La Fortitudo Bologna conquista la promozione in Legadue al termine di un match davvero emozionante, deciso da un incredibile canestro a fil di sirena. Insieme alla palla partita dalle mani di Matteo Malaventura c'erano le speranze e i sogni dei 900 supporters biancoblù che hanno seguito la squadra a Forlì e di tutti quelli che davanti alla tv o alla radio hanno sofferto, trepidato dopo un match dalle mille emozioni e assolutamente vietato ai deboli di cuore.
Descrivere un incontro simile non sarà semplice per me: quindi abbiate buon cuore e perdonate eventuali imprecisioni, l'emozione è ancora forte e mi tremano le mani!
Veniamo alla partita: un match camaleontico, tiratissimo, degna conclusione di una serie equilibratissima, tra due squadre comprensibilmente stanche ma disposte a tutto pur di aggiudicarsi la promozione in Legadue e lasciarsi alle spalle le sabbie mobili della serie A Dilettanti, un campionato lungo e difficile, con una formula di playoff a dir poco cervellotica.
Forlì parte forte, ma, complice un parziale di 9-0, gli uomini guidati da coach Finelli si portano sul +7, 9-16. I ragazzi di Di Lorenzo reagiscono rabbiosamente e infilano un parziale di 8-0 che li riporta avanti. Il primo quarto si chiude con un'incredibile tripla da metà campo di Tommasini sulla sirena che da ai suoi il +5 (24-19), frutto di un pesantissimo parziale di 15-3.
Nel secondo quarto la Fortitudo parte bene e trova il pareggio con 5 punti di fila di Micevic. Forlì scappa di nuovo sul +6 ma la Effe reagisce e rimette il naso avanti, trascinata dal miglior Quaglia della stagione, autore di 11 punti e preziosissimo sotto canestro in assenza di un Cittadini sotto tono, richiamato in panchina dopo aver commesso il terzo fallo. Una tripla di capitan Lamma a fil di sirena permette ai biancoblù di andare al riposo sul +6 (40-46), con il vento decisamente in poppa.
Ad inizio terzo quarto la Effe trascinata da Malaventura (26 punti, con 6/7 da tre) riesce addirittura a volare sul +12, ma Cittadini commette ingenuamente il suo quarto fallo concedendo un gioco da tre punti a Forlì che, complice la sua uscita dal campo, piazza un parziale di di 9-0 che riapre la gara. I romagnoli arrivano fino al -1 ma i biancoblù reagiscono e chiudono la frazione avanti di 5 lunghezze (60-65).
Ad inizio quarto quarto due triple di Malaventura ricacciano Forlì a -9, ma quando i romagnoli sembrano alle corde la Fortitudo si spegne, non trova più soluzioni in attacco e perde tantissimi palloni, ridando così coraggio agli avversari che si rifanno sotto. Sorrentino commette il suo quinto fallo e Forlì chiude un parziale di 8-0, tornando sul -1 a poco più di due minuti dal termine. La Effe ora trema e dopo il quinto fallo di Cittadini (zero punti per lui) precipita nel baratro, con i romagnoli che si portano sul +3 letteralmente trascinati da un Forray indemoniato, capace di bruciare la retina da tutte le posizioni (alla fine il tabellino lo incoronerà miglior realizzatore del match con 28 punti). Arriviamo agli ultimi 30 secondi di gioco: Lamma subisce fallo e dalla lunetta riporta L'Aquila sul -1, 80-79. Forlì sbaglia l'azione d'attacco allo scadere dei 24 secondi, Quaglia prende il rimbalzo quando restano solo 6 secondi da giocare: la palla, nonostante il pressing asfissiante degli avversari arriva a Malaventura che, chiuso tra due uomini e in condizioni di equilibrio che definire precarie è un eufemismo, scocca il tiro che vale una stagione proprio sul suono della sirena. Il pallone sotto gli occhi di tutto il PalaFiera danza lentamente sul ferro una... due... tre, quattro volte... e poi fa scuotere la retina: l'arbitro fa segno che è buono, facendo letteralmente esplodere di gioia il settore riservato al pubblico biancoblù.
Inizia la grande festa, con i giocatori visibilmente provati e commossi che corrono verso la Fossa per condividere con i loro unici tifosi questa promozione in Legadue, data da tanti per scontata ma rivelatasi molto più sofferta del previsto e per questo ancora più bella.
Grande merito ai giocatori che hanno davvero dato tutto, con un carattere ed uno spirito di squadra che ha per certi versi ricordato i fasti di un passato ancora recente ma che sembra già così lontano. Penso di non essere stato l'unico a cui è tornato in mente l'incredibile tiro da tre a fil di sirena di Ruben Douglas, che nel 2005 aveva spento sul nascere l'urlo degli spettatori del Forum di Milano, regalando il secondo scudetto della sua storia alla Fortitudo.
Certo, una promozione in Legadue è un traguardo di certo non paragonabile ad un tricolore, ma chi segue la Fortitudo con passione da anni non può non gioire per un successo che riporta l'Aquila tra i professionisti e fa intravedere uno spiraglio di luce ad una tifoseria straordinaria, che ha seguito la squadra nell'inferno in cui l'ha fatta precipitare la dissennata gestione Sacrati solo ed esclusivamente per l'amore infinito che la lega a questi colori. Se lo meritano i giocatori, coach Finelli e il suo staff che hanno sofferto in una stagione difficile per mille motivi, tra voci di un annunciato fallimento societario e stipendi...ehm...diciamo non sempre pagati con puntualità.
Chi non merita di certo questa promozione e il ritorno tra i professionisti è la società, l'unica componente alla quale la categoria dei dilettanti calzava davvero a pennello: tutti ci auguriamo che questo rappresenti un nuovo inizio e che la proprietà sia in grado di saldare tutte pendenze al più presto, trovando i fondi necessari per l'iscrizione alla Legadue. Sarebbe vergognoso e inaccettabile rendere vana questa bellissima e sudatissima impresa. In ogni caso è prematuro ed inutile parlarne ora: adesso bisogna solo pensare a festeggiare il raggiungimento di un traguardo che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per il futuro dell'Aquila.
Bologna negli ultimi anni sta soffrendo molto sia a livello sportivo che istituzionale, quindi accontentiamoci di questo brodino e godiamoci il momento. Purtroppo basket, calcio, pallavolo e lo stesso comune di Bologna sono nella stessa precaria situazione: e "di doman non c'è certezza"...
Ultima postilla dedicata agli avversari: in un comunicato apparso sul sito ufficiale di Forlì dopo gara 1, veniva condannato il comportamento dei supporters biancoblù, rei di aver occupato un settore del PalaFiera a loro non riservato, definendolo senza mezzi termini "scorretto e incivile", una "prevaricazione" a memoria d'uomo senza precedenti. Ci tengo a precisare che nonostante un palazzetto più che adeguato, la società romagnola ha preferito limitare il numero di biglietti messi a disposizione della Fortitudo, addirittura "smontando" parte delle tribune riservate agli ospiti, inducendo così molti tifosi bolognesi ad acquistare tagliandi in altri settori e mettendo così pericolosamente a contatto le due tifoserie. Al contrario nelle gare giocate al Paladozza era stata riservata ai forlivesi l'intera curva Calori, nonostante circa la metà dei posti a loro disposizione fosse rimasta desolatamente vuota. Con ciò non voglio di certo giustificare l'accaduto, ma si dice che solo chi è senza peccato ha il diritto di scagliare la prima pietra: pertanto sarei curioso di sapere con quali aggettivi la società Forlì definirebbe l'atteggiamento tenuto dai propri sostenitori dopo la conclusione di gara 5. Capisco che una sconfitta maturata all'ultimo secondo sia dura da digerire, ma le scene di cui si sono resi protagonisti alcuni tifosi locali, con la polizia costretta ad intervenire per placare gli animi, si qualificano da sole. Forlì squadra avrebbe meritato la Legadue alla pari della Fortitudo e sarebbe ingeneroso non riconoscerlo. Ma il suo pubblico, alla luce di questo episodio, non si è certamente dimostrato all'altezza.
Ecco il video degli ultimi 30 secondi di gioco, con l'azione d'attacco fallita da Forlì e l'incredibile canestro di Matteo Malaventura a fil di sirena.
La Effe è promossa in Legadue!
Fonte del video: YouTube, canale pazzo79
- Per vedere il video del canestro di Malaventura da un'altra angolazione, clicca QUI
Descrivere un incontro simile non sarà semplice per me: quindi abbiate buon cuore e perdonate eventuali imprecisioni, l'emozione è ancora forte e mi tremano le mani!
Veniamo alla partita: un match camaleontico, tiratissimo, degna conclusione di una serie equilibratissima, tra due squadre comprensibilmente stanche ma disposte a tutto pur di aggiudicarsi la promozione in Legadue e lasciarsi alle spalle le sabbie mobili della serie A Dilettanti, un campionato lungo e difficile, con una formula di playoff a dir poco cervellotica.
Forlì parte forte, ma, complice un parziale di 9-0, gli uomini guidati da coach Finelli si portano sul +7, 9-16. I ragazzi di Di Lorenzo reagiscono rabbiosamente e infilano un parziale di 8-0 che li riporta avanti. Il primo quarto si chiude con un'incredibile tripla da metà campo di Tommasini sulla sirena che da ai suoi il +5 (24-19), frutto di un pesantissimo parziale di 15-3.
Nel secondo quarto la Fortitudo parte bene e trova il pareggio con 5 punti di fila di Micevic. Forlì scappa di nuovo sul +6 ma la Effe reagisce e rimette il naso avanti, trascinata dal miglior Quaglia della stagione, autore di 11 punti e preziosissimo sotto canestro in assenza di un Cittadini sotto tono, richiamato in panchina dopo aver commesso il terzo fallo. Una tripla di capitan Lamma a fil di sirena permette ai biancoblù di andare al riposo sul +6 (40-46), con il vento decisamente in poppa.
Ad inizio terzo quarto la Effe trascinata da Malaventura (26 punti, con 6/7 da tre) riesce addirittura a volare sul +12, ma Cittadini commette ingenuamente il suo quarto fallo concedendo un gioco da tre punti a Forlì che, complice la sua uscita dal campo, piazza un parziale di di 9-0 che riapre la gara. I romagnoli arrivano fino al -1 ma i biancoblù reagiscono e chiudono la frazione avanti di 5 lunghezze (60-65).
Ad inizio quarto quarto due triple di Malaventura ricacciano Forlì a -9, ma quando i romagnoli sembrano alle corde la Fortitudo si spegne, non trova più soluzioni in attacco e perde tantissimi palloni, ridando così coraggio agli avversari che si rifanno sotto. Sorrentino commette il suo quinto fallo e Forlì chiude un parziale di 8-0, tornando sul -1 a poco più di due minuti dal termine. La Effe ora trema e dopo il quinto fallo di Cittadini (zero punti per lui) precipita nel baratro, con i romagnoli che si portano sul +3 letteralmente trascinati da un Forray indemoniato, capace di bruciare la retina da tutte le posizioni (alla fine il tabellino lo incoronerà miglior realizzatore del match con 28 punti). Arriviamo agli ultimi 30 secondi di gioco: Lamma subisce fallo e dalla lunetta riporta L'Aquila sul -1, 80-79. Forlì sbaglia l'azione d'attacco allo scadere dei 24 secondi, Quaglia prende il rimbalzo quando restano solo 6 secondi da giocare: la palla, nonostante il pressing asfissiante degli avversari arriva a Malaventura che, chiuso tra due uomini e in condizioni di equilibrio che definire precarie è un eufemismo, scocca il tiro che vale una stagione proprio sul suono della sirena. Il pallone sotto gli occhi di tutto il PalaFiera danza lentamente sul ferro una... due... tre, quattro volte... e poi fa scuotere la retina: l'arbitro fa segno che è buono, facendo letteralmente esplodere di gioia il settore riservato al pubblico biancoblù.
Inizia la grande festa, con i giocatori visibilmente provati e commossi che corrono verso la Fossa per condividere con i loro unici tifosi questa promozione in Legadue, data da tanti per scontata ma rivelatasi molto più sofferta del previsto e per questo ancora più bella.
Grande merito ai giocatori che hanno davvero dato tutto, con un carattere ed uno spirito di squadra che ha per certi versi ricordato i fasti di un passato ancora recente ma che sembra già così lontano. Penso di non essere stato l'unico a cui è tornato in mente l'incredibile tiro da tre a fil di sirena di Ruben Douglas, che nel 2005 aveva spento sul nascere l'urlo degli spettatori del Forum di Milano, regalando il secondo scudetto della sua storia alla Fortitudo.
Certo, una promozione in Legadue è un traguardo di certo non paragonabile ad un tricolore, ma chi segue la Fortitudo con passione da anni non può non gioire per un successo che riporta l'Aquila tra i professionisti e fa intravedere uno spiraglio di luce ad una tifoseria straordinaria, che ha seguito la squadra nell'inferno in cui l'ha fatta precipitare la dissennata gestione Sacrati solo ed esclusivamente per l'amore infinito che la lega a questi colori. Se lo meritano i giocatori, coach Finelli e il suo staff che hanno sofferto in una stagione difficile per mille motivi, tra voci di un annunciato fallimento societario e stipendi...ehm...diciamo non sempre pagati con puntualità.
Chi non merita di certo questa promozione e il ritorno tra i professionisti è la società, l'unica componente alla quale la categoria dei dilettanti calzava davvero a pennello: tutti ci auguriamo che questo rappresenti un nuovo inizio e che la proprietà sia in grado di saldare tutte pendenze al più presto, trovando i fondi necessari per l'iscrizione alla Legadue. Sarebbe vergognoso e inaccettabile rendere vana questa bellissima e sudatissima impresa. In ogni caso è prematuro ed inutile parlarne ora: adesso bisogna solo pensare a festeggiare il raggiungimento di un traguardo che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per il futuro dell'Aquila.
Bologna negli ultimi anni sta soffrendo molto sia a livello sportivo che istituzionale, quindi accontentiamoci di questo brodino e godiamoci il momento. Purtroppo basket, calcio, pallavolo e lo stesso comune di Bologna sono nella stessa precaria situazione: e "di doman non c'è certezza"...
Ultima postilla dedicata agli avversari: in un comunicato apparso sul sito ufficiale di Forlì dopo gara 1, veniva condannato il comportamento dei supporters biancoblù, rei di aver occupato un settore del PalaFiera a loro non riservato, definendolo senza mezzi termini "scorretto e incivile", una "prevaricazione" a memoria d'uomo senza precedenti. Ci tengo a precisare che nonostante un palazzetto più che adeguato, la società romagnola ha preferito limitare il numero di biglietti messi a disposizione della Fortitudo, addirittura "smontando" parte delle tribune riservate agli ospiti, inducendo così molti tifosi bolognesi ad acquistare tagliandi in altri settori e mettendo così pericolosamente a contatto le due tifoserie. Al contrario nelle gare giocate al Paladozza era stata riservata ai forlivesi l'intera curva Calori, nonostante circa la metà dei posti a loro disposizione fosse rimasta desolatamente vuota. Con ciò non voglio di certo giustificare l'accaduto, ma si dice che solo chi è senza peccato ha il diritto di scagliare la prima pietra: pertanto sarei curioso di sapere con quali aggettivi la società Forlì definirebbe l'atteggiamento tenuto dai propri sostenitori dopo la conclusione di gara 5. Capisco che una sconfitta maturata all'ultimo secondo sia dura da digerire, ma le scene di cui si sono resi protagonisti alcuni tifosi locali, con la polizia costretta ad intervenire per placare gli animi, si qualificano da sole. Forlì squadra avrebbe meritato la Legadue alla pari della Fortitudo e sarebbe ingeneroso non riconoscerlo. Ma il suo pubblico, alla luce di questo episodio, non si è certamente dimostrato all'altezza.
Ecco il video degli ultimi 30 secondi di gioco, con l'azione d'attacco fallita da Forlì e l'incredibile canestro di Matteo Malaventura a fil di sirena.
La Effe è promossa in Legadue!
Fonte del video: YouTube, canale pazzo79
2 commenti:
Bello il post! :) Davvero tanto, hai usato delle espressioni da vero giornalista sportivo, bravo!
Addirittura...grazie cuoca provetta! Ti confermo che sono solo un appassionato...ma se qualcuno mi volesse assumere come giornalista sportivo di certo non rifiuterei! Attendo proposte:)
Posta un commento