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giovedì 17 ottobre 2013

Sassuolo-Bologna: presentazione partita [2013/14]

Sassuolo vs. Bologna F.C. 1909
Appena appreso della promozione in serie A del Sassuolo, ho subito battezzato questa trasferta come una di quelle da fare assolutamente: mai avrei però immaginato che il Bologna sarebbe arrivato a questa partita in una situazione talmente deficitaria da renderla un crocevia fondamentale della stagione.
La crisi dei rossoblù è profonda, molto più di quanto dica una classifica pessima ma ancora ampiamente recuperabile: in fondo basterebbero un paio di vittorie per rivedere un po' di luce e guardare con ottimismo al prosieguo del campionato.
Nulla però lascia presagire un cambio di passo per questa squadra costruita senza alcuna logica e con gravi carenze in ogni reparto, pesantemente indebolita da una campagna acquisti che ha spolpato la rosa privandola di quei pochi uomini di qualità che avevano permesso ai rossoblù di risollevarsi da una situazione critica già lo scorso anno.
Lo stesso Pioli, nelle stagioni passate autentico valore aggiunto in grado di trovare sempre la quadratura del cerchio, quest'anno appare in confusione: la cessione di Taider, che lui aveva escluso a chiare lettere esponendosi pubblicamente, deve aver incrinato la sua fiducia nell'operato della società e spezzato i fragili equilibri che il mister aveva cercato di trovare durante il ritiro estivo.

Quella che si giocherà domenica 20 ottobre allo stadio Giglio di Reggio Emilia è la classica partita da dentro o fuori, che per tanti versi ricorda la sfida in quel di Novara di due stagioni or sono: allora fu Gaston Ramirez a spezzare l'equilibrio e a regalare a Stefano Pioli una vittoria fondamentale che affossò i piemontesi e spianò la strada alla rincorsa dei rossoblù.
Oggi Ramirez non c'è più, come non c'è più Di Vaio, Mudingayi e tanti altri giocatori ai quali nei momenti di difficoltà ci si poteva aggrappare: alla squadra manca tremendamente un leader all'interno dello spogliatoio, uno di quelli in grado di metterci la faccia e di responsabilizzare e guidare i più giovani.
Il leader in campo, Diamanti, non ha queste caratteristiche e lo sfogo durante la partita contro il Verona documentato dalle telecamere ne è la prova: il fantasista è un giocatore che si esalta quando le cose vanno bene e la squadra gioca per lui e al contrario si deprime e perde la testa quando non si sente supportato a dovere dai compagni, cercando la giocata personale ai limiti dell'impossibile quando la logica suggerirebbe soluzioni più semplici.
Il Sassuolo, ultimo, cerca la sua prima vittoria in serie A e l'arrivo dei pericolanti rossoblù è per i neroverdi un'occasione da non perdere per lasciare l'ultimo posto in classifica e attaccare al Bologna la scomoda etichetta di cenerentola del campionato.
Le panchine di Pioli e Di Francesco sono legate all'esito di questa sfida: una sconfitta sarebbe con ogni probabilità fatale ad entrambi.

Anche se la squadra e soprattutto la società non sono degne della serie A, il pubblico deve dimostrarsi all'altezza della categoria: chiunque abbia a cuore le sorti del Bologna e può permetterselo economicamente, domenica deve essere allo stadio Giglio.
Io ci sarò.

Forza ragazzi, forza Bologna.

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sabato 23 ottobre 2010

Bologna-Juventus: presentazione partita

Bologna F.C. 1909
Non è un derby, ma come ogni anno la vigilia di Bologna-Juventus ha sempre un sapore particolare: a Bologna non dimentichiamo e abbiamo ancora impressi nella memoria i tanti, troppi episodi che hanno visto la vecchia signora favorita dalle decisioni arbitrali in quasi tutti gli ultimi incontri al Dall'Ara.
Dopo l'esplosione del caso-calciopoli tutto aveva trovato un senso: ma gli "scippi" ai danni dei rossoblù si sono purtroppo ripetuti anche dopo, come una maledizione che non se ne vuole proprio andare. Dal gol fantasma di Zalayeta, al clamoroso "bagher" pallavolistico di Del Piero della scorsa stagione, dal quale è nata la rete che ha condannato il Bologna all'ennesima sconfitta contro i bianconeri.
Ormai accade da anni, ma lascia ancora l'amaro in bocca vedere il Dall'Ara invaso da tifosi ospiti, che in realtà veri e propri ospiti non sono: sono i nostri vicini di casa o i nostri colleghi di lavoro, gente di Bologna e provincia che ha tradito la squadra della propria città, lentamente caduta in disgrazia dopo i fasti del passato. Insomma, gente a cui piace vincere facile, come recita un famoso spot televisivo.
Qui non si discute la superiorità tecnica bianconera, che purtroppo è evidente da decenni: ma vedere la propria squadra che lotta, mette in difficoltà dei campioni e deve soccombere per qualche clamorosa svista arbitrale è difficile da mandar giù.
Passiamo alla partita: il Bologna, chiamato a riscattare la pessima prova di Palermo, dovrà sopperire all'assenza di Perez, squalificato. In settimana Malesani ha provato varie soluzioni e sembra orientato a stravolgere l'assetto tattico, passando dal 4-3-3 ad un 4-1-4-1.
I bianconeri sono reduci dalla trasferta austriaca di Europa League, che ha dimostrato ancora una volta l'importanza del neo acquisto Krasic nell'impianto di gioco di Delneri. Riuscire a limitare il serbo sarà fondamentale per ottenere un risultato positivo. La classifica ne avrebbe davvero bisogno.
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sabato 15 maggio 2010

Aspettando Cagliari-Bologna

Bologna F.C. 1909
Un altro campionato volge al termine. Cagliari-Bologna, ultimo atto. Presentazione troppo teatrale per una partita insignificante per entrambe le squadre.
I colori rossoblù non sono l'unica cosa che ci accomuna agli isolani guidati da Melis: in questa stagione le due compagini hanno disputato una seconda metà del girone di ritorno a dir poco disastrosa, che ha rischiato di compromettere una stagione che per entrambe sembrava già positivamente conclusa due mesi fa. Il Bologna nel girone di ritorno ha comunque raggiunto un bottino soddisfacente, 24 punti, che sommati ai 17 del girone d'andata gli hanno permesso di festeggiare la salvezza con una giornata di anticipo. Parliamo onestamente: chi, dopo la prima uscita di Franco Colomba sulla panchina rossoblù (un sonante 4-1 subito a Genova contro la Sampdoria), avrebbe scommesso un centesimo su una salvezza anticipata, sebbene di una sola giornata e con molti, troppi brividi? Ritengo quindi doveroso riconoscergli i meriti che sicuramente ha avuto nel raggiungere un obiettivo di vitale importanza per la società. Ciò non toglie che la gestione degli ultimi mesi abbia lasciato parecchio a desiderare, come ho già avuto modo di commentare in alcuni post precedenti.
Veniamo agli avversari. Il Cagliari, nonostante la solita partenza falsa, ha disputato una prima parte di stagione esaltante, ripetendo l'exploit dello scorso campionato e stazionando stabilmente nelle posizioni che garantiscono un posto in Europa. Poi, raggiunta la presunta quota salvezza, ha "tirato i remi in barca", rischiando persino di essere risucchiato in zona pericolo e costringendo il vulcanico presidente Cellino ad esonerare Allegri, a suo parere distratto dalle sirene che lo vorrebbero sulla panchina di una grande nella prossima stagione (si parla di Milan, ma non solo).
Che partita sarà? Entrambi gli allenatori ne approfitteranno per dare spazio ai giocatori che hanno avuto meno opportunità di scendere sul terreno di gioco: probabilmente Colomba schiererà dal primo minuto Appiah, Pisanu, Santos, Savio e Succi.
Altri giocatori, invece, daranno l'addio ai colori rossoblù senza scendere in campo (salvo sorprese): tra questi voglio ricordare Massimo Marazzina, protagonista dell'ultima promozione in serie A, che, un po' per sfortuna e un po' per i propri limiti caratteriali, non è riuscito a conquistare la fiducia dei quattro allenatori che nelle ultime due stagioni si sono seduti in panchina e a confermare quanto di buono fatto vedere tra i cadetti. Grazie e un grosso in bocca al lupo.
Alla luce di tutto ciò, la partita di domenica al Sant'Elia non sarà un test probante: servirà più che altro a mettere sotto i riflettori qualche elemento poco utilizzato e a soddisfare così la curiosità di noi tifosi.
Cagliari favorito perché avrà una motivazione in più: congedarsi dal pubblico di casa con una vittoria che manca da ben dodici turni.
Non avrà nessun valore, se non per le statistiche, ma vorrei assistere quanto meno ad una prestazione dignitosa: i pochi tifosi che seguiranno la squadra in Sardegna meriterebbero almeno questa piccola soddisfazione da portare con sé sotto all'ombrellone in vista di un'estate che, dal punto di vista societario, si preannuncia molto calda.
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venerdì 7 maggio 2010

Aspettando Bologna-Catania

Bologna F.C. 1909

Bologna-Catania, ultima partita della stagione al Dall'Ara.
Circa dodici mesi fa, proprio contro gli etnei, il Bologna guidato da Papadopulo ottenne i 3 punti che gli permisero di raggiungere una miracolosa salvezza.
Per uno strano scherzo del destino anche quest'anno i rossoblù potrebbero festeggiare la permanenza in serie A superando i rossoazzurri. Ma a differenza dello scorso campionato, nel quale erano appaiati al Torino con una sola partita da giocare, quest'anno possono gestire ben 5 punti di vantaggio sull'Atalanta a soli due turni dal termine. L'obiettivo, quindi, dista solo due lunghezze (in caso di arrivo a pari punti si salverebbero gli orobici, grazie ad una differenza reti migliore).
Sia chiaro, il Bologna visto a Bergamo potrebbe faticare e non poco per ottenere i 2 punti che lo separano dalla salvezza matematica, anche se affronterà due formazioni già salve che non avranno di certo il coltello tra i denti. E' vero, il Catania non ha ancora il conforto della matematica, ma vanta una differenza reti di +11 sui bergamaschi che non è verosimilmente dilapidabile in soli due turni. A tal proposito a tranquillizzare i tifosi etnei ci pensa il Bologna, che, statistiche alla mano, in questa stagione ha saputo superare con più di un gol di scarto solo Livorno e Palermo ed è in un periodo di forma tutt'altro che buono.
Quindi che Catania dobbiamo aspettarci? Arrendevole come nella scorsa stagione? Non penso. Ci sarà Mihajlovic, che torna per la prima volta al Dall'Ara da ex: e, c'è da scommetterci, avrà voglia di dimostrare qualcosa ad una società che ha macchiato il suo tabellino di allenatore esordiente con un'esonero (comunque giustificato dai pessimi risultati). E ci sarà Maxi Lopez, autentico jolly pescato durante il mercato di gennaio dall'a.d. etneo Lo Monaco, che con 9 reti (di cui solo una su rigore) ha trascinato i rossoazzurri fuori dai bassifondi della classifica.
Ciò dovrebbe far riflettere attentamente gli uomini che curano gli interessi del Bologna: è infatti da tempo memorabile che durante il mercato di riparazione la società rossoblù non inserisce nella rosa giocatori in grado di dare una svolta alla stagione: negli ultimi anni gli innesti a campionato in corso non hanno dato quanto ci si attendeva, anzi in alcuni casi sono stati addirittura deleteri (cito a titolo esemplificativo i vari Legrottaglie, Ferrante, Danilevicius fino ad arrivare ad Osvaldo). Quest'anno, tolti Buscè e Modesto che se non altro sono stati quasi sempre schierati nell'undici titolare, gli altri acquisti di gennaio (Savio, Pisanu, Succi, Appiah) sono stati impiegati col contagocce e non hanno dato nessun contributo alla causa.
Chissà che la partita col Catania non sia l'occasione per vedere qualcuno di loro all'opera: non mi aspetto molto, ma, rispetto agli uomini che a Bergamo hanno dato vita a una delle prestazioni più remissive della storia rossoblù, almeno avranno la motivazione di dimostrare alla piazza e all'allenatore che avrebbero meritato più spazio.
Riuscirà questo Bologna spento e alle prese con alcune defezioni (Portanova è squalificato, Guana in dubbio) ad aver la meglio sul Catania? Non lo so. Ecco spiegato perché noi tifosi contiamo molto sul fatto che l'Atalanta abbia perso la voglia di lottare e non faccia bottino pieno a Napoli: in tal caso si potrà festeggiare anche in caso di sconfitta contro gli etnei. Ma un finale di stagione simile lascerebbe decisamente l'amaro in bocca e spegnerebbe del tutto la fiducia della piazza in un tecnico che negli ultimi mesi, con scelte discutibili, ha oscurato quanto di buono fatto in precedenza. Ci auguriamo che nell'ultima partita interna gli uomini di Colomba sfoderino una prestazione all'altezza e non si accontentino di esultare per le sfortune altrui. Non sarebbe giusto per i tanti tifosi che stanno acquistando i tagliandi e che si aspettano di chiudere la pratica salvezza con una vittoria frutto di una prestazione finalmente convincente.
Tra questi ci sarò anch'io, di nuovo in curva S. Luca approfittando della promozione. Dagli ultimi dati sulla prevendita si supererà certamente quota 20.000 spettatori. Dato forse sotto le attese: ma se si pensa alla prestazione imbarazzante fornita contro l'Atalanta non era lecito aspettarsi di più, nonostante gli sconti.

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mercoledì 28 aprile 2010

Aspettando Atalanta-Bologna

Bologna F.C. 1909
Dopo la vittoria ottenuta contro il Parma, numerosi giornalisti hanno titolato "è fatta" oppure "vittoria salvezza". E' vero, cinque punti sulla terzultima sono una bella dote a tre turni dal termine, ma purtroppo i risultati delle dirette concorrenti (e non solo) hanno reso le restanti partite molto più ostiche per i rossoblù di quanto ci si potesse aspettare solo un mese fa e, per contro, reso il calendario dell'Atalanta, in prospettiva, molto meno proibitivo. Catania e Cagliari, prossimi avversari del Bologna, potrebbero non essere più così arrendevoli come si poteva pensare e Napoli e Palermo, che dovranno affrontare gli orobici, potrebbero invece non avere più nessun obiettivo da inseguire. Per questo un'eventuale sconfitta contro gli uomini di Mutti renderebbe la salvezza dei rossoblù una ripidissima salita ancora tutta da scalare. Ora vi spiegherò perché.
In primis: la sorprendente vittoria della Lazio a Genova le ha fatto fare un balzo decisivo verso la salvezza: infatti, dopo il proibitivo scontro contro l'Inter (che gli ultras laziali hanno espressamente chiesto ai giocatori di perdere per non favorire i cugini giallorossi nella lotta scudetto), i biancazzurri di Reja dovranno affrontare il retrocesso Livorno (che ha già salvato l'orgoglio battendo inaspettatamente il Catania) e un'Udinese a 2 punti dalla salvezza matematica con di fronte tre partite abbordabilissime. Come se non bastasse, la vittoria della Lazio ha tagliato le ali ad un Genoa che, vincendo, avrebbe mantenuto vive le speranze di Europa League e tenuto sulla corda un Napoli che, dopo il deludente 0-0 con il Cagliari, ha del tutto perso le speranze di agganciare il treno Champions ma che è quasi certo di un posto nell'Europa minore, potendo ora gestire ben 5 punti di vantaggio sugli uomini di Gasperini.
Napoli appunto: al quale i bergamaschi andranno a far visita dopo aver affrontato gli uomini di Colomba. E' vero, si gioca al S.Paolo e perdere l'ultima partita della stagione davanti ai propri tifosi non è mai piacevole, anche alla luce della nota rivalità tra le due tifoserie: ma, come tutti ricordiamo, l'anno scorso il Torino raccolse proprio a Napoli 3 punti insperati che stavano quasi per condannare alla B i rossoblù (e poi sappiamo tutti com'è andata). La differenza nelle ultime giornate la fanno le motivazioni e un'Atalanta che dovesse arrivare a -2 dalla salvezza ne avrebbe molte di più dei partenopei.
Passiamo al Palermo: è in piena lotta Champions e forse lo resterebbe fino all'ultima giornata, se non fosse che al penultimo turno è in programma una sorta di spareggio per l'Europa che conta contro la Sampdoria, ora a +2 sui rosanero. Se questo scontro fosse già decisivo, in un senso o nell'altro, gli uomini di Delio Rossi andrebbero a Bergamo per onor di firma.
Veniamo ora agli avversari del Bologna: come già detto il Catania, dopo il rovinoso scivolone di Livorno, è tornato in piena bagarre e, se non dovesse battere la Juventus al Massimino, verrà al Dall'Ara con l'obiettivo di strappare almeno un punto e il Cagliari gestione Melis, che è stato capace di spegnere i sogni Champions del Napoli, difficilmente lascerà senza combattere l'intera posta in palio, per di più tra le mura amiche.
Morale della favola: se malauguratamente dovessimo uscire sconfitti dall'Atleti Azzurri d'Italia (gli scongiuri sono d'obbligo), non è così improbabile che l'Atalanta infili altre due vittorie portandosi a 43 punti: in quel caso il Bologna sarebbe costretto a vincere le restanti partite con Catania e Cagliari, poiché, in caso di arrivo a pari punti, a retrocedere sarebbero gli uomini di Colomba, in virtù degli scontri diretti sfavorevoli con gli orobici (ed eventualmente anche con la Lazio, in caso di classifica avulsa).
Ecco perché tutta quest'aria di festa è decisamente fuori luogo: bisogna tenere alta la tensione, a Bergamo occorre fare risultato: solo a quel punto si potrebbe iniziare davvero a festeggiare. In caso contrario, invece, la situazione tornerebbe a complicarsi tremendamente.
Nel 2005, complice Calciopoli, non furono sufficienti 42 punti per ottenere la salvezza ed è un record tutt'ora imbattuto: retrocedere di nuovo dopo aver faticosamente conquistato ben 43 punti sarebbe davvero una beffa.
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venerdì 23 aprile 2010

Aspettando Bologna-Parma

Bologna F.C. 1909
Quasi 5 anni dopo siamo di nuovo qui. Ma questa volta la partita conta solo per noi. E molto più di quanto si potrebbe credere. In fondo, anche in caso di mancata vittoria, resterebbero pur sempre altre tre partite e 9 punti a disposizione. Ma la sensazione di tutti, dopo la sciagurata sconfitta interna contro la Lazio, è che, se non si riuscisse a mantenere un margine di almeno 4 punti sull'Atalanta prima dello scontro diretto del 2 maggio, la retrocessione diventerebbe quasi inevitabile. Non si capisce infatti come una squadra apparsa ultimamente allo sbando e senza un minimo di mordente possa frenare la rincorsa di una compagine che è riuscita recentemente a mettere in grossa difficoltà la lanciatissima Roma all'Olimpico e a recuperare in soli sei turni ben 11 punti ai rossoblù.
C'è chi da i tre punti con il Parma quasi scontati: una squadra che deve salvarsi che gioca in casa contro una squadra di centro classifica senza obiettivi. 1 fisso. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta. Infatti non è scritto da nessuna parte che i ducali, guidati in panchina dall'ex Francesco Guidolin debbano presentarsi a Bologna a testa china solo perché dal loro campionato non hanno apparentemente più nulla da chiedere. Apparentemente, appunto. Non bisogna infatti dimenticare che la divisione dei diritti tv spettanti ad ogni società per il prossimo campionato sarà legata alla posizione in classifica raggiunta e quindi per il presidente Ghirardi arrivare all'ottavo posto o al dodicesimo non sarebbe la stessa cosa. E, allo stesso modo, non è scritto da nessuna parte che gli orobici, in quel di Milano, siano destinati a soccombere di fronte ad un'Inter sicuramente stanca e scarica a livello nervoso dopo la trionfale serata di Champions e con la testa già alla decisiva partita di ritorno al Camp Nou. E se malauguratamente gli uomini di Mutti dovessero far bottino pieno a S.Siro, allora per i rossoblù la situazione diventerebbe davvero critica anche in caso di vittoria con il Parma. Ma non disperata: il Bologna dovrà affrontare oltre all'Atalanta due formazioni come Catania e Cagliari sulla carta senza grosse motivazioni, mentre gli orobici dopo i rossoblù dovranno incrociare le armi con un Napoli tornato a sentire profumo di Europa dopo la vittoria di Bari e sempre molto ostico tra le mura amiche ed un Palermo a soli due punti dal quarto posto che significherebbe una storica qualificazione alla prossima Champions League. Tutto questo però oggi: molto dipenderà dai risultati delle prossime domeniche, ossia se Napoli e Palermo arriveranno a giocarsi contro l'Atalanta qualcosa di importante o andranno a fare una passerella di fine stagione.
Per questo il derby di domenica sarà un crocevia fondamentale.
E fondamentale, per gli uomini di Colomba, sarà recuperare quella condizione mentale che li aveva portati solo pochi turni fa ad un passo dal decimo posto. Se, come tutti ci auguriamo, i rossoblù rialzeranno la testa ed otterranno l'intera posta in palio e se, com'è auspicabile, l'Atalanta non farà bottino pieno a S.Siro, si potrà affrontare lo scontro diretto di Bergamo con la consapevolezza che, anche in caso di sconfitta, per la salvezza non bisognerebbe contare sui risultati di nessun'altro ma solo sulle proprie forze. Non tutti gli anni c'è un Diego Milito che recapita regali...

Cinque anni fa c'ero, ci sarò anche questa volta, sperando in un epilogo diverso. Sarò in curva S.Luca, approfittando della promozione che consente ai residenti nella provincia di Bologna di poter acquistare il biglietto ad un euro. Una delle poche iniziative indovinate di questa dirigenza che ha capito che dopo le ultime prestazioni il pubblico già scarso che affolla il Dall'Ara non avrebbe risposto in maniera positiva, nonostante dalla partita con i ducali possa dipendere non solo il futuro di questo campionato, ma la sopravvivenza della stessa società. In questo momento la squadra potrebbe aver bisogno di una cornice di pubblico insolita per tirar fuori le ultime energie necessarie ad ottenere la permanenza nella massima serie: avere uno stadio da 38 mila spettatori per due terzi vuoto non avrebbe senso a questo punto della stagione. Io sono il primo ad essere deluso per la gestione della società e per lo scarso spirito combattivo ultimamente mostrato in campo. Ma non me la sento di abbandonare la mia squadra del cuore nel momento del bisogno. Oggi è l'ultimo giorno di prevendita, restano ancora 700 biglietti ad un euro: facciamo vedere ai Menarini che il meraviglioso pubblico di Bologna c'è ancora e che sono stati loro, con le loro discutibili scelte, che non l'hanno saputo conquistare.
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