Joey Saputo e Joe Tacopina, in questi giorni in città per incontrare le istituzioni e esporre il loro progetto di rilancio del Bologna nel caso in cui la trattativa di acquisizione del club andasse a buon fine, si sono visti annullare all'ultimo istante l'incontro in programma col sindaco Virginio Merola martedì 23/09/2014.
Al posto del primo cittadino era presente l'assessore allo sport Luca Rizzo Nervo.
Bologna è proprio una città strana: non intendo pronunciarmi sulla serietà o meno di questo gruppo di investitori statunitensi, ma il fatto che il sindaco decida di rimandare l'incontro per un improvviso impegno di lavoro è indicativo di quanto possa contare il Bologna Calcio per l'amministrazione locale.
Con ogni probabilità gli americani volevano sondare la disponibilità del primo cittadino a trattare temi quali la ormai necessaria e non più procastinabile ristrutturazione dello stadio Dall'Ara (di proprietà del comune) e verificare se vi siano i margini per attuare interventi significativi di restyling dell'impianto e/o rivedere i termini della concessione.
Non illudiamoci, nessuno viene dall'America a regalare soldi senza un progetto che possa comportare un ritorno economico e l'area dello stadio rappresenta per un club professionistico una potenziale fonte di grossi introiti se sviluppata e gestita con lungimiranza.
Per questo motivo, il ruolo delle istituzioni diventa di primaria importanza ai fini del buon esito della trattativa: dare piena disponibilità a valutare proposte che possano regalare alla città un impianto finalmente all'avanguardia e capace di ospitare eventi sportivi di caratura internazionale può essere importante quanto la disponibilità dell'attuale proprietario Guaraldi a cedere il club a condizioni accettabili.
Sarebbe opportuno che il "nostro" sindaco si premurasse di esplicitare la natura di questo improvviso impegno, visto che è lautamente stipendiato da noi per occuparsi di questioni che riguardano da vicino la nostra città: sarebbe grave se avesse preferito bere uno spritz in via del Pratello piuttosto che adoperarsi per far sì che chi intende investire qualche milione di euro sul nostro territorio possa trovare la piena collaborazione della politica locale.
A quei soliti simpaticoni che diranno "eh, ma avrà avuto cose più importanti da fare che pensare al calcio", voglio ricordare che un Bologna rilanciato come squadra di vertice darebbe linfa vitale a centinaia di attività commerciali nella zona dello stadio, per non parlare del notevole ritorno d'immagine per la città, con tutto ciò che ne conseguirebbe sul piano del turismo.
Ma questi discorsi forse sono troppo complessi per chi si è presentato in campagna elettrorale senza nemmeno sapere che il Bologna all'epoca militava in serie A...
Adesso in B ci siamo davvero, caro sindaco, e grazie alla pessima capacità di amministrare sua e dei suoi predecessori di treni (e metropolitane...) questa città ne ha già persi fin troppi: sarebbe gradito che chi si presenta qui per illustrare un progetto trovasse in lei un interlocutore sobrio e pronto a collaborare nell'interesse di quegli elettori che le hanno regalato il privilegio di rappresentarli. Chiediamo forse troppo?
Il futuro del Bologna e di Bologna non può essere rimandato in eterno.
P.S. Onde evitare altre figuracce, qualcuno informi Virginio che Saputo e Tacopina sono a Bologna per acquisire la squadra di calcio e non per trascrivere il loro matrimonio...
Al posto del primo cittadino era presente l'assessore allo sport Luca Rizzo Nervo.
Bologna è proprio una città strana: non intendo pronunciarmi sulla serietà o meno di questo gruppo di investitori statunitensi, ma il fatto che il sindaco decida di rimandare l'incontro per un improvviso impegno di lavoro è indicativo di quanto possa contare il Bologna Calcio per l'amministrazione locale.
Con ogni probabilità gli americani volevano sondare la disponibilità del primo cittadino a trattare temi quali la ormai necessaria e non più procastinabile ristrutturazione dello stadio Dall'Ara (di proprietà del comune) e verificare se vi siano i margini per attuare interventi significativi di restyling dell'impianto e/o rivedere i termini della concessione.
Non illudiamoci, nessuno viene dall'America a regalare soldi senza un progetto che possa comportare un ritorno economico e l'area dello stadio rappresenta per un club professionistico una potenziale fonte di grossi introiti se sviluppata e gestita con lungimiranza.
Per questo motivo, il ruolo delle istituzioni diventa di primaria importanza ai fini del buon esito della trattativa: dare piena disponibilità a valutare proposte che possano regalare alla città un impianto finalmente all'avanguardia e capace di ospitare eventi sportivi di caratura internazionale può essere importante quanto la disponibilità dell'attuale proprietario Guaraldi a cedere il club a condizioni accettabili.
Sarebbe opportuno che il "nostro" sindaco si premurasse di esplicitare la natura di questo improvviso impegno, visto che è lautamente stipendiato da noi per occuparsi di questioni che riguardano da vicino la nostra città: sarebbe grave se avesse preferito bere uno spritz in via del Pratello piuttosto che adoperarsi per far sì che chi intende investire qualche milione di euro sul nostro territorio possa trovare la piena collaborazione della politica locale.
A quei soliti simpaticoni che diranno "eh, ma avrà avuto cose più importanti da fare che pensare al calcio", voglio ricordare che un Bologna rilanciato come squadra di vertice darebbe linfa vitale a centinaia di attività commerciali nella zona dello stadio, per non parlare del notevole ritorno d'immagine per la città, con tutto ciò che ne conseguirebbe sul piano del turismo.
Ma questi discorsi forse sono troppo complessi per chi si è presentato in campagna elettrorale senza nemmeno sapere che il Bologna all'epoca militava in serie A...
Adesso in B ci siamo davvero, caro sindaco, e grazie alla pessima capacità di amministrare sua e dei suoi predecessori di treni (e metropolitane...) questa città ne ha già persi fin troppi: sarebbe gradito che chi si presenta qui per illustrare un progetto trovasse in lei un interlocutore sobrio e pronto a collaborare nell'interesse di quegli elettori che le hanno regalato il privilegio di rappresentarli. Chiediamo forse troppo?
Il futuro del Bologna e di Bologna non può essere rimandato in eterno.
P.S. Onde evitare altre figuracce, qualcuno informi Virginio che Saputo e Tacopina sono a Bologna per acquisire la squadra di calcio e non per trascrivere il loro matrimonio...
il Sindaco doveva organizzare i controlli con la municipale e non aveva tempo da perdere. #vergognamerola
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