Ecco le pagelle della partita tra Bologna e Carpi, disputata mercoledì 01/04/2015 allo stadio Sandro Cabassi e valida per l'anticipo della trentaquattresima giornata del campionato di serie B 2014/2015.
Da Costa n.g.: impegnato solo a raccogliere i primi tre palloni della sua avventura in rossoblù in fondo al sacco. Spettatore.
Oikonomou 5-: secondo e terzo gol arrivano dalla sua parte, soffre la velocità di gambe degli avversari. Fittone.
Gastaldello 5/6: nemmeno la sua esperienza serve a tenere a galla la barca. Baluardo di cartone.
Ferrari 4,5: spaesato e incerto, una sua leggerezza rischia di permettere al Carpi di raddoppiare in contropiede. Inesperto.
Morleo 4/5: un tiro sul fondo e un lancio che doveva essere un lungo linea ed invece è uscito dal Cabassi. Masina sta a sedere per riesumare lui qui? Miracolato.
Matuzalem 5,5: discreto primo tempo, naufraga assieme ai compagni dopo il vantaggio del Carpi, sovrastato a livello fisico e di tenuta atletica dagli avversari. Sfiatato.
Casarini 4: il suo impiego da titolare per decreto regio è un altro dei misteri di Fatima. Si scopre insospettabile uomo assist quando triangola con Lollo e lo mette davanti a Da Costa. Rifinitore mancato.
Zuculini 5: una delle sue peggiori partite, la sua fisicità non emerge e viene annullata da quella dei carpigiani. Poi il crack al ginocchio che rischia di aver chiuso anzitempo la sua stagione e ne mette a rischio la carriera, visti i precedenti. Perdere l'unico centrocampista che poteva dare quel cambio di passo che serve come il pane ad una squadra povera di idee e fantasia rischia di essere una tegola peggiore della sconfitta. Leone senza artigli.
Laribi 3,5: partita abbondantemente insufficiente, ma ormai non è più una novità. Poi a risultato compromesso il lampo di genio, gomitata a Lollo ed espulsione diretta. Non male per chi si permette di dispensare appellativi di gufo e capra nei confronti di tifosi che contribuiscono a pagargli lo stipendio e che hanno tutto il diritto di mugugnare dopo le ultime prestazioni ridicole, sue e della squadra. Cicala.
Sansone 6: l'unico che almeno ci prova con le armi spuntate a sua disposizione. Sono tutte sue le conclusioni che nel primo tempo spaventano il Carpi. Ma per far gol bisogna prendere lo specchio e lui ci va vicino. I gol non si meritano, si segnano. Vorrei ma non posso.
Cacia 4-: un fantasma, regolarmente dietro al proprio marcatore, non tiene un pallone, non subisce un fallo, non tira in porta. Gli arriva una palla in area e lui si accartoccia e manca il controllo, poi ride ironicamente come se fosse colpa di qualcuno, magari del vento, del riflesso accecante della luna o del difensore che ha diabolicamente corretto la traiettoria della sfera con un peto. Indisponente.
Mancosu 4+: fa il suo ingresso al 60° al posto di Ferrari. A differenza del compagno di reparto Cacia almeno lui riesce a toccare palla, ma solo per dimostrare quanto sia decontestualizzato in una realtà che ha bisogno di gol pesanti e lucidità sotto porta. Prima un innocuo colpo di testa spizzato che fa il solletico e rappresenta il primo tiro in porta della ripresa e poi sullo 0-2, sull'unica palla messa decentemente al centro dell'area piccola, colpisce di testa a botta sicura senza marcatura e riesce nell'impresa di centrare il portiere avversario Gabriel sotterrando ogni residua speranza di rimonta. Calimero.
Improta 5: entra al 71° al posto di Zuculini, non incide.
Krsticic s.v.: entra all'80° al posto di Matuzalem quando la gara è ormai compromessa.
Allenatore Lopez 4,5: ripropone il 3-5-2 che col Livorno aveva fatto intravedere qualche sensibile miglioramento in fase di costruzione. L'inizio di gara sembra dargli ragione, col Bologna a fare la partita e a cercare più volte la porta con Sansone. Ma alla prima folata di vento il castello di carte vola via e il Bologna si smarrisce, preso a pallonate e ridicolizzato da una rosa che col monte ingaggi dei rossoblù giocherebbe fino al 2023.
Lui appare impotente e non trova nulla di meglio da fare che inserire punte su punte invece di togliere i fantasmi dal campo, disintegrando quell'equilibrio precario che poteva tenere i suoi in partita fino agli ultimi minuti nella speranza di trovare un colpo estemporaneo. Ma una squadra che vuole andare in serie A non può contare in eterno sul caso, non sempre Laribi sbaglia un cross e trova l'incrocio dei pali come a Crotone e non sempre un portiere avversario esce in modalità kamikaze e fa carambolare la palla sul piede di Oikonomou come contro il Livorno. I gol vanno cercati, costriuti e questa squadra non ha la più pallida idea di come si possa fare male alle difese avversarie. Gioca un calcio lento e prevedibile, non ha nessun giocatore in grado di saltare l'uomo, nessuno in grado di verticalizzare, nessuno in grado di arrivare sul fondo e crossare in maniera decente. E il fatto che abbia collezionato solo un calcio di rigore a proprio favore è il chiaro sintomo del fatto che in area di rigore non si entra mai. MAI. A otto giornate dalla fine pensare che questo allenatore possa frenare una caduta verticale è pura utopia, la squadra sembra un cubo di Rubik nelle mani di un daltonico. Ma, a quanto pare, il mister sarà confermato nonostante la sosta. Una scelta coraggiosa, ad oggi folle, non approfittare di questi giorni di stop per permettere ad una nuova guida tecnica di dare un'identità a questo gruppo: ma, come sempre, sarà il campo a parlare e a Brescia avremo tutte le risposte.
Comunque vada a finire, forza Bologna. Fino alla fine.
Arbitro Pinzani 6: gestisce con lucidità un match non facile.
- Per vedere il video con gli highlights della partita, clicca QUI
Da Costa n.g.: impegnato solo a raccogliere i primi tre palloni della sua avventura in rossoblù in fondo al sacco. Spettatore.
Oikonomou 5-: secondo e terzo gol arrivano dalla sua parte, soffre la velocità di gambe degli avversari. Fittone.
Gastaldello 5/6: nemmeno la sua esperienza serve a tenere a galla la barca. Baluardo di cartone.
Ferrari 4,5: spaesato e incerto, una sua leggerezza rischia di permettere al Carpi di raddoppiare in contropiede. Inesperto.
Morleo 4/5: un tiro sul fondo e un lancio che doveva essere un lungo linea ed invece è uscito dal Cabassi. Masina sta a sedere per riesumare lui qui? Miracolato.
Matuzalem 5,5: discreto primo tempo, naufraga assieme ai compagni dopo il vantaggio del Carpi, sovrastato a livello fisico e di tenuta atletica dagli avversari. Sfiatato.
Casarini 4: il suo impiego da titolare per decreto regio è un altro dei misteri di Fatima. Si scopre insospettabile uomo assist quando triangola con Lollo e lo mette davanti a Da Costa. Rifinitore mancato.
Zuculini 5: una delle sue peggiori partite, la sua fisicità non emerge e viene annullata da quella dei carpigiani. Poi il crack al ginocchio che rischia di aver chiuso anzitempo la sua stagione e ne mette a rischio la carriera, visti i precedenti. Perdere l'unico centrocampista che poteva dare quel cambio di passo che serve come il pane ad una squadra povera di idee e fantasia rischia di essere una tegola peggiore della sconfitta. Leone senza artigli.
Laribi 3,5: partita abbondantemente insufficiente, ma ormai non è più una novità. Poi a risultato compromesso il lampo di genio, gomitata a Lollo ed espulsione diretta. Non male per chi si permette di dispensare appellativi di gufo e capra nei confronti di tifosi che contribuiscono a pagargli lo stipendio e che hanno tutto il diritto di mugugnare dopo le ultime prestazioni ridicole, sue e della squadra. Cicala.
Sansone 6: l'unico che almeno ci prova con le armi spuntate a sua disposizione. Sono tutte sue le conclusioni che nel primo tempo spaventano il Carpi. Ma per far gol bisogna prendere lo specchio e lui ci va vicino. I gol non si meritano, si segnano. Vorrei ma non posso.
Cacia 4-: un fantasma, regolarmente dietro al proprio marcatore, non tiene un pallone, non subisce un fallo, non tira in porta. Gli arriva una palla in area e lui si accartoccia e manca il controllo, poi ride ironicamente come se fosse colpa di qualcuno, magari del vento, del riflesso accecante della luna o del difensore che ha diabolicamente corretto la traiettoria della sfera con un peto. Indisponente.
Mancosu 4+: fa il suo ingresso al 60° al posto di Ferrari. A differenza del compagno di reparto Cacia almeno lui riesce a toccare palla, ma solo per dimostrare quanto sia decontestualizzato in una realtà che ha bisogno di gol pesanti e lucidità sotto porta. Prima un innocuo colpo di testa spizzato che fa il solletico e rappresenta il primo tiro in porta della ripresa e poi sullo 0-2, sull'unica palla messa decentemente al centro dell'area piccola, colpisce di testa a botta sicura senza marcatura e riesce nell'impresa di centrare il portiere avversario Gabriel sotterrando ogni residua speranza di rimonta. Calimero.
Improta 5: entra al 71° al posto di Zuculini, non incide.
Krsticic s.v.: entra all'80° al posto di Matuzalem quando la gara è ormai compromessa.
Allenatore Lopez 4,5: ripropone il 3-5-2 che col Livorno aveva fatto intravedere qualche sensibile miglioramento in fase di costruzione. L'inizio di gara sembra dargli ragione, col Bologna a fare la partita e a cercare più volte la porta con Sansone. Ma alla prima folata di vento il castello di carte vola via e il Bologna si smarrisce, preso a pallonate e ridicolizzato da una rosa che col monte ingaggi dei rossoblù giocherebbe fino al 2023.
Lui appare impotente e non trova nulla di meglio da fare che inserire punte su punte invece di togliere i fantasmi dal campo, disintegrando quell'equilibrio precario che poteva tenere i suoi in partita fino agli ultimi minuti nella speranza di trovare un colpo estemporaneo. Ma una squadra che vuole andare in serie A non può contare in eterno sul caso, non sempre Laribi sbaglia un cross e trova l'incrocio dei pali come a Crotone e non sempre un portiere avversario esce in modalità kamikaze e fa carambolare la palla sul piede di Oikonomou come contro il Livorno. I gol vanno cercati, costriuti e questa squadra non ha la più pallida idea di come si possa fare male alle difese avversarie. Gioca un calcio lento e prevedibile, non ha nessun giocatore in grado di saltare l'uomo, nessuno in grado di verticalizzare, nessuno in grado di arrivare sul fondo e crossare in maniera decente. E il fatto che abbia collezionato solo un calcio di rigore a proprio favore è il chiaro sintomo del fatto che in area di rigore non si entra mai. MAI. A otto giornate dalla fine pensare che questo allenatore possa frenare una caduta verticale è pura utopia, la squadra sembra un cubo di Rubik nelle mani di un daltonico. Ma, a quanto pare, il mister sarà confermato nonostante la sosta. Una scelta coraggiosa, ad oggi folle, non approfittare di questi giorni di stop per permettere ad una nuova guida tecnica di dare un'identità a questo gruppo: ma, come sempre, sarà il campo a parlare e a Brescia avremo tutte le risposte.
Comunque vada a finire, forza Bologna. Fino alla fine.
Arbitro Pinzani 6: gestisce con lucidità un match non facile.
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