lunedì 20 gennaio 2014

Bologna-Napoli 2-2: commento partita [2013/14]

Bologna F.C. 1909 vs. Napoli
Nella ventesima giornata del campionato di serie A 2013/2014, il Bologna ha pareggiato contro il Napoli al termine di una partita scoppiettante e tirata: 2-2 il risultato allo stadio Renato Dall'Ara, in virtù delle reti di Bianchi al 37°, di Higuain al 62° su rigore, di Callejòn all'80° e ancora di Bianchi al 91°.

Nel Bologna espulso Kone all'84° per doppia ammonizione.


Commento partita
Un Bologna grintoso soprattutto nel primo tempo ha recuperato all'ultimo assalto e in inferiorità numerica una partita che ormai era stata compromessa da un paio di ingenuità di Kone e Christodoulopoulos ma anche da un arbitraggio che ha subdolamente indirizzato l'incontro a favore della squadra ospite.
Esultanza di Bianchi e Diamanti dopo il gol [Bologna-Napoli 2-2, 2013/14]

Rossoblù in vantaggio al 37° con un preciso colpo di testa di Bianchi che ha corretto in rete un bel cross dalla trequarti di Diamanti, ispiratissimo soprattutto nella prima frazione di gioco.

Nella ripresa Bologna più chiuso e Napoli più pericoloso, ma un paio di "sviste" arbitrali (due falli di mano non sanzionati a metà campo e un brutto fallo su Diamanti non fischiato) hanno indirizzato la gara causando il primo giallo ai danni di Kone e una punizione da 25 metri molto pericolosa.
Nel frattempo il signore del piano di sopra deve aver dimenticato i rubinetti aperti, visto che sul Dall'Ara si è abbattuto un diluvio universale (pare che sia stato avvistato Noè nei pressi delle panchine, ma i beneinformati sostengono fosse il barbuto Moscardelli in fase di riscaldamento).
Poi l'episodio chiave: intervento da dietro di Kone su Dzemaili, Damato ha indicato il dischetto tra le proteste vibranti degli uomini di Ballardini.
Il rigore per il Napoli, rivisto in televisione, ci poteva stare: la cosa certa è che a Napoli un simile contatto non sarebbe stato nemmeno fischiato o, al massimo, avrebbe portato alla concessione di un calcio di punizione dal limite dell'area...
Higuain sul dischetto non ha fallito ed ha ristabilito la parità al 62°, facendo grugnire i 7000 tifosi azzurri stivati in curva San Luca.
Bologna in affanno e in netto calo fisico: Ballardini non ha trovato di meglio da fare che sostituire il roccioso Perez con Christodoulopoulos: e proprio un errore del greco a centrocampo ha dato il via al contropiede che ha portato al gol dell'1-2 di Callejòn all'80°.
Dopo pochi minuti, fallo di Kone a metà campo e secondo giallo: Bologna in dieci a pochi minuti dalla fine.
Game over? Per molti si, infatti la curva e i distinti, complice anche il diluvio, hanno iniziato lentamente a svuotarsi.
Ma negli ultimi minuti, dopo aver rischiato in contropiede di subire il terzo gol, il Bologna si è gettato in avanti con la forza della disperazione. E proprio al 91° Rolando Bianchi ha trovato il guizzo vincente al limite dell'area piccola, facendo esplodere di gioia lo stadio e zittendo quella massa informe di carne umana che stava già facendo festa in curva San Luca.
Un punto d'oro, meritatissimo, soprattutto alla luce delle sconfitte interne di Chievo e Sassuolo.

Infine un doveroso commento su quanto successo sugli spalti prima, durante e dopo l'incontro: le accuse di razzismo e discriminazione territoriale rivolte alla curva Bulgarelli dai mass media non toccano assolutamente una piazza che è sempre stata corretta e mai violenta, ma che di fronte a certe situazioni non ha potuto non reagire.
Oggi il pubblico è stato letteralmente provocato in casa propria sia dalla tifoseria ospite, sempre irriverente e maleducata anche quando occupa settori misti a maggioranza bolognese, sia dalla dirigenza locale che si è prestata ad inscenare un teatrino patetico usando a spoposito il nome e la musica di Lucio Dalla.
Sparare a tutto volume Caruso, canzone napoletana, non ha fatto altro che inasprire gli animi dei tifosi rossoblù, costretti a sentir cantare in dialetto stretto nel proprio stadio i sostenitori partenopei già nel prepartita.
Chi ha avuto questa bella pensata è il solo e unico responsabile del clima creatosi: siamo a Bologna ed è chi viene qui che si deve adattare alla nostra cultura e alla nostra bolognesità e non viceversa.
Il bolognese Dalla ha fatto una canzone che è ritenuta dai più la più bella canzone napoletana? Bene, che la mettano al San Paolo, certamente non qui a Bologna. La rivalità tra i sostenitori delle due squadre era ben nota, pertanto è stato un affronto e una inutile provocazione ad una tifoseria e ad una città già esasperate per milioni di motivi.
Allo stadio prima che sportivi, si è tifosi: il tifoso sostiene la propria squadra e l'avversario per quei novanta minuti è il nemico da sconfiggere sul campo e sugli spalti a suon di cori e striscioni.
E' sempre stato così e solo oggi vengono sollevate polemiche patetiche al solo scopo di dare aria alla bocca dei falsi moralisti.
I veri razzisti sono quelli che fanno del vittimismo motivo di audience, che vogliono leggere in cori da stadio ciò che non c'è.
La libertà di espressione deve essere tutelata e deve essere assoluta finchè non sfocia in violenza: reprimere certe manifestazioni goliardiche e innocue, al contrario, porta ad esacerbare solo gli animi.
E, infine, parliamo della famigerata discriminazione territoriale: sui 7000 napoletani presenti, al massimo mille saranno venuti a seguito della squadra dalla loro città. Tutti gli altri erano residenti sul nostro territorio, gente con la quale abbiamo a che fare tutti i giorni: erano il vicino di casa che lancia il sacco del rusco (tradotto per i non bolognesi, immondizia) accanto al bidone senza riporlo al suo interno, il collega che si dà malato il giorno dell'inventario o che sta a chattare su "Uozzapp" chiuso nel bagno invece di lavorare, la signora del piano di sopra che stende panni di cattivo gusto e li fa sventolare sgocciolanti sul vostro balcone, i simpatici studenti che urinano sulle colonne dei nostri portici in zona universitaria.
Questo è il vero problema, molti qui si sono fatti riconoscere per episodi di inciviltà che li hanno resi poco graditi e che, per contro, penalizzano coloro che si sono perfettamente integrati e rispettano le regole di comune civiltà. Allo stesso modo, all'estero gli italiani vengano sempre associati a pizza e mandolino e mal visti per ineducazione e arroganza perchè solo alcuni di loro si fanno puntualmente riconoscere. E di questa cattiva fama, purtroppo, ne facciamo le spese tutti.
Il fatto che tutte le curve chiuse o diffidate in Italia abbiano rivolto apprezzamenti giudicati non consoni nei confronti della tifoseria partenopea dovrebbe invece far riflettere: Catania e Palermo sono più a sud, ma nessuno le ha mai fatte oggetto di cori giudicati discriminanti. Come mai?
Nei derby tra Roma e Lazio ci sono sfottò e cori ben più pesanti. Anche lì, tra gente della stessa città, si parla di discriminazione territoriale?
I cori inneggianti il terremoto in Emilia, per quale motivo sarebbero meno gravi di quelli inneggianti all'eruzione del Vesuvio? Il Vesuvio è bello pacifico e non miete vite umane da moltissimi anni, il terremoto ha seminato morte sulla nostra terra poco più di un anno fa: ciò nonostante io non mi sento per nulla offeso e lo prendo come un semplice sfottò da stadio, certamente di cattivo gusto, ma che sempre tale rimane.
Diverso il discorso per lo striscione: quello, in effetti, gli ultras potevano risparmiarselo.
Noi bolognesi abbiamo ironia da vendere, si poteva essere più pungenti senza andare a toccare certi argomenti che in un coro vengono catalogati come sfottò, ma che scritti nero su bianco assumono una valenza diversa e possono essere oggetto di strumentalizzazione.
Basta rusco, striscione goliardico della curva A.Costa [Bologna-Napoli 2-2, 2013-14]

Per stemperare gli animi, chiudo con una battuta: oggi sono stati lavati dall'acqua e sono usciti belli Bianchi.

E fatevi una risata, che lo sport serve soprattutto a questo!


In classifica il Bologna sale a quota 17, resta terzultimo ma aggancia Sassuolo e Chievo, sconfitte a domicilio rispettivamente da Torino e Parma.

Nel prossimo turno, i rossoblù affronteranno la Sampdoria allo stadio Luigi Ferraris: contro i blucerchiati bisognerà continuare la striscia positiva per evitare che la forbice tra le pericolanti e le squadre di metà classifica diventi troppo ampia.


- Per vedere il video con gli highlights della partita, clicca qui

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