Siamo giunti al termine di un'altra stagione sofferta, con molti bassi e pochi, anche se per certi versi esaltanti, alti. Cosa ricorderemo del campionato 2009/2010?
Beh, semplice:
1) La vittoria di Firenze
2) La rocambolesca vittoria per 4-3 contro il Genoa a Marassi
3) Il pareggio contro la Juventus a Torino, con la rete di Adailton a tempo scaduto.
Dopo un inizio incoraggiante, con due pareggi contro Fiorentina e Bari, la squadra comincia perdere colpi e si ritrova nei bassifondi della classifica con soli 6 punti raccolti in 8 giornate, costringendo la società ad esonerare Papadopulo e ed affidare la gestione tecnica a Franco Colomba, accolto tra lo scetticismo generale. Invece contro tutti i pronostici il nuovo allenatore riesce a ridare un'identità alla squadra, recuperando un giocatore prezioso come Mudingayi e tenendo i rossoblù ai margini della zona retrocessione.
E' con l'inizio del girone di ritorno che il Bologna cambia decisamente marcia, con cinque vittorie e una sola sconfitta (peraltro immeritata contro la Juventus) in dieci uscite (compreso il recupero della diciassettesima giornata contro l'Atalanta rinviato per neve e terminato in pareggio): un passo da squadra di alta classifica, che fa toccare ai rossoblù quota 35 punti a dieci giornate dal termine, con il discorso salvezza che sembra chiuso e con la colonna di sinistra della classifica ad un passo.
Dopo aver riacceso la passione del suo pubblico che a quel punto si aspettava un finale di stagione in discesa, il Bologna è poi improvvisamente crollato perdendo cinque partite consecutive (che sarebbero state sei senza la rete in extremis di Raggi contro la Sampdoria, viziata da un fuorigioco attivo di Succi non segnalato). Un calo inaspettato che ha fatto precipitare la squadra al quart'ultimo posto, rendendo la terz'ultima gara di campionato contro l'Atalanta una sorta di spareggio salvezza: dopo l'iniziale vantaggio bergamasco, il Bologna ha raggiunto il pari solo grazie ad un'incredibile autorete di Peluso a pochi minuti dalla fine, dopo una prestazione senza mordente e nonostante gli avversari abbiano giocato con un uomo in meno per più di un tempo.
Un finale senza gloria, che ha lasciato l'amaro in bocca a tutto l'ambiente, spegnendo l'entusiasmo della piazza e facendo precipitare le quotazioni di Colomba, al quale è stato incomprensibilmente offerto un contratto biennale proprio nel bel mezzo della crisi.
Del rendimento dei singoli giocatori parlerò in seguito, in un futuro post.
E' stata un'altra stagione che ha tenuto tutti col fiato sospeso più per le vicende societarie che per lo spettacolo in campo.
Anche quest'anno c'è stata la telenovela estiva del presunto compratore che al momento di tirar fuori i soldi è scappato a gambe levate, c'è stato un cambio di panchina (il quarto in un anno) e un via vai continuo e incomprensibile di gente sulle poltrone di Casteldebole. A fine settembre Maglione è stato ingaggiato formalmente come team manager, prendendo il posto di Tarantino, ma con poteri in realtà più ampi che hanno ridimensionato il ruolo del d.s. Salvatori. Poi, dopo l'insediamento di Baraldi come direttore generale al posto di Ricci, è stato allontanato per la presunta vicinanza ad ambienti vicini a Luciano Moggi e la carica di team manager è stata ricoperta prima dallo stesso Ricci per poi essere nuovamente affidata a Tarantino dopo poche settimane. Chi ci ha capito qualcosa?
Nemmeno adesso i ruoli sono chiari, con agli addetti ai lavori che non sanno a chi rivolgersi: chi gestisce le operazioni di mercato? Baraldi? Salvatori? O forse dietro alle quinte c'è ancora lui, "il radiato"?
Baraldi è stato l'unico in grado di comunicare con la piazza in maniera schietta e leale e forse per questo con molta probabilità non sarà riconfermato dai Menarini. Per contro padre e figlia continuano a restare chiusi nei loro silenzi e sembrano avere idee diametralmente opposte sulla gestione della società. E sullo sfondo ci sono sempre gli incontri del giovedì del geometra, mai apertamente confessati ma nemmeno mai smentiti, che hanno fatto scattare il deferimento per dirigenza e club. Ora vadano a spiegare agli organi giudicanti perché si ostinano ad incontrare personaggi che col mondo del pallone non dovrebbero avere più nulla a che fare. E ancor meno con la piazza di Bologna, ancora scottata dalle vicende di calciopoli. Dov'erano i Menarini nel 2005 quando il Bologna precipitava in serie B con 42 punti in classifica? Hanno mai letto i testi delle intercettazioni? Se ancora non lo avessero capito, il pubblico di Bologna non può dimenticare e contesterà ad oltranza una proprietà che contro tutto e tutti continua a proclamarsi libera di coltivare certe discutibili amicizie.
Con l'arrivo di Baraldi sembrava un capitolo chiuso, invece la storia si ripete, con tutto ciò che comporta a livello d'immagine e credibilità.
Bologna è una città che per quanto veda le proprie azioni in netto ribasso non merita di essere accostata alle figure che hanno fatto crollare la reputazione del calcio italiano.
Una volta il Bologna era lo squadrone che faceva tremare il mondo...ora grazie all'incopetenza e alla supponenza di questa proprietà fa ridere l'intera Italia del pallone. La nostra gloriosa storia rischia di essere macchiata per sempre e questo è inaccettabile.
Negli ultimi giorni si è fatta insistente la voce che darebbe per prossima la cessione del club: sarebbe davvero umiliante vederlo finire nelle mani di imprenditori vicini a certi ambienti e, quindi, senza scrupoli.
Detto ciò, c'è un dubbio che ha iniziato a ronzarmi nella testa e che voglio condividere.
Estate 2008: il neopromosso Bologna non si muove sul mercato in attesa che il pacchetto azionario passi al gruppo americano rappresentato da Joe Tacopina: la trattativa salta dopo un lungo tira e molla e la squadra viene allestita in fretta e furia e al risparmio.
Estate 2009: si parla dello sbarco sotto le due torri dell'imprenditore albanese Rezart Taçi. La trattativa sembra ben avviata, al punto che cominciano a circolare nomi altisonanti di probabili acquisti che fanno decollare la campagna abbonamenti (ricordo su tutti Di Natale, fresco capocannoniere del campionato con 29 reti), ma all'ultimo momento salta tutto e viene messa in piedi la solita squadra a costo zero o quasi.
Quest'anno ci risiamo: sembrava che ci fossero tutti i presupposti per iniziare a programmare il futuro con largo in anticipo, invece il crollo nel finale ha imposto (o permesso?) alla società di rinviare tutte le decisioni a salvezza acquisita. Ed ora che ci si dovrebbe muovere per creare l'ossatura della squadra che verrà che succede? Vengono a galla le solite voci che parlano di cessione imminente e di fantomatici imprenditori che sbandierano ai quattro venti il loro interesse per il Bologna dopo esser stati accostati in precedenza ad una decina di altre società di A e B (senza peraltro aver mai avviato con nessuna di esse una trattativa seria). E la proprietà che fa? Sparisce, non rilascia dichiarazioni, non definisce i programmi e nemmeno l'organigramma, facendo presupporre alla stampa un prossimo disimpegno in vista dell'ingresso di nuovi soci di maggioranza.
Coincidenza? Forse si... o forse no.
E se questi silenzi che lasciano spazio a tutte queste insiuazioni fossero una strategia ben studiata per distrarre i tifosi da ciò che conta davvero, ossia la campagna acquisti?
Parlando di cessione si prende tempo e si può arrivare a metà agosto giustificando l'immobilismo sul mercato: è l'alibi perfetto per poi prendere a costo zero gli scarti delle altre squadre quando sarà chiaro a tutti che non ci sarà più nessun passaggio di mano e presentare al via del campionato la solita squadra senza spina dorsale e senza un perché tattico.
Una società seria, nonostante la scarsa disponibilità economica, dovrebbe parlare apertamente alla piazza, ammettere le difficoltà e fare della chiarezza e della trasparenza il suo credo: solo così tutte le voci e con esse gli speculatori svanirebbero nel nulla una volta per tutte. E per prima cosa dovrebbe scegliere dei collaboratori al di sopra di ogni sospetto, magari ex rossoblù graditi alla piazza e lontani anni luce dall'orbita di "quel personaggio": solo pronunciare il suo nome sotto le due torri rischia di causare un'epidemia di orticaria tra i tifosi.
Ma purtroppo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: e se questo sordo è per giunta permaloso ed è l'unico ad aver in mano le briglie della situazione è chiara a tutti la fine che farà la carovana rossoblù.
Aspettiamoci quindi un'altra estate di voci e trattative fantasma, durante la quale si parlerà di tutto fuorché della cosa più importante: i giocatori.
Cosa ne pensa il popolo rossoblù? Come vive questa situazione di incertezza perenne?
Un vostro commento è gradito, facciamo sentire la nostra voce!
mercoledì 19 maggio 2010
Bologna F.C. 1909: commento della stagione 2009/2010
Etichette:
Bologna FC 1909,
calcio,
commento stagione
lunedì 17 maggio 2010
Cagliari-Bologna 1-1: le pagelle

Colombo 6: incolpevole sul gol, attento nelle altre occasioni.
Raggi 6+: il migliore dietro.
Portanova 6: fa il suo dovere.
Santos 5,5: interviene con troppa sufficienza, regalando a Ragatzu la palla del pari e macchiando una prestazione fino a quel momento dignitosa.
Lanna 6: diligente.
Buscè 6+: uno dei più attivi.
Appiah 6: i piedi sembrano ancora buoni, se recuperasse il vigore fisico di un tempo...
Guana 6: da il suo contributo.
Pisanu 6+: bello l'assist ad Adailton.
Adailton 7: bel gol e tante conclusioni a rete nel primo tempo, chiude in bellezza la migliore stagione della sua carriera.
Succi 5: inconcludente, spreca l'ultima occasione per regalarsi il primo centro in rossoblù toccando di testa debolmente tutto solo nell'area piccola.
Mutarelli 6: entra al posto di Appiah al 66', sufficiente.
Savio 6-: sostituisce Pisanu al 66', ma non brilla.
Bassoli s.v.: subentra ad Adailton al 78', esordendo tra i professionisti.
Colomba 6: giusto dare spazio a chi ha giocato meno.
Arbitro Nasca 6: fa bene a sorvolare in occasione del tocco di mano di Portanova in area, nonostante le proteste dei giocatori del Cagliari.
Etichette:
Bologna FC 1909,
Cagliari,
calcio,
pagelle
domenica 16 maggio 2010
Cagliari-Bologna 1-1: commento partita

A Cagliari entrambe le squadre schierano dal primo minuto le seconde linee. Nel Bologna in campo dal primo minuto Colombo, Santos, Appiah, Pisanu e Succi.
La partita: primo tempo nel quale si rende pericoloso solo il Bologna, secondo tempo tutto cagliaritano.
Il Bologna passa dopo 3 minuti di gioco. Pisanu dalla sinistra mette in mezzo un bel pallone per l'accorrente Adailton che calcia al volo di sinistro: la palla sbatte sulla traversa e rimbalza oltre la linea di porta. Lo stesso giocatore brasiliano si rende protagonista di altre tre conclusioni a rete: due al volo dal limite dell'area che non centrano la porta (una di sinistro alta sulla traversa all'11' e una bellissima di destro che sfiora il palo al 39') e una ravvicinata su assist di Buscè, ben respinta dall'estremo difensore sardo. Va vicino al gol anche Davide Succi, ma il suo colpo di testa ravvicinato è troppo debole per impensierire il portiere avversario, che blocca a terra in due tempi.
Nel secondo tempo il Bologna sparisce dal campo e lascia tutta la scena al Cagliari. Gli isolani trovano il pareggio al 65': leggerezza di Santos che respinge male il pallone, irrompe Ragatzu che dal limite dell'area scocca un preciso destro sul palo lontano sul quale Colombo non può arrivare. Gli uomini di Melis cercano senza troppa convinzione la vittoria (che manca dal 14 febbraio), ma Colombo fa buona guardia. Per il Bologna da segnalare solo i cambi: Mutarelli per Appiah, Savio per Pisanu e il giovane Bassoli (all'esordio tra i professionisti) per l'ottimo Adailton.
E proprio ad Adailton, in scadenza di contratto, voglio dedicare le ultime righe di questo post: un professionista serio che, nonostante avesse già dimostrato in precedenza il suo valore (oggi undicesimo centro, record per lui in serie A), ha giocato con il massimo impegno anche questa partita, forse la sua ultima con la maglia rossoblù. Prima di andare a cercare altrove presunti fenomeni con caratteri ingestibili (vedi Osvaldo), sarebbe il caso che la società (se ancora ce n'è una) mediti bene prima di lasciar partire un giocatore che quando non è stato impiegato non si è mai lamentato e si è sempre allenato con impegno, facendosi trovare pronto nel momento del bisogno e rispondendo alle critiche con gol pesantissimi che hanno portato punti preziosi in un momento della stagione delicato a causa dell'infortunio di capitan Di Vaio. Non sarà un fenomeno e non sarà più un ragazzino, ma potrebbe rivelarsi un elemento prezioso anche nella stagione a venire. Se il Bologna ha raggiunto il suo obiettivo e l'anno prossimo incontrerà l'Inter e non il Portosummaga, grandi meriti sono di questo brasiliano di 33 anni poco fumo e tanto arrosto.
Ecco la classifica finale del campionato di serie A 2009/2010 :
Inter 82; Roma 80; Milan 70; Sampdoria 67; Palermo 65; Napoli 59; Juventus 55; Parma 52; Genoa 51; Bari 50; Fiorentina 47; Lazio 46; Catania 45; Udinese, Chievo, Cagliari 44; Bologna 42; Atalanta 35; Siena 31; Livorno 29.
Campione d'Italia - In Champions League - Ai preliminari di Champions - In Europa League - Retrocesse in serie B
Etichette:
Bologna FC 1909,
Cagliari,
calcio,
classifica,
commento partita
Pentagruppo Gira Ozzano-Amori Fortitudo Bologna 70-72 (d.t.s.)

La Fortitudo sbanca un PalaGira esaurito in ogni ordine di posto dopo un tempo supplementare ed emozioni a non finire. 70-72 il risultato finale, che promuove la Effe alle semifinali playoff di serie A Dilettanti.
Partita caratterizzata da un grande equilibro, appena una delle due formazioni sembrava piazzare l'allungo decisivo veniva puntualmente raggiunta.
Nel primo quarto bene la Fortitudo che chiude sul +5. Nel secondo quarto riscatto degli uomini di Salieri che chiudono in vantaggio, 36-33. Nel terzo quarto il Gira, spinto dal suo pubblico, da la sensazione di poter prendere il largo e va sul +9, ma la Effe trascinata da Gigena (20 punti per lui) riesce a chiudere la frazione sul -1. Ultimo quarto ricco di emozioni, con gli uomini di Finelli che partono bene portandosi sul +6 ma Ozzano non molla e piazza un break di 8-0: dopo una serie di tiri liberi le due formazioni si ritrovano appaiate a 62 punti e il Gira a fil di sirena non centra il canestro della vittoria.
Si va quindi all'overtime: dopo due minuti senza canestri né da una parte né dall'altra sono i biancoblù a prendere il largo, andando sul +7. Ma gli uomini di coach Salieri non ci stanno e rientrano incredibilmente in partita piazzando un gioco da 4 punti. Si arriva al 70-72 a 12'' dal termine con Malaventura in lunetta che fa 0/2. Il Gira ha in mano il pallone del sorpasso, Sanguinetti decide per il tiro da 3 ma il ferro sputa fuori la palla spegnendo i sogni di Ozzano.
Partita vietata ai deboli di cuore, che lancia in orbita la Fortitudo e che non toglie nulla alla stupenda stagione del Gira, squadra giovane che l'anno prossimo potrà lottare per la promozione fino in fondo, ne sono certo.
Fortunatamente, nonostante nei giorni scorsi si vociferasse il contrario, la sfida è stata trasmessa in diretta tv su Nuovarete: sarebbe stato davvero un peccato privare di un simile spettacolo i tanti tifosi che non hanno trovato posto nel piccolo ma caldissimo PalaGira.
Continua a leggere...
Partita vietata ai deboli di cuore, che lancia in orbita la Fortitudo e che non toglie nulla alla stupenda stagione del Gira, squadra giovane che l'anno prossimo potrà lottare per la promozione fino in fondo, ne sono certo.
Fortunatamente, nonostante nei giorni scorsi si vociferasse il contrario, la sfida è stata trasmessa in diretta tv su Nuovarete: sarebbe stato davvero un peccato privare di un simile spettacolo i tanti tifosi che non hanno trovato posto nel piccolo ma caldissimo PalaGira.
Etichette:
Fortitudo,
pallacanestro,
playoff
sabato 15 maggio 2010
Aspettando Cagliari-Bologna

Un altro campionato volge al termine. Cagliari-Bologna, ultimo atto. Presentazione troppo teatrale per una partita insignificante per entrambe le squadre.
I colori rossoblù non sono l'unica cosa che ci accomuna agli isolani guidati da Melis: in questa stagione le due compagini hanno disputato una seconda metà del girone di ritorno a dir poco disastrosa, che ha rischiato di compromettere una stagione che per entrambe sembrava già positivamente conclusa due mesi fa. Il Bologna nel girone di ritorno ha comunque raggiunto un bottino soddisfacente, 24 punti, che sommati ai 17 del girone d'andata gli hanno permesso di festeggiare la salvezza con una giornata di anticipo. Parliamo onestamente: chi, dopo la prima uscita di Franco Colomba sulla panchina rossoblù (un sonante 4-1 subito a Genova contro la Sampdoria), avrebbe scommesso un centesimo su una salvezza anticipata, sebbene di una sola giornata e con molti, troppi brividi? Ritengo quindi doveroso riconoscergli i meriti che sicuramente ha avuto nel raggiungere un obiettivo di vitale importanza per la società. Ciò non toglie che la gestione degli ultimi mesi abbia lasciato parecchio a desiderare, come ho già avuto modo di commentare in alcuni post precedenti.
Veniamo agli avversari. Il Cagliari, nonostante la solita partenza falsa, ha disputato una prima parte di stagione esaltante, ripetendo l'exploit dello scorso campionato e stazionando stabilmente nelle posizioni che garantiscono un posto in Europa. Poi, raggiunta la presunta quota salvezza, ha "tirato i remi in barca", rischiando persino di essere risucchiato in zona pericolo e costringendo il vulcanico presidente Cellino ad esonerare Allegri, a suo parere distratto dalle sirene che lo vorrebbero sulla panchina di una grande nella prossima stagione (si parla di Milan, ma non solo).
Che partita sarà? Entrambi gli allenatori ne approfitteranno per dare spazio ai giocatori che hanno avuto meno opportunità di scendere sul terreno di gioco: probabilmente Colomba schiererà dal primo minuto Appiah, Pisanu, Santos, Savio e Succi.
Altri giocatori, invece, daranno l'addio ai colori rossoblù senza scendere in campo (salvo sorprese): tra questi voglio ricordare Massimo Marazzina, protagonista dell'ultima promozione in serie A, che, un po' per sfortuna e un po' per i propri limiti caratteriali, non è riuscito a conquistare la fiducia dei quattro allenatori che nelle ultime due stagioni si sono seduti in panchina e a confermare quanto di buono fatto vedere tra i cadetti. Grazie e un grosso in bocca al lupo.
Alla luce di tutto ciò, la partita di domenica al Sant'Elia non sarà un test probante: servirà più che altro a mettere sotto i riflettori qualche elemento poco utilizzato e a soddisfare così la curiosità di noi tifosi.
Cagliari favorito perché avrà una motivazione in più: congedarsi dal pubblico di casa con una vittoria che manca da ben dodici turni.
Non avrà nessun valore, se non per le statistiche, ma vorrei assistere quanto meno ad una prestazione dignitosa: i pochi tifosi che seguiranno la squadra in Sardegna meriterebbero almeno questa piccola soddisfazione da portare con sé sotto all'ombrellone in vista di un'estate che, dal punto di vista societario, si preannuncia molto calda.
Continua a leggere...
Etichette:
Bologna FC 1909,
Cagliari,
calcio,
presentazione partita
lunedì 10 maggio 2010
Bologna-Catania 1-1: le pagelle

La tentazione di dare a tutti un s.v. dopo una non-partita del genere era davvero forte: proverò comunque ad esprimere un giudizio.
Viviano 6: incolpevole sul gol.
Raggi 6: diligente, ma non si propone mai in avanti.
Moras 5/6: non stringe su Maxi Lopez in occasione della rete del pareggio.
Britos 5,5: fuori posizione nell'azione da cui nasce il gol del Catania.
Lanna 6: fa il suo e si propone, ma crossare non è il suo mestiere.
Buscè 6+: da l'assist a Di Vaio.
Guana 6-: era in dubbio, stringe i denti ma non brilla.
Casarini 6: sembrava in giornata, peccato debba lasciare il campo per infortunio.
Adailton 5+: in alcune occasioni arretra per fare il regista, ma non è il suo ruolo e si vede.
Zalayeta 6-: il ritmo della partita maschera per una volta la sua lentezza.
Di Vaio 6,5: bel gol e alcune la conclusioni a rete a inizio partita.
Modesto 5: non lascia il segno.
Appiah 6-: esordisce in una partita che per intensità vale meno di un'amichevole, non cerca mai di verticalizzare e fa solo passaggi di un metro.
Succi 5: entra in campo svogliato, atteggiamento decisamente fuori luogo per chi ha la fortuna di indossare la maglia che sognava da bambino nello stadio della sua città e deve guadagnarsi la riconferma per la prossima stagione.
Colomba 5,5: gli avversari non fanno nulla per vincere, lui si adegua togliendo una punta (Zalayeta) per inserire Appiah, spegnendo del tutto la già scarsa vena offensiva dei suoi e invitando il Catania a cercare il gol del pari. Dopo la partita di Bergamo, sarebbe stato doveroso da parte sua motivare la squadra a salutare il pubblico di casa con una prestazione quanto meno decorosa.
Arbitro Giannoccaro 6: sarebbe stato più difficile arbitrare una partita di vecchie glorie.
Etichette:
Bologna FC 1909,
calcio,
Catania,
pagelle
Amori Fortitudo Bologna-Pentagruppo Gira Ozzano 95-72

La Fortitudo inizia con il piede giusto il cammino nel secondo turno dei playoff di serie A Dilettanti: si impone sul Gira Ozzano per 95-72 portandosi 1-0 nella serie. Spinti dai 4400 spettatori del Paladozza gli uomini di Finelli mettono in cassaforte il risultato già nel primo quarto, chiuso sul +20.
Appuntamento sabato prossimo al PalaGira di Ozzano per gara 2: per la Fortitudo è l'occasione di chiudere la serie, ma gli uomini di Salieri davanti al loro pubblico venderanno cara la pelle.
Etichette:
Fortitudo,
pallacanestro,
playoff
Iscriviti a:
Post (Atom)