Nella sesta giornata del campionato di serie A 2011/2012, il Bologna ha subito una netta sconfitta sul campo dell'Udinese: 2-0 il risultato allo stadio Friuli, in virtù delle reti di Benatia al 30° e di Di Natale al 72° su calcio di rigore.
Commento partita
Nell'undici titolare dentro Raggi sull'out difensivo sinistro al posto dello squalificato Morleo, con Gimenez schierato insieme a Diamanti e Kone sulla trequarti di campo, alle spalle del solo Di Vaio.
Al 12° fuori Antonsson per infortunio, dentro Loria.
Udinese in vantaggio al 30° con Benatia, lasciato tutto solo ai limiti dell'area piccola: per dare un'idea della prova ridicola della difesa del Bologna, nella fattispecie di Portavova, basti pensare che il difensore bianconero è stato libero di girarsi su se stesso e di battere l'incolpevole Agliardi senza che nessuno riuscisse ad ostacolarne la conclusione.
Nella ripresa ci si aspettava un Bologna più combattivo, ma in realtà la squadra non è mai uscita dagli spogliatoi.
Al 54° fuori uno sterile Di Vaio e dentro Acquafresca.
Al 64° l'ultimo cambio: fuori Kone, dentro Pulzetti.
Al 72° calcio di rigore per i friulani concesso dal'arbitro Peruzzo per un netto fallo di Perez su Armero proprio sulla linea dell'area: Di Natale ha trasformato con sicurezza, mettendo la parola fine ad un match a senso unico.
Inutile dilungarsi in commenti: Udinese padrona del campo dal primo all'ultimo minuto, col solo Agliardi dimostratosi degno di giocare in serie A.
Una squadra che in trasferta conclude nello specchio della porta solo una volta, con Diamanti su punizione dopo un'ora di gioco, non può pretendere di portare via punti da nessun campo che ospita le partite della massima serie.
L'allarme rosso è scattato e forse è già troppo tardi per invertire una rotta verso il baratro che ha avuto inizio con l'insediamento di Guaraldi al vertice della società. Solo una coincidenza? Io ho imparato che alle coincidenze è meglio non credere. Ai posteri le conclusioni.
Posto che alle dimissioni in blocco della compagine societaria non oso nemmeno sperare, l'unica chance per raddrizzare una stagione fin qui disastrosa rimane un cambio della guida tecnica: Bisoli ha dimostrato di non avere le redini del gruppo tra le mani e a questo punto perseverare con lui è diabolico. Ma chi al suo posto? Una società povera come questa non è assolutamente in grado di prendere un allenatore in vista di un progetto a lungo termine: pertanto i vari Delio Rossi e Delneri sono da considerarsi del tutto fuori portata. Con un contratto fino a fine stagione a cifre irrisorie i papabili sono solo i disoccupati dimenticati da tutti, in cerca di un'occasione per strappare gli ultimi spiccioli al mondo del pallone: ma allenatori come Cavasin, Papadopulo, Cosmi, Beretta e Marino potrebbero davvero tirare fuori qualcosa da questo gruppo assemblato in modo del tutto approssimativo?
Ci sarebbero anche Pioli e De Canio tra i papabili, ma si parla di allenatori "normali": in campo ci vanno i giocatori e, purtroppo, fino a gennaio saranno questi.
In classifica il Bologna precipita all'ultimo posto a braccetto col Cesena, che non è andato oltre al pareggio interno col Chievo: tra i risultati delle dirette concorrenti per la salvezza, spiccano il successo del Cagliari a Lecce (0-2) e la netta vittoria del Parma contro il Genoa (3-1).
Nel prossimo turno i rossoblù affronteranno il Novara allo stadio Silvio Piola: reduci dal 3-3 interno col Catania, i ragazzi guidati da Tesser cercheranno di approfittare dell'arrivo di questo Bologna allo sbando per allungare in classifica e dare un colpo quasi mortale alle ambizioni di salvezza dei rossoblù.
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Nell'undici titolare dentro Raggi sull'out difensivo sinistro al posto dello squalificato Morleo, con Gimenez schierato insieme a Diamanti e Kone sulla trequarti di campo, alle spalle del solo Di Vaio.
Al 12° fuori Antonsson per infortunio, dentro Loria.
Udinese in vantaggio al 30° con Benatia, lasciato tutto solo ai limiti dell'area piccola: per dare un'idea della prova ridicola della difesa del Bologna, nella fattispecie di Portavova, basti pensare che il difensore bianconero è stato libero di girarsi su se stesso e di battere l'incolpevole Agliardi senza che nessuno riuscisse ad ostacolarne la conclusione.
Nella ripresa ci si aspettava un Bologna più combattivo, ma in realtà la squadra non è mai uscita dagli spogliatoi.
Al 54° fuori uno sterile Di Vaio e dentro Acquafresca.
Al 64° l'ultimo cambio: fuori Kone, dentro Pulzetti.
Al 72° calcio di rigore per i friulani concesso dal'arbitro Peruzzo per un netto fallo di Perez su Armero proprio sulla linea dell'area: Di Natale ha trasformato con sicurezza, mettendo la parola fine ad un match a senso unico.
Inutile dilungarsi in commenti: Udinese padrona del campo dal primo all'ultimo minuto, col solo Agliardi dimostratosi degno di giocare in serie A.
Una squadra che in trasferta conclude nello specchio della porta solo una volta, con Diamanti su punizione dopo un'ora di gioco, non può pretendere di portare via punti da nessun campo che ospita le partite della massima serie.
L'allarme rosso è scattato e forse è già troppo tardi per invertire una rotta verso il baratro che ha avuto inizio con l'insediamento di Guaraldi al vertice della società. Solo una coincidenza? Io ho imparato che alle coincidenze è meglio non credere. Ai posteri le conclusioni.
Posto che alle dimissioni in blocco della compagine societaria non oso nemmeno sperare, l'unica chance per raddrizzare una stagione fin qui disastrosa rimane un cambio della guida tecnica: Bisoli ha dimostrato di non avere le redini del gruppo tra le mani e a questo punto perseverare con lui è diabolico. Ma chi al suo posto? Una società povera come questa non è assolutamente in grado di prendere un allenatore in vista di un progetto a lungo termine: pertanto i vari Delio Rossi e Delneri sono da considerarsi del tutto fuori portata. Con un contratto fino a fine stagione a cifre irrisorie i papabili sono solo i disoccupati dimenticati da tutti, in cerca di un'occasione per strappare gli ultimi spiccioli al mondo del pallone: ma allenatori come Cavasin, Papadopulo, Cosmi, Beretta e Marino potrebbero davvero tirare fuori qualcosa da questo gruppo assemblato in modo del tutto approssimativo?
Ci sarebbero anche Pioli e De Canio tra i papabili, ma si parla di allenatori "normali": in campo ci vanno i giocatori e, purtroppo, fino a gennaio saranno questi.
In classifica il Bologna precipita all'ultimo posto a braccetto col Cesena, che non è andato oltre al pareggio interno col Chievo: tra i risultati delle dirette concorrenti per la salvezza, spiccano il successo del Cagliari a Lecce (0-2) e la netta vittoria del Parma contro il Genoa (3-1).
Nel prossimo turno i rossoblù affronteranno il Novara allo stadio Silvio Piola: reduci dal 3-3 interno col Catania, i ragazzi guidati da Tesser cercheranno di approfittare dell'arrivo di questo Bologna allo sbando per allungare in classifica e dare un colpo quasi mortale alle ambizioni di salvezza dei rossoblù.
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