Pagine

lunedì 30 aprile 2012

Bologna-Genoa 3-2: commento partita [2011/12]

Logo Bologna F.C. 1909
Nell'anticipo di mezzogiorno della trentacinquesima giornata del campionato di serie A 2011/2012, il Bologna ha ottenuto un fondamentale quanto sofferto successo contro il Genoa: 3-2 il risultato allo stadio Renato Dall'Ara, in virtù delle reti di Portanova al 24°, Ramirez al 37°, Palacio al 57°, Garics al 67° e Jorquera al 76°.


Commento partita
Da una parte un Bologna relativamente tranquillo, dall'altra un Genoa con l'acqua alla gola, con un solo punticino di margine sul Lecce e ad un passo dal baratro della cadetteria.
Nelle scorse stagioni il Bologna avrebbe giocato per il pareggio ed avrebbe seriamente rischiato di perdere: quest'anno invece i rossoblù hanno sfoderato una prestazione d'orgoglio, hanno portato a casa la vittoria e, dopo la sconfitta del Lecce nel pomeriggio, la salvezza matematica.

Curva Bulgarelli carica a molla, tanti cori per tutti e striscioni: l'appuntamento d'altronde era fondamentale, le fatiche di un'intera stagione da capitalizzare in 90 minuti di fuoco.
Ma l'inizio della partita è stato scialbo, con poche conclusioni a rete e tanta legna a centrocampo.
Diamanti, oggi osservato speciale di Prandelli, ha spezzato la monotonia con una punizione delle sue che fatto la ceretta alla traversa.
Al 24° pennellata del fantasista rossoblù a centro area per la testa di Portanova, che con un'imperiosa incornata ha portato in vantaggio i suoi ed ha infiammato il match.
Al 37° il bis: assist millimetrico di Garics per Di Vaio, conclusione velenosa dal lato sinistro del capitano e respinta corta di panzerotto-Frey sui piedi dell'accorrente Ramirez che ha gonfiato la rete ed ha portato i rossoblù sul 2-0. Tanta roba.
Il Genoa ha accusato il colpo e il Bologna ha agevolmente difeso il doppio vantaggio fino al riposo.

La ripresa si è aperta con il Genoa all'arrembaggio, ma la traversa ha respinto un colpo di testa di Kaladze a botta sicura ed ha fatto tirare un sospirone di sollievo al Dall'Ara.
Ma i grifoni non si sono arresi: al 57° cross di Belluschi, Marco Rossi ha rimesso al centro la sfera e Palacio di testa ha battuto Agliardi, riaprendo così i giochi.
I pescivendoli hanno iniziato a credere nella rimonta e così Pioli ha cambiato le carte in tavola: fuori Ramirez e dentro il lasagnone Belfodil. E proprio il dinoccolato attaccante si è liberato abilmente del diretto marcatore sulla fascia destra ed ha servito al centro Diamanti: il fantasista ha intelligentemente allargato per l'accorente Garics che di piatto ha battuto Frey ed ha realizzato il suo primo gol in campionato con la casacca rossoblù.
Festa sugli spalti: sembrava fatta. Via coi cori e gli sfottò nei confronti dei genoani, invitati a gran voce a tenersi liberi il sabato pomeriggio in vista del prossimo campionato di serie B.
Ma festeggiare in anticipo, si sa, porta decisamente male. E così al 76° Mudingayi, nel tentativo di concludere al volo dal limite dell'area, ha fatto un liscione degno di "Mai dire gol" ed ha fatto partire il contropiede genoano: Palacio si è involato verso l'area e, dopo aver saltato come birilli i difensori rossoblù, ha servito l'accorrente Jorquera che ha battuto Agliardi sul primo palo ed ha riaperto nuovamente il match. Nell'aria si sentiva l'aroma acre di un bel pareggione biscottato.
Nel finale tanta paura, ed una paratona di Agliardi a mano aperta su Kucka che a conti fatti è valsa quanto un gol.
Il fischio finale è stato accolto come una liberazione ed ha dato il via alla festa: giocatori sotto la curva a prendersi l'abbraccio del cuore pulsante del tifo e a lanciare tutti i capi di abbigliamento lanciabili agli ultras arrampicati sulle balaustre.

Il Bologna è salvo a tre giornate dalla fine. Chi l'avrebbe detto quando ad inizio stagione i rossoblù giacevano mesti sul fondo della classifica e senza un'identità di squadra?
Il traguardo raggiunto è in gran parte merito di Stefano Pioli, capace in pochissimo tempo di plasmare un gruppo allo sbando e impostare un modulo in grado di esaltare al meglio le doti dei giocatori a disposizione, mascherando le evidenti carenze dell'organico.
Qualcuno dirà: merito anche della società. Io dico di no.
Se in estate Felipe non avesse rifiutato il trasferimento a Bologna, Gaston Ramirez avrebbe incantato con le sue giocate i tifosi viola. Se Delio Rossi non avesse risposto picche e Ballardini non avesse fatto dietrofront all'ultimo momento, Pioli non sarebbe mai stato contattato. Alla società va il merito di aver pagato regolarmente gli stipendi, ma nulla di più: questa salvezza è tutta del gruppo e dell'allenatore.
Adesso che dopo tanti anni si può davvero iniziare a programmare la prossima stagione con un minimo di anticipo e con la certezza matematica di giocare in serie A, non si sprechi questa opportunità: è arrivato il momento di alzare l'asticella e pensare a rinforzare il gruppo, non a smantellarlo. Se Guaraldi e soci non hanno le risorse necessarie, passino la mano a chi può garantire al Bologna qualche anno di serenità senza dover parlare di salvezza. E' chiedere troppo in una piazza che ha vinto ben 7 scudetti?


In classifica il Bologna vola a 45 punti: ora che la lotta salvezza non ci riguarda più, togliamoci qualche soddisfazione e mettiamo nel mirino chi ci sta davanti.

Nel prossimo turno, i rossoblù affronteranno il Catania allo stadio Massimino: una vittoria permetterebbe al Bologna di scavalcare gli etnei in classifica e di sognare un ottavo posto che, vista la partenza disastrosa, sarebbe davvero un traguardo prestigioso.


- Per vedere il video con gli highlights della partita, clicca qui

Nessun commento:

Posta un commento