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mercoledì 23 giugno 2010

Bologna: annunciata la cessione a Porcedda dell'80% delle quote

Bologna F.C. 1909
Il silenzio dei Menarini aveva stancato tutti: i tifosi, la stampa e, per chi sa leggere tra le righe, anche lo stesso Colomba.
Questo comunicato apparso sul sito ufficiale, se non altro, muove le acque stagnanti che si erano raccolte attorno a Casteldebole e regala a giornalisti e tifosi nuovi argomenti su cui disquisire.
Rileggendo il breve trafiletto però si può pensare tutto e il contrario di tutto.
Punto uno: cos'è un accordo di massima? Si sono stretti la mano o c'è un impegno scritto con tanto di "caparra"? Vai a saperlo.
Punto due: quando sarà conclusa l'operazione? Non prima di 15 giorni. Un po' vago, non trovate? Non viene detto nulla di definitivo su quando la nuova proprietà metterà nero su bianco ed inizierà a lavorare per allestire una squadra competitiva. L'unica cosa certa è che per altri 15 giorni il mercato sarà sostanzialmente congelato in attesa delle firme. E che fretta c'è? Il ritiro inizia solo l'11 luglio...
Di questo imprenditore sardo 51enne cosa si può dire? Si sa poco o nulla: risulta essere proprietario di centri benessere, di stabilimenti balneari, di alberghi, di una discoteca e di avere interessi nel campo della moda. E' un tifoso del Bologna? Neanche per idea. Tifa Cagliari, società che aveva tentato di acquisire senza successo nel 2005.
Allora quale interesse avrà spinto questo signore a farsi avanti per acquisire l'80% delle quote del BFC?
Non la realizzazione del nuovo stadio. Se mai si dovessero ottenere le necessarie autorizzazioni da Comune e Provincia, è chiaro che a gestirne la costruzione sarebbero i Menarini: ecco spiegata la loro volontà di restare in società con una quota di minoranza.
Quindi? Una volta che il Bologna traslocherà nel nuovo impianto Porcedda chiederà al comune di trasformare il vecchio e glorioso Dall'Ara in un centro benessere o in una discoteca?
Scherzi a parte, parlare ora è prematuro. Non ci sono certezze sulle strategie future, eccetto una: sarà l'ex Cagliari Carmine Longo, uomo di fiducia del nuovo futuro azionista di maggioranza, a gestire le vicende del club in questo periodo di transizione.
Quanto ai programmi e agli obiettivi si può solo fare riferimento ad un'intervista rilasciata dal signor Porcedda all'indomani dell'annuncio, nella quale ha parlato di salvezza da conquistare senza "soffrire fino all'ultima giornata" e di "parte sinistra della classifica" da raggiungere nel giro di tre anni. L'Europa League? "Sarebbe un sogno".
Sicuramente dopo un'attesa così lunga e snervante il popolo rossoblù si aspettava qualcosa di più, è innegabile. Una cosa è certa: fare peggio dei Menarini sarà difficile. Ma non impossibile (Casillo docet).
Auguriamoci solo che il nuovo proprietario porti in dote a questa società al momento allo sbando serietà, trasparenza e un programma finalmente chiaro che miri ad una crescita costante.
Occorre innanzitutto che la trattativa si chiuda con successo e questo è tutt'altro che scontato: le esperienze avute negli anni passati con Taci e Tacopina insegnano che la prudenza non è mai troppa.
Chi ha la tentazione di correre a rinnovare l'abbonamento fiducioso in un cambio di rotta sappia che c'è tempo fino al 14 luglio: a quel punto si saprà se la trattativa avrà avuto esito positivo e forse si potrà già avere un'idea dello spessore economico del nuovo patron. A tal proposito saranno indicative le prime mosse sul mercato: se si continuerà a bussare alla porta delle altre società elemosinando prestiti di giocatori in esubero o in parabola discendente sarà chiaro a tutti che nulla è cambiato.
Non ci resta altro da fare che aspettare: coi Menarini eravamo tutti convinti di aver toccato il fondo, quindi un cambiamento era necessario e doveroso. Ma l'impressione è che nessuno andrà all'aeroporto ad accogliere Sergio Porcedda sventolando bandiere rossoblù. Se il nuovo proprietario vorrà conquistare la fiducia e il rispetto di Bologna dovrà fare solo una cosa: tanti fatti.

sabato 19 giugno 2010

Forlì-Fortitudo 80-81: video degli ultimi minuti di gioco e della festa biancoblù

Fortitudo Bologna Ecco un altro video che celebra l'impresa della Fortitudo Bologna al PalaFiera: qui gli ultimi due emozionanti minuti di gioco di gara 5. Il commento è pro Forlì e la delusione del cronista è direttamente proporzionale alla gioia del popolo biancoblù che può festeggiare la promozione in Legadue. Buona visione!

Fonte: YouTube, canale Fortitudoit



venerdì 18 giugno 2010

Forlì-Fortitudo 80-81: video del canestro di Malaventura che è valso la Legadue

Fortitudo Bologna
Ecco un altro video, dopo quello incorporato sotto al post di commento della partita, che mostra da un'altra angolazione il canestro realizzato all'ultimo secondo da Matteo Malaventura: un capolavoro che ha regalato la promozione in Legadue alla Fortitudo Bologna. Buona visione!

Fonte: YouTube, canale Puntogira


mercoledì 16 giugno 2010

VemSistemi Forlì-Amori Fortitudo Bologna 80-81: l'Aquila vola in Legadue!!

Fortitudo Bologna
La Fortitudo Bologna conquista la promozione in Legadue al termine di un match davvero emozionante, deciso da un incredibile canestro a fil di sirena. Insieme alla palla partita dalle mani di Matteo Malaventura c'erano le speranze e i sogni dei 900 supporters biancoblù che hanno seguito la squadra a Forlì e di tutti quelli che davanti alla tv o alla radio hanno sofferto, trepidato dopo un match dalle mille emozioni e assolutamente vietato ai deboli di cuore.
Descrivere un incontro simile non sarà semplice per me: quindi abbiate buon cuore e perdonate eventuali imprecisioni, l'emozione è ancora forte e mi tremano le mani!
Veniamo alla partita: un match camaleontico, tiratissimo, degna conclusione di una serie equilibratissima, tra due squadre comprensibilmente stanche ma disposte a tutto pur di aggiudicarsi la promozione in Legadue e lasciarsi alle spalle le sabbie mobili della serie A Dilettanti, un campionato lungo e difficile, con una formula di playoff a dir poco cervellotica.
Forlì parte forte, ma, complice un parziale di 9-0, gli uomini guidati da coach Finelli si portano sul +7, 9-16. I ragazzi di Di Lorenzo reagiscono rabbiosamente e infilano un parziale di 8-0 che li riporta avanti. Il primo quarto si chiude con un'incredibile tripla da metà campo di Tommasini sulla sirena che da ai suoi il +5 (24-19), frutto di un pesantissimo parziale di 15-3.
Nel secondo quarto la Fortitudo parte bene e trova il pareggio con 5 punti di fila di Micevic. Forlì scappa di nuovo sul +6 ma la Effe reagisce e rimette il naso avanti, trascinata dal miglior Quaglia della stagione, autore di 11 punti e preziosissimo sotto canestro in assenza di un Cittadini sotto tono, richiamato in panchina dopo aver commesso il terzo fallo. Una tripla di capitan Lamma a fil di sirena permette ai biancoblù di andare al riposo sul +6 (40-46), con il vento decisamente in poppa.
Ad inizio terzo quarto la Effe trascinata da Malaventura (26 punti, con 6/7 da tre) riesce addirittura a volare sul +12, ma Cittadini commette ingenuamente il suo quarto fallo concedendo un gioco da tre punti a Forlì che, complice la sua uscita dal campo, piazza un parziale di di 9-0 che riapre la gara. I romagnoli arrivano fino al -1 ma i biancoblù reagiscono e chiudono la frazione avanti di 5 lunghezze (60-65).
Ad inizio quarto quarto due triple di Malaventura ricacciano Forlì a -9, ma quando i romagnoli sembrano alle corde la Fortitudo si spegne, non trova più soluzioni in attacco e perde tantissimi palloni, ridando così coraggio agli avversari che si rifanno sotto. Sorrentino commette il suo quinto fallo e Forlì chiude un parziale di 8-0, tornando sul -1 a poco più di due minuti dal termine. La Effe ora trema e dopo il quinto fallo di Cittadini (zero punti per lui) precipita nel baratro, con i romagnoli che si portano sul +3 letteralmente trascinati da un Forray indemoniato, capace di bruciare la retina da tutte le posizioni (alla fine il tabellino lo incoronerà miglior realizzatore del match con 28 punti). Arriviamo agli ultimi 30 secondi di gioco: Lamma subisce fallo e dalla lunetta riporta L'Aquila sul -1, 80-79. Forlì sbaglia l'azione d'attacco allo scadere dei 24 secondi, Quaglia prende il rimbalzo quando restano solo 6 secondi da giocare: la palla, nonostante il pressing asfissiante degli avversari arriva a Malaventura che, chiuso tra due uomini e in condizioni di equilibrio che definire precarie è un eufemismo, scocca il tiro che vale una stagione proprio sul suono della sirena. Il pallone sotto gli occhi di tutto il PalaFiera danza lentamente sul ferro una... due... tre, quattro volte... e poi fa scuotere la retina: l'arbitro fa segno che è buono, facendo letteralmente esplodere di gioia il settore riservato al pubblico biancoblù.

Inizia la grande festa, con i giocatori visibilmente provati e commossi che corrono verso la Fossa per condividere con i loro unici tifosi questa promozione in Legadue, data da tanti per scontata ma rivelatasi molto più sofferta del previsto e per questo ancora più bella.
Grande merito ai giocatori che hanno davvero dato tutto, con un carattere ed uno spirito di squadra che ha per certi versi ricordato i fasti di un passato ancora recente ma che sembra già così lontano. Penso di non essere stato l'unico a cui è tornato in mente l'incredibile tiro da tre a fil di sirena di Ruben Douglas, che nel 2005 aveva spento sul nascere l'urlo degli spettatori del Forum di Milano, regalando il secondo scudetto della sua storia alla Fortitudo.
Certo, una promozione in Legadue è un traguardo di certo non paragonabile ad un tricolore, ma chi segue la Fortitudo con passione da anni non può non gioire per un successo che riporta l'Aquila tra i professionisti e fa intravedere uno spiraglio di luce ad una tifoseria straordinaria, che ha seguito la squadra nell'inferno in cui l'ha fatta precipitare la dissennata gestione Sacrati solo ed esclusivamente per l'amore infinito che la lega a questi colori. Se lo meritano i giocatori, coach Finelli e il suo staff che hanno sofferto in una stagione difficile per mille motivi, tra voci di un annunciato fallimento societario e stipendi...ehm...diciamo non sempre pagati con puntualità.
Chi non merita di certo questa promozione e il ritorno tra i professionisti è la società, l'unica componente alla quale la categoria dei dilettanti calzava davvero a pennello: tutti ci auguriamo che questo rappresenti un nuovo inizio e che la proprietà sia in grado di saldare tutte pendenze al più presto, trovando i fondi necessari per l'iscrizione alla Legadue. Sarebbe vergognoso e inaccettabile rendere vana questa bellissima e sudatissima impresa. In ogni caso è prematuro ed inutile parlarne ora: adesso bisogna solo pensare a festeggiare il raggiungimento di un traguardo che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per il futuro dell'Aquila.
Bologna negli ultimi anni sta soffrendo molto sia a livello sportivo che istituzionale, quindi accontentiamoci di questo brodino e godiamoci il momento. Purtroppo basket, calcio, pallavolo e lo stesso comune di Bologna sono nella stessa precaria situazione: e "di doman non c'è certezza"...

Ultima postilla dedicata agli avversari: in un comunicato apparso sul sito ufficiale di Forlì dopo gara 1, veniva condannato il comportamento dei supporters biancoblù, rei di aver occupato un settore del PalaFiera a loro non riservato, definendolo senza mezzi termini "scorretto e incivile", una "prevaricazione" a memoria d'uomo senza precedenti. Ci tengo a precisare che nonostante un palazzetto più che adeguato, la società romagnola ha preferito limitare il numero di biglietti messi a disposizione della Fortitudo, addirittura "smontando" parte delle tribune riservate agli ospiti, inducendo così molti tifosi bolognesi ad acquistare tagliandi in altri settori e mettendo così pericolosamente a contatto le due tifoserie. Al contrario nelle gare giocate al Paladozza era stata riservata ai forlivesi l'intera curva Calori, nonostante circa la metà dei posti a loro disposizione fosse rimasta desolatamente vuota. Con ciò non voglio di certo giustificare l'accaduto, ma si dice che solo chi è senza peccato ha il diritto di scagliare la prima pietra: pertanto sarei curioso di sapere con quali aggettivi la società Forlì definirebbe l'atteggiamento tenuto dai propri sostenitori dopo la conclusione di gara 5. Capisco che una sconfitta maturata all'ultimo secondo sia dura da digerire, ma le scene di cui si sono resi protagonisti alcuni tifosi locali, con la polizia costretta ad intervenire per placare gli animi, si qualificano da sole. Forlì squadra avrebbe meritato la Legadue alla pari della Fortitudo e sarebbe ingeneroso non riconoscerlo. Ma il suo pubblico, alla luce di questo episodio, non si è certamente dimostrato all'altezza.


Ecco il video degli ultimi 30 secondi di gioco, con l'azione d'attacco fallita da Forlì e l'incredibile canestro di Matteo Malaventura a fil di sirena.
La Effe è promossa in Legadue!

Fonte del video: YouTube, canale pazzo79

- Per vedere il video del canestro di Malaventura da un'altra angolazione, clicca QUI

domenica 13 giugno 2010

Amori Fortitudo Bologna-VemSistemi Forlì 85-69

Fortitudo Bologna
La Fortitudo Bologna riscatta l'opaca prestazione di gara 3 e si aggiudica gara 4 della finale playoff col punteggio di 85-69. Ora la serie è sul 2-2: sarà quindi necessaria la bella a Forlì per decidere quale delle due formazioni disputerà la Legadue l'anno prossimo.
I biancoblù, consapevoli di non poter più sbagliare, sono entrati in campo in assetto da battaglia e hanno preso il largo già nel primo quarto, che si è chiuso sul 27-12. Forlì ha cercato di restare in partita, ma stavolta la Fortitudo non ha abbassato la guardia ed è riuscita a mantenere sempre un ampio margine di sicurezza, arrivando a toccare anche il +23 a metà del terzo quarto, nonostante Finelli abbia concesso parecchi minuti alle seconde linee per dare respiro ai big in vista di gara 5.
I parziali: 27-12, 45-26, 67-51.
Sugli scudi Matteo Malaventura, autore di 20 punti e tornato sui suoi livelli dopo le ultime due prestazioni in ombra. L'unico apparso ancora sotto tono è stato Alejandro Muro, decisamente lontano dalle percentuali che lo avevano reso un punto di forza in regualar season: per espugnare il PalaFiera di Forlì ci sarà bisogno anche della sua freddezza dalla linea dei tre punti.
Vincere per tener viva la speranza: la Effe ci è riuscita, ed ora si giocherà l'intera stagione in 40 minuti.
Mercoledì a Forlì è in programma gara 5: entrambe le compagini meriterebbero il salto di categoria, ma solo una alla fine potrà festeggiare. Il calore del pubblico avrà il suo peso: sono certo che il popolo Fortitudo saprà colorare di biancoblù una bella fetta del PalaFiera, cercando di trasmettere la giusta carica ai giocatori.
L'impresa sarà estremamente difficile, ma arrivati a questo punto bisogna crederci.

sabato 12 giugno 2010

Amori Fortitudo Bologna-VemSistemi Forlì 68-75

Fortitudo Bologna
Gara 3, in una serie in perfetta parità, è spesso la gara della svolta. Purtroppo per la Fortitudo, se la aggiudica una spietata Forlì che espugna un caldissimo Paladozza col punteggio di 68-75, si riprende il fattore campo ed è ora ad un passo dalla promozione in Legadue.
Se lo scontro si fosse consumato sugli spalti, la partita l'avrebbe stravinta la Fortitudo: infatti la curva Calori, interamente riservata ai tifosi ospiti, presentava larghissimi vuoti, segno che dopo la sconfitta interna patita in gara 1 i tifosi romagnoli forse non credevano più nell'impresa.
Ma quello che conta è il responso del campo: e sul parquet sono stati i ragazzi di coach Di Lorenzo ad avere la meglio, non mollando nemmeno quando, sul +12 a metà del terzo quarto, la Effe sembrava avere in pugno la partita. Ma una percentuale scandalosa dei biancoblù nel tiro da tre (solo il 21% con 5/24, contro il 41% degli avversari), con i suoi migliori tiratori Muro e Malaventura che hanno sparato a salve, ha permesso a Forlì di rifarsi sotto e di realizzare l'insperato sorpasso a due minuti dalla sirena. A quel punto, con Lamma gravato di quattro falli, nessuno è stato più in grado di innescare Cittadini (18 punti, di gran lunga il migliore dei suoi) e il volo dell'Aquila si è interrotto. Il solo Sorrentino ha cercato di caricarsi sulle spalle la squadra, trovando alcuni importanti canestri, ma non è bastato.
L'ultimo quarto recita un impietoso parziale: 11-24 per Forlì, a testimonianza del crollo fisico e nervoso dei ragazzi di Finelli. Ingiustificabile, data l'esperienza e la qualità degli uomini in campo.
Chi ha deluso di più? A mio parere Muro: il suo 2/9 da tre parla chiaro. Subito a ruota Malaventura: un fantasma rispetto al giocatore ammirato in gara 1.
Questi i parziali: 20-21, 41-36, 57-51.
E ora? Che speranze ha di ribaltare la serie questa squadra evidentemente stanca, con i suoi uomini migliori che sono spariti dal campo proprio nei momenti in cui la maggiore esperienza avrebbe dovuto aver la meglio sulla maggiore freschezza atletica? Fra meno di 48 ore sapremo se i biancoblù saranno riusciti a riprendersi da questo terribile pugno in faccia.
Domenica al Paladozza è un programma gara 4 e sarà il primo match point per Forlì.
Non servono tante parole, ora chi ha gli attributi deve tirarli fuori: com'è stata clamorosa la retrocessione dello scorso anno, altrettanto clamoroso sarebbe non centrare la promozione con un quintetto base che secondo gli addetti ai lavori avrebbe dovuto primeggiare anche in Legadue.
Sia chiaro, chi gestisce (malamente) la società non meriterebbe questa soddisfazione: ma la meriterebbero, eccome, i tifosi e con essi i giocatori che hanno deciso di rimanere nonostante la doppia retrocessione, rinunciando ad ingaggi nelle categorie superiori per riportare in alto la Effe.
Ed è proprio in mano loro il destino della Fortitudo: non centrare il traguardo potrebbe rappresentare la fine del volo dell'Aquila, col rischio concreto di veder sparire dal panorama cestistico italiano una delle società più importanti per storia e seguito di pubblico. Ma questi sono discorsi che si faranno a tempo debito.
La speranza è l'ultima a morire: cerchiamo di portare Forlì a gara 5, poi si vedrà.

mercoledì 9 giugno 2010

VemSistemi Forlì-Amori Fortitudo Bologna 57-50

Fortitudo Bologna
Niente da fare. La Fortitudo Bologna non approfitta della ghiotta occasione ed esce sconfitta dal PalaFiera di Forlì col risultato di 57-50. La serie è ora in perfetto equilibro, sull'1-1: la contesa continuerà sul parquet di piazza Azzarita dove la Effe sarà chiamata a difendere il fattore campo davanti al proprio pubblico, per non vanificare l'impresa esterna di lunedì scorso.

Si è subito capito che Forlì non sarebbe stata quella vista in gara 1: i ragazzi di coach Finelli subiscono in avvio un break di 6-0 che riescono a ricucire al termine del primo quarto, che si chiude in parità (11-11).
Nel secondo quarto la Fortitudo resta incollata agli avversari, trovando in più di un'occasione il pareggio, ma subendo in chiusura un altro break di 6-0 che permette ai romagnoli di andare al riposo sul 30-24.
Nel terzo quarto i biancoblù si rifanno sotto, portandosi in vantaggio per la prima volta sul 36-35, ma non riescono ad allungare, chiudendo così la frazione con una sola lunghezza di margine sugli avversari (39-40).
L'ultimo quarto è caratterizzato da sorpassi e controsorpassi continui: la Effe, sul +3 palla in mano, da per un attimo l'impressione di poter piazzare l'allungo decisivo ma Forlì, trascinata da Frassineti e da un Forray in grande spolvero nonostante l'infortunio alla mano, prima impatta e poi, complici i numerosi errori al tiro di Bologna, riesce a prendere il largo, amministrando agevolmente il vantaggio fino alla sirena.

Peccato: un successo avrebbe affondato del tutto le speranze promozione dei romagnoli, peraltro già reduci da quattro ko di fila nei playoff. Invece questa sconfitta rischia seriamente di riaprire i giochi, anche per il modo in cui è maturata. Nonostante il sostanziale equilibrio è stata Forlì a dare per tutto il match la sensazione di avere in pugno la partita, vacillando solo a metà dell'ultimo quarto per poi riprendersi e piazzare il break decisivo: francamente dagli uomini di Finelli ci si aspettava molto di più, soprattutto in attacco.
Comunque nulla è compromesso, il fattore campo premia ancora l'Aquila: ma ora è chiaro che questa promozione è ancora tutta da conquistare. La sofferenza, si sa, è nel dna dei tifosi biancoblù: se fosse facile, non sarebbe un'impresa da Fortitudo. Forlì non è più la squadra devastante vista in regular season, ma ha comunque dimostrato di avere tutte le carte in regola per venire ad imporsi a Bologna. Occorrerà quindi la massima attenzione, sperando che questo ko non abbia minato in alcun modo le certezze del gruppo.
Gara 3 si giocherà venerdì 11 al Paladozza: si preannuncia il tutto esaurito, con la curva Calori interamente destinata ai tifosi forlivesi. Il calore del pubblico sarà fondamentale: ci attendono due battaglie, dimentichiamo i gravi problemi societari e stringiamoci attorno ai biancoblù. Se il Paladozza è un valore aggiunto, questo è il momento di dimostrarlo.

lunedì 7 giugno 2010

VemSistemi Forlì-Amori Fortitudo Bologna 55-64

Fortitudo Bologna
Fondamentale colpo esterno della Fortitudo Bologna: gli uomini guidati da coach Finelli si aggiudicano gara 1 della finale playoff espugnando il PalaFiera di Forlì col punteggio di 55-64, ribaltando così il fattore campo.
I biancoblù, sostenuti da un meraviglioso pubblico, partono forte portandosi sull'8-0 e poi conducono per tutta la gara, rintuzzando tutti i tentativi di rimonta di Forlì. Sugli scudi il capitano Davide Lamma, che si è caricato sulle spalle la squadra dopo l'uscita per 5 falli di Cittadini, e Matteo Malaventura, top scorer con 16 punti.
Arbitraggio a mio parere decisamente casalingo, con tre falli tecnici fischiati ai danni dell'Aquila che hanno permesso ai padroni di casa di restare in partita fino alla fine. Questi i parziali: 13-19, 28-32, 41-49.
Ora occorre ricaricare in fretta le batterie, perché è vero che era fondamentale iniziare la serie col piede giusto, ribaltando il fattore campo e demolendo le certezze di Forlì, ma è altrettanto vero che non è stato fatto ancora nulla: come dichiarato da coach Finelli a fine gara ai microfoni di Sportitalia, mancano ancora due successi e un calo di tensione potrebbe giocare brutti scherzi (a tal proposito gara 2 della semifinale playoff contro San Severo dovrebbe aver insegnato qualcosa...).
Già mercoledì, sempre al PalaFiera di Forlì, è in programma gara 2. Per la Effe sarà un'altra battaglia, da affrontare con la massima concentrazione: in caso di successo la LegaDue sarebbe davvero ad un passo.

giovedì 3 giugno 2010

Mazzeo San Severo-Amori Fortitudo Bologna 63-69

Fortitudo Bologna
La Fortitudo Bologna supera San Severo in gara 4 della semifinale playoff di serie A Dilettanti col risultato di 63-69 e chiude la serie sul 3-1.
Gli uomini di Finelli conquistano così la finale promozione: si scontreranno con Forlì, uscita sconfitta dalla finalissima contro Barcellona che è dunque la prima formazione promossa in LegaDue.
La partita: i biancoblù partono forte, subiscono la rimonta pugliese all'inizio del terzo quarto e poi prendono il largo nell'ultima frazione con 10 punti consecutivi di Muro, chiudendo il match senza particolari affanni.
Ecco i parziali: 13-18, 28-30, 48-52.
Ora l'Aquila può tirare il fiato e prepararsi al meglio per superare l'ultimo scoglio. Mancano tre vittorie per raggiungere l'obiettivo e una di queste dovrà necessariamente essere conquistata tra le mura nemiche. Infatti, per la prima volta in questa stagione, la Fortitudo partirà sfavorita: il fattore campo è a favore di Forlì, che potrà disputare tre incontri su cinque davanti al proprio pubblico in virtù del primo posto conquistato in regular season.
Gara 1 della finale playoff è in programma lunedì 7 giugno al PalaFiera di Forlì alle ore 21. E' già caccia al biglietto, il popolo biancoblù crede nell'impresa.