Niente da fare. La Fortitudo Bologna non approfitta della ghiotta occasione ed esce sconfitta dal PalaFiera di Forlì col risultato di 57-50. La serie è ora in perfetto equilibro, sull'1-1: la contesa continuerà sul parquet di piazza Azzarita dove la Effe sarà chiamata a difendere il fattore campo davanti al proprio pubblico, per non vanificare l'impresa esterna di lunedì scorso.
Si è subito capito che Forlì non sarebbe stata quella vista in gara 1: i ragazzi di coach Finelli subiscono in avvio un break di 6-0 che riescono a ricucire al termine del primo quarto, che si chiude in parità (11-11).
Nel secondo quarto la Fortitudo resta incollata agli avversari, trovando in più di un'occasione il pareggio, ma subendo in chiusura un altro break di 6-0 che permette ai romagnoli di andare al riposo sul 30-24.
Nel terzo quarto i biancoblù si rifanno sotto, portandosi in vantaggio per la prima volta sul 36-35, ma non riescono ad allungare, chiudendo così la frazione con una sola lunghezza di margine sugli avversari (39-40).
L'ultimo quarto è caratterizzato da sorpassi e controsorpassi continui: la Effe, sul +3 palla in mano, da per un attimo l'impressione di poter piazzare l'allungo decisivo ma Forlì, trascinata da Frassineti e da un Forray in grande spolvero nonostante l'infortunio alla mano, prima impatta e poi, complici i numerosi errori al tiro di Bologna, riesce a prendere il largo, amministrando agevolmente il vantaggio fino alla sirena.
Peccato: un successo avrebbe affondato del tutto le speranze promozione dei romagnoli, peraltro già reduci da quattro ko di fila nei playoff. Invece questa sconfitta rischia seriamente di riaprire i giochi, anche per il modo in cui è maturata. Nonostante il sostanziale equilibrio è stata Forlì a dare per tutto il match la sensazione di avere in pugno la partita, vacillando solo a metà dell'ultimo quarto per poi riprendersi e piazzare il break decisivo: francamente dagli uomini di Finelli ci si aspettava molto di più, soprattutto in attacco.
Comunque nulla è compromesso, il fattore campo premia ancora l'Aquila: ma ora è chiaro che questa promozione è ancora tutta da conquistare. La sofferenza, si sa, è nel dna dei tifosi biancoblù: se fosse facile, non sarebbe un'impresa da Fortitudo. Forlì non è più la squadra devastante vista in regular season, ma ha comunque dimostrato di avere tutte le carte in regola per venire ad imporsi a Bologna. Occorrerà quindi la massima attenzione, sperando che questo ko non abbia minato in alcun modo le certezze del gruppo.
Gara 3 si giocherà venerdì 11 al Paladozza: si preannuncia il tutto esaurito, con la curva Calori interamente destinata ai tifosi forlivesi. Il calore del pubblico sarà fondamentale: ci attendono due battaglie, dimentichiamo i gravi problemi societari e stringiamoci attorno ai biancoblù. Se il Paladozza è un valore aggiunto, questo è il momento di dimostrarlo.
Si è subito capito che Forlì non sarebbe stata quella vista in gara 1: i ragazzi di coach Finelli subiscono in avvio un break di 6-0 che riescono a ricucire al termine del primo quarto, che si chiude in parità (11-11).
Nel secondo quarto la Fortitudo resta incollata agli avversari, trovando in più di un'occasione il pareggio, ma subendo in chiusura un altro break di 6-0 che permette ai romagnoli di andare al riposo sul 30-24.
Nel terzo quarto i biancoblù si rifanno sotto, portandosi in vantaggio per la prima volta sul 36-35, ma non riescono ad allungare, chiudendo così la frazione con una sola lunghezza di margine sugli avversari (39-40).
L'ultimo quarto è caratterizzato da sorpassi e controsorpassi continui: la Effe, sul +3 palla in mano, da per un attimo l'impressione di poter piazzare l'allungo decisivo ma Forlì, trascinata da Frassineti e da un Forray in grande spolvero nonostante l'infortunio alla mano, prima impatta e poi, complici i numerosi errori al tiro di Bologna, riesce a prendere il largo, amministrando agevolmente il vantaggio fino alla sirena.
Peccato: un successo avrebbe affondato del tutto le speranze promozione dei romagnoli, peraltro già reduci da quattro ko di fila nei playoff. Invece questa sconfitta rischia seriamente di riaprire i giochi, anche per il modo in cui è maturata. Nonostante il sostanziale equilibrio è stata Forlì a dare per tutto il match la sensazione di avere in pugno la partita, vacillando solo a metà dell'ultimo quarto per poi riprendersi e piazzare il break decisivo: francamente dagli uomini di Finelli ci si aspettava molto di più, soprattutto in attacco.
Comunque nulla è compromesso, il fattore campo premia ancora l'Aquila: ma ora è chiaro che questa promozione è ancora tutta da conquistare. La sofferenza, si sa, è nel dna dei tifosi biancoblù: se fosse facile, non sarebbe un'impresa da Fortitudo. Forlì non è più la squadra devastante vista in regular season, ma ha comunque dimostrato di avere tutte le carte in regola per venire ad imporsi a Bologna. Occorrerà quindi la massima attenzione, sperando che questo ko non abbia minato in alcun modo le certezze del gruppo.
Gara 3 si giocherà venerdì 11 al Paladozza: si preannuncia il tutto esaurito, con la curva Calori interamente destinata ai tifosi forlivesi. Il calore del pubblico sarà fondamentale: ci attendono due battaglie, dimentichiamo i gravi problemi societari e stringiamoci attorno ai biancoblù. Se il Paladozza è un valore aggiunto, questo è il momento di dimostrarlo.
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