lunedì 30 agosto 2010

Bologna-Inter 0-0: commento partita

Bologna F.C. 1909
Il Bologna, con la rosa ancora incompleta, largamente rimaneggiato e addirittura privo della guida tecnica a causa dell'improvviso esonero di Franco Colomba alla vigilia del match (in panchina sedeva il mister della formazione primavera Paolo Magnani) ha strappato ai campioni d'Italia e d'Europa un preziosissimo punto, che gli permette di iniziare nel migliore dei modi la stagione 2010-11.
Alla vigilia era la tipica sfida da Davide contro Golia: ma contro ogni pronostico Davide (il Bologna), per giunta cieco e zoppo, è riuscito a frenare Golia (l'Inter), che però oggi ha dato l'impressione di avere qualche problemino di salute. Ne è scaturito uno 0-0 soffertissimo, con i nerazzurri di Benitez che, nonostante un forcing continuo nel secondo tempo, non sono riusciti a trovare la via del gol, soprattutto a causa di un super-Viviano.
Nel primo tempo più Bologna che Inter: i rossoblù sono andati vicini alla rete in due occasioni, entrambe capitate sui piedi di Gimenez: al 13' l'uruguaiano si è mangiato un gol spedendo la sfera sopra alla traversa a porta praticamente sguarnita e poi al 41' ha calciato alto un buon pallone messo in mezzo da Di Vaio. I nerazzurri invece si sono resi pericolosi solo con un tiro a girare di Sneijder, ben bloccato a terra da Viviano.
Nel secondo tempo il Bologna si è afflosciato e in campo c'è stata solo l'Inter, che ha creato numerosissime palle gol: su tutte segnalo il calcio di punizione di Sneijder, sul quale il numero uno rossoblù si è superato volando sulla sua destra, e l'occasionissima capitata sui piedi di Eto'o, che da pochi passi ha colpito a botta sicura trovando sulla sua strada un grandissimo Viviano che con un buon riflesso e molta fortuna è riuscito ad intercettare la palla con la testa, facendola carambolare sulla traversa. Al fischio finale, dopo 6 lunghissimi (e ingiustificati) minuti di recupero, il pubblico che affollava numeroso il Dall'Ara ha tirato un grosso sospiro di sollievo per un pareggio che, vista la vigilia a dir poco movimentata e per come è maturato, sa tanto di vittoria.
Da segnalare il curioso siparietto tra mister Magnani e Marco Di Vaio: l'allenatore a circa 15 minuti dal termine ha richiamato in panchina Gaby Mudingayi, apparso fino a quel momento l'unico centrocampista in grado di arginare il forcing nerazzurro (e a mio avviso il miglior in campo insieme a Viviano), e il capitano rossoblù ha bloccato la sostituzione, costringendo il mister "in prestito" dalla primavera a far riaccomodare in panchina Siligardi che era già pronto ad entrare in campo (il giovane centrocampista prenderà poi il posto di Garics, ma solo all'89'). A fine partita Magnani ha spiegato ai giornalisti che aveva erroneamente creduto che Mudingayi fosse stato colpito dai crampi: fortunatamente il cambio non è andato in porto, altrimenti la difesa difficilmente avrebbe retto la pressione degli uomini di Benitez senza il gladiatore belga a spezzare sul nascere le trame offensive di Sneijder e compagni. Questo singolare episodio testimonia il caos che attualmente regna nella società rossoblù: per questo motivo il punto conquistato ha il sapore di impresa.
Ultimo commento sulle dichiarazioni post partita del patron Sergio Porcedda: lui è il proprietario e può fare e dire ciò che vuole, ma è apparso alquanto ingeneroso attribuire il 99% del merito del risultato positivo a Magnani (e il restante 1% diviso a metà tra Viviano e Gimenez): sarebbe stato decisamente più signorile evitare all'esonerato Colomba quest'inutile frecciata e dribblare la domanda limitandosi a fare i complimenti alla squadra, poiché è palese che il mister della primavera non possa aver stravolto in due giorni l'intero lavoro fatto in ritiro.
Mi auguro che il presidente sia così pungente e sfrontato anche in sede di mercato: per piazzare gli ultimi colpi c'è tempo solo fino alle ore 19 di domani 31 agosto. Il risultato positivo di oggi non cambia le cose: servono necessariamente tre giocatori di esperienza (ed un buon allenatore...) per affrontare la stagione appena cominciata con qualche certezza in più.
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Baseball, finale scudetto: UGF Fortitudo Bologna sul 2-0

Fortitudo Baseball Bologna
Doppia affermazione in terra ducale per l'UGF Fortitudo Baseball Bologna nella finale scudetto contro il Cariparma Parma: in gara 1 gli uomini di manager Marco Nanni si erano imposti col punteggio di 1-2, in gara 2 si sono ripetuti col risultato di 3-7. Ora i biancoblù conducono la serie per 2-0: meglio di così non si poteva iniziare.
Ora la contesa si sposta a Bologna, tra le mura amiche del Falchi: si giocherà giovedì 2, venerdì 3 ed eventualmente sabato 4 settembre.
Alla Effe basterà ottenere due successi per poter festeggiare il secondo titolo tricolore consecutivo, il nono della sua gloriosa storia.
Spero vivamente che il pubblico risponda "presente": la nostra città si gioca uno scudetto, un traguardo che da anni i tifosi bolognesi di basket e soprattutto di calcio non possono più sognare.
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domenica 29 agosto 2010

Bologna: esonero choc di Franco Colomba!

Bologna F.C. 1909
Un fulmine a ciel sereno (beh, proprio sereno no...): il Bologna esonera il tecnico Franco Colomba ad un giorno dal via del campionato. Alle 13.30 è stata indetta una conferenza stampa al centro tecnico Niccolò Galli di Casteldebole, dalla quale però non è uscito il nome del nuovo allenatore. Si vocifera che possa essere Alberto Malesani, ma nulla è sicuro. A Colomba Porcedda imputa lo scetticismo sulla campagna acquisti e i troppi infortuni che hanno colpito numerosi giocatori, per ultimo Buscè. Sono stati sollevati dall'incarico anche i collaboratori del tecnico: il vice Ragonesi, il preparatore atletico Bartoli e il collaboratore tecnico Mei. Lunedì in panchina siederà il tecnico della primavera Paolo Magnani.

Vigilia infiammata, non c'è che dire.
La scelta è discutibile, soprattutto nei tempi: che Colomba non gradisse il ringiovanimento di massa era noto a tutti, che si aspettasse rinforzi di qualità pure. Perché allora non puntare su un nuovo allenatore un mese fa, quando era evidente a tutti l'incompatibilità tra la filosofia della nuova società e il credo calcistico del mister? Non vorrei che fosse una mossa della proprietà per distrarre i tifosi e i giornalisti da ciò che conta: il mercato ed una rosa tutta da completare. Come se non bastasse, alcune trattative date ormai per concluse sembrano essersi arenate sul più bello: su tutte la telenovela estiva Diego Perez (dato a più riprese per "fatto" da Longo) e Giandomenico Mesto, ieri a segno con la maglia del Genoa nell'anticipo contro l'Udinese. A proposito del secondo, nella conferenza stampa Porcedda ha affermato che non è stato acquistato perché "un dipendente del Bologna mi ha detto che non ci serviva". Tutto lascia intendere che il dipendente in questione fosse proprio Franco Colomba. Sembra comunque strano che una società che ha operato sul mercato in piena autonomia, senza interpellare mai l'allenatore (che, com'è noto, avrebbe gradito la conferma di alcuni giocatori esperti) possa essersi lasciata frenare dal parere discordante di un allenatore la cui panchina aveva già iniziato a traballare al termine della scorsa stagione. E' più probabile che Colomba abbia espresso la preferenza per una punta di qualità, il settore che ad oggi sembra il più sguarnito di tutti. Ma che abbia rifiutato a priori un calciatore come Mesto mi sembra altamente improbabile.
E ora? Il rischio concreto è che il nuovo allenatore finisca presto sulla graticola: il calendario infatti non aiuta. Dopo i nerazzurri campioni d'Italia e d'Europa, il Bologna sarà chiamato ad affrontare due trasferte insidiosissime a Roma, prima contro i biancocelesti e poi contro i giallorossi di Ranieri: con la squadra destabilizzata dal cambio di allenatore ipotizzare tre sconfitte non è essere pessimisti, ma puro realismo, soprattutto se il mercato non riserverà gradite sorprese. In tal caso, la gara interna contro l'Udinese e la successiva trasferta a Catania potrebbero già essere decisive per il nuovo tecnico, soprattutto se, come sembra, la scelta dovesse cadere su Malesani: il fatto che sia reduce da esperienze non molto positive lo rende un facile bersaglio della critica in caso di avvio difficile e lavorare tra mille voci potrebbe presto portarlo a perdere le redini di uno spogliatoio così giovane ed eterogeneo. Servirebbe un nome forte, un allenatore emergente come l'ex tecnico del Milan Leonardo, che però nei giorni scorsi, quando si erano sparse voci sul possibile esonero di Colomba, aveva già rifiutato la panchina rossoblù.
Ne sapremo di più mercoledì alla ripresa degli allenamenti: intanto attendiamo il proibitivo scontro contro l'Inter di lunedì sera, sperando in qualche sorpresa: sia dal campo che dal mercato.
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mercoledì 25 agosto 2010

UGF Fortitudo Baseball Bologna: è finale scudetto contro Parma

Fortitudo Baseball Bologna
La Bologna sportiva, ancora scossa dalla scomparsa di due storiche società cittadine come la Fortitudo Pallacanestro e la Zinella Volley, costrette a ripartire dalle serie minori, può consolarsi con l'UGF Fortitudo Baseball: la squadra di manager Marco Nanni nei prossimi giorni sarà infatti chiamata a difendere contro la Cariparma Parma il tricolore conquistato lo scorso anno.
Lo sport che si pratica con mazza e guantone non è molto conosciuto in Italia, ma in Emilia Romagna ci sono molte realtà che da anni sono ai vertici nazionali ed europei. Non a caso nel girone di semifinale c'erano tre squadre della nostra regione (oltre a Bologna e Parma, la Telemarket Rimini), accompagnate dalla "vicina" S.Marino.
La finale si giocherà al meglio di 7 incontri: sarà Parma a godere del vantaggio del fattore campo, in virtù del miglior piazzamento in regular season. Le prime due gare sono in programma in terra ducale venerdì 27 e sabato 28 agosto: sarebbe fondamentale cogliere almeno un successo, per poi giocarsi il titolo tra le mure amiche del Falchi.
Per dare il massimo sostegno alla squadra, la Fortitudo Baseball sta chiamando a raccolta i tifosi, invitandoli a prenotare in anticipo i tagliandi. Tutti i dettagli della prevendita sul sito dell'UGF Fortitudo.
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martedì 24 agosto 2010

Bologna F.C. 1909: punto sul mercato 2010/11 ad una settimana dalla chiusura

Bologna F.C. 1909
A meno di una settimana dall'inizio della stagione 2010/2011 cosa si può dire di questo Bologna? La rosa sarà qualitativamente superiore a quella dell'anno scorso? Beh, allestire una formazione più debole sarebbe davvero un'impresa. Tanti giocatori se ne sono andati, alcuni con qualche rimpianto (Andrea Raggi su tutti), ma per la maggior parte dei partenti l'addio è stato tutto fuorché doloroso. Carmine Longo ha lavorato molto, portando tanti volti nuovi a Casteldebole, ma ad una settimana dalla chiusura del calciomercato la squadra è ancora incompleta, con l'aggravante di avere alcuni tra i suoi uomini migliori fermi ai box o in ritardo di preparazione a causa di infortuni più o meno seri. Risulta davvero difficile immaginare come il tecnico Colomba possa mettere in campo una formazione in grado di opporre resistenza alla corazzata Inter al debutto stagionale in programma al Dall'Ara lunedì 30 agosto. A meno di colpi di mercato dell'ultima ora che tappino le evidenti falle presenti nell'organico, il varo della nave rossoblù rischia seriamente di trasformarsi in un naufragio stile Titanic. D'altra parte in queste precarie condizioni è meglio affrontare subito una big: se si devono concedere i tre punti, meglio lasciarli all'Inter piuttosto che ad una diretta concorrente per la salvezza. Anche se per un gruppo con tanti giovani da inserire in ruoli chiave, un risultato positivo davanti al proprio pubblico sarebbe un vero toccasana per consentire di affrontare le due successive trasferte in quel di Roma con un po' più di fiducia.
E' difficile giudicare l'operato della nuova dirigenza: certamente qualcosa è cambiato rispetto alla gestione Menarini e quest'estate non ci si è di certo annoiati. Al Bologna sono stati accostati tanti nomi, anche di giocatori di fama internazionale, ma ad oggi sono arrivati per lo più giovanissimi prospetti di cui tutti parlano molto bene ma che hanno poca o nessuna esperienza nella massima serie e che pochissimi tra i non addetti ai lavori (e non solo...) hanno avuto il privilegio di vedere all'opera. Su tutti Gaston Ramirez: i "bene informati" assicurano che sia davvero un fenomeno, ma non è quello che ci siamo sentiti dire per anni a proposito di Mourad Meghni, arrivato sotto le due torri col pesante soprannome di Petit Zizou? Quindi calma coi giudizi e con le etichette: è arrivato un ragazzino classe 1990 che dovrà dimostrare sul campo il proprio valore, confrontandosi con un campionato difficile come quello italiano.
Alla data odierna non me la sento di sbilanciarmi e far previsioni sul rendimento della squadra nella prossima stagione. E' necessario che la rosa sia puntellata con almeno tre acquisti di qualità: un centrocampista centrale (Perez sembra finalmente in procinto di firmare, chiudendo una delle trattative più estenuanti degli ultimi anni), un esterno di destra (Mesto?) e un centravanti col gol nel sangue (e qui il compito per Carmine Longo non sarà per nulla facile...).
A titolo di cronaca, i bookmakers quotano la retrocessione del Bologna indicativamente a 2.00: solo le neopromosse Lecce e Cesena hanno una quotazione più bassa dei rossoblù. La mia speranza e quella di tutti i tifosi è che il Bologna smentisca tali previsioni pessimistiche e che sia la grande rivelazione del campionato: ma la squadra che è stata costruita dalla nuova proprietà, ad oggi, sembra davvero lontana dalla possibilità di conquistare una salvezza tranquilla, come promesso dal patron Porcedda al suo insediamento. Per non soffrire fino all'ultima giornata ci sono tante, forse troppe, scommesse da vincere.
Di una cosa sono sicuro: è la prima volta da diversi anni che mi appresto a seguire l'inizio della stagione con tanta curiosità. Dopo anni di calma piatta e zero aspettative è già qualcosa.

Ecco i movimenti di mercato aggiornati al 24/8:


Acquisti:

Cherubin Nicolò (Dif. - Cittadella); Della Rocca Francesco (Cen. - Perugia); Ekdal Albin (Cen. - Juventus); Elia Alessandro (Cen. - Parma); Esposito Andrea (Dif. - Genoa); Lombardi Filippo (Por. - Alma Juventus Fano); Lupatelli Cristiano (Por. - svincolato); Meggiorini Riccardo (Att. - Genoa); Morleo Archimede (Dif. - Crotone); Paponi Daniele (Att. - Parma); Siligardi Luca (Cen. - Inter); Garics Gyorgy (Dif. - Atalanta); Krhin Rene (Cen. - Inter); Gavilan Manuel (Att. - Betis Siviglia); Ramirez Gaston (Cen. - Penarol); Rubin Matteo (Dif. - Torino).

Cessioni:

Colombo Roberto (por. - svincolato) - Spitoni Filippo (por. - Andria Bat) - Lanna Salvatore ( Dif. - svincolato) - Raggi Andrea (Dif. - Palermo) - Santos Rafael Alves (Dif. - Atletico Paranaense) - Zenoni Cristian (dif. - svincolato) - Appiah Stephen (Cen. - Svincolato) - Guana Roberto (Cen. - Palermo) - Lavecchia Luigi (Cen. - Svincolato) - Mingazzini Nicola (Cen. - Svincolato) - Modesto Francesco (Cen. - Genoa) - Adailton Martins Bolzan (Att. - Svincolato) - Marazzina Massimo (Att. - Svincolato) - Savio Nsereko (Att. - Fiorentina) - Succi Davide (Att. - Palermo) - Zalayeta Marcelo (Att. - Napoli) - Pasi Riccardo (Cen. - Parma) - Paonessa Gabriele (Att. - Parma) - Coda Massimo (Att. - Cremonese) - Cisterni Luca (Att. - Spezia) - Bassoli Alessandro (Dif. - Foligno) - Paramatti Lorenzo (Dif. - Inter) - Nazzani Giuseppe (Dif. - Gubbio) - Bernacci Marco (Att. - Torino).
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sabato 24 luglio 2010

Fortitudo Bologna: dalla gioia promozione al baratro!

Fortitudo Bologna
E' veramente triste per me pensare che questo blog, recentemente creato, abbia forse descritto gli ultimi battiti d'ali dell'Aquila biancoblù. Il rammarico è ancora più grande rileggendo le parole del post nel quale celebravo la promozione ai danni di Forlì: all'epoca si sapeva che la situazione finanziaria del club non era delle più rosee, ma nessuno si sarebbe aspettato un epilogo simile, con la Effe esclusa dalla Legadue e costretta a ripartire (se mai ripartirà) dal campionato regionale di Prima Divisione. O forse nessuno voleva davvero crederci.

Giusto per la cronaca, io non sono nato fortitudino: lo sono diventato. Anche se forse il biancoblù ce l'avevo già nel sangue senza saperlo.
Correva l'anno 1993: all'epoca il sottoscritto era poco più di un bambino e non sapeva nemmeno che a Bologna ci fossero due realtà cestistiche seguite con tanto calore. Il basket lo conoscevo appena: ricordo ancora le dirette sulla Rai dei secondi tempi delle partite di cartello, nelle quali vedevo trionfare una certa Knorr Bologna (la Virtus, per intenderci). Ricordo che all'epoca ero contento ed orgoglioso del fatto che la mia città salisse sul tetto d'Italia in uno sport, anche se non era il calcio. In quel periodo il glorioso Bologna F.C., che seguivo assiduamente e con passione, viveva il periodo più buio della sua storia: era appena precipitato negli inferi della serie C e rischiava seriamente di sparire dal panorama calcistico italiano. Era umiliante andare a scuola e sentirmi preso in giro dagli altri ragazzini che tifavano Milan, Juve, Inter, Napoli e persino Foggia mentre la mia squadra scivolava nell'anonimato delle serie minori e potevo sentirne parlare solo per pochi secondi nel Tg regionale di Rai Tre. Rammento ancora le domeniche pomeriggio trascorse a cercare disperatamente una stazione radio che trasmettesse gli epici scontri in quel di Leffe o Palazzolo: spesso, non riuscendo a mantenere la sintonia, mi vedevo costretto a seguire l'evolversi del risultato sul televideo, che però aggiornava i risultati di C1 con venti minuti di ritardo (come minimo...). Che tempi...
In quel periodo sapere che nel basket c'era una realtà bolognese che "le suonava" agli altri fu un'ancora di salvezza che mi permise di poter affrontare a testa alta i ragazzini che mi prendevano in giro al campetto di calcio vicino a casa mia, dicendo loro che a difendere i colori della mia città non c'era solo il Bologna che prendeva schiaffoni da tutti ma anche una squadra di pallacanestro che gli schiaffoni li dava. Poi ricordo come se fosse ieri una frase detta da un ragazzo che stava giocando con me: l'anno prossimo Bologna avrà di nuovo due squadre di basket in serie A1, la Mangiaebevi è stata promossa. Io non ne sapevo nulla, ma una volta rincasato mi ero ripromesso di controllare su televideo se quella notizia fosse vera o meno. Ed ebbi la fortuna di imbattermi in una replica su Rete7 del match decisivo contro Rimini, con un Dallas Comegys monumentale sotto canestro.
Fu così che seppi dell'esistenza della Fortitudo.
Non sapevo della rivalità storica con la Virtus, tant'è che nella stagione 1993-94 ero contento nel vedere le V nere targate Buckler al primo posto in A1: ma c'era qualcosa, non so cosa, che mi attraeva in quella Filodoro BO che sebbene avesse 6 punti di penalità aveva trovato la forza di risalire fino alle prime posizioni della classifica...
Sarà che a me non è mai piaciuto salire sul carro dei vincitori, sarà che veder quella squadra neopromossa là in alto nonostante quel -6 mi aveva entusiasmato, sarà che il blu mi piace più del nero: tant'è che da quella iniziale simpatia è nato il mio amore incondizionato per la Effe scudata. Amore rafforzato nel tempo anche dalla consapevolezza che Virtus e Fortitudo sono sì due squadre di basket, ma che dietro alla loro storia si nascondono le due anime della città di Bologna: quella ricca e un po' snob, abituata a vincere facile nello sport e nella vita e quella più operaia, per la quale ogni soddisfazione, anche la più piccola, è figlia di mille sofferenze.
Beh, per me la scelta è stata automatica e non la rimpiangerò mai. Perché le gioie e le emozioni che mi ha saputo regalare questa squadra sono impagabili. L'attesa per un successo che sembrava non voler arrivare mai, nonostante anni di superiorità tecnica incontrastata, non ha mai intaccato la mia fiducia: sapevo che un giorno quella formazione che non aveva mai provato la gioia di alzare un trofeo ce l'avrebbe fatta e sapevo che quello sarebbe stato un evento unico e indimenticabile. E aver vissuto quel sogno, per ben due volte, non ha prezzo.
Ho avuto il privilegio di vivere la grande parabola della Fortitudo, di innamorarmi di lei quando era solo un brutto anatroccolo deriso dal cigno bianconero e di vederla anno dopo anno crescere fino a ribaltare le storiche gerarchie cittadine. La sua epopea vincente l'ha portata a conquistare 10 finali in undici anni, 2 scudetti, una coppa Italia, 2 supercoppe italiane ed una finale di Eurolega. Forse è poco per chi è abituato a vincere facile: ma per chi non lo è, fidatevi, è tanto, tantissimo.
Persino la recente impresa contro Forlì, purtroppo inutile dal punto di vista sportivo, resterà per sempre scolpita nella mia memoria ed in quella di tutti i tifosi biancoblù.
Purtroppo il sogno è finito: in questi giorni la grande Aquila ha smesso di volare, esclusa da quella Legadue conquistata all'ultimo respiro poco più di un mese fa, ancora in mano al suo carnefice che le ha sadicamente strappato le piume una ad una, costringendola ad un'agonia lenta e crudele. Non si sa nulla su quale sarà il suo futuro: c'è chi pensa sia meglio farle un'iniezione letale e lasciarla spirare con dignità, per poi allevare un nuovo aquilotto e cercare di insegnargli a volare; c'è chi invece vorrebbe salvarla, perché vederne un'altra librarsi nell'aria, seppur con lo stesso nome, probabilmente non sarebbe la stessa cosa.
In ogni caso, comunque vada a finire, voglio solo dire una cosa a questa vecchia Aquila: forse non volerai mai più così in alto, ma io non finirò mai di ringraziarti per avermi portato sulla tua schiena durante il tuo splendido volo. Da lassù era davvero tutto più bello e queste emozioni nessuno me le porterà via. Mai.

Ora però nel mio cuore c'è solo rabbia e delusione: non potrebbe essere altrimenti. Ma mai rassegnazione: altrimenti non avrei il sangue biancoblù nelle vene.
Lo striscione che da anni campeggia sopra alla Fossa recita: "Nessuna tempesta distruggerà la nostra Fede". Bene, la tempesta più devastante di sempre è arrivata (ed ha un nome ed un cognome): chi sopravviverà ad essa dimostrerà di essere un vero fortitudino. A tutti gli altri che dire? Sappiano che alla Futurshow Station ci sono tantissimi posti liberi.
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sabato 17 luglio 2010

Bologna F.C. 1909: punto sul mercato 2010-11

Bologna F.C. 1909
Dopo l'ufficialità del passaggio di quote all'imprenditore sardo Sergio Porcedda finalmente il mercato del Bologna si è sbloccato.
La squadra è partita per Andalo l'11 luglio e man mano nei giorni successivi la società ha fatto arrivare in Trentino alcuni nuovi volti in modo da rimpolpare una rosa numericamente sotto il minimo legale. In questi giorni il lavoro di Carmine Longo se non altro ha consentito a mister Colomba e al suo staff di cominciare a lavorare sul campo con un numero di elementi idoneo ad improvvisare una partitella in famiglia senza dover ricorrere all'aiuto di magazzinieri e massaggiatori.
Va detto che per raggiungere tale scopo sono stati aggregati alla squadra anche alcuni stranieri in prova (il congolese Nsuki e il francese Grbassin, rispettivamente classe 1990 e classe 1984) e che una buona fetta della rosa attuale è composta da ragazzi della primavera promossi per necessità tra i big. Ad essi vanno aggiunti alcuni elementi di ritorno dai prestiti, che per il momento fanno numero, ma non si sa quanto potranno essere utili alla causa. Con tutto il rispetto, Francesco Della Rocca nelle sue esperienze lontano da Bologna non ha dimostrato di aver raggiunto un livello di maturazione idoneo a calcare i campi di serie A e con tutta probabilità si accaserà altrove nelle prossime settimane per trovare spazio. Per quanto riguarda Marco Bernacci il discorso è diverso: il cesenate, nella scorsa stagione in prestito ad Ascoli, ha confermato che nella serie cadetta può fare la differenza. Se resterà sotto le due torri, per la sua carriera sarà un anno fondamentale: dopo aver fallito la sua prima annata nella massima serie ha la possibilità di far ricredere chi lo ha bollato come "tristo". Nella prima amichevole, per quel poco che conta, ha fatto intravedere buone cose e, a mio modo di vedere, merita di giocarsi le sue chances fino a fine ritiro: starà a Colomba valutare se potrà far parte del progetto o meno.
Comunque all'appello mancano ancora almeno 5 titolari, perché la promessa di raggiungere una salvezza tranquilla non potrà di certo essere mantenuta buttando nella mischia ragazzini appena sfornati dal settore giovanile di qualche top team e ancora da "svezzare". Certamente scommettere sui giovani è la strada giusta: è molto meglio avere in panchina dei 20enni scalpitanti piuttosto che dei 35enni che non hanno più nulla da dimostrare. Ma occorre farlo con razionalità per evitare di "bruciarli" dopo poche partite: per questo sarà necessario avere le spalle coperte nei ruoli chiave.
Pertanto da qui a fine agosto Carmine Longo avrà il duro compito di estrarre dal suo cilindro gli uomini che saranno l'asse portante della squadra, in modo da permettere ai giovani di crescere senza troppe responsabilità e pressioni.
All'appello manca sicuramente un attaccante che possa garantire quei 15 gol che sono volati via con le partenze di Adailton e Zalayeta, possibilmente bravo nei calci piazzati: l'anno scorso gran fetta della salvezza è passata proprio dalle punizioni velenose del brasiliano. Meggiorini, l'anno scorso al Bari, può partire da terza punta, magari da inserire a partita in corso per dare respiro a capitan Di Vaio: il bomber ha da poco festeggiato le 34 primavere e il prossimo anno potrebbe non essere agevole per lui ripetersi e raggiungere quota 12 reti.
Poi, fondamentale, occorre ingaggiare un buon centrocampista, per intenderci uno che sappia cosa fare con la palla tra i piedi. Si parla di Brighi della Roma e sarebbe un gradito ritorno: darebbe una buona dose di qualità ad una squadra che l'anno scorso del pallone non sapeva proprio cosa farsene. Intanto dall'Inter è arrivato Luca Siligardi e si attende l'arrivo del giovane Khrin, anche se un suo recente infortunio potrebbe bloccare una trattativa che sembrava in dirittura di arrivo. Dalla Juventus si dice sia prossimo l'arrivo di Albin Ekdal, classe 1989, che ha già racimolato alcune presenze in serie A la scorsa stagione con la casacca del Siena.
Sugli esterni Pisanu e Buscè lasciano alcune perplessità a livello di tenuta fisica, uno per i tanti infortuni che ne hanno costellato la carriera, l'altro per ovvi motivi anagrafici: anche in questo settore un innesto di qualità sembra d'obbligo.
In difesa le note più dolenti: serve un esterno di destra che sappia coniugare dedizione difensiva e spinta offensiva. Andrea Raggi, che aveva in più occasioni manifestato la volontà di rimanere sotto le due torri, dopo le parole al vetriolo di Carmine Longo si è accasato al Bari: trovare un sostituto all'altezza non sarà facile, perché, opinione personale, di giocatori del carisma dell'ex palermitano non ce ne sono in giro molti (perlomeno non alla portata delle finanze rossoblù). A sinistra l'arrivo da Crotone di Archimede Morleo è una scommessa. Lanna non è mai stato un punto di forza, è innegabile, ma nell'ultima stagione non aveva di certo sfigurato: puntare su un'esordiente senza nessuna valida alternativa alle sue spalle potrebbe rivelarsi una scelta troppo azzardata.
Al centro della difesa l'arrivo di Andrea Esposito dal Genoa potrebbe non bastare per blindare una delle retroguardie più battute della scorsa stagione.
In porta, come vice-Viviano, al posto dello svincolato Roberto Colombo è arrivato Cristiano Lupatelli: manca ancora il terzo portiere, ma attualmente questo è l'ultimo dei problemi.
Insomma c'è ancora tantissimo da fare: ma da qui a fine agosto il tempo non manca e sapendosi muovere con oculatezza ci sono ancora tutte la possibilità di costruire una squadra che possa far finalmente divertire il pubblico bolognese. E sarebbe anche ora.


Acquisti:

Bernacci Marco (Att .- Ascoli) - Paponi Daniele (Att. - Parma) - Elia Alessandro (Cen. - Parma) - Della Rocca Francesco (Cen. - Perugia) - Meggiorini Riccardo (Att. - Genoa) - Lupatelli Cristiano (Por. - svincolato) - Morleo Archimede (Cen. - Crotone) - Esposito Andrea (Dif. - Genoa) - Siligardi Luca (Cen. - Inter).

Cessioni:

Colombo Roberto (por. - svincolato) - Spitoni Filippo (por. - Andria Bat) - Lanna Salvatore ( Dif. - svincolato) - Raggi Andrea (Dif. - Palermo) - Santos Rafael Alves (Dif. - Atletico Paranaense) - Zenoni Cristian (dif. - svincolato) - Appiah Stephen (Cen. - Svincolato) - Guana Roberto (Cen. - Palermo) - Lavecchia Luigi (Cen. - Svincolato) - Mingazzini Nicola (Cen. - Svincolato) - Modesto Francesco (Cen. - Genoa) - Adailton Martins Bolzan (Att. - Svincolato) - Marazzina Massimo (Att. - Svincolato) - Savio Nsereko (Att. - Fiorentina) - Succi Davide (Att. - Palermo) - Zalayeta Marcelo (Att. - Napoli) - Pasi Riccardo (Cen. - Parma) - Paonessa Gabriele (Att. - Parma) - Coda Massimo (Att. - Cremonese) - Cisterni Luca (Att. - Spezia) - Alessandro Bassoli (Dif. - Foligno) - Nazzani Giuseppe (Dif. - Cavese).
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