenza nella massima serie. Ora per gli uomini di Colomba sarà sufficiente ottenere 2 punti negli ultimi due abbordabili turni: ma ciò che conforta di più il popolo rossoblù è che se l'Atalanta non farà bottino pieno a Napoli, si potrà festeggiare la salvezza con un turno di anticipo anche in caso di sconfitta contro il Catania.
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