Quasi 5 anni dopo siamo di nuovo qui. Ma questa volta la partita conta solo per noi. E molto più di quanto si potrebbe credere. In fondo, anche in caso di mancata vittoria, resterebbero pur sempre altre tre partite e 9 punti a disposizione. Ma la sensazione di tutti, dopo la sciagurata sconfitta interna contro la Lazio, è che, se non si riuscisse a mantenere un margine di almeno 4 punti sull'Atalanta prima dello scontro diretto del 2 maggio, la retrocessione diventerebbe quasi inevitabile. Non si capisce infatti come una squadra apparsa ultimamente allo sbando e senza un minimo di mordente possa frenare la rincorsa di una compagine che è riuscita recentemente a mettere in grossa difficoltà la lanciatissima Roma all'Olimpico e a recuperare in soli sei turni ben 11 punti ai rossoblù.
C'è chi da i tre punti con il Parma quasi scontati: una squadra che deve salvarsi che gioca in casa contro una squadra di centro classifica senza obiettivi. 1 fisso. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta. Infatti non è scritto da nessuna parte che i ducali, guidati in panchina dall'ex Francesco Guidolin debbano presentarsi a Bologna a testa china solo perché dal loro campionato non hanno apparentemente più nulla da chiedere. Apparentemente, appunto. Non bisogna infatti dimenticare che la divisione dei diritti tv spettanti ad ogni società per il prossimo campionato sarà legata alla posizione in classifica raggiunta e quindi per il presidente Ghirardi arrivare all'ottavo posto o al dodicesimo non sarebbe la stessa cosa. E, allo stesso modo, non è scritto da nessuna parte che gli orobici, in quel di Milano, siano destinati a soccombere di fronte ad un'Inter sicuramente stanca e scarica a livello nervoso dopo la trionfale serata di Champions e con la testa già alla decisiva partita di ritorno al Camp Nou. E se malauguratamente gli uomini di Mutti dovessero far bottino pieno a S.Siro, allora per i rossoblù la situazione diventerebbe davvero critica anche in caso di vittoria con il Parma. Ma non disperata: il Bologna dovrà affrontare oltre all'Atalanta due formazioni come Catania e Cagliari sulla carta senza grosse motivazioni, mentre gli orobici dopo i rossoblù dovranno incrociare le armi con un Napoli tornato a sentire profumo di Europa dopo la vittoria di Bari e sempre molto ostico tra le mura amiche ed un Palermo a soli due punti dal quarto posto che significherebbe una storica qualificazione alla prossima Champions League. Tutto questo però oggi: molto dipenderà dai risultati delle prossime domeniche, ossia se Napoli e Palermo arriveranno a giocarsi contro l'Atalanta qualcosa di importante o andranno a fare una passerella di fine stagione.
Per questo il derby di domenica sarà un crocevia fondamentale.
E fondamentale, per gli uomini di Colomba, sarà recuperare quella condizione mentale che li aveva portati solo pochi turni fa ad un passo dal decimo posto. Se, come tutti ci auguriamo, i rossoblù rialzeranno la testa ed otterranno l'intera posta in palio e se, com'è auspicabile, l'Atalanta non farà bottino pieno a S.Siro, si potrà affrontare lo scontro diretto di Bergamo con la consapevolezza che, anche in caso di sconfitta, per la salvezza non bisognerebbe contare sui risultati di nessun'altro ma solo sulle proprie forze. Non tutti gli anni c'è un Diego Milito che recapita regali...
Cinque anni fa c'ero, ci sarò anche questa volta, sperando in un epilogo diverso. Sarò in curva S.Luca, approfittando della promozione che consente ai residenti nella provincia di Bologna di poter acquistare il biglietto ad un euro. Una delle poche iniziative indovinate di questa dirigenza che ha capito che dopo le ultime prestazioni il pubblico già scarso che affolla il Dall'Ara non avrebbe risposto in maniera positiva, nonostante dalla partita con i ducali possa dipendere non solo il futuro di questo campionato, ma la sopravvivenza della stessa società. In questo momento la squadra potrebbe aver bisogno di una cornice di pubblico insolita per tirar fuori le ultime energie necessarie ad ottenere la permanenza nella massima serie: avere uno stadio da 38 mila spettatori per due terzi vuoto non avrebbe senso a questo punto della stagione. Io sono il primo ad essere deluso per la gestione della società e per lo scarso spirito combattivo ultimamente mostrato in campo. Ma non me la sento di abbandonare la mia squadra del cuore nel momento del bisogno. Oggi è l'ultimo giorno di prevendita, restano ancora 700 biglietti ad un euro: facciamo vedere ai Menarini che il meraviglioso pubblico di Bologna c'è ancora e che sono stati loro, con le loro discutibili scelte, che non l'hanno saputo conquistare.
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