Ecco il video con gli highlights e i gol della partita tra Bologna e Napoli, disputata domenica 28/01/2018 allo stadio San Paolo e valida per la ventiduesima giornata del campionato di serie A 2017/18.
Un match tutto pilotato dal direttore di gara, doveva finire in un modo e così è stato.
Il miglior Bologna visto quest'anno contro una big capitola sotto le viscide trame dell'arbitro Mazzoleni, che quando incrocia i rossoblù dà sempre il meglio di sé: ma questa volta si è superato, riuscendo anche a disinnescare abilmente il Var nei momenti chiave del match.
Andiamo con ordine. Pronti via, Bologna in vantaggio dopo 26 secondi con Palacio che di testa batte Reina finalizzando al meglio un contropiede fulmineo e un bel cross di Di Francesco.
Partita in discesa? Macché.
Dopo tre minuti Verdi, grande protagonista del match accolto da una scorta personale alla stazione per il solo fatto di aver osato dire no ad una proposta contrattuale che non ha ritenuto corrispondente alle aspettative (siamo ancora un paese libero?) accusa un fastidio muscolare ed esce dal campo, entra Krejci e il Napoli pareggia subito con un goffo autogol di Mbaye che tentando un rinvio sulla riga di porta svirgola la palla e la spedisce nel sacco. Tutto da rifare e senza la nostra punta di diamante in campo.
Ma il Bologna, contro ogni pronostico, non accusa il colpo e non rinuncia a colpire di rimessa: Palacio si smarca in area e batte a colpo sicuro, Koulibaly col braccio staccato dal corpo devia la sfera destinata nel sacco, Dzemaili prova la ribattuta ma viene murato sulla riga. Fermi tutti, gioco fermo: ora che il vantaggio non si è concretizzato interverrà il Var, vero?Ricordate Bologna-Crotone e il rigore contro i rossoblù assegnato due minuti dopo la fine dell'azione? Mazzoleni borbotta qualcosa al microfono e non si degna nemmeno di andare a vedere le immagini che sono inequivocabili: per lui è tutto regolare, si va avanti. Rigore e giallo al difensore azzerati così, come se non fosse successo nulla. Pazzesco.
Ok, dai, il Napoli si è anche giocato il bonus del favore arbitrale, stiamo tenendo il campo alla grande, possiamo fare risultato nonostante tutto. E invece l'incubo è appena cominciato.
Il Bologna c'è e sfiora la rete dell'1-2 con Palacio: verticalizzazione di Pulgar, l'argentino si invola, resiste alla carica del diretto marcatore ma a tu per tu con Reina non riesce a scavalcarlo e si fa respingere la conclusione. Peccato.
Poco dopo Koulibaly, sempre lui, quello che doveva già essere ammonito, entra col piede a martello a mezzo metro da terra sullo scatenato Palacio. Rosso diretto? No. Giallo? Nemmeno. Semplice punizione senza nemmeno un richiamo verbale, ma d'altronde il Trenza andava pur punito per aver osato segnare al San Paolo e aver costretto il direttore di gara a creare un nuovo precedente di elusione del Var al fine di riportare la gara sul giusto binario... Fortunatamente il numero 24 non accusa danni, riesce a riprendere il gioco e a mettere ancora paura al San Paolo, fermato da un'uscita coi piedi di Reina che ribatte la sua conclusione.
E così Mazzoleni, impietosito da contanta ansia, decide di evitare inutili tensioni al "meraviglioso pubblico partenopeo" (appena 37000 spettatori presenti in un match che vale il primo posto in classifica per una città di un milione di abitanti sono un insulto al calcio...senza considerare le economiche modalità "alternative" d'ingresso che vigono nella zona): Mertens sulla destra va via a Masina che fa quello che non andrebbe mai fatto in trasferta, ossia appoggiare una mano sulla spalla della punta napoletana al limite dell'area: l'attore belga ovviamente si trascina al di là della linea e cade piegando entrambe le gambe come colpito da due colpi di pallettoni alle rotule.
Simulazione netta. Giallo.
E invece Mazzoleni qui, guardacaso, "vede" un rigore. Un abbaglio dai, ora il Var correggerà la scelta inopinata e, mal che vada, sarà punizione dal limite: volendo si può discutere sul contatto (e sul sistema nervoso di Mertens che andrebbe studiato dalla scienza per l'interconnessione spalla-rotule), ma sulle righe bianche dell'area non c'è opinione che tenga. Altra finta conversazione all'auricolare e penalty confermato tra l'incredulità generale.Mertens ovviamente trasforma, ma in caso contrario siamo certi che l'arbitro lo avrebbe fatto ripetere perché l'ombra della treccia di Palacio era entrata in area un centesimo di secondo prima della battuta.
Finisce il primo tempo con una strana sensazione di bruciore al posteriore, ma con ancora viva la speranza di poter agguantare un risultato positivo nella ripresa, visto che le piroette arbitrali per favorire i partenopei erano già state tutte eseguite magistralmente.
Speranze bruciate, ma che dico, carbonizzate dopo soli due minuti dall'inizio del secondo tempo quando Mazzoleni, non pago, sfodera la perla: Mertens si lascia cadere al limite dell'area col difensore rossoblù a un metro e mezzo di distanza, i cronisti palesemente di parte partenopea di Sky non arrivano nemmeno a pensare ad un fallo, ma temono subito per un giallo per simulazione, ma il nostro eroe Mazzoleni, perfettamente posizionato, estrae l'ultimo coniglio dal cilindro e si inventa una punizione dal limite. Una farsa.Tanto vale occuparsi d'altro, questa non è più una partita ma qualcosa di diverso.
Prima della fine, Mertens pesca la magia con un tiro a giro che chiude ogni speranza: se non altro, ha scongiurato ogni possibilità di assistere ad un'altra perla di Mazzoleni finalizzata a ristabilire le gerarchie.
Il Bologna esce dal campo nei panni di Marsellus Wallace di Pulp Fiction, ma senza nessun Butch che si sia degnato di venire a liberarlo dal suo aguzzino Zed, magistralmente interpretato da un Mazzoleni da Oscar.
Cosa salvare di questo surreale pomeriggio? La prestazione del Bologna e le dichiarazioni post gara di Donadoni che finalmente dimostra un po' di verve e rilascia un'intervista fuori dalle linee guida apatiche dettate da questa società più preoccupata a mantenere il proprio desueto concetto di aplomb piuttosto che a difendere i propri interessi sportivi.
Stavolta nelle parole del mister i tifosi rossoblù ritrovano delle affinità col loro stato d'animo, mentre nelle parole di esponenti che avrebbero più peso in Lega (come il signor Fenucci), si nota il classico servilismo al potere. D'altronde non si può dar contro al sistema se si aspira a diventarne parte, ma finché la busta paga sarà stampata sulla carta intestata del Bologna Fc, sarebbe auspicabile un diverso tipo di atteggiamento, ai microfoni e, soprattutto, in altre sedi.
Cosa buttare? Il sistema calcio italiano nella sua interezza. Ad oggi, il wrestling è uno sport più credibile.
Detto che è ridicolo parlare ancora di sport in una nazione che deve pagare decine di agenti per scortare alla stazione un calciatore di 25 anni che ha legittimamente scelto di onorare il proprio contratto con un club e di rifiutare dei soldi per vivere in una città dove non servono scorte per deambulare in luoghi pubblici. Se qualcuno non aveva ancora trovato un valido motivo per spiegarsi la scelta di Verdi, questo basta e avanza.
Si godano il loro terzo scudetto i benpensanti napoletani perché la sensazione è che quest'anno si sia deciso che la caramella debba toccare a loro: se mai il Bologna dovesse entrare in lotta per il titolo con la Juventus usando le sue stesse armi, io francamente mi vergognerei.
Risultato finale: 3-1 per i partenopei.
Buona visione!
Un match tutto pilotato dal direttore di gara, doveva finire in un modo e così è stato.
Il miglior Bologna visto quest'anno contro una big capitola sotto le viscide trame dell'arbitro Mazzoleni, che quando incrocia i rossoblù dà sempre il meglio di sé: ma questa volta si è superato, riuscendo anche a disinnescare abilmente il Var nei momenti chiave del match.
Andiamo con ordine. Pronti via, Bologna in vantaggio dopo 26 secondi con Palacio che di testa batte Reina finalizzando al meglio un contropiede fulmineo e un bel cross di Di Francesco.
Partita in discesa? Macché.
Dopo tre minuti Verdi, grande protagonista del match accolto da una scorta personale alla stazione per il solo fatto di aver osato dire no ad una proposta contrattuale che non ha ritenuto corrispondente alle aspettative (siamo ancora un paese libero?) accusa un fastidio muscolare ed esce dal campo, entra Krejci e il Napoli pareggia subito con un goffo autogol di Mbaye che tentando un rinvio sulla riga di porta svirgola la palla e la spedisce nel sacco. Tutto da rifare e senza la nostra punta di diamante in campo.
Ma il Bologna, contro ogni pronostico, non accusa il colpo e non rinuncia a colpire di rimessa: Palacio si smarca in area e batte a colpo sicuro, Koulibaly col braccio staccato dal corpo devia la sfera destinata nel sacco, Dzemaili prova la ribattuta ma viene murato sulla riga. Fermi tutti, gioco fermo: ora che il vantaggio non si è concretizzato interverrà il Var, vero?Ricordate Bologna-Crotone e il rigore contro i rossoblù assegnato due minuti dopo la fine dell'azione? Mazzoleni borbotta qualcosa al microfono e non si degna nemmeno di andare a vedere le immagini che sono inequivocabili: per lui è tutto regolare, si va avanti. Rigore e giallo al difensore azzerati così, come se non fosse successo nulla. Pazzesco.
Ok, dai, il Napoli si è anche giocato il bonus del favore arbitrale, stiamo tenendo il campo alla grande, possiamo fare risultato nonostante tutto. E invece l'incubo è appena cominciato.
Il Bologna c'è e sfiora la rete dell'1-2 con Palacio: verticalizzazione di Pulgar, l'argentino si invola, resiste alla carica del diretto marcatore ma a tu per tu con Reina non riesce a scavalcarlo e si fa respingere la conclusione. Peccato.
Poco dopo Koulibaly, sempre lui, quello che doveva già essere ammonito, entra col piede a martello a mezzo metro da terra sullo scatenato Palacio. Rosso diretto? No. Giallo? Nemmeno. Semplice punizione senza nemmeno un richiamo verbale, ma d'altronde il Trenza andava pur punito per aver osato segnare al San Paolo e aver costretto il direttore di gara a creare un nuovo precedente di elusione del Var al fine di riportare la gara sul giusto binario... Fortunatamente il numero 24 non accusa danni, riesce a riprendere il gioco e a mettere ancora paura al San Paolo, fermato da un'uscita coi piedi di Reina che ribatte la sua conclusione.
E così Mazzoleni, impietosito da contanta ansia, decide di evitare inutili tensioni al "meraviglioso pubblico partenopeo" (appena 37000 spettatori presenti in un match che vale il primo posto in classifica per una città di un milione di abitanti sono un insulto al calcio...senza considerare le economiche modalità "alternative" d'ingresso che vigono nella zona): Mertens sulla destra va via a Masina che fa quello che non andrebbe mai fatto in trasferta, ossia appoggiare una mano sulla spalla della punta napoletana al limite dell'area: l'attore belga ovviamente si trascina al di là della linea e cade piegando entrambe le gambe come colpito da due colpi di pallettoni alle rotule.
Simulazione netta. Giallo.
E invece Mazzoleni qui, guardacaso, "vede" un rigore. Un abbaglio dai, ora il Var correggerà la scelta inopinata e, mal che vada, sarà punizione dal limite: volendo si può discutere sul contatto (e sul sistema nervoso di Mertens che andrebbe studiato dalla scienza per l'interconnessione spalla-rotule), ma sulle righe bianche dell'area non c'è opinione che tenga. Altra finta conversazione all'auricolare e penalty confermato tra l'incredulità generale.Mertens ovviamente trasforma, ma in caso contrario siamo certi che l'arbitro lo avrebbe fatto ripetere perché l'ombra della treccia di Palacio era entrata in area un centesimo di secondo prima della battuta.
Finisce il primo tempo con una strana sensazione di bruciore al posteriore, ma con ancora viva la speranza di poter agguantare un risultato positivo nella ripresa, visto che le piroette arbitrali per favorire i partenopei erano già state tutte eseguite magistralmente.
Speranze bruciate, ma che dico, carbonizzate dopo soli due minuti dall'inizio del secondo tempo quando Mazzoleni, non pago, sfodera la perla: Mertens si lascia cadere al limite dell'area col difensore rossoblù a un metro e mezzo di distanza, i cronisti palesemente di parte partenopea di Sky non arrivano nemmeno a pensare ad un fallo, ma temono subito per un giallo per simulazione, ma il nostro eroe Mazzoleni, perfettamente posizionato, estrae l'ultimo coniglio dal cilindro e si inventa una punizione dal limite. Una farsa.Tanto vale occuparsi d'altro, questa non è più una partita ma qualcosa di diverso.
Prima della fine, Mertens pesca la magia con un tiro a giro che chiude ogni speranza: se non altro, ha scongiurato ogni possibilità di assistere ad un'altra perla di Mazzoleni finalizzata a ristabilire le gerarchie.
Il Bologna esce dal campo nei panni di Marsellus Wallace di Pulp Fiction, ma senza nessun Butch che si sia degnato di venire a liberarlo dal suo aguzzino Zed, magistralmente interpretato da un Mazzoleni da Oscar.
Cosa salvare di questo surreale pomeriggio? La prestazione del Bologna e le dichiarazioni post gara di Donadoni che finalmente dimostra un po' di verve e rilascia un'intervista fuori dalle linee guida apatiche dettate da questa società più preoccupata a mantenere il proprio desueto concetto di aplomb piuttosto che a difendere i propri interessi sportivi.
Stavolta nelle parole del mister i tifosi rossoblù ritrovano delle affinità col loro stato d'animo, mentre nelle parole di esponenti che avrebbero più peso in Lega (come il signor Fenucci), si nota il classico servilismo al potere. D'altronde non si può dar contro al sistema se si aspira a diventarne parte, ma finché la busta paga sarà stampata sulla carta intestata del Bologna Fc, sarebbe auspicabile un diverso tipo di atteggiamento, ai microfoni e, soprattutto, in altre sedi.
Cosa buttare? Il sistema calcio italiano nella sua interezza. Ad oggi, il wrestling è uno sport più credibile.
Detto che è ridicolo parlare ancora di sport in una nazione che deve pagare decine di agenti per scortare alla stazione un calciatore di 25 anni che ha legittimamente scelto di onorare il proprio contratto con un club e di rifiutare dei soldi per vivere in una città dove non servono scorte per deambulare in luoghi pubblici. Se qualcuno non aveva ancora trovato un valido motivo per spiegarsi la scelta di Verdi, questo basta e avanza.
Si godano il loro terzo scudetto i benpensanti napoletani perché la sensazione è che quest'anno si sia deciso che la caramella debba toccare a loro: se mai il Bologna dovesse entrare in lotta per il titolo con la Juventus usando le sue stesse armi, io francamente mi vergognerei.
Risultato finale: 3-1 per i partenopei.
Buona visione!
- Dailymotion, utente Horacio Brassell
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