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martedì 15 dicembre 2015

Bologna: cubi sotto alle Due Torri, è un cimitero alieno?

I controversi cubi di piazza Ravegnana

Nonostante Bolognamo si occupi principalmente di avvenimenti sportivi, in quanto cittadino di Bologna ritengo sia doveroso esprimere un parere sul cimitero alieno spuntato nei giorni scorsi sotto alle Due Torri: si vocifera che l'installazione di questi osceni cubi di cemento sia costata ben 55000 euro, soldi pubblici (= nostri) letteralmente gettati al vento al solo fine di deturpare uno degli scorci più belli della nostra città. Queste futuristiche lapidi, sparse a caso senza logica e definite "arredi urbani" dagli artistoidi radical chic che qui da noi oggi spopolano, non hanno in sostanza alcuna utilità: in pochi giorni, infatti, hanno ospitato più cartacce e bottiglie di birra che deretani.

Non ci voleva un genio per capire che queste "cose" (perché non sono certamente riconducibili a delle panchine) nulla hanno a che fare con un centro storico medievale e che tra breve saranno totalmente inservibili (posto che in origine fosse prevista una funzione) a causa della sporcizia che già in pochi giorni si è depositata sopra e intorno ad esse.

In una città ferma al palo in tutte le infrastrutture di base da almeno trent'anni, sapere che vengono sperperati in questo modo fondi che avrebbero potuto essere destinati a ben altri e più importanti progetti fa imbestialire chi paga regolarmente le tasse e con esse anche lo stipendio di chi ha il privilegio di poter fare una vita da benestante semplicemente partorendo simili idiozie seduto ad una scrivania pagata anch'essa da noi.
E allora sarebbe opportuno che uscissero i nomi delle menti illuminate che hanno destinato i nostri soldi a questo demenziale progetto, perché qui a Bologna siamo sempre pronti ad indignarci per le assurdità che chiunque giri per le strade non può fare a meno di notare ma poi per magia ci dimentichiamo tutto e continuiamo a dare fiducia a chi da anni sta violentando la nostra città con politiche suicide.

Ci tocca sopportare una pressione fiscale locale tra le più alte d'Italia per godere di servizi di qualità superiore o per finanziare simili sprechi?

La viabilità cittadina è al collasso perché si è deciso di intraprendere una crociata contro i mezzi privati senza aver predisposto prima infrastrutture pubbliche in grado di garantire un servizio efficiente non solo a chi in centro va a fare una tranquilla passeggiata nel tempo libero, ma anche e soprattutto a chi deve spostarsi in tempi rapidi per motivi di lavoro. Si signori, esiste gente che lavora sul serio e deve sbrigare certe commissioni in fretta: non tutti possono essere eletti in consiglio comunale e portare a casa la pagnotta per decenni semplicemente scaldando una poltrona e parlando di aria fritta...

Le piste ciclabili sono nate come funghi ovunque, anche laddove non servono assolutamente a nulla (basti pensare a quella ridicola di via Lame, nel tratto dentro alla porta), restringendo le carreggiate delle arterie principali che adesso negli orari di punta si trasformano regolarmente in labirinti senza uscita.
La ridicola corsia pedonale in Strada Maggiore
Si pensa solo a fare cassa disegnando strisce blu per impedire la sosta anche in quartieri periferici come Corticella o a cancellare tutti gli stalli riservati alle moto nei pressi del centro per poi multare chi si trova costretto a parcheggiare il mezzo a due ruote tra le auto: negli ultimi mesi sono spariti gli stalli su entrambi i lati di via Rizzoli, quelli in via Castiglione e quelli all'inizio di strada Maggiore, questi ultimi sostituiti da una "utilissima" corsia pedonale parallela al portico di meno di dieci metri che si infrange miseramente su un bidone dell'umido.
Le strade presentano voragini che mettono in pericolo la vita di chi si sposta quotidianamente in scooter e la loro manutenzione viene appaltata senza alcun apparente controllo ad aziende che rattoppano con materiale sempre più scadente, col risultato che dopo poche settimane le buche ricompaiono più profonde di prima.

Le vie del centro sono sempre più sporche e alcuni tratti nei pressi di via Zamboni sono degli autentici bagni a cielo aperto: ormai se si fa una passeggiata serale in zona universitaria non si può non essere colpiti dalla pungente fragranza di fossa biologica che aleggia nell'aria.
E per quanto riguarda la questione sicurezza, meglio stendere un velo pietoso: certe zone come la Bolognina sono state letteralmente abbandonate a se stesse e ormai quotidianamente sono teatro di fatti di cronaca. L'incolumità delle persone e la tutela della proprietà privata non sono più garantite e un graffitaro all'opera è la persona più raccomandabile che è possibile incrociare per la strada in orari notturni.

Insomma, c'erano ben altre priorità a cui destinare fondi, ma putroppo a Bologna è così (cit.): e non va bene, per niente.
Basti pensare alle condizioni in cui versano i portici di San Luca, una delle meraviglie che rende Bologna unica al mondo, abbandonati nell'indifferenza generale: non si poteva destinare quella cifra al ripristino di certe zone che stanno cadendo a pezzi? O bisogna attendere un nuovo crollo come quello avvenuto in zona stadio?

Cliccando su questo link è possibile firmare una petizione per chiedere la rimozione di queste lapidi aliene: sappiamo benissimo che non servirà a nulla, ma bisogna approfittare del rumore mediatico creato da questo grottesco sperpero di soldi per tenere alta l'attenzione su una mala gestione che non può e non deve più essere tollerata.
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martedì 19 aprile 2011

Bologna, la città dei rancori (video puntata Report, 17/04/2011)

Le due torri, simbolo di Bologna
Ecco il video della puntata di Report intitolata "La città dei rancori", andata in onda su Rai Tre il 17/04/2011 e incentrata sulla crisi politica, istituzionale e morale nella quale è sprofondata la città di Bologna.

A seguire il mio commento.

Buona visione!








Fonte del video: You Tube, canale 2imwickedchild47


Report del 17/04/2011: "La città dei rancori"



Fino ad oggi Bolognamo è stato essenzialmente un blog ad argomento sportivo: ma dopo aver visto la mia amata città pubblicamente infangata, un commento da parte mia è d'obbligo.
Se pensate che sia indignato per il quadro desolante emerso dalle inchieste della nota trasmissione, siete fuori strada: è giusto che si sappia che la città di una volta, quella che era un modello di efficienza e del vivere bene, non esiste più.
Anni di politiche folli, mirate esclusivamente al mantenimento e all'incremento dei privilegi della solita classe politica e di tutte le note attività satellite che da essa traggono benefici sul territorio, hanno fermato il cuore della città, che ora ristagna in un degrado reso ancora più insopportabile dall'immobilismo di chi è stato profumatamente retribuito per invertire la rotta ed invece non ha fatto altro che premere l'acceleratore e spingere la comunità felsinea al di là del punto di non ritorno.

La trasmissione, purtroppo, ha messo alla luce solo una minima parte delle questioni che affliggono Bologna, tralasciandone alcune di primaria importanza: in poco più di un'ora non sarebbe stato certamente possibile dare un quadro completo di tutto il marciume che si è accumulato negli anni e che ormai viene nascosto a fatica dalla buona reputazione che ancora oggi la nostra comunità gode agli occhi di chi la osserva fugacemente dall'esterno.

Se il passaggio sulla scandalosa vicenda che ha coinvolto l'ultimo sindaco di centrosinistra Delbono era doveroso per dare un'idea del valore morale di colui che era stato scelto per governare la città, altrettanto doveroso sarebbe stato chiedere spiegazioni al precedente amministratore Cofferati sul perchè il progetto della metropolitana, per il quale erano già stati stanziati dei fondi, sia finito in una bolla di sapone, privando Bologna di un'opportunità unica per far finalmente cambiare marcia ad una comunità ormai prigioniera del traffico e di tutto ciò che esso comporta a livello di inquinamento acustico ed ambientale.
Con i fondi destinati al progetto Civis (accantonato da TUTTE le città europee che lo hanno testato) e a quel People Mover tanto pubblicizzato ma praticamente inutile per chi a Bologna ci vive (il costo stimato di 7 euro per la tratta stazione-aeroporto si commenta da solo, per non parlare dei costi di gestione che, nel caso in cui venga utilizzato da parte di un numero di passeggeri inferiore alle stime, sono destinati a ripercuotersi per anni sulle casse del comune...), sarebbe stato possibile dotarsi di un sistema di trasporto metropolitano all'avanguardia e non inquinante, progettando una tratta in grado di alleggerire il traffico veicolare negli snodi notoriamente critici che quotidianamente causano blocchi e rallentamenti alla circolazione.
Una linea metropolitana moderna in grado di collegare stazione, fiera e aeroporto e arrivare fino alle porte di San Lazzaro, Casalecchio e Corticella, abbinata ai tradizionali mezzi pubblici di superficie e ad ampi parcheggi interrati ubicati alle estremità del percorso, avrebbe decongestionato tutto il traffico cittadino e la tangenziale e permesso, un domani, di proporre lo stop alla circolazione dei veicoli a motore privati nel centro storico, inaugurando così un nuovo modo di vivere la città.
Ma è ovvio che la volontà dell'amministrazione sia differente.
Recentemente il costo dei parcheggi in centro è passato da 2 euro a 2 euro e 40 centesimi: provvedimento decisamente remunerativo per le casse del comune e sostanzialmente comprensibile se inquadrato nell'ottica di una disincentivazione all'uso del mezzo privato a fronte di una riduzione delle tariffe del trasporto pubblico e ad un contestuale potenziamento dei mezzi.
Ma qualcosa non torna: recentemente anche il costo dei biglietti degli autobus è aumentato fino al 50%, il tutto senza garantire un servizio efficiente ai paganti, costretti a sgomitare per salire in veicoli stracolmi di gente, la maggior parte della quale il biglietto nemmeno lo paga.
Provvedimenti di tal genere hanno una sola finalità: fare cassa. Nessun progetto, nessuna iniziativa volta a migliorare: solo far girare più soldi da spartire tra i soliti noti.

Un'altra questione non affrontata dalla trasmissione e, a mio parere, meritevole di trovare ampio spazio è la vergognosa querelle sul PalaDozza: più di sei milioni di euro sono usciti dalle casse del comune per sanare le inadempienze di un privato e le responsabilità sono ancora tutte da accertare.

Con le elezioni comunali alle porte, quali sono le prospettive per il futuro?
Sempre le stesse: basta osservare il nulla espresso dalla classe politica cittadina per capire che a Bologna è vietato cambiare. E, in fondo, i cittadini sono complici di tutto ciò se è vero che le redini della città, salvo una breve parentesi, sono sempre state in mano a chi ci ha fatto precipitare sempre più in basso, fino a subire l'umiliazione di essere commissariati per quasi un anno e mezzo a causa della tardiva presentazione delle dimissioni da parte dell'ex sindaco: un vuoto di potere che avrebbe potuto paralizzare lo sviluppo della città, ma del quale francamente in pochi si sono accorti, visto che Bologna era già ferma da tempo.

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