Il Bologna è stato sconfitto dal Siena nel quarto turno eliminatorio della Coppa Italia 2013/2014 con il risultato di 1-2 dopo i tempi supplementari. A sorpresa sono quindi i bianconeri a conquistare il passaggio agli ottavi di finale, dove ad attenderli ci sarà il Catania.
Siena in vantaggio al 78° con un bolide da fuori area dell'ex Valiani, pareggio rossoblù all'84° ad opera di Davide Moscardelli, bravo a liberarsi del suo marcatore e a battere l'estremo difensore bianconero con un preciso destro rasoterra.
Nei supplementari palo del Siena, prima del gol decisivo al 121° di Feddal con un colpo di testa in tuffo sul quale Stojanovic non ha potuto nulla.
Fonte del video:
- Dailymotion, canale TOROGIACOMINO
Curci 6,5: para qualcosa, e già questa è una notizia. Non fa miracoli ma si fa trovare pronto quando serve.
Garics 6-: poco preciso negli appoggi.
Sorensen 5: ingenua e un po' severa l'espulsione, fino ad allora troppo incerto.
Antonsson 6-: più bassi che alti.
Natali 6: partita attenta, ma si lascia scappare Cassano in occasione del pari.
Morleo 6: frena le incursioni di un brutto cliente come Biabiany ma non riesce a pungere.
Krhin 5/6: dopo due prove sufficienti, torna a razzolare nella sua mediocrità.
Perez 6-: primo tempo sufficiente, crolla fisicamente nella ripresa.
Christodoulopoulos 6: schierato sulla fascia con compiti prevalentemente di contenimento, con una buona azione in velocità sfiora il gol.
Kone 7: tornato a svariare sulla trequarti con libertà di inserimento, si dimostra micidiale e trova ancora la via del gol. Per una squadra prevedibile e con poche opzioni offensive, giocatore imprescindibile.
Bianchi 6+: nel primo tempo qualche buon fraseggio e la sponda per il hol di Kone. Nella ripresa dopo l'inferiorità numerica rimane da solo a combattere invano contro i mulini a vento.
Laxalt 5,5: entra al 64° al posto di Christodoulopoulos, non entra in partita.
Pazienza 6-: inserito al 68° al posto di Perez, cerca di dare il suo contributo nel momento di maggior sofferenza della squadra
Moscardelli s.v.: entra al 90° al posto di Bianchi al fine di mostrare al mondo la sua nuova acconciatura.
AllenatorePioli 6+: senza Diamanti, schiera un Bologna formato trasferta cinico che dimostra di saper soffrire e strappa un punto importantissimo in un match che dopo l'espulsione di Sorensen per doppia ammonizione poteva trasformarsi nell'ennesima debacle.
ArbitroIrrato 5/6: inesperto, usa smodatamente i cartellini per tenere in pugno la partita. La scarsa personalità emerge in occasione della reazione di Cassano su Perez, quando opta per la soluzione di comodo, estraendo il cartellino giallo ad indirizzo di entrambi i giocatori senza aver il coraggio di sanzionare solo l'attaccante gialloblù.
Curci 7: tre interventi decisivi che riscattano gli errori clamorosi di Bergamo, ingannato dalla deviazione di Sorensen sul gol di Jonathan, anche se forse con un po' più di reattività avrebbe potuto fare il miracolo. Se avesse sempre giocato così, il Bologna avrebbe almeno 5 punti in più. A volte ritornano.
Garics 6-: diligente in copertura, per nulla incisivo in avanti.
Sorensen 5: sua la sfortunata deviazione sul tiro di Jonathan che inganna Curci. Nel primo tempo con un maldestro intervento fuori tempo spalanca la porta a Palacio, ma Curci ci mette una pezza e gli risparmia una valutazione ancora più severa. Nel finale salta a vuoto regalando a Juan Jesus il match ball, la traversa salva i rossoblù. Svagato.
Natali 6+: attaccato in velocità va spesso in affanno, ma si salva con esperienza e un'ottima scelta di tempo negli interventi. Un suo retropassaggio troppo corto nella ripresa mette a dura prova le coronarie dei tifosi.
Antonsson 6: soffre molto gli inserimenti in velocità dei nerazzurri ma tiene botta.
Morleo 6: buon contributo in entrambe le fasi, cala nel finale.
Perez 6+: lotta su tutti i palloni finchè il fisico lo supporta.
Krhin 6: forse stimolato dalla sfida contro la squadra che detiene l'altra metà del suo inflazionato cartellino, nel primo tempo si rende protagonista del primo scatto della sua vita e riesce ad intercettare parecchi palloni alti grazie alla sua buona elevazione. Cala vistosamente nella ripresa.
Kone 6/7: autentica bestia nera di Mazzarri, trova ancora la via del gol dopo le due reti rifilate al Napoli nella scorsa stagione. Schierato tra le linee, mette spesso in crisi la retroguardia nerazzurra con i suoi inserimenti in velocità.
Diamanti 6+: gioca più arretrato e si prodiga in copertura, togliendo punti di riferimento ai nerazzurri. Dà un prezioso contributo in fase di interdizione ma risulta meno efficace del solito in fase di costruzione. Si rende pericoloso solo su calcio piazzato nella ripresa.
Cristaldo 6+: l'assist per Kone ad impreziosire il solito lavoro sporco finalizzato a far salire la squadra. Spreca la palla del 2-0 colpendo debolmente di testa da buona posizione.
Bianchi 6: entra nella ripresa al posto di Cristaldo, prova un tiro da fuori che Handanovic riesce a togliere dall'incrocio dei pali con un intervento prodigioso.
Crespo 6: entra al 68° al posto di Garics, buono il suo impatto sulla partita.
Pazienza 5/6: entra al 76° al posto di Perez, troppo timido.
AllenatorePioli 6,5: mette in campo una formazione compatta, arretrando Diamanti e lasciando più libertà a Kone e la mossa si rivela vincente. Nel finale la squadra va in affanno ma non si disunisce e porta a casa un punto prezioso anche grazie agli interventi di Curci, da lui coraggiosamente schierato nonostante la pessima prova di Bergamo e questa volta decisivo in positivo. Se alla vigilia c'erano parecchi dubbi, dopo questa prova si può affermare con certezza che le redini del gruppo sono ancora nelle sue mani.
ArbitroBanti 5-: nell'azione che si conclude con il gol di Kone concede il vantaggio dopo un brutto fallo di Taider, già ammonito, su Diamanti e a gioco fermo si "dimentica" di sanzionare l'ex rossoblù col secondo giallo. A fine primo tempo permette all'Inter di calciare una punizione dal limite nonostante il minuto di recupero concesso fosse già abbondantemente trascorso. Arbitraggio irritante e chiaramente filo interista: chiedere a Kone e Diamanti, letteralmente bersagliati di falli mai sanzionati.
TIFOSI VOTO 6+: sarà stato il freddo, ma nonostante l'arrivo di una big storicamente nemica come l'Inter, questa volta la curva non è riuscita a dare il meglio di sé. I cori spesso cantati non a ritmo dai diversi gruppi hanno notevolmente limitato il coinvolgimento dei tifosi del settore distinti, che nelle ultime due partite interne erano invece stati molto partecipi.
Al PalaDozza, in un match valido per l'ottava giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna ha ottenuto una schiacciante vittoria contro l'ABC Castelfiorentino col punteggio di 96-68.
Questi i parziali: 25-16; 51-34; 76-50.
Miglior realizzatore tra le fila biancoblù Spizzichini con 20 punti.
La Fortitudo prosegue la sua serie positiva sconfiggendo nettamente Castelfiorentino e centrando la quinta vittoria consecutiva. I biancoblù restano così in vetta alla classifica.
Al Pala Franzanti di Piacenza, in un match valido per la settima giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna ha sconfitto la Pallacanestro Piacentina col punteggio di 69-78.
Questi i parziali: 21-19; 36-38; 53-57.
Migliori realizzatori biancoblù Spizzichini e Venturelli con 16 punti.
Quarta vittoria consecutiva per la Effe, dopo un match equilibrato che ha visto i ragazzi di coach Tinti allungare solo nell'ultimo quarto.
Grazie a questo prezioso successo esterno, i biancoblù si confermano capoclassifica.
Curci 2-: la sua "imbattibilità" si interrompe, infatti dopo tre partite nelle quali i nostri avversari avevano trovato la porta solo una volta (colpendolo), oggi che due innocui tiri da posizioni impossibili lo hanno mancato ha subito due gol. Nel primo, scoccato da una posizione talmente defilata che Brivio prima di calciare ha dovuto dribblare un raccattapalle, si stende a terra con lo stesso vigore col quale un novantenne si adagia sul letto e poi si arrabbia non si sa bene con chi: i bene informati sostengono che ce l'avesse col raccattapalle che ha gli ha ostriuto la visuale. Nel secondo compie un autentico capolavoro tuffandosi su una palla centrale che un portiere normale avrebbe bloccato, uno degli amatori avrebbe respinto coi pugni fuori area e il ragionier Filini avrebbe deviato in calcio d'angolo con lo spigolo dei suoi occhiali: lui invece sviene e cerca di opporsi col suo orologio da polso non riuscendo nella "titanica" impresa. Si vocifera che in settimana abbia chiesto a quel rancoroso di Agliardi come migliorare la presa e lui gli abbia consigliato di spalamare sui guanti un innovativo prodotto a base di vasellina. Nonostante gli errori pacchiani, un sostegno lo merita: quello della panchina. SPAVENTAPASSERI.
Garics 6-: adattato come centrale di destra, barcolla ma non crolla. Nei minuti finali, prima della topica di Curci, ha sul destro la palla del possibile vantaggio, ma la spara sull'esterno della rete.
Sorensen 5,5: dopo un'ottima prima parte di gara, dove troneggia sulle palle alte, nella ripresa si rende protagonista di retropassaggio killer che mette Marilungo a tu per tu con Curci, ma fortunatamente il centravanti orobico manca clamorosamente la porta.
Antonsson 6: prestazione attenta e diligente.
Crespo 5: sul primo gol la sua marcatura con braccia dietro alla schiena in tipica posa da umarell pare finalizzata a proteggere la bandierina del calcio d'angolo; la colpa resta comunque al 99,9% periodico di quello sgabello che viene schierato al posto del portiere.
Krhin 5+: tornato a centrocampo, si nota la sua presenza sul rettangolo di gioco solo per uno scontro aereo che ha messo a rischio i suoi lineamenti tanto apprezzati dal gentil sesso. Meglio continuare a provarlo come centrale di difesa, ruolo che si addice di più al suo ritmo da passeggio.
Laxalt 5: partita anonima.
Kone 5,5: schierato nuovamente in una posizione troppo arretrata, non riesce ad inserirsi negli spazi. Dopo un primo tempo scialbo, nella ripresa prova a pungere dalla distanza ma senza successo.
Morleo 5,5: corre e basta, d'altronde con le gambe lunghe 12 cm. se non facesse nemmeno quello verrebbe travolto come un chihuahua in una corsa di levrieri.
Diamanti 5/6: poco ispirato, si prodiga in copertura, prendendo anche un giallo per un intervento falloso all'altezza della linea di fondo difensiva. Va detto che gli unici due palloni pericolosi (quello incornato sulla traversa da Cristaldo prima del gol di Bianchi e quello sparato sull'esterno della rete da Garics) sono partiti dal suo piede, ma da un giocatore come lui che tocca decine di palloni a partita e accentra il gioco ci si aspetta molto di più.
Cristaldo 6-: un buon movimento sul traversone di Diamanti gli permette di anticipare il suo marcatore e di centrare la traversa nell'azione che sarà poi finalizzata da Bianchi. Nel resto della gara mai pericoloso.
Della Rocca 5-: entra al 63° al posto di Laxalt, ha un impatto molle sulla partita; da un pallone da lui perso ingenuamente nel finale nasce l'azione del gol di Livaja.
Bianchi 6,5: inserito al 74° al posto di Crespo, si trova sulla testa un pallone impossibile da sbagliare a porta vuota dopo la traversa di Cristaldo ed esulta come se non ci fosse un domani davanti ai tifosi della squadra che lo ha lanciato prendendosi una vagonata di insulti. In una giornata nerissima, il fatto che si sia finalmente sbloccato è l'unica nota positiva.
Christodoulopoulos s.v.: entra all'82° al posto di Cristaldo, non giudicabile.
AllenatorePioli 5: in emergenza difensiva, si inventa Garics centrale e sposta nuovamente Krhin a centrocampo, ruolo nel quale lo sloveno in questa stagione ha sempre recitato la parte di Heidi in una gabbia di coguari. Da oggi in poi, finchè si ostinerà a schierare Curci in luogo di qualsiasi persona o oggetto di massa simile (compreso Agliardi), per me sarà ritenuto corresponsabile delle sue ridicole prestazioni e valutato di conseguenza.
ArbitroDoveri 6-: non sempre lucido nella valutazione degli episodi.
Al PalaDozza, in un match valido per la sesta giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna ha ottenuto una convincente vittoria contro la capolista Don Bosco Livorno col punteggio di 87-73.
Questi i parziali: 26-31; 45-41; 64-58.
Miglior realizzatore tra le fila biancoblù Pederzini con 19 punti.
Nel big match della giornata, la Fortitudo sconfigge Livorno in un PalaDozza gremito e aggancia i toscani in vetta alla classifica.
Dopo una partenza difficile ed un primo quarto chiuso sotto di cinque lunghezze, la Effe ha ricucito lo strappo e ha messo il naso avanti poco prima della sirena dell'intervallo, chiudendo la prima frazione di gioco sul +4.
Nella ripresa, dopo un buon avvio dei toscani, i biancoblù hanno preso il largo ed hanno controllato il match, senza perdere la testa quando a metà dell'ultima frazione di gioco i livornesi sono risaliti fino al -6.
Curci 6+: dalle sue parti arriva un solo pallone pericoloso (la conclusione da posizione defilata di Acosty), questa volta si fa trovare pronto.
Garics 5,5: diligente in copertura, troppo timido in avanti.
Sorensen 6: soffre dopo l'ingresso in campo di Acosty.
Krhin 6+: arretrato al centro della difesa non sfigura; nella ripresa sbroglia una situazione complicata intercettando un velenoso pallone diretto a centro area.
Antonsson 6: amministra senza grossi affanni.
Morleo 5: estremamente impreciso nei cross; nel finale, nonostante abbia spazio per affondare, parte sempre con un attimo di ritardo.
Pazienza 6-: prova con più sbavature che acuti.
Laxalt 5: corre a vuoto, non entra praticamente mai in partita.
Kone 5: schierato nuovamente in posizione più arretrata, non riesce ad incidere.
Diamanti 5+: con lui i clivensi usano le maniere forti e lo annullano. Oltremodo impreciso anche nei calci piazzati. Non è in forma e si vede.
Cristaldo 5/6: un buono spunto nel primo tempo e un'altra timida conclusione da fuori nella ripresa; per il resto tanto movimento, senza però rendersi pericoloso.
Perez 6+: entra al 54° al posto di Pazienza. Buono il suo impatto sulla partita, nel finale inventa un ottimo lancio per Bianchi.
Moscardelli 6-: entra al 70° al posto di Laxalt, è suo il primo tiro nello specchio della porta. Dopo questa partita gli spettatori sono usciti dal Dall'Ara con la barba più lunga della sua.
Bianchi 5: entra all'80° al posto di Cristaldo, nel finale spreca una ghiotta occasione sparando sull'esterno della rete da posizione defilata. Dispiace stroncare un giocatore in difficoltà che ha giocato pochi minuti, ma a tu per tu col portiere avrebbe se non altro dovuto centrare lo specchio della porta.
AllenatorePioli 5,5: primo obiettivo, non prenderle. Il mister ha chiaramente impostato la partita per evitare brutte sorprese, ma contro l'ultima della classe il Bologna non è riuscito a produrre un tiro in porta per oltre tre quarti di gara e nel finale, quando c'erano più spazi, ha completamente rinunciato ad attaccare. La formazione iniziale più abbottonata ci poteva stare, ma a metà gara occorreva un innesto in aiuto di Cristaldo, troppo isolato per poter far male. Da una squadra che ha una media punti di 0.90 ed ha perso in casa da Torino e Verona è lecito aspettarsi qualcosa di più, soprattutto tra le mura amiche.
Ancora una volta, quando arriva il momento di fare il salto di qualità, i rossoblù falliscono miseramente. Peccato.
ArbitroBergonzi 5/6: si è dimenticato di avere i cartellini nel taschino per tre quarti di gara e ciò è andato a vantaggio dei giocatori clivensi, decisamente più aggressivi nei contrasti rispetto ai rossoblù.
TIFOSI VOTO 7+: ingresso in campo delle squadre molto suggestivo, con numerose torce rosse ad illuminare la curva. Ad inizio gara un paio di cori ottimamente riusciti, poi la pioggia e un Bologna timido hanno contribuito ad affossare un po' gli entusiasmi.
Nella ripresa si è provato a rilanciare il coro che aveva spopolato contro il Livorno, ma le mani di molti tifosi erano impegnate a reggere gli ombrelli e così l'effetto questa volta è stato meno dirompente, ma comunque notevole.
Al PalaBenedetto di Cento, in un match valido per la quinta giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna ha nettamente sconfitto la Tramec Cento col punteggio di 70-93.
Questi i parziali: 15-24; 42-48; 54-73.
Miglior realizzatore biancoblù Caroldi con 25 punti.
Prima vittoria esterna per la Effe, che nel "derby" contro Cento ha sfoderato la miglior prestazione stagionale, giocando finalmente di squadra e mostrando quel carattere che in trasferta fino ad oggi era mancato.
In una gara comandata fin dal primo quarto, gli uomini di coach Tinti hanno preso il largo dopo l'intervallo con un parziale di 17-0 che ha chiuso i conti.
Curci 6: poco impegnato, un discreto intervento nel primo tempo ma anche due leggerezze in fase di appoggio.
Garics 7: un gol e un prezioso assist in una delle sue migliori prove in maglia rossoblù.
Natali s.v.: un infortunio lo mette fuori causa al 12°.
Sorensen 6/7: dopo l'infortunio dei suoi due compagni di reparto prende le redini della difesa con personalità.
Mantovani 6: autore di una prova senza particolari sbavature fino all'infortunio muscolare che lo costringe ad abbandonare il campo al 40°.
Morleo 6+: controlla senza particolari affanni un brutto cliente come Ibarbo.
Pazienza 6/7: prova sostanziosa impreziosita da un bel gol di testa che chiude i giochi.
Krhin 6,5: prova di personalità, sia a centrocampo che in difesa, posizione occupata con grande sicurezza dopo l'infortunio di Mantovani.
Laxalt 6,5: corsa e sacrificio con qualche giocata di qualità, cala un po' nel finale.
Kone 7/8: torna a giocare dietro alle punte, posizione che esalta le sue caratteristiche. Un suo velenoso tiro dalla distanza porta all'errore di Agazzi in occasione del vantaggio firmato da Garics; dopo pochi minuti sfiora un clamoroso gol di tacco su cross di Cristaldo. Nella ripresa trova il gol del raddoppio con un letale inserimento ispirato da un ottimo lancio in profondità di Garics e pennella l'assist per il tris firmato da Pazienza. Onora al meglio la fascia di capitano indossata per la prima volta, non facendo pesare minimamente l'assenza di capitan Diamanti.
Cristaldo 6,5: partita di sacrificio, tanto lavoro sporco per far salire la squadra; nel finale avrebbe meritato il gol, ma calcia a lato di sinistro da buona posizione.
Antonsson 6: inserito al 12° al posto dell'infortunato Natali, viene subito punito con un cartellino giallo ma poi entra in partita e non si lascia sorprendere dalle punte sarde.
Perez 6+: entra al 40° al posto di Mantovani, porta esperienza e sostanza al centrocampo; su un fallo ai suoi danni arriva l'espulsione di Murru che regala ai rossoblù la superiorità numerica.
Christodoulopoulos s.v.: entra all'81° al posto di Pazienza, mettendo il suo dinamismo a servizio della squadra nel finale di gara.
AllenatorePioli 7: senza lo squalificato Diamanti schiera una squadra tosta e quadrata e riesce a sopperire agli infortuni dei due centrali difensivi con lucidità, arretrando Krhin al centro della difesa. La squadra gioca a tratti un buon calcio e, dato più importante, mantiene la porta inviolata per la seconda partita consecutiva.
Con questi tre punti strappati ad un avversario apparso in netta difficoltà, finalmente il Bologna sguscia fuori dalla zona retrocessione: il malato non è guarito, ma sta dando confortanti segni di ripresa. Wind of change.
ArbitroOrsato 6,5: tiene sempre in pugno il match. Sacrosanta l'esplusione di Murru.
Ecco alcuni brevi video del coro della curva Bulgarelli che ha coinvolto tutto lo stadio per gran parte del secondo tempo dell'incontro tra Bologna e Livorno (1-0), disputato domenica 27/10/2013 allo stadio Renato Dall'Ara e valido per la nona giornata del campionato di serie A 2013/2014.
Complice il ritorno del tamburo che ha contribuito a scandire il ritmo, il coro è stato cantato dall'intera curva ed ha aumentato progressivamente la sua intensità coinvolgendo i distinti e la curva San Luca, arrivando persino a strappare qualche applauso ritmato ai tifosi della tribuna, notoriamente poco propensi a partecipare alle iniziative del tifo organizzato.
Alcuni video si riferiscono al dopo partita, quando buona parte del pubblico aveva già lasciato l'impianto, e perciò non riproducono minimamente l'effetto sonoro che veniva percepito all'interno dello stadio durante lo svolgimento del match.
Una cosa è certa: dei tifosi così meriterebbero una squadra in grado di lottare per traguardi molto più prestigiosi.
Bologna-Livorno 1-0: video coro Curva Bulgarelli/Andrea Costa
Testo:
Olè olè olè olè olè olè olà
Olè olè olè olè olè olè olà
Dai Bologna dai noi non ti lasceremo mai
Dai Bologna dai, dai lotta e vinci insieme a noi
Curci 6: resta imbattuto per la prima volta in questa stagione, ma oggi i labronici non hanno praticamente quasi mai centrato lo specchio della porta, a parte la punizione di Emerson nel primo tempo. A buon intenditor...
Crespo 6/7: trova la rete gettandosi tra i due difensori amaranto e colpendo la palla con una parte non meglio precisata del torace. Buona intensità in entrambe le fasi, piacevole sorpresa.
Natali 6+: il migliore dietro, sicuro sui palloni aerei e prezioso anche in fase di impostazione.
Sorensen 6: qualche sbavatura, ma nel complesso prestazione sufficiente.
Mantovani 6: senza infamia e senza lode.
Cech 6,5: ottima partita, è suo il cross al centro dal quale nasce la rete di Crespo. Diligente in copertura, buon contributo in fase di spinta. Non è un caso che nella ripresa, dopo la sua uscita dal campo, il Livorno abbia guadagnato molti metri.
Krhin 5,5: troppi palloni persi, dato grave per un giocatore che smista palla solo all'indietro o al massimo in orizzontale. Forse madre natura lo ha dotato di sensori parcheggio ma non di occhi.
Laxalt 6: corre molto, spesso a vuoto. Ma in un centrocampo molto debole la sua capacità di inserirsi negli spazi serve come il pane.
Kone 5/6: schierato ancora fuori posizione, si sacrifica ma non riesce ad incidere.
Diamanti 6,5: viene picchiato per tutta la partita, con interventi spesso non sanzionati dal direttore di gara. Quando cambia passo nello stretto nessuno è in grado di fermarlo. Un paio di giocate da applausi, va vicino alla rete di testa, non propriamente un colpo facente parte del suo repertorio. Ammonito, salterà la trasferta di Cagliari per squalifica: sarà un'assenza molto pesante.
Cristaldo 6-: non combina nulla sotto porta, ma nonostante il ruolo di prima punta non si sposi per nulla con le sue caratteristiche riesce ad arpionare palloni e a far salire la squadra meglio di chi ha giocato fino ad oggi in quella posizione. E, sia chiaro, non è un complimento per Cristaldo.
Morleo 5-: entra nella ripresa al posto di Cech, tutti i pericoli maggiori nascono dalla fascia di sua competenza. Impresentabile.
Garics 6-: entra al 54° al posto di Crespo, la differenza si nota.
Perez s.v.: entra al 79° al posto di Laxalt. Non giudicabile.
AllenatorePioli 6: ha il merito di perseverare su Crespo e il gol-partita lo ripaga della scelta. Ha il demerito di continuare a schierare Krhin, ma con Perez a mezzo servizio l'alternativa sarebbe Pazienza, quindi la coperta non è solo corta, ma anche bucata. Oggi contro un avversario oggettivamente debole e in crisi di risultati la squadra non brilla e soffre molto nel finale, ma ottiene quei tre punti che erano l'unico obiettivo di giornata. Una vittoria che salva la sua panchina e tiene il Bologna nella scia delle squadre che si giocheranno la permanenza nella massima serie.
ArbitroTagliavento 6-: avrebbe dovuto distribuire qualche cartellino giallo in più all'indirizzo dei giocatori amaranto, molto fallosi.
TIFOSI VOTO 9: dopo un discreto primo tempo, il capolavoro è avvenuto nella ripresa.
In quasi vent'anni di presenza allo stadio non ricordo francamente un coro tenuto vivo per quasi tutto il secondo tempo, coro che in alcuni frangenti ha contagiato anche buona parte dei distinti, la curva San Luca e, udite udite, anche qualche sparuto spettatore in tribuna laterale. Mentre in campo andava in scena una partita di bassissimo livello tecnico e povera di emozioni, lo spettacolo è stato tutto sugli spalti.
Un tifo da brividi, unico se valutato in rapporto alle attuali prestazioni della squadra. Un pubblico così merita molto di più.
Se qualcuno se lo sta chiedendo, il dieci lo darò solo quando vedrò anche le sagome della tribuna centrale partecipare attivamente al tifo, ma mi rendo conto che applaudire a ritmo potrebbe creare danni irreversibili alle loro delicate mani...
Al PalaDozza, in un match valido per la quarta giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna ha ottenuto una preziosa vittoria contro la Zimetal Alessandria Basketball col punteggio di 79-66.
Questi i parziali: 18-23; 38-34; 57-46.
Miglior realizzatore tra le fila biancoblù Pederzini con 17 punti.
Dopo due sconfitte esterne consecutive, l'aquila è tornata alla vittoria tra le mura amiche del PalaDozza, come sempre vera arma in più.
Dopo un primo quarto sofferto, nel quale gli uomini di coach Tinti erano precipitati fino al -8 (9-17), la Effe ha preso coraggio e ha trovato il primo vantaggio ad inizio secondo quarto. Dopo una fase di equilibrio, i biancoblù hanno preso il largo ed hanno controllato il match fino alla sirena tenendo sempre a debita distanza gli ospiti.
Ora occorre sbloccarsi anche fuori casa per trovare continuità e scalare la classifica: nella vicina Cento sabato prossimo (02/11/2013, fischio d'inizio alle ore 21) saranno tantissimi i supporters a seguire la squadra per spingerla alla prima vittoria esterna stagionale.
Un'altra "memorabile" impresa che sporca la gloriosa storia del nostro Bologna è andata di scena allo stadio di Reggio Emilia: il Sassuolo, neo promosso in serie A e fin qui cenerentola del campionato le ha suonate ai blasonati rossoblù, la squadra più vincente della regione, quella che un tempo faceva tremare il mondo. Ed ora è il Bologna la cenerentola, l'ultima della classe, l'unica squadra a non aver ancora vinto una partita, con la peggior difesa del torneo ed un attacco che non segna praticamente mai su azione.
Ho sentito parlare di piccoli segnali di ripresa, di massimo impegno, di sfortuna: la realtà è che il Bologna ha preso due reti in 17 minuti da una squadra che era destinata a fare la fine del Pescara dello scorso anno e che a meno di clamorosi miracoli retrocederà in serie B senza appello.
"Eh, ma nel secondo tempo abbiamo attaccato solo noi, meritavamo di vincere", ho sentito dire da tifosi e da giornalisti o presunti tali: vorrei anche vedere che non fosse così!
Dopo il doppio vantaggio il Sassuolo, consapevole dei propri enormi limiti, ha fatto quello che doveva fare, ossia chiudersi a riccio ed aspettare un avversario che non annovera tra le sue fila nessun centrocampista in grado di verticalizzare e nessun esterno in grado di mettere a centro area un pallone pericoloso.
I numeri dicono che i tiri in porta dei neroverdi sono stati 5, quelli rossoblù 6: e visto che per fare gol bisogna centrare lo specchio, parlare di sfortuna o di dominio assoluto è ai limiti della malafede.
Si può semmai parlare di predominio territoriale, ma niente di più.
Tolta l'occasione di Diamanti nel primo tempo sparata alta, quella di Cech respinta quasi sulla linea (ma la palla sarebbe sfilata sul fondo) e la girata di Kone, Pegolo ha svolto solamente ordinaria amministrazione: ma ci sta, abiutati alle performances di Curci che evita i gol solo se viene centrato dalle punte avversarie, una semplice respinta in corner o una palla bloccata possono apparire come interventi al limite del miracoloso.
La cruda realtà è che questa squadra è totalmente allo sbando, costruita male, povera di qualità nei ruoli chiave: e Pioli, che negli scorsi anni era stato un valore aggiunto, quest'anno non sta dando nulla, anzi, forse sta togliendo qualcosa ad un gruppo di giocatori che per quanto inadeguati alla categoria o in parabola discendente non possono essere così scarsi, altrimenti non sarebbero mai arrivati a giocare in serie A.
Con un portiere con i tempi di reazione di Nonno Simpson, un centrocampista come Krhin che rende inutile l'utilizzo della moviola e una punta come Rolando Bianchi che non aiuta la squadra e le poche volte che viene servito non trova la porta, beh, credere nella salvezza diventa un autentico atto di fede.
Atto di fede che hanno fatto gli oltre 2000 spettatori (tra cui il sottoscritto) che sono andati a Reggio Emilia nella speranza di vedere il Bologna rialzare la testa e che hanno tifato per 90 minuti sotto ad un autentico nubifragio: questo pubblico non merita tutto questo, ma nonostante questa filastrocca venga ormai ripetuta da anni, al peggio pare non ci sia limite.
La soluzione? Adesso è davvero difficile trovarne una.
Appurato che questa società non ha i soldi per pagare un altro allenatore, avanti con Pioli fino alla prossima partita col Livorno nella speranza di trovare il primo acuto della stagione e di raddrizzare una classifica da incubo ma che lascia ancora spazio ad una possibile risalita.
In caso di un altro passo falso, l'unico che portebbe avere il carisma per ridare un minimo di ordine tattico ad una squadra senza capo nè coda sarebbe Edy Reja, ma un allenatore della sua esperienza non potrebbe mai accettare un gruppo simile senza la garanzia di ottenere almeno tre o quattro innesti di qualità a gennaio per mettere una pezza alle evidenti falle di questo organico.
La speranza (ma resterà tale) è che un signore di nome Zanetti che in passato dichiarò che in caso di bisogno ci sarebbe stato, decida di scendere in campo a tutela di quei quattro milioni di euro versati due anni fa nelle casse della società e spazzi via quel manipolo di incapaci che sta distruggendo una realtà gloriosa come il Bologna calcio. Una demolizione chirurgica che sta spazzando via la nostra squadra non solo dal punto di vista sportivo, ma soprattutto da quello dell'immagine. Una lenta agonia costellata di delusioni continue, di batoste clamorose, di dolorose cessioni di quei pochi giocatori nei quali un giovane tifoso potrebbe identificarsi: stanno uccidendo la nostra passione, deliberatamente, senza vergogna alcuna per perseguire i propri interessi, chi immobiliari, chi di altra natura.
Non esistono benefattori, nessuno ha salvato il Bologna: ognuno ha visto in questa operazione una possibilità di business, chi per la propria azienda di costruzioni, chi per rivalutare dei terreni di propria proprietà, chi per creare una partnership per la propria azienda di gadget, chi semplicemente per ottenere visibilità. Nessuno aveva un progetto calcistico, il Bologna ha sempre e solo rappresentato un veicolo per arrivare altrove. Ed ogni veicolo necessita di manutenzione, altrimenti lentamente deperisce e inizia a perdere pezzi per la strada, finchè un giorno non si ferma.
L'unico che forse aveva un progetto non solo imprenditoriale ma anche sportivo era quel Setti allontanato come un appestato che adesso sta portando il Verona lassù, dove noi non arriviamo ormai da tanti, troppi anni: forse la sua ambizione di dare vita ad un progetto a medio termine aveva spaventato chi voleva solo prosciugare quel poco di buono che le gestioni precedenti avevano lasciato in eredità per navigare a vista nella speranza di riuscire nel frattempo a raggiungere i propri scopi.
Siamo ultimi, esasperati, con una società assente da tutti i punti di vista: ci resta solo la nostra passione per questi colori, questa nessuno ce la potrà mai portare via.
In classifica il Bologna è precipitato all'ultimo posto, scavalcato proprio dal Sassuolo.
Nel prossimo turno, i rossoblù affronteranno il Livorno allo stadio Dall'Ara: contro i labronici sarà uno scontro drammatico, con un solo risultato a disposizione, la vittoria.
Al PalaGuglieri, in un match valido per la terza giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna è stata sconfitta dalla Expo Inox Mortara col punteggio di 76-68.
Questi i parziali: 23-14; 32-29; 53-47.
Miglior realizzatore biancoblù De Min con 15 punti.
Seconda sconfitta esterna consecutiva per la Effe, incappata in un'altra serata da dimenticare: già sotto di nove lunghezze al temine del primo quarto, i biancoblù non sono riusciti a ricucire lo strappo complici le troppe le palle perse e i tantissimi errori nel tiro dalla lunga distanza.
Occorre un rapido cambio di mentalità, così non ci siamo.
Curci 4+: il tiro di Floro Flores deviato da Krhin è stato scagliato da un punto non meglio precisato tra Marte e Giove, troppo vicino perché quel bradipo del nostro estremo difensore potesse opporsi. Nella ripresa ha respinto due palloni che le punte del Sassuolo gli hanno calciato addosso: fortunatamente è così lento nei tempi di reazione che non è riuscito a scansarsi.
Crespo 5: vagava sperduto per il campo, ignorato dai compagni. Non sono riuscito a capire se è stato schierato terzino, esterno o interno di centrocampo. Ovunque abbia giocato, comunque invisibile.
Natali 5-: l'azione che ha portato alla concessione del rigore per i neroverdi è nata da un suo errore. Se anche un giocatore con la sua esperienza sbaglia come un principiante, margini per sperare in un riscatto ce ne sono davvero pochi.
Sorensen 5+: il meno negativo dietro.
Mantovani 4,5: ha procurato il calcio di rigore. Come suggerisce il cognome, è buono solo per la doccia (messaggio non promozionale).
Cech 5/6: insieme a Diamanti, oggi è stato l'unico giocatore apparso in grado di stare in serie A. Nella ripresa ha avuto sui piedi la palla del pareggio, ma con la porta vuota e Pegolo fuori causa ha centrato l'unico difensore schierato sulla linea. Due spanne sopra a Morleo e non solo per una questione di altezza: va detto che oggi con tutta l'acqua che c'era in campo, se l'ex giocatore del Crotone avesse giocato probabilmente sarebbe annegato.
Krhin 4: era la sua partita, col nubrifragio e il campo completamente allagato per una volta c'era sul terreno di gioco un'entità che correva meno di lui: la palla. Ahimè non è bastato. A fine partita è uscito dal campo stizzito: forse la pioggia gli aveva rovinato l'acconciatura.
Laxalt 5: confusionario, ha perso la palla dalla quale è nata l'azione che ha portato alla concessione del penalty per il Sassuolo.
Kone 5: fuori ruolo, prima esterno di destra, poi nel finale addirittura terzino. Inutile schierarlo se non si è in grado di metterlo nelle condizioni di rendere al meglio.
Diamanti 6: è l'unico che ci ha provato, ma dopo il vantaggio del Sassuolo ha sbagliato un gol clamoroso all'altezza del dischetto del rigore che non può non incidere sulla sua valutazione.
Cristaldo 5,5: qualche buono spunto nel primo tempo, sparito nella ripresa.
Christodoulopoulos 5: inserito al 56° al posto di Crespo, non ha inciso.
Acquafresca 5+: entrato al 66° al posto di Laxalt, quando nel settore ospiti ne avevamo già presa abbastanza.
Bianchi 4: buttato nella mischia all'83° al posto di Sorensen, il suo errore clamoroso al 92° ha scritto l'epitaffio sulla lapide del Bologna.
AllenatorePioli 4/5: in una partita da battaglia ha schierato Krhin, quando Perez sarebbe sicuramente stato più funzionale alla causa anche in sedia a rotelle. Basta questo particolare per bocciare il suo operato. Zero punti contro Verona e Sassuolo: in qualsiasi società normale sarebbe già stato congedato, ma non essendoci soldi nemmeno per la carta igienica nei bagni di Casteldebole, resterà ancora alla guida del Bologna.
ArbitroDamato 6,5: giusta la concessione dei due rigori, ha mostrato buona personalità in un match molto teso.
Stagione 1996/1997, il Bologna guidato da Ulivieri si preparava al ritorno in serie A dopo cinque lunghissimi anni passati tra B e C1.
All'epoca, un anonimo adolescente della periferia di Bologna si apprestava a vivere la sua prima stagione di serie A in Curva Andrea Costa e, dopo aver visto la sua squadra del cuore vincere due campionati di fila, era pieno di aspettative. Per chi non lo avesse capito, lo sbarbatello in questione è colui che ora vi scrive.
L'inizio fu scoppiettante, le vittorie contro Lazio (1-0) e Verona (0-2) lanciarono subito i rossoblù al comando della classifica prima della bruciante sconfitta interna contro il Milan (1-2) che interruppe un'imbattibilità casalinga durata più di due anni.
I rossoblù restarono per tutta la stagione nei piani nobili della graduatoria e ottennero vittorie prestigiose a San Siro contro l'Inter (0-2) e all'Olimpico contro la Lazio (1-2) prima di un roboante 6-1 contro il Verona che resta tuttora la vittoria più larga vista dal sottoscritto allo stadio.
Gli uomini di Ulivieri si ritrovarono addirittura al terzo posto ad inizio aprile, dopo aver battuto la Reggiana al Dall'Ara col punteggio di 3-2.
Il cammino trionfale del Bologna subì un brusco stop dopo la sconfitta interna contro la Juventus alla 28/a giornata (0-1): i rossoblù infatti dal quel momento in poi ottennero solo una vittoria interna contro il Cagliari (3-0) e chiusero la stagione al settimo posto, scavalcati proprio nel finale dall'Udinese.
I friulani, con un'incredibile rimonta, scipparono alla società del presidente Gazzoni una qualificazione alla Coppa Uefa che sarebbe stata il giusto coronamento di un campionato disputato sempre ai vertici e chiuso con 13 vittorie, 10 pareggi e 11 sconfitte, con 50 reti realizzate e 44 subite.
Trionfale anche il cammino in Coppa Italia: dopo aver sconfitto nell'ordine Torino, Fiorentina e Cremonese, il Bologna fu eliminato in semifinale dal Vicenza con un gol dell'ex Cornacchini a tempo ormai scaduto che negò ai rossoblù una finale che sembrava ormai alla portata.
Un ritorno in serie A in grande stile grazie ad un inizio sprint, un gruppo ben assemblato con innesti di esperienza e classe nei ruoli chiave, le fondate speranze di tornare ai vertici del calcio italiano dopo anni bui culminati con un fallimento, un clima sempre festoso allo stadio con coreografie da brividi (come dimenticare quella realizzata contro la Fiorentina che coinvolgeva l'intero stadio fino alla curva San Luca, all'epoca piena di tifosi rossoblù): un mix di ingredienti che resero quel Bologna uno dei più belli ed entusiasmanti della storia recente.
Sono passati ormai più di diciassette anni, ma sembra ieri.
Visto che guardare al presente mette addosso una tristezza pazzesca, ogni tanto occorre fare un tuffo nel passato per rispolverare i fotogrammi che hanno contribuito a tingere di rossoblù i cuori di tantissimi tifosi.
Appena appreso della promozione in serie A del Sassuolo, ho subito battezzato questa trasferta come una di quelle da fare assolutamente: mai avrei però immaginato che il Bologna sarebbe arrivato a questa partita in una situazione talmente deficitaria da renderla un crocevia fondamentale della stagione.
La crisi dei rossoblù è profonda, molto più di quanto dica una classifica pessima ma ancora ampiamente recuperabile: in fondo basterebbero un paio di vittorie per rivedere un po' di luce e guardare con ottimismo al prosieguo del campionato.
Nulla però lascia presagire un cambio di passo per questa squadra costruita senza alcuna logica e con gravi carenze in ogni reparto, pesantemente indebolita da una campagna acquisti che ha spolpato la rosa privandola di quei pochi uomini di qualità che avevano permesso ai rossoblù di risollevarsi da una situazione critica già lo scorso anno.
Lo stesso Pioli, nelle stagioni passate autentico valore aggiunto in grado di trovare sempre la quadratura del cerchio, quest'anno appare in confusione: la cessione di Taider, che lui aveva escluso a chiare lettere esponendosi pubblicamente, deve aver incrinato la sua fiducia nell'operato della società e spezzato i fragili equilibri che il mister aveva cercato di trovare durante il ritiro estivo.
Quella che si giocherà domenica 20 ottobre allo stadio Giglio di Reggio Emilia è la classica partita da dentro o fuori, che per tanti versi ricorda la sfida in quel di Novara di due stagioni or sono: allora fu Gaston Ramirez a spezzare l'equilibrio e a regalare a Stefano Pioli una vittoria fondamentale che affossò i piemontesi e spianò la strada alla rincorsa dei rossoblù.
Oggi Ramirez non c'è più, come non c'è più Di Vaio, Mudingayi e tanti altri giocatori ai quali nei momenti di difficoltà ci si poteva aggrappare: alla squadra manca tremendamente un leader all'interno dello spogliatoio, uno di quelli in grado di metterci la faccia e di responsabilizzare e guidare i più giovani.
Il leader in campo, Diamanti, non ha queste caratteristiche e lo sfogo durante la partita contro il Verona documentato dalle telecamere ne è la prova: il fantasista è un giocatore che si esalta quando le cose vanno bene e la squadra gioca per lui e al contrario si deprime e perde la testa quando non si sente supportato a dovere dai compagni, cercando la giocata personale ai limiti dell'impossibile quando la logica suggerirebbe soluzioni più semplici.
Il Sassuolo, ultimo, cerca la sua prima vittoria in serie A e l'arrivo dei pericolanti rossoblù è per i neroverdi un'occasione da non perdere per lasciare l'ultimo posto in classifica e attaccare al Bologna la scomoda etichetta di cenerentola del campionato.
Le panchine di Pioli e Di Francesco sono legate all'esito di questa sfida: una sconfitta sarebbe con ogni probabilità fatale ad entrambi.
Anche se la squadra e soprattutto la società non sono degne della serie A, il pubblico deve dimostrarsi all'altezza della categoria: chiunque abbia a cuore le sorti del Bologna e può permetterselo economicamente, domenica deve essere allo stadio Giglio.
Io ci sarò.
All'Uccio Camagna, in un match valido per la seconda giornata del campionato di Divisione Nazionale B (DNB) girone A, la Tulipano Fortitudo Bologna ha subito una netta sconfitta contro la Derthona Basket Tortona col punteggio di 70-50.
Questi i parziali: 18-23; 40-29; 50-35.
Miglior realizzatore biancoblù Caroldi con 12 punti.
Prima sconfitta stagionale per la Effe, incappata in una serata da dimenticare nel piccolo palazzetto della cittadina piemontese.
Biancoblù bene nel primo quarto, crollati poi nel secondo dove l'imprecisione al tiro l'ha fatta da padrona.
Ora occorre rialzarsi subito e fare tesoro di questa dura lezione: chiunque giocherà contro l'aquila darà sempre il 110%.