mercoledì 28 aprile 2010

Aspettando Atalanta-Bologna

Bologna F.C. 1909
Dopo la vittoria ottenuta contro il Parma, numerosi giornalisti hanno titolato "è fatta" oppure "vittoria salvezza". E' vero, cinque punti sulla terzultima sono una bella dote a tre turni dal termine, ma purtroppo i risultati delle dirette concorrenti (e non solo) hanno reso le restanti partite molto più ostiche per i rossoblù di quanto ci si potesse aspettare solo un mese fa e, per contro, reso il calendario dell'Atalanta, in prospettiva, molto meno proibitivo. Catania e Cagliari, prossimi avversari del Bologna, potrebbero non essere più così arrendevoli come si poteva pensare e Napoli e Palermo, che dovranno affrontare gli orobici, potrebbero invece non avere più nessun obiettivo da inseguire. Per questo un'eventuale sconfitta contro gli uomini di Mutti renderebbe la salvezza dei rossoblù una ripidissima salita ancora tutta da scalare. Ora vi spiegherò perché.
In primis: la sorprendente vittoria della Lazio a Genova le ha fatto fare un balzo decisivo verso la salvezza: infatti, dopo il proibitivo scontro contro l'Inter (che gli ultras laziali hanno espressamente chiesto ai giocatori di perdere per non favorire i cugini giallorossi nella lotta scudetto), i biancazzurri di Reja dovranno affrontare il retrocesso Livorno (che ha già salvato l'orgoglio battendo inaspettatamente il Catania) e un'Udinese a 2 punti dalla salvezza matematica con di fronte tre partite abbordabilissime. Come se non bastasse, la vittoria della Lazio ha tagliato le ali ad un Genoa che, vincendo, avrebbe mantenuto vive le speranze di Europa League e tenuto sulla corda un Napoli che, dopo il deludente 0-0 con il Cagliari, ha del tutto perso le speranze di agganciare il treno Champions ma che è quasi certo di un posto nell'Europa minore, potendo ora gestire ben 5 punti di vantaggio sugli uomini di Gasperini.
Napoli appunto: al quale i bergamaschi andranno a far visita dopo aver affrontato gli uomini di Colomba. E' vero, si gioca al S.Paolo e perdere l'ultima partita della stagione davanti ai propri tifosi non è mai piacevole, anche alla luce della nota rivalità tra le due tifoserie: ma, come tutti ricordiamo, l'anno scorso il Torino raccolse proprio a Napoli 3 punti insperati che stavano quasi per condannare alla B i rossoblù (e poi sappiamo tutti com'è andata). La differenza nelle ultime giornate la fanno le motivazioni e un'Atalanta che dovesse arrivare a -2 dalla salvezza ne avrebbe molte di più dei partenopei.
Passiamo al Palermo: è in piena lotta Champions e forse lo resterebbe fino all'ultima giornata, se non fosse che al penultimo turno è in programma una sorta di spareggio per l'Europa che conta contro la Sampdoria, ora a +2 sui rosanero. Se questo scontro fosse già decisivo, in un senso o nell'altro, gli uomini di Delio Rossi andrebbero a Bergamo per onor di firma.
Veniamo ora agli avversari del Bologna: come già detto il Catania, dopo il rovinoso scivolone di Livorno, è tornato in piena bagarre e, se non dovesse battere la Juventus al Massimino, verrà al Dall'Ara con l'obiettivo di strappare almeno un punto e il Cagliari gestione Melis, che è stato capace di spegnere i sogni Champions del Napoli, difficilmente lascerà senza combattere l'intera posta in palio, per di più tra le mura amiche.
Morale della favola: se malauguratamente dovessimo uscire sconfitti dall'Atleti Azzurri d'Italia (gli scongiuri sono d'obbligo), non è così improbabile che l'Atalanta infili altre due vittorie portandosi a 43 punti: in quel caso il Bologna sarebbe costretto a vincere le restanti partite con Catania e Cagliari, poiché, in caso di arrivo a pari punti, a retrocedere sarebbero gli uomini di Colomba, in virtù degli scontri diretti sfavorevoli con gli orobici (ed eventualmente anche con la Lazio, in caso di classifica avulsa).
Ecco perché tutta quest'aria di festa è decisamente fuori luogo: bisogna tenere alta la tensione, a Bergamo occorre fare risultato: solo a quel punto si potrebbe iniziare davvero a festeggiare. In caso contrario, invece, la situazione tornerebbe a complicarsi tremendamente.
Nel 2005, complice Calciopoli, non furono sufficienti 42 punti per ottenere la salvezza ed è un record tutt'ora imbattuto: retrocedere di nuovo dopo aver faticosamente conquistato ben 43 punti sarebbe davvero una beffa.

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