Nella trentasettesima giornata del campionato di serie A 2011/2012, il Bologna ha asfaltato il Napoli: 2-0 il risultato allo stadio Renato Dall'Ara, grazie alle reti di Diamanti al 17° e Rubin al 63°. Nel finale espulsi Dzemaili e Morleo dopo un accenno di rissa.
Commento partita
Non era una partita: era LA partita.
La partita di Marco Di Vaio, un campione capitato a Bologna quasi per caso per fare la riserva di Marazzina e Bernacci e che sotto le due torri ha toccato l'apice della sua carriera calcistica, regalando 66 perle ad una tifoseria che aveva bisogno di un nuovo idolo per tornare a sognare.
La partita che aspettavano tutti coloro che negli ultimi anni hanno sempre visto il Bologna crollare nel finale, eccezion fatta per la straordinaria stagione targata Roberto Baggio.
La partita di tutti coloro che sono stanchi di vedere un Dall'Ara semivuoto invaso da improbabili soggetti che si spacciano per tifosi.
La partita di tutti coloro che hanno aspettato anni per vedere una squadra coi COGLIONI.
Sì signori: questo Bologna ha grinta, ha carattere, ha CUORE. Ed ha avuto massimo rispetto della nostra passione, fino all'ultimo secondo di questo bellissimo match. Match che ricorderò come uno dei più sentiti di sempre anche se, di fatto, per la storia non contava quasi nulla: ma contava tanto per Bologna e per i veri bolognesi.
Veniamo all'incontro: Bologna in emergenza, privo degli squalificati Portanova, Ramirez e Kone: i primi due hanno seguito le prime battute di gara in curva tra i tifosi, venendo sommersi di cori e pacche sulle spalle. Pioli ha rispolverato dal primo minuto Loria e affiancato Acquafresca a Di Vaio, alla sua ultima apparizione al Dall'Ara.
Il capitano rossoblù è stato premiato prima della partita ed è venuto sotto la curva a prendere l'abbraccio affettuoso della sua gente: 66 reti in quattro stagioni intense e sofferte, un idolo assoluto.
Il tabellone ha proiettato gli scatti più belli del nostro capitano e i gol più significativi, mentre dalle gradinate si è levato un applauso senza fine.Oggi allo stadio il cielo era nuvoloso, ma io ho sfoggiato gli occhiali da sole: e mentre applaudivo le lacrime sono scese copiose sotto alle lenti scure... Chissà quanto dovrò attendere prima di piangere ancora per l'addio di un giocatore: l'ultima volta mi commossi per Beppe Signori, nel lontano 2004.
Al via è stato il Napoli a rendersi pericolosissimo con Hamsik, ma Agliardi ha compiuto un autentico miracolo togliendo dall'angolino la conclusione ravvicinata dello slovacco. Brividi.
I partenopei hanno continuato il forcing e dopo pochi minuti Cannavaro ha esploso un destro che si è schiantato sulla traversa.
Ma alla prima occasione il Bologna ha colpito: cross di Morleo, sponda di Acquafresca per Diamanti che ha controllato il pallone ed ha infilato De Sanctis con un sinistro ad incrociare. Boato pazzesco: Bologna in vantaggio e curva napoletana zittita, anche se di fatto non si era mai sentita.
Il Napoli si è gettato in avanti alla ricerca del pari: prima una prodezza di Agliardi su un tentativo di autogol di Cherubin, poi la traversa su un pallonetto di Cavani hanno salvato i rossoblù.
Lo stesso centravanti uruguaiano si è mangiato un'altra palla gol spedendo a lato a tu per tu con Agliardi.
Nella ripresa la musica non è cambiata, tanto Napoli e Bologna pronto a ripartire in contropiede. Ma il pressing partenopeo non ha prodotto praticamente alcun pericolo per la porta difesa dall'ottimo Agliardi.
Al 58° Pioli ha sostituito Acquafresca con Matteo Rubin.
E al 63° il Bologna ha raddoppiato: contropiede di Di Vaio, assist al bacio proprio per il neo entrato Rubin che, defilato sulla sinistra, ha sparato un violentissimo sinistro sotto la traversa che ha gonfiato la rete e fatto esplodere il Dall'Ara: primo gol in serie A per l'esterno sinistro, festeggiato con una furiosa corsa sotto la curva Bulgarelli, seguito da tutta la squadra. Che spettacolo.
Sugli spalti l'apoteosi, cori contro i 10.000 napoletani silenti, sfottò a Mazzarri e De Laurentis: davvero emozionante.
Dopo il raddoppio il Napoli è sparito dal campo e il Bologna è salito in cattedra: tutta la squadra ha giocato per consentire a Di Vaio di realizzare l'ultima rete davanti ai suoi tifosi, ma prima il palo e poi l'imprecisione del capitano hanno impedito che una giornata fantastica si trasformasse nella giornata perfetta.
Nel finale rissa in campo dopo un un intervento criminale di Zuniga su Rubin: espulsi Morleo e Dzemaili.
Al fischio finale, grande festa: Di Vaio lanciato in aria tra gli olè del pubblico, la corsa di squadra e mister sotto la curva con relativo tuffo nell'erba e poi l'ultimissimo abbraccio a Marco da parte del suo stadio.
Un giro di campo commovente, tra gli applausi di tutti i tifosi rimasti sugli spalti per dire addio ad uno dei più grandi campioni transitati sotto alle due torri. I suoi gol hanno contribuito a scrivere alcune delle più belle pagine della storia recente rossoblù: i tanto attesi successi esterni contro Juventus, Milan e Inter portano infatti la sua prestigiosa firma.
Grazie Marco per tutte le emozioni che ci hai regalato: le tue perle resteranno per sempre scolpite nella mia memoria.
Una giornata quasi perfetta: è mancato davvero solo il gol di Di Vaio. Curva Bulgarelli in grande spolvero, distinti pronti a scattare in piedi e cantare, tribuna...beh...qualche applauso e qualcuno che ha deciso di saltellare pur di non passare per napoletano si è visto pure lì.
Un'esultanza così scomposta e sentita da parte di tutto lo stadio ed una partecipazione così attiva l'avevo vista raramente: ciao voce, ci risentiamo tra un paio di giorni.
Oggi chi era al Dall'Ara ha vissuto un pomeriggio indimenticabile: chi non c'era e ha preferito andare al mare o fare altro si è perso un giorno di grande sport, un giorno di grandi emozioni...un giorno di vera vita, insomma.
In classifica il Bologna vola a 51 punti: nono posto e colonna di sinistra ormai al sicuro, dopo anni. Era ora.
Nel prossimo turno, i rossoblù affronteranno il Parma allo stadio Tardini: una vittoria permetterebbe al Bologna di scavalcare i ducali in classifica e di conquistare l'ottavo posto. Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.
- Per vedere il video con gli highlights della partita, clicca qui
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Non era una partita: era LA partita.
La partita di Marco Di Vaio, un campione capitato a Bologna quasi per caso per fare la riserva di Marazzina e Bernacci e che sotto le due torri ha toccato l'apice della sua carriera calcistica, regalando 66 perle ad una tifoseria che aveva bisogno di un nuovo idolo per tornare a sognare.
La partita che aspettavano tutti coloro che negli ultimi anni hanno sempre visto il Bologna crollare nel finale, eccezion fatta per la straordinaria stagione targata Roberto Baggio.
La partita di tutti coloro che sono stanchi di vedere un Dall'Ara semivuoto invaso da improbabili soggetti che si spacciano per tifosi.
La partita di tutti coloro che hanno aspettato anni per vedere una squadra coi COGLIONI.
Sì signori: questo Bologna ha grinta, ha carattere, ha CUORE. Ed ha avuto massimo rispetto della nostra passione, fino all'ultimo secondo di questo bellissimo match. Match che ricorderò come uno dei più sentiti di sempre anche se, di fatto, per la storia non contava quasi nulla: ma contava tanto per Bologna e per i veri bolognesi.
Veniamo all'incontro: Bologna in emergenza, privo degli squalificati Portanova, Ramirez e Kone: i primi due hanno seguito le prime battute di gara in curva tra i tifosi, venendo sommersi di cori e pacche sulle spalle. Pioli ha rispolverato dal primo minuto Loria e affiancato Acquafresca a Di Vaio, alla sua ultima apparizione al Dall'Ara.
Il capitano rossoblù è stato premiato prima della partita ed è venuto sotto la curva a prendere l'abbraccio affettuoso della sua gente: 66 reti in quattro stagioni intense e sofferte, un idolo assoluto.
Il tabellone ha proiettato gli scatti più belli del nostro capitano e i gol più significativi, mentre dalle gradinate si è levato un applauso senza fine.Oggi allo stadio il cielo era nuvoloso, ma io ho sfoggiato gli occhiali da sole: e mentre applaudivo le lacrime sono scese copiose sotto alle lenti scure... Chissà quanto dovrò attendere prima di piangere ancora per l'addio di un giocatore: l'ultima volta mi commossi per Beppe Signori, nel lontano 2004.
Al via è stato il Napoli a rendersi pericolosissimo con Hamsik, ma Agliardi ha compiuto un autentico miracolo togliendo dall'angolino la conclusione ravvicinata dello slovacco. Brividi.
I partenopei hanno continuato il forcing e dopo pochi minuti Cannavaro ha esploso un destro che si è schiantato sulla traversa.
Ma alla prima occasione il Bologna ha colpito: cross di Morleo, sponda di Acquafresca per Diamanti che ha controllato il pallone ed ha infilato De Sanctis con un sinistro ad incrociare. Boato pazzesco: Bologna in vantaggio e curva napoletana zittita, anche se di fatto non si era mai sentita.
Il Napoli si è gettato in avanti alla ricerca del pari: prima una prodezza di Agliardi su un tentativo di autogol di Cherubin, poi la traversa su un pallonetto di Cavani hanno salvato i rossoblù.
Lo stesso centravanti uruguaiano si è mangiato un'altra palla gol spedendo a lato a tu per tu con Agliardi.
Nella ripresa la musica non è cambiata, tanto Napoli e Bologna pronto a ripartire in contropiede. Ma il pressing partenopeo non ha prodotto praticamente alcun pericolo per la porta difesa dall'ottimo Agliardi.
Al 58° Pioli ha sostituito Acquafresca con Matteo Rubin.
E al 63° il Bologna ha raddoppiato: contropiede di Di Vaio, assist al bacio proprio per il neo entrato Rubin che, defilato sulla sinistra, ha sparato un violentissimo sinistro sotto la traversa che ha gonfiato la rete e fatto esplodere il Dall'Ara: primo gol in serie A per l'esterno sinistro, festeggiato con una furiosa corsa sotto la curva Bulgarelli, seguito da tutta la squadra. Che spettacolo.
Sugli spalti l'apoteosi, cori contro i 10.000 napoletani silenti, sfottò a Mazzarri e De Laurentis: davvero emozionante.
Dopo il raddoppio il Napoli è sparito dal campo e il Bologna è salito in cattedra: tutta la squadra ha giocato per consentire a Di Vaio di realizzare l'ultima rete davanti ai suoi tifosi, ma prima il palo e poi l'imprecisione del capitano hanno impedito che una giornata fantastica si trasformasse nella giornata perfetta.
Nel finale rissa in campo dopo un un intervento criminale di Zuniga su Rubin: espulsi Morleo e Dzemaili.
Al fischio finale, grande festa: Di Vaio lanciato in aria tra gli olè del pubblico, la corsa di squadra e mister sotto la curva con relativo tuffo nell'erba e poi l'ultimissimo abbraccio a Marco da parte del suo stadio.
Un giro di campo commovente, tra gli applausi di tutti i tifosi rimasti sugli spalti per dire addio ad uno dei più grandi campioni transitati sotto alle due torri. I suoi gol hanno contribuito a scrivere alcune delle più belle pagine della storia recente rossoblù: i tanto attesi successi esterni contro Juventus, Milan e Inter portano infatti la sua prestigiosa firma.
Grazie Marco per tutte le emozioni che ci hai regalato: le tue perle resteranno per sempre scolpite nella mia memoria.
Una giornata quasi perfetta: è mancato davvero solo il gol di Di Vaio. Curva Bulgarelli in grande spolvero, distinti pronti a scattare in piedi e cantare, tribuna...beh...qualche applauso e qualcuno che ha deciso di saltellare pur di non passare per napoletano si è visto pure lì.
Un'esultanza così scomposta e sentita da parte di tutto lo stadio ed una partecipazione così attiva l'avevo vista raramente: ciao voce, ci risentiamo tra un paio di giorni.
Oggi chi era al Dall'Ara ha vissuto un pomeriggio indimenticabile: chi non c'era e ha preferito andare al mare o fare altro si è perso un giorno di grande sport, un giorno di grandi emozioni...un giorno di vera vita, insomma.
In classifica il Bologna vola a 51 punti: nono posto e colonna di sinistra ormai al sicuro, dopo anni. Era ora.
Nel prossimo turno, i rossoblù affronteranno il Parma allo stadio Tardini: una vittoria permetterebbe al Bologna di scavalcare i ducali in classifica e di conquistare l'ottavo posto. Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.
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