Un fulmine a ciel sereno (beh, proprio sereno no...): il Bologna esonera il tecnico Franco Colomba ad un giorno dal via del campionato. Alle 13.30 è stata indetta una conferenza stampa al centro tecnico Niccolò Galli di Casteldebole, dalla quale però non è uscito il nome del nuovo allenatore. Si vocifera che possa essere Alberto Malesani, ma nulla è sicuro. A Colomba Porcedda imputa lo scetticismo sulla campagna acquisti e i troppi infortuni che hanno colpito numerosi giocatori, per ultimo Buscè. Sono stati sollevati dall'incarico anche i collaboratori del tecnico: il vice Ragonesi, il preparatore atletico Bartoli e il collaboratore tecnico Mei. Lunedì in panchina siederà il tecnico della primavera Paolo Magnani.
Vigilia infiammata, non c'è che dire.
La scelta è discutibile, soprattutto nei tempi: che Colomba non gradisse il ringiovanimento di massa era noto a tutti, che si aspettasse rinforzi di qualità pure. Perché allora non puntare su un nuovo allenatore un mese fa, quando era evidente a tutti l'incompatibilità tra la filosofia della nuova società e il credo calcistico del mister? Non vorrei che fosse una mossa della proprietà per distrarre i tifosi e i giornalisti da ciò che conta: il mercato ed una rosa tutta da completare. Come se non bastasse, alcune trattative date ormai per concluse sembrano essersi arenate sul più bello: su tutte la telenovela estiva Diego Perez (dato a più riprese per "fatto" da Longo) e Giandomenico Mesto, ieri a segno con la maglia del Genoa nell'anticipo contro l'Udinese. A proposito del secondo, nella conferenza stampa Porcedda ha affermato che non è stato acquistato perché "un dipendente del Bologna mi ha detto che non ci serviva". Tutto lascia intendere che il dipendente in questione fosse proprio Franco Colomba. Sembra comunque strano che una società che ha operato sul mercato in piena autonomia, senza interpellare mai l'allenatore (che, com'è noto, avrebbe gradito la conferma di alcuni giocatori esperti) possa essersi lasciata frenare dal parere discordante di un allenatore la cui panchina aveva già iniziato a traballare al termine della scorsa stagione. E' più probabile che Colomba abbia espresso la preferenza per una punta di qualità, il settore che ad oggi sembra il più sguarnito di tutti. Ma che abbia rifiutato a priori un calciatore come Mesto mi sembra altamente improbabile.
E ora? Il rischio concreto è che il nuovo allenatore finisca presto sulla graticola: il calendario infatti non aiuta. Dopo i nerazzurri campioni d'Italia e d'Europa, il Bologna sarà chiamato ad affrontare due trasferte insidiosissime a Roma, prima contro i biancocelesti e poi contro i giallorossi di Ranieri: con la squadra destabilizzata dal cambio di allenatore ipotizzare tre sconfitte non è essere pessimisti, ma puro realismo, soprattutto se il mercato non riserverà gradite sorprese. In tal caso, la gara interna contro l'Udinese e la successiva trasferta a Catania potrebbero già essere decisive per il nuovo tecnico, soprattutto se, come sembra, la scelta dovesse cadere su Malesani: il fatto che sia reduce da esperienze non molto positive lo rende un facile bersaglio della critica in caso di avvio difficile e lavorare tra mille voci potrebbe presto portarlo a perdere le redini di uno spogliatoio così giovane ed eterogeneo. Servirebbe un nome forte, un allenatore emergente come l'ex tecnico del Milan Leonardo, che però nei giorni scorsi, quando si erano sparse voci sul possibile esonero di Colomba, aveva già rifiutato la panchina rossoblù.
Ne sapremo di più mercoledì alla ripresa degli allenamenti: intanto attendiamo il proibitivo scontro contro l'Inter di lunedì sera, sperando in qualche sorpresa: sia dal campo che dal mercato.
Vigilia infiammata, non c'è che dire.
La scelta è discutibile, soprattutto nei tempi: che Colomba non gradisse il ringiovanimento di massa era noto a tutti, che si aspettasse rinforzi di qualità pure. Perché allora non puntare su un nuovo allenatore un mese fa, quando era evidente a tutti l'incompatibilità tra la filosofia della nuova società e il credo calcistico del mister? Non vorrei che fosse una mossa della proprietà per distrarre i tifosi e i giornalisti da ciò che conta: il mercato ed una rosa tutta da completare. Come se non bastasse, alcune trattative date ormai per concluse sembrano essersi arenate sul più bello: su tutte la telenovela estiva Diego Perez (dato a più riprese per "fatto" da Longo) e Giandomenico Mesto, ieri a segno con la maglia del Genoa nell'anticipo contro l'Udinese. A proposito del secondo, nella conferenza stampa Porcedda ha affermato che non è stato acquistato perché "un dipendente del Bologna mi ha detto che non ci serviva". Tutto lascia intendere che il dipendente in questione fosse proprio Franco Colomba. Sembra comunque strano che una società che ha operato sul mercato in piena autonomia, senza interpellare mai l'allenatore (che, com'è noto, avrebbe gradito la conferma di alcuni giocatori esperti) possa essersi lasciata frenare dal parere discordante di un allenatore la cui panchina aveva già iniziato a traballare al termine della scorsa stagione. E' più probabile che Colomba abbia espresso la preferenza per una punta di qualità, il settore che ad oggi sembra il più sguarnito di tutti. Ma che abbia rifiutato a priori un calciatore come Mesto mi sembra altamente improbabile.
E ora? Il rischio concreto è che il nuovo allenatore finisca presto sulla graticola: il calendario infatti non aiuta. Dopo i nerazzurri campioni d'Italia e d'Europa, il Bologna sarà chiamato ad affrontare due trasferte insidiosissime a Roma, prima contro i biancocelesti e poi contro i giallorossi di Ranieri: con la squadra destabilizzata dal cambio di allenatore ipotizzare tre sconfitte non è essere pessimisti, ma puro realismo, soprattutto se il mercato non riserverà gradite sorprese. In tal caso, la gara interna contro l'Udinese e la successiva trasferta a Catania potrebbero già essere decisive per il nuovo tecnico, soprattutto se, come sembra, la scelta dovesse cadere su Malesani: il fatto che sia reduce da esperienze non molto positive lo rende un facile bersaglio della critica in caso di avvio difficile e lavorare tra mille voci potrebbe presto portarlo a perdere le redini di uno spogliatoio così giovane ed eterogeneo. Servirebbe un nome forte, un allenatore emergente come l'ex tecnico del Milan Leonardo, che però nei giorni scorsi, quando si erano sparse voci sul possibile esonero di Colomba, aveva già rifiutato la panchina rossoblù.
Ne sapremo di più mercoledì alla ripresa degli allenamenti: intanto attendiamo il proibitivo scontro contro l'Inter di lunedì sera, sperando in qualche sorpresa: sia dal campo che dal mercato.
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