Nel recupero della quattordicesima giornata del campionato di serie A 2010/2011, il Bologna ha sconfitto il Chievo allo stadio Renato Dall'Ara col risultato di 2-1. Rossoblù in vantaggio al 39° con Britos, momentaneo pareggio clivense di Cesar al 49° e rete decisiva dell'eterno Di Vaio nei minuti di recupero.
Commento partita
Ottimo inizio degli uomini di Malesani, pericolosi al 16° con Gimenez: il suo destro ad incrociare si spegne a fondo campo. Al 28° Perez è costretto a lasciare il terreno di gioco a causa di un risentimento muscolare: dentro Casarini. Al 39° Bologna in vantaggio: punizione di Di Vaio dal vertice sinistro dell'area, Sorrentino non riesce a trattenere la sfera, irrompe Britos che la spinge in porta con un preciso tocco di sinistro. Terzo centro in campionato per il difensore uruguaiano e Dall'Ara in festa. Il primo tempo si chiude senza nessun rischio per la porta difesa da Emiliano Viviano.
Nella ripresa i rossoblù si rendono subito pericolosi con due conclusioni da fuori area di Di Vaio, neutralizzate dall'estremo difensore clivense. Ma al 49° arriva la doccia fredda: su azione da calcio d'angolo Cesar anticipa di testa il suo diretto marcatore e batte Viviano. 1-1 e tutto da rifare. Al 65° fuori l'acciaccato Mudingayi e dentro Siligardi. La contemporanea assenza dei due pilastri del centrocampo espone il Bologna alle ripartenze dei veronesi che al 71° vanno vicinissimi al vantaggio: buco della difesa rossoblù, il subentrato Granoche si trova tutto solo dentro all'area piccola e dopo essersi aggiustato la sfera tira a botta sicura, trovando sulla sua strada un Viviano immenso. Tre minuti più tardi lo stesso centravanti gialloblù viene pescato in area ma Morleo è bravissimo a recuperare su di lui e a stopparne la conclusione. E' questo il momento più difficile per i rossoblù, che resistono agli assalti del Chievo e trovano la forza per un rush finale da applausi. All'80° fuori Gimenez, dentro Meggiorini. All'85° punizione sulla sinistra scodellata a centro area da Di Vaio, Casarini svetta e batte Sorrentino con un preciso colpo di testa, ma l'arbitro Guida annulla la rete per un fuorigioco molto dubbio.
Si alza la lavagnetta luminosa del quarto uomo: i minuti di recupero saranno 3. Il Bologna non molla e continua a macinare gioco. Al 47° percussione centrale di Ekdal, Sorrentino gli si fa incontro lasciando la porta sguarnita, la sfera arriva sul sinistro di Di Vaio, ma Marcolini respinge sulla linea la sua conclusione, spegnendo sul nascere il boato del Dall'Ara.
Sembra finita ma non è così. Dalla bandierina va lo stesso capitano rossoblù, scambio corto con Morleo che gli restituisce la sfera, passaggio a Moras che con un pregevole tocco di prima buca la difesa clivense, pescando lo stesso Di Vaio defilato sulla sinistra a tu per tu con Sorrentino: il capitano prende la mira e con un potente destro sul primo palo gonfia la rete facendo esplodere di gioia lo stadio. Chapeau.
Tutta la squadra segue il suo leader che corre festante sotto la curva Bulgarelli per condividere con la sua gente il suo nono centro in campionato, che gli consente di raggiungere la vetta della classifica marcatori in compagnia di giocatori molto più celebrati dai media come Eto'o, Di Natale e Cavani e, cosa più importante, regala ai rossoblù un altro successo importantissimo dopo quello ottenuto a Cesena: adesso l'handicap della penalizzazione fa decisamente meno paura. Il Bologna infatti vola a quota 19 punti in classifica, ben sette lunghezze sopra alla zona retrocessione.
Non ci sono più parole per definire questo gruppo di ragazzi, che sebbene non vedano un quattrino da luglio stanno dando l'anima per questi colori. La loro pazienza però non può essere infinita: se in settimana non sarà trovata una soluzione ai problemi finanziari scatterà con ogni probabilità la messa in mora del club e da quel giorno partirà un inesorabile conto alla rovescia.
Chi può salvare questa squadra si faccia avanti ora: il tempo ormai è scaduto.
- Per vedere il video con i gol della partita clicca qui
Commento partita
Ottimo inizio degli uomini di Malesani, pericolosi al 16° con Gimenez: il suo destro ad incrociare si spegne a fondo campo. Al 28° Perez è costretto a lasciare il terreno di gioco a causa di un risentimento muscolare: dentro Casarini. Al 39° Bologna in vantaggio: punizione di Di Vaio dal vertice sinistro dell'area, Sorrentino non riesce a trattenere la sfera, irrompe Britos che la spinge in porta con un preciso tocco di sinistro. Terzo centro in campionato per il difensore uruguaiano e Dall'Ara in festa. Il primo tempo si chiude senza nessun rischio per la porta difesa da Emiliano Viviano.
Nella ripresa i rossoblù si rendono subito pericolosi con due conclusioni da fuori area di Di Vaio, neutralizzate dall'estremo difensore clivense. Ma al 49° arriva la doccia fredda: su azione da calcio d'angolo Cesar anticipa di testa il suo diretto marcatore e batte Viviano. 1-1 e tutto da rifare. Al 65° fuori l'acciaccato Mudingayi e dentro Siligardi. La contemporanea assenza dei due pilastri del centrocampo espone il Bologna alle ripartenze dei veronesi che al 71° vanno vicinissimi al vantaggio: buco della difesa rossoblù, il subentrato Granoche si trova tutto solo dentro all'area piccola e dopo essersi aggiustato la sfera tira a botta sicura, trovando sulla sua strada un Viviano immenso. Tre minuti più tardi lo stesso centravanti gialloblù viene pescato in area ma Morleo è bravissimo a recuperare su di lui e a stopparne la conclusione. E' questo il momento più difficile per i rossoblù, che resistono agli assalti del Chievo e trovano la forza per un rush finale da applausi. All'80° fuori Gimenez, dentro Meggiorini. All'85° punizione sulla sinistra scodellata a centro area da Di Vaio, Casarini svetta e batte Sorrentino con un preciso colpo di testa, ma l'arbitro Guida annulla la rete per un fuorigioco molto dubbio.
Si alza la lavagnetta luminosa del quarto uomo: i minuti di recupero saranno 3. Il Bologna non molla e continua a macinare gioco. Al 47° percussione centrale di Ekdal, Sorrentino gli si fa incontro lasciando la porta sguarnita, la sfera arriva sul sinistro di Di Vaio, ma Marcolini respinge sulla linea la sua conclusione, spegnendo sul nascere il boato del Dall'Ara.
Sembra finita ma non è così. Dalla bandierina va lo stesso capitano rossoblù, scambio corto con Morleo che gli restituisce la sfera, passaggio a Moras che con un pregevole tocco di prima buca la difesa clivense, pescando lo stesso Di Vaio defilato sulla sinistra a tu per tu con Sorrentino: il capitano prende la mira e con un potente destro sul primo palo gonfia la rete facendo esplodere di gioia lo stadio. Chapeau.
Tutta la squadra segue il suo leader che corre festante sotto la curva Bulgarelli per condividere con la sua gente il suo nono centro in campionato, che gli consente di raggiungere la vetta della classifica marcatori in compagnia di giocatori molto più celebrati dai media come Eto'o, Di Natale e Cavani e, cosa più importante, regala ai rossoblù un altro successo importantissimo dopo quello ottenuto a Cesena: adesso l'handicap della penalizzazione fa decisamente meno paura. Il Bologna infatti vola a quota 19 punti in classifica, ben sette lunghezze sopra alla zona retrocessione.
Non ci sono più parole per definire questo gruppo di ragazzi, che sebbene non vedano un quattrino da luglio stanno dando l'anima per questi colori. La loro pazienza però non può essere infinita: se in settimana non sarà trovata una soluzione ai problemi finanziari scatterà con ogni probabilità la messa in mora del club e da quel giorno partirà un inesorabile conto alla rovescia.
Chi può salvare questa squadra si faccia avanti ora: il tempo ormai è scaduto.
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1 commenti:
Questo gol di Marco Di Vaio mi ha riportato con la mente ad un altro gol, realizzato sempre al 93° e sempre contro il Chievo.
Sono passati quattordici anni da quel pomeriggio di giugno in cui il Bologna tornò, grazie ad un'inzuccata di Giorgio Bresciani, in serie A.
La differenza tra quei momenti e quelli che stiamo vivendo oggi è tanta, è inutile tornare sulle note vicende societarie, eppure oggi come allora l'emozione che dal campo traspare negli animi di chi sostiene questa squadra dice una cosa molto semplice. Ossia che chi lavora per il Bologna FC 1909 e coloro che lo sostengono vogliono una società che sappia fare calcio. Perchè allora continuarsi a chiamare Football Club se tutti coloro che si avvicinano a questa società hanno in mente altri affari (leciti, diciamo pure la verità, ma a Bologna abbiamo visto anche affari illeciti purtroppo)?
Ecco il mio auspicio per il futuro (che sia un nuovo acquirente o un lodo Petrucci non è questo il punto)è che chiunque compri il Bologna Football Club abbia in mente di fare Football. Che poi voglia sovvenzionarsi aprendo dei ristoranti al Dall'ara, costuire dei centri commerciali dove ci si può vestire da capo a piedi di rossoblù, costruire un nuovo stadio o nuovi insediamenti abitativi sono affari suoi. Ma il Bologna e tutti coloro che vi lavorano e tifano per questi colori meritano che si faccia e si sappia fare Football.
Astenersi perditempo, grazie.
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