venerdì 30 aprile 2010

Nobili Sbs Castelletto-Amori Fortitudo Bologna 75-63

Fortitudo Bologna Pesante sconfitta della Fortitudo Bologna a Castelletto Ticino in gara 2 del primo turno dei playoff di serie A Dilettanti: la gara si chiude sul 75 a 63 per i padroni di casa che quindi portano la serie sull'1-1. I biancoblù si devono arrendere dopo un primo quarto chiuso sul +14. Il crollo arriva nel secondo quarto, dove il parziale recita un impietoso 29-8.
Sprecato il match ball, ora sarà decisiva la partita di domenica 2 maggio al Paladozza per decidere quale delle due formazioni andrà ad affrontare Ozzano, che si è qualificata al turno successivo chiudendo la serie con Verona sul 2-0.
Come sempre, il caloroso pubblico di fede biancoblù non abbandonerà la squadra ed affollerà numeroso gli spalti per spingere i giocatori a dare il massimo, nonostante la situazione societaria sia sempre più delicata.
Pubblico che, dopo i fasti passati e per come si è calato nella nuova realtà di squadra "provinciale" non merita questo: ovviamente le voci dei giornali incideranno sulla testa dei giocatori, ma io e gli altri tifosi li esortiamo a lottare per la maglia, fino alla fine: loro hanno il privilegio di giocare in un palazzo dello sport e davanti ad una platea che solo 3 o 4 squadre di A1 possono vantare. Solo stare di fronte alla Fossa ed incrociare gli occhi di centinaia di tifosi che li seguono ovunque è un'emozione che quasi tutti i loro avversari di questa stagione non potranno mai vivere nella loro carriera. Solo questo dovrebbe spingere gli uomini di Finelli a rialzarsi e ritrovare quello spirito di squadra e quella continuità che sono necessari per tornare nella pallacanestro che conta: è quello che io e tutti coloro che hanno a cuore il futuro di basketcity ci auguriamo.
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mercoledì 28 aprile 2010

Aspettando Atalanta-Bologna

Bologna F.C. 1909
Dopo la vittoria ottenuta contro il Parma, numerosi giornalisti hanno titolato "è fatta" oppure "vittoria salvezza". E' vero, cinque punti sulla terzultima sono una bella dote a tre turni dal termine, ma purtroppo i risultati delle dirette concorrenti (e non solo) hanno reso le restanti partite molto più ostiche per i rossoblù di quanto ci si potesse aspettare solo un mese fa e, per contro, reso il calendario dell'Atalanta, in prospettiva, molto meno proibitivo. Catania e Cagliari, prossimi avversari del Bologna, potrebbero non essere più così arrendevoli come si poteva pensare e Napoli e Palermo, che dovranno affrontare gli orobici, potrebbero invece non avere più nessun obiettivo da inseguire. Per questo un'eventuale sconfitta contro gli uomini di Mutti renderebbe la salvezza dei rossoblù una ripidissima salita ancora tutta da scalare. Ora vi spiegherò perché.
In primis: la sorprendente vittoria della Lazio a Genova le ha fatto fare un balzo decisivo verso la salvezza: infatti, dopo il proibitivo scontro contro l'Inter (che gli ultras laziali hanno espressamente chiesto ai giocatori di perdere per non favorire i cugini giallorossi nella lotta scudetto), i biancazzurri di Reja dovranno affrontare il retrocesso Livorno (che ha già salvato l'orgoglio battendo inaspettatamente il Catania) e un'Udinese a 2 punti dalla salvezza matematica con di fronte tre partite abbordabilissime. Come se non bastasse, la vittoria della Lazio ha tagliato le ali ad un Genoa che, vincendo, avrebbe mantenuto vive le speranze di Europa League e tenuto sulla corda un Napoli che, dopo il deludente 0-0 con il Cagliari, ha del tutto perso le speranze di agganciare il treno Champions ma che è quasi certo di un posto nell'Europa minore, potendo ora gestire ben 5 punti di vantaggio sugli uomini di Gasperini.
Napoli appunto: al quale i bergamaschi andranno a far visita dopo aver affrontato gli uomini di Colomba. E' vero, si gioca al S.Paolo e perdere l'ultima partita della stagione davanti ai propri tifosi non è mai piacevole, anche alla luce della nota rivalità tra le due tifoserie: ma, come tutti ricordiamo, l'anno scorso il Torino raccolse proprio a Napoli 3 punti insperati che stavano quasi per condannare alla B i rossoblù (e poi sappiamo tutti com'è andata). La differenza nelle ultime giornate la fanno le motivazioni e un'Atalanta che dovesse arrivare a -2 dalla salvezza ne avrebbe molte di più dei partenopei.
Passiamo al Palermo: è in piena lotta Champions e forse lo resterebbe fino all'ultima giornata, se non fosse che al penultimo turno è in programma una sorta di spareggio per l'Europa che conta contro la Sampdoria, ora a +2 sui rosanero. Se questo scontro fosse già decisivo, in un senso o nell'altro, gli uomini di Delio Rossi andrebbero a Bergamo per onor di firma.
Veniamo ora agli avversari del Bologna: come già detto il Catania, dopo il rovinoso scivolone di Livorno, è tornato in piena bagarre e, se non dovesse battere la Juventus al Massimino, verrà al Dall'Ara con l'obiettivo di strappare almeno un punto e il Cagliari gestione Melis, che è stato capace di spegnere i sogni Champions del Napoli, difficilmente lascerà senza combattere l'intera posta in palio, per di più tra le mura amiche.
Morale della favola: se malauguratamente dovessimo uscire sconfitti dall'Atleti Azzurri d'Italia (gli scongiuri sono d'obbligo), non è così improbabile che l'Atalanta infili altre due vittorie portandosi a 43 punti: in quel caso il Bologna sarebbe costretto a vincere le restanti partite con Catania e Cagliari, poiché, in caso di arrivo a pari punti, a retrocedere sarebbero gli uomini di Colomba, in virtù degli scontri diretti sfavorevoli con gli orobici (ed eventualmente anche con la Lazio, in caso di classifica avulsa).
Ecco perché tutta quest'aria di festa è decisamente fuori luogo: bisogna tenere alta la tensione, a Bergamo occorre fare risultato: solo a quel punto si potrebbe iniziare davvero a festeggiare. In caso contrario, invece, la situazione tornerebbe a complicarsi tremendamente.
Nel 2005, complice Calciopoli, non furono sufficienti 42 punti per ottenere la salvezza ed è un record tutt'ora imbattuto: retrocedere di nuovo dopo aver faticosamente conquistato ben 43 punti sarebbe davvero una beffa.
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martedì 27 aprile 2010

Bologna-Parma 2-1: pagelle

Bologna F.C. 1909
Viviano 6,5: ottime parate su Bojinov e Biabiany, incolpevole sul gol. Sicuro nelle uscite nel secondo tempo.


Raggi 6: si propone meno del solito, prova comunque dignitosa.


Moras 6: poco deciso nella chiusura in occasione della rete di Biabiany, per il resto fa sentire il suo peso in difesa.


Portanova 6+: Una sicurezza, si propone spesso in avanti ed entra nell'azione del gol ingiustamente annullato a Di Vaio.


Lanna 5+: prende subito un giallo che lo costringerà a saltare per squalifica la trasferta di Bergamo e si fa saltare spesso e volentieri dal fulmineo Biabiany che ha un altro passo. Sulla rete ducale ha grosse responsabilità. Si riprende nel secondo tempo.


Buscè 7: parte col freno a mano tirato, poi da a Di Vaio la palla del pari e trascina la squadra con continue accelerazioni. Si fa tutto il campo al 90' strappando applausi.


Mudingayi 6: meno tonico del solito, sbaglia qualche appoggio di troppo, ma comunque è sempre una presenza importante. A Bergamo ne sentiremo sicuramente la mancanza.


Casarini 6-: per buona parte del primo tempo viene ignorato dai compagni quando si propone, poi fa la sua parte senza incidere più di tanto.


Adailton 5,5: non era giornata, si nota solo quando su assist di Zalayeta spara addosso a Mirante la palla del possibile 3-1.


Di Vaio 7.5: due reti (bellissima la prima) e un gol ingiustamente annullato. Non è ancora il Di Vaio che conosciamo in fase di manovra, ma sotto porta è tornato super.


Zalayeta 7-: si rende pericoloso di testa e ha il merito di causare l'espulsione di Zaccardo che cambia la partita. Per il resto grandi giocate di classe ma al rallentatore. Finisce la partita stremato.


Pisanu 6.5: buon esordio, punta spesso e volentieri gli avversari e crea scompiglio nella metà campo del Parma sfiorando il gol dell'ex con un bel colpo di tacco. Da rivedere.


Guana 6: fa il suo dovere con ordine senza rischiare il cartellino giallo, che lo avrebbe escluso dalla fondamentale trasferta di Bergamo.


Britos s.v.: entra al posto di un acciaccato Moras e non lo fa rimpiangere.




Colomba 6: una volta tanto che non gli si può rimproverare di aver aspettato troppo a fare i cambi, ha la sfortuna di finire la partita in 10 uomini a causa dell'uscita dal campo di Mudingayi per infortunio.




Arbitro Bergonzi 5/6: si fida del suo collaboratore e fa male in occasione del gol ingiustamente annullato a Di Vaio. Bene sull'espulsione di Zaccardo anche se la palla era ancora lontana dalla porta: Zalayeta, che non è un fulmine, forse non sarebbe arrivato alla conclusione, ma la dinamica dell'azione giustifica il rosso.
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domenica 25 aprile 2010

Bologna-Parma 2-1: commento partita

Bologna F.C. 1909
Alzi la mano chi, dopo il gol di Biabiany al 24' minuto, non si è sentito sull'orlo del precipizio. Fino a quel momento la squadra, salvo rare azioni offensive (tra le quali una rete annullata dall'arbitro Bergonzi a Zalayeta per fuorigioco e un colpo di testa dello stesso Zalayeta su tiro dalla bandierina) non aveva dato la sensazione di giocare "col sangue negli occhi". Poi la doccia fredda: fuga di Biabiany sulla destra che anticipa Lanna e resiste alla carica di Moras insaccando sul secondo palo. Cala il gelo sul Dall'Ara. Il Bologna sembra accusare il colpo, ma al 29' l'episodio chiave della partita: l'ex Zaccardo stende da dietro Zalayeta che lo aveva ottimamente aggirato e viene giustamente espulso per fallo da ultimo uomo. Qui cambia il match: il Bologna trova immediatamente il pareggio con Di Vaio in mischia, ma la rete viene ingiustamente annullata per un inesistente fuorigioco di Portanova. Il Bologna sale di tono e si fa vedere con insistenza dalle parti di Mirante, concedendo però il fianco ad un contropiede di Biabiany che dalla destra impegna Viviano sul primo palo. Ma il pari è nell'aria e arriva al minuto 39 con Di Vaio, che insacca di tacco eludendo l'intervento del difensore e dello stesso Mirante. Splendida rete e SuperMarco che torna finalmente al gol dopo più di due mesi di digiuno. Si arriva alla fine del primo tempo senza grosse emozioni, salvo un tiro di Di Vaio dal limite che sorvola di poco la traversa. Inizia la ripresa e al 50' è subito gol: il giovane Gigli subentrato negli ultimi minuti del primo tempo all'infortunato Paci tocca corto di testa verso Mirante, si inserisce Di Vaio che di rapina anticipa Mirante in uscita e insacca sotto la traversa facendo esplodere i 25.000 del Dall'Ara (curva S.Luca esaurita grazie al biglietto ad 1 euro). Il Bologna continua a spingere e subito dopo sfiora il terzo gol con Adailton che si fa respingere il tiro ravvicinato da Mirante. Entra Pisanu che fa il suo esordio in rossoblù e sfiora la rete di tacco su assist di Buscè. Buon esordio per l'ex gialloblù, che da l'impressione di essere uno dei pochi capaci di puntare l'uomo e potrebbe essere un'arma in più per questo finale di stagione. Tutto sembra tranquillo, c'è aria di festa e si attende il terzo gol, poiché il Parma non sembra aver la forza (o la voglia) di impensierire la retroguardia rossoblù. Finchè all'80' minuto, a cambi esauriti (Pisanu per Adailton al 61', Guana per Casarini al 62' e Britos per Moras al 77') il roccioso Mudingayi ha la peggio in un contrasto con Lunardini ed è costretto a lasciare il campo, lasciando i suoi in 10 uomini ed annullando la superiorità numerica. A questo punto il Parma riprende a giocare e mette sotto pressione il Bologna, tuttavia senza mai impensierire Viviano. Al 94' al fischio finale è festa. Si può andare a Bergamo un po' più sereni, ma non tranquilli: un'eventuale sconfitta rimetterebbe tutto in gioco, anche alla luce della vittoria della Lazio a Genova contro i rossoblù di Gasperini che lascia il Bologna solitario al quart'ultimo posto a +5 sull'Atalanta a tre turni dal termine.


DAGLI SPALTI (Curva S.Luca)

Lo stadio Renato Dall'Ara visto dalla curva S.Luca Una curva S.Luca così non si vedeva da tempo: e fa capire che c'è tanta gente a Bologna che ha voglia di stadio e che, complici i prezzi elevati, è probabilmente costretta a prendere in considerazione domeniche alternative. C'è crisi per tutti, e 20 euro per un posto in curva (addirittura 25 nelle partite di cartello), in uno stadio scoperto, con la pista di atletica che tiene il calore del tifo troppo lontano dal vivo del gioco e con numerosi seggiolini rotti o mancanti, sono davvero troppi. E' vero, non tutti a Bologna hanno problemi economici: tanta gente preferisce andare al mare piuttosto che affollare il Dall'Ara per sostenere i rossoblù. Ma, in ogni caso, "quelli con i soldi" in curva S.Luca non ci metterebbero mai piede... Per questo la povera curva S.Luca, da sempre rifugio degli anziani tifosi non più disposti a calarsi nel clima goliardico e caloroso dell'ex Andrea Costa, negli ultimi anni ha finito per svuotarsi progressivamente, fino ad essere addirittura "colonizzata" dai tifosi avversari (vedi partite con Napoli e Roma). Oggi il grande pubblico di Bologna ha dimostrato che è disposto a stare vicino alla squadra anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, ma a patto che i prezzi siano ragionevoli. Iniziative come quella odierna, ossia consentire l'ingresso al prezzo simbolico di un'euro ai soli residenti, sono lodevoli ma, secondo me, tardive. Non era meglio vendere gli abbonamenti già a luglio e ad un costo inferiore in questo settore ormai abbandonato? Si sa, andare in curva Bulgarelli è un'altra cosa: altro clima, altro tifo, altro coinvolgimento. E farvi parte è un privilegio. Proprio per questo non credo che gli ultras si sentirebbero discriminati se la dirigenza dovesse optare per la vendita di abbonamenti scontati in curva S.Luca, a non più di 70-80 euro: io, se potessi permettermelo, non cambierei mai un abbonamento in curva Bulgarelli per uno in curva S.Luca, nemmeno se a prezzo dimezzato. Per questo ritengo che adottare una simile politica sarebbe una soluzione intelligente e lungimirante: consentirebbe a tutti coloro che come il sottoscritto non hanno un posto di lavoro o hanno risentito pesantemente della crisi economica di stare vicino alla squadra e, allo stesso modo, aiuterebbe a riconquistare quella parte di pubblico che, provato dalle troppe umiliazioni subite negli ultimi anni, si è allonatanato dal Dall'Ara ma non ha mai smesso di seguire ed amare il Bologna. A chi di dovere: pensateci.
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venerdì 23 aprile 2010

Aspettando Bologna-Parma

Bologna F.C. 1909
Quasi 5 anni dopo siamo di nuovo qui. Ma questa volta la partita conta solo per noi. E molto più di quanto si potrebbe credere. In fondo, anche in caso di mancata vittoria, resterebbero pur sempre altre tre partite e 9 punti a disposizione. Ma la sensazione di tutti, dopo la sciagurata sconfitta interna contro la Lazio, è che, se non si riuscisse a mantenere un margine di almeno 4 punti sull'Atalanta prima dello scontro diretto del 2 maggio, la retrocessione diventerebbe quasi inevitabile. Non si capisce infatti come una squadra apparsa ultimamente allo sbando e senza un minimo di mordente possa frenare la rincorsa di una compagine che è riuscita recentemente a mettere in grossa difficoltà la lanciatissima Roma all'Olimpico e a recuperare in soli sei turni ben 11 punti ai rossoblù.
C'è chi da i tre punti con il Parma quasi scontati: una squadra che deve salvarsi che gioca in casa contro una squadra di centro classifica senza obiettivi. 1 fisso. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta. Infatti non è scritto da nessuna parte che i ducali, guidati in panchina dall'ex Francesco Guidolin debbano presentarsi a Bologna a testa china solo perché dal loro campionato non hanno apparentemente più nulla da chiedere. Apparentemente, appunto. Non bisogna infatti dimenticare che la divisione dei diritti tv spettanti ad ogni società per il prossimo campionato sarà legata alla posizione in classifica raggiunta e quindi per il presidente Ghirardi arrivare all'ottavo posto o al dodicesimo non sarebbe la stessa cosa. E, allo stesso modo, non è scritto da nessuna parte che gli orobici, in quel di Milano, siano destinati a soccombere di fronte ad un'Inter sicuramente stanca e scarica a livello nervoso dopo la trionfale serata di Champions e con la testa già alla decisiva partita di ritorno al Camp Nou. E se malauguratamente gli uomini di Mutti dovessero far bottino pieno a S.Siro, allora per i rossoblù la situazione diventerebbe davvero critica anche in caso di vittoria con il Parma. Ma non disperata: il Bologna dovrà affrontare oltre all'Atalanta due formazioni come Catania e Cagliari sulla carta senza grosse motivazioni, mentre gli orobici dopo i rossoblù dovranno incrociare le armi con un Napoli tornato a sentire profumo di Europa dopo la vittoria di Bari e sempre molto ostico tra le mura amiche ed un Palermo a soli due punti dal quarto posto che significherebbe una storica qualificazione alla prossima Champions League. Tutto questo però oggi: molto dipenderà dai risultati delle prossime domeniche, ossia se Napoli e Palermo arriveranno a giocarsi contro l'Atalanta qualcosa di importante o andranno a fare una passerella di fine stagione.
Per questo il derby di domenica sarà un crocevia fondamentale.
E fondamentale, per gli uomini di Colomba, sarà recuperare quella condizione mentale che li aveva portati solo pochi turni fa ad un passo dal decimo posto. Se, come tutti ci auguriamo, i rossoblù rialzeranno la testa ed otterranno l'intera posta in palio e se, com'è auspicabile, l'Atalanta non farà bottino pieno a S.Siro, si potrà affrontare lo scontro diretto di Bergamo con la consapevolezza che, anche in caso di sconfitta, per la salvezza non bisognerebbe contare sui risultati di nessun'altro ma solo sulle proprie forze. Non tutti gli anni c'è un Diego Milito che recapita regali...

Cinque anni fa c'ero, ci sarò anche questa volta, sperando in un epilogo diverso. Sarò in curva S.Luca, approfittando della promozione che consente ai residenti nella provincia di Bologna di poter acquistare il biglietto ad un euro. Una delle poche iniziative indovinate di questa dirigenza che ha capito che dopo le ultime prestazioni il pubblico già scarso che affolla il Dall'Ara non avrebbe risposto in maniera positiva, nonostante dalla partita con i ducali possa dipendere non solo il futuro di questo campionato, ma la sopravvivenza della stessa società. In questo momento la squadra potrebbe aver bisogno di una cornice di pubblico insolita per tirar fuori le ultime energie necessarie ad ottenere la permanenza nella massima serie: avere uno stadio da 38 mila spettatori per due terzi vuoto non avrebbe senso a questo punto della stagione. Io sono il primo ad essere deluso per la gestione della società e per lo scarso spirito combattivo ultimamente mostrato in campo. Ma non me la sento di abbandonare la mia squadra del cuore nel momento del bisogno. Oggi è l'ultimo giorno di prevendita, restano ancora 700 biglietti ad un euro: facciamo vedere ai Menarini che il meraviglioso pubblico di Bologna c'è ancora e che sono stati loro, con le loro discutibili scelte, che non l'hanno saputo conquistare.
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mercoledì 21 aprile 2010

Scopo del blog

Le due torri, simbolo di Bologna
Bolognamo è in fase di costruzione.

Significa che c'è un progetto finalizzato a migliorarlo e a crescere insieme ad esso.

Esattamente l'opposto di quello che sta accadendo alla città di Bologna, che, anno dopo anno, sta sfiorendo nell'indifferenza generale. In tutti i suoi aspetti, dalla politica, sempre più distante dai bisogni veri dei cittadini, al senso civico, ormai quasi del tutto smarrito, fino alla sicurezza che ci ha visti precipitare dai primi posti ai bassifondi delle classifiche delle città più virtuose, per non parlare dell'ambito sportivo che negli ultimi vent'anni ha visto le nostre gloriose e plurititolate squadre toccare il punto più basso della loro storia.

Ed è soprattutto per questo che ho deciso di aprire questo blog.

Perchè non vedo più un progetto concreto per il futuro della mia città, della mia squadra di calcio, della mia squadra di basket.

Bologna mi sta deludendo da ogni punto di vista ma tuttavia non posso smettere di amarla.

Nel mio piccolo, nella mia realtà di cittadino medio-basso (ossia di uno di quelli che paga le tasse fino all'ultimo centesimo), non avrò mai la possibilità di cambiare le cose, ma so per certo quello che non voglio che accada: che lo sdegno di quelli che la pensano come me affoghi nell'indifferenza.

Qui non troverete foto di serate chic in Capannina o di serate sballo all'Estragon, non è per questo che ho creato Bolognamo.

Scriverò per quelli che come me non si vogliono "girare dall'altra parte" ma cercare di accendere la luce su quelle situazioni che stanno deprimendo la nostra vecchia Bologna.

Per quelli che ripensando al passato provano nostalgia.

Per quelli che non si riconoscono nel presente.

Per quelli che vogliono "fare qualcosa" per il futuro.

Insomma chi ha a cuore la nostra città o la nostra squadra di calcio magari troverà qualche mio futuro post interessante, o almeno questo è quello che mi auguro: vorrebbe dire che non sono solo e che Bologna ha ancora qualche speranza di tornare a splendere come un tempo.
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