domenica 10 aprile 2011

Bologna-Napoli 0-2: commento partita

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Nella trentaduesima giornata del campionato di serie A 2010/2011, il Bologna è stato sconfitto a domicilio dal Napoli: 0-2 il risultato allo stadio Renato Dall'Ara in virtù delle reti di Mascara al 30° e di Hamsik al 45° su rigore.

Commento partita

Malesani ha schierato una formazione del tutto inedita, un 3-5-2 con Cherubin al posto di Britos, Buscè e Morleo sulle fasce e la quarta punta Paponi in avanti a supporto di Di Vaio: un ottimo sistema per buttare all'aria quegli automatismi che avevano permesso ai rossoblù di sognare in grande.
Fin dalle prime battute di gara, come da pronostico, solo Napoli: il Bologna non è riuscito praticamente mai a far capolino in avanti, con Di Vaio lasciato colpevolmente troppo solo.
Al 30° è arrivato il vantaggio partenopeo con Mascara, che ha approfittato di una leggerezza di Viviano ed ha ribadito in rete da pochi passi.
Reazione rossoblù non pervenuta e così al 45° ai tifosi felsinei è toccato ingoiare un bel babà col ripieno di percolato. Moras sulla destra si è dimenticato di salire ed ha tenuto in gioco Hamsik e Lavezzi al centro: il centrocampista slovacco si è involato verso la porta ed ha servito l'argentino, abbattuto in maniera plateale da Viviano. Rigore inevitabile: dal dischetto Hamsik ha trasformato il penalty ed ha chiuso un match finito praticamente alla lettura delle formazioni.

Nella ripresa dentro Meggiorini al posto di Ekdal per cercare di dare un minimo di incisività al reparto avanzato: i rossoblù sono apparsi leggermente più propositivi rispetto al primo tempo, ma si sono esposti alle veloci ripartenze del Napoli.
Al 51° è arrivata la prima conclusione del Bologna nello specchio della porta: il sinistro al volo di Di Vaio dal limite dell'area è stato neutralizzato da De Sanctis.
Pochi minuti dopo lo stesso Di Vaio, involatosi verso l'area di rigore, ha calciato sull'esterno della rete dopo aver eluso l'uscita dell'estremo difensore partenopeo.
Al 57° dentro Rubin al posto di Morleo, sempre in sofferenza sulla fascia sinistra.
Il Napoli ha sfiorato il tris con Lavezzi al 64° e con Hamsik al 70°, ma Viviano si è fatto trovare pronto respingendo entrambe le conclusioni a rete.
Al 78° dentro Della Rocca per Paponi.
Nel finale, quando i titoli di coda stavano iniziando a scorrere, i rossoblù hanno sfiorato il gol della bandiera prima con Rubin (botta di sinistro da limite respinta da De Sanctis) e poi con Di Vaio, autore di un mezzo liscio di sinistro a un metro dalla porta: anche per il capitano è stata decisamente una giornata no.

In classifica Bologna resta fermo a 40 punti: la salvezza non sembra in discussione (il Cesena terzultimo dista ancora 9 punti), ma finché non ci sarà il conforto della matematica appare quantomeno prematuro cominciare a fare esperimenti e snaturare una formazione che fin qui tra le mura amiche era stata messa sotto sul piano del gioco solo dalla capolista Milan.

Si sapeva che il Napoli, pur privo di Cavani, era di livello superiore, altrimenti non sarebbe arrivato lassù a contendere lo scudetto al Milan: contro la seconda forza del campionato la sconfitta ci può stare, ma l'atteggiamento con il quale è stata affrontata questa partita non è facile da digerire per chi ama i colori rossoblù.
La scelta di Malesani di fare esperimenti proprio in una giornata nella quale la nostra città è stata presa d'assalto dai supporters avversari ha rappresentato una mancanza di rispetto verso quei tifosi che non hanno mai smesso di sostenere la squadra nei momenti di difficoltà e che ora temono di ripetere un finale di stagione simile a quello dello scorso anno, dove un Bologna quasi salvo perse inopinatamente cinque partite di fila e si ritrovò nuovamente invischiato nella lotta per non retrocedere.
Penso di non essere l'unico a non aver apprezzato lo schieramento con il quale il Bologna è sceso in campo: è naturale che Malesani possa provare qualche piccola variante per testare gli uomini a disposizione in vista della prossima stagione (anche se il suo futuro sulla panchina rossoblù è tutt'altro che definito), ma rispolverare un Buscè in scadenza di contratto (peraltro uno dei più positivi) che tipo di test può rappresentare?
Ci tengo a precisare che sono grato a squadra ed allenatore per quanto fatto fino ad oggi: dimenticare le imprese che ci hanno permesso di arrivare ad un passo dalla salvezza a dieci giornate dal termine dopo due brutte sconfitte sarebbe francamente ingeneroso. Ma tirare i remi in barca e regalare punti a tutti senza vendere cara la pelle sarebbe altrettanto ingeneroso verso quei tifosi che a notte fonda e sotto la neve sono andati ad accogliere il pullman della squadra in più di un'occasione e che oggi erano presenti in un Dall'Ara a dir poco inospitale per un bolognese DOC.
Io spero ancora che il gruppo abbia le giuste motivazioni per disputare un bel finale di campionato, ma in caso contrario poca ipocrisia e si parli chiaro: si ammetta che la stagione si è conclusa col pareggio interno contro il Genoa e che i restanti incontri saranno utilizzati solo per effettuare esperimenti come se fossero partitelle infrasettimanali di allenamento. Almeno chi ama il Bologna potrà scegliere se continuare a spendere decine di euro per andare allo stadio a sostenere una squadra con la testa già in vacanza o se risparmiare in vista della campagna abbonamenti della prossima stagione.

Per concludere solidarietà ai tifosi rossoblù, trovatisi nell'anomala situazione di assistere al match in un clima quasi da trasferta: oggi il Dall'Ara era tutto esaurito per la prima volta in questa stagione e la bandiera azzurra che ha sventolato a lungo sotto la torre di Maratona è l'emblema di una giornata che resterà sullo stomaco per lungo tempo.
C'è da stupirsi dell'invasione partenopea? No, perché in realtà non si tratta di un'invasione: Bologna vanta il primato di avere il questore, il prefetto e il favorito alla poltrona di sindaco di origini campane (con quest'ultimo che addirittura ignorava che il Bologna militasse in serie A...). Forse molti se ne sono resi conto solo oggi, ma se di invasione si può parlare, questa è avvenuta molto tempo fa e coinvolge settori ben più importanti degli spalti di uno stadio.
In una società dove l'unico valore è rappresentato dal Dio denaro sarà forse un'utopia, ma io continuo a sognare un presidente che in occasioni come quella odierna se ne infischi dell'incasso e decida di difendere l'orgoglio di una città intera consentendo agli abbonati di chiamare allo stadio parenti e amici a prezzi simbolici per riempire l'impianto di tifosi rossoblù ed evitare ai propri sostenitori più fedeli di dover subire sgradevoli provocazioni per tutto l'incontro.
Il mio vero sogno in realtà sarebbe un altro ma, purtroppo, temo sia destinato a restare tale: vedere almeno una volta nella mia vita un Bologna in lotta per il titolo e, di conseguenza, migliaia di bolognesi che sgomitano per aggiudicarsi un biglietto in prevendita già il lunedì mattina.

Nel prossimo turno i rossoblù affronteranno il Chievo allo stadio Bentegodi: la squadra veneta cercherà la vittoria per ipotecare la permanenza nella massima serie, mentre il Bologna dovrà per forza di cose cercare il riscatto e quei punti che mancano alla salvezza matematica per dimostrare con i fatti che il gruppo non ha ancora la pancia piena.


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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, é vero. Sono d'accordo! Non era proprio
l' occasione adatta per fare esperimenti. Doveva cercare di affidarsi ai giocatori più bravi che hanno segnato gol nelle partite precedenti. Invece si é lasciato sfuggire di mano la situazione. In ogni caso Forza Bologna Alé Alé!

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