Nella trentatreesima giornata del campionato di serie A 2010/2011, il Bologna è stato sconfitto dal Chievo Verona: 2-0 il risultato allo stadio Bentegodi, in virtù delle reti di Constant al 15° e di Marcolini all'83°.
Il Chievo ha giocato in dieci uomini dal 45° del primo tempo a causa dell'espulsione di Rigoni per un duro intervento da dietro su Ramirez.
Commento partita
Nell'undici titolare dentro Casarini e Mutarelli a centrocampo, con Buscè dirottato sull'out difensivo destro.
Chievo in vantaggio dopo 15 minuti con Constant, abile a sfruttare una corta respinta di Viviano su un tiro da fuori area di Pellissier.
Un minuto dopo i clivensi hanno sfiorato il raddoppio con un tiro dalla distanza di Bogliacino: ottimo il riflesso di Viviano.
Al 33° ancora Chievo vicino alla rete: la botta da fuori area di Sardo ha scavalcato il numero uno rossoblù ma si è infranta sulla traversa.
Al 39° dentro Meggiorini al posto di Ekdal, per provare a dare più soluzioni in avanti.
Al 43° primo squillo del Bologna (resterà purtroppo l'unico...): Di Vaio, servito in area da Rubin, ha colpito di testa ma Sorrentino si è allungato ed ha respinto la sfera.
Al 45° l'arbitro Gava ha mostrato il rosso diretto a Rigoni, reo di un'entrata molto dura su Ramirez a centrocampo: i rossoblù si sono così ritrovati in superiorità numerica con un intero tempo da giocare.
Nella ripresa ci si aspettava un Bologna d'assalto, fortemente motivato a salvare la faccia contro un avversario costretto a giocare in inferiorità numerica: purtroppo, a parte uno sterile possesso palla sulla trequarti offensiva, gli uomini di Malesani non hanno saputo produrre una sola occasione da rete e così l'estremo difensore clivense ha potuto dormire sonni tranquilli.
Il match si è trascinato stancamente fino all'83°, quando Marcolini ha beffato Viviano con un pallonetto strepitoso dalla trequarti di campo.
Game over.
Altra brutta sconfitta per i rossoblù, svogliati e spenti contro un avversario che con questi tre punti ha preso una grossa boccata di ossigeno.
I timori da me espressi si sono rivelati fondati: la squadra ormai è in ferie, il tecnico, forse in partenza, ha perso le redini di un gruppo che merita applausi per quanto fatto fino a qualche giornata fa, ma sonori fischi per il modo in cui sta portando al termine una stagione che avrebbe potuto riaccendere l'entusiasmo del pubblico bolognese e che invece si sta concludendo nel peggiore dei modi.
In classifica il Bologna resta ancora fermo a 40 punti ed ora comincia a sentire sul collo il fiatone delle inseguitrici: le vittorie di Parma e Cesena hanno alzato la quota salvezza ed ora anche i rossoblù non possono più dormire sonni tranquilli.
Evidentemente la retrocessione del 2005 non ha insegnato nulla: lo spettro di quella stagione maledetta dovrebbe essere più che sufficiente per ricordare alla squadra che, se viene meno la concentrazione, un campionato da applausi può velocemente trasformarsi in un incubo. Pertanto sarà meglio che i giocatori e lo stesso Malesani si diano una svegliata e si decidano a conquistare i punti della tranquillità al più presto.
Nel prossimo turno i rossoblù ospiteranno il Cesena al Dall'Ara: riscattare le ultime tre vergognose prestazioni con una vittoria nel derby è l'unico modo per ridare un minimo di slancio all'ambiente e scacciare i fantasmi del 2005. Perdere, al contrario, significherebbe buttare all'aria definitivamente quel rapporto squadra-allenatore-tifosi che è stato il vero punto di forza di questa stagione.
Dopo il pienone registrato col Napoli e tutti i disagi patiti dai tifosi rossoblù, sarebbe opportuno che la società desse un segno di vita e abbassasse quantomeno il prezzo dei tagliandi per riavvicinare il pubblico di fede bolognese in occasione di una sfida che potrebbe rivelarsi decisiva per chiudere la pratica salvezza: ma da chi sprizzava gioia da tutti i pori per l'incasso dopo aver subito una sconfitta ed aver assistito ad un'invasione "barbarica" senza precedenti nel proprio stadio, non mi aspetto francamente nulla in tal senso.
- Per vedere il video con gli highlights della partita clicca qui
- Per le pagelle clicca qui
Il Chievo ha giocato in dieci uomini dal 45° del primo tempo a causa dell'espulsione di Rigoni per un duro intervento da dietro su Ramirez.
Commento partita
Nell'undici titolare dentro Casarini e Mutarelli a centrocampo, con Buscè dirottato sull'out difensivo destro.
Chievo in vantaggio dopo 15 minuti con Constant, abile a sfruttare una corta respinta di Viviano su un tiro da fuori area di Pellissier.
Un minuto dopo i clivensi hanno sfiorato il raddoppio con un tiro dalla distanza di Bogliacino: ottimo il riflesso di Viviano.
Al 33° ancora Chievo vicino alla rete: la botta da fuori area di Sardo ha scavalcato il numero uno rossoblù ma si è infranta sulla traversa.
Al 39° dentro Meggiorini al posto di Ekdal, per provare a dare più soluzioni in avanti.
Al 43° primo squillo del Bologna (resterà purtroppo l'unico...): Di Vaio, servito in area da Rubin, ha colpito di testa ma Sorrentino si è allungato ed ha respinto la sfera.
Al 45° l'arbitro Gava ha mostrato il rosso diretto a Rigoni, reo di un'entrata molto dura su Ramirez a centrocampo: i rossoblù si sono così ritrovati in superiorità numerica con un intero tempo da giocare.
Nella ripresa ci si aspettava un Bologna d'assalto, fortemente motivato a salvare la faccia contro un avversario costretto a giocare in inferiorità numerica: purtroppo, a parte uno sterile possesso palla sulla trequarti offensiva, gli uomini di Malesani non hanno saputo produrre una sola occasione da rete e così l'estremo difensore clivense ha potuto dormire sonni tranquilli.
Il match si è trascinato stancamente fino all'83°, quando Marcolini ha beffato Viviano con un pallonetto strepitoso dalla trequarti di campo.
Game over.
Altra brutta sconfitta per i rossoblù, svogliati e spenti contro un avversario che con questi tre punti ha preso una grossa boccata di ossigeno.
I timori da me espressi si sono rivelati fondati: la squadra ormai è in ferie, il tecnico, forse in partenza, ha perso le redini di un gruppo che merita applausi per quanto fatto fino a qualche giornata fa, ma sonori fischi per il modo in cui sta portando al termine una stagione che avrebbe potuto riaccendere l'entusiasmo del pubblico bolognese e che invece si sta concludendo nel peggiore dei modi.
In classifica il Bologna resta ancora fermo a 40 punti ed ora comincia a sentire sul collo il fiatone delle inseguitrici: le vittorie di Parma e Cesena hanno alzato la quota salvezza ed ora anche i rossoblù non possono più dormire sonni tranquilli.
Evidentemente la retrocessione del 2005 non ha insegnato nulla: lo spettro di quella stagione maledetta dovrebbe essere più che sufficiente per ricordare alla squadra che, se viene meno la concentrazione, un campionato da applausi può velocemente trasformarsi in un incubo. Pertanto sarà meglio che i giocatori e lo stesso Malesani si diano una svegliata e si decidano a conquistare i punti della tranquillità al più presto.
Nel prossimo turno i rossoblù ospiteranno il Cesena al Dall'Ara: riscattare le ultime tre vergognose prestazioni con una vittoria nel derby è l'unico modo per ridare un minimo di slancio all'ambiente e scacciare i fantasmi del 2005. Perdere, al contrario, significherebbe buttare all'aria definitivamente quel rapporto squadra-allenatore-tifosi che è stato il vero punto di forza di questa stagione.
Dopo il pienone registrato col Napoli e tutti i disagi patiti dai tifosi rossoblù, sarebbe opportuno che la società desse un segno di vita e abbassasse quantomeno il prezzo dei tagliandi per riavvicinare il pubblico di fede bolognese in occasione di una sfida che potrebbe rivelarsi decisiva per chiudere la pratica salvezza: ma da chi sprizzava gioia da tutti i pori per l'incasso dopo aver subito una sconfitta ed aver assistito ad un'invasione "barbarica" senza precedenti nel proprio stadio, non mi aspetto francamente nulla in tal senso.
- Per vedere il video con gli highlights della partita clicca qui
- Per le pagelle clicca qui
Nessun commento:
Posta un commento