Ecco il video della puntata di Report intitolata "La città dei rancori", andata in onda su Rai Tre il 17/04/2011 e incentrata sulla crisi politica, istituzionale e morale nella quale è sprofondata la città di Bologna.
A seguire il mio commento.
Buona visione!
Fonte del video: You Tube, canale 2imwickedchild47
A seguire il mio commento.
Buona visione!
Fonte del video: You Tube, canale 2imwickedchild47
Report del 17/04/2011: "La città dei rancori"
Fino ad oggi Bolognamo è stato essenzialmente un blog ad argomento sportivo: ma dopo aver visto la mia amata città pubblicamente infangata, un commento da parte mia è d'obbligo.
Se pensate che sia indignato per il quadro desolante emerso dalle inchieste della nota trasmissione, siete fuori strada: è giusto che si sappia che la città di una volta, quella che era un modello di efficienza e del vivere bene, non esiste più.
Anni di politiche folli, mirate esclusivamente al mantenimento e all'incremento dei privilegi della solita classe politica e di tutte le note attività satellite che da essa traggono benefici sul territorio, hanno fermato il cuore della città, che ora ristagna in un degrado reso ancora più insopportabile dall'immobilismo di chi è stato profumatamente retribuito per invertire la rotta ed invece non ha fatto altro che premere l'acceleratore e spingere la comunità felsinea al di là del punto di non ritorno.
La trasmissione, purtroppo, ha messo alla luce solo una minima parte delle questioni che affliggono Bologna, tralasciandone alcune di primaria importanza: in poco più di un'ora non sarebbe stato certamente possibile dare un quadro completo di tutto il marciume che si è accumulato negli anni e che ormai viene nascosto a fatica dalla buona reputazione che ancora oggi la nostra comunità gode agli occhi di chi la osserva fugacemente dall'esterno.
Se il passaggio sulla scandalosa vicenda che ha coinvolto l'ultimo sindaco di centrosinistra Delbono era doveroso per dare un'idea del valore morale di colui che era stato scelto per governare la città, altrettanto doveroso sarebbe stato chiedere spiegazioni al precedente amministratore Cofferati sul perchè il progetto della metropolitana, per il quale erano già stati stanziati dei fondi, sia finito in una bolla di sapone, privando Bologna di un'opportunità unica per far finalmente cambiare marcia ad una comunità ormai prigioniera del traffico e di tutto ciò che esso comporta a livello di inquinamento acustico ed ambientale.
Con i fondi destinati al progetto Civis (accantonato da TUTTE le città europee che lo hanno testato) e a quel People Mover tanto pubblicizzato ma praticamente inutile per chi a Bologna ci vive (il costo stimato di 7 euro per la tratta stazione-aeroporto si commenta da solo, per non parlare dei costi di gestione che, nel caso in cui venga utilizzato da parte di un numero di passeggeri inferiore alle stime, sono destinati a ripercuotersi per anni sulle casse del comune...), sarebbe stato possibile dotarsi di un sistema di trasporto metropolitano all'avanguardia e non inquinante, progettando una tratta in grado di alleggerire il traffico veicolare negli snodi notoriamente critici che quotidianamente causano blocchi e rallentamenti alla circolazione.
Una linea metropolitana moderna in grado di collegare stazione, fiera e aeroporto e arrivare fino alle porte di San Lazzaro, Casalecchio e Corticella, abbinata ai tradizionali mezzi pubblici di superficie e ad ampi parcheggi interrati ubicati alle estremità del percorso, avrebbe decongestionato tutto il traffico cittadino e la tangenziale e permesso, un domani, di proporre lo stop alla circolazione dei veicoli a motore privati nel centro storico, inaugurando così un nuovo modo di vivere la città.
Ma è ovvio che la volontà dell'amministrazione sia differente.
Recentemente il costo dei parcheggi in centro è passato da 2 euro a 2 euro e 40 centesimi: provvedimento decisamente remunerativo per le casse del comune e sostanzialmente comprensibile se inquadrato nell'ottica di una disincentivazione all'uso del mezzo privato a fronte di una riduzione delle tariffe del trasporto pubblico e ad un contestuale potenziamento dei mezzi.
Ma qualcosa non torna: recentemente anche il costo dei biglietti degli autobus è aumentato fino al 50%, il tutto senza garantire un servizio efficiente ai paganti, costretti a sgomitare per salire in veicoli stracolmi di gente, la maggior parte della quale il biglietto nemmeno lo paga.
Provvedimenti di tal genere hanno una sola finalità: fare cassa. Nessun progetto, nessuna iniziativa volta a migliorare: solo far girare più soldi da spartire tra i soliti noti.
Un'altra questione non affrontata dalla trasmissione e, a mio parere, meritevole di trovare ampio spazio è la vergognosa querelle sul PalaDozza: più di sei milioni di euro sono usciti dalle casse del comune per sanare le inadempienze di un privato e le responsabilità sono ancora tutte da accertare.
Con le elezioni comunali alle porte, quali sono le prospettive per il futuro?
Sempre le stesse: basta osservare il nulla espresso dalla classe politica cittadina per capire che a Bologna è vietato cambiare. E, in fondo, i cittadini sono complici di tutto ciò se è vero che le redini della città, salvo una breve parentesi, sono sempre state in mano a chi ci ha fatto precipitare sempre più in basso, fino a subire l'umiliazione di essere commissariati per quasi un anno e mezzo a causa della tardiva presentazione delle dimissioni da parte dell'ex sindaco: un vuoto di potere che avrebbe potuto paralizzare lo sviluppo della città, ma del quale francamente in pochi si sono accorti, visto che Bologna era già ferma da tempo.
Se pensate che sia indignato per il quadro desolante emerso dalle inchieste della nota trasmissione, siete fuori strada: è giusto che si sappia che la città di una volta, quella che era un modello di efficienza e del vivere bene, non esiste più.
Anni di politiche folli, mirate esclusivamente al mantenimento e all'incremento dei privilegi della solita classe politica e di tutte le note attività satellite che da essa traggono benefici sul territorio, hanno fermato il cuore della città, che ora ristagna in un degrado reso ancora più insopportabile dall'immobilismo di chi è stato profumatamente retribuito per invertire la rotta ed invece non ha fatto altro che premere l'acceleratore e spingere la comunità felsinea al di là del punto di non ritorno.
La trasmissione, purtroppo, ha messo alla luce solo una minima parte delle questioni che affliggono Bologna, tralasciandone alcune di primaria importanza: in poco più di un'ora non sarebbe stato certamente possibile dare un quadro completo di tutto il marciume che si è accumulato negli anni e che ormai viene nascosto a fatica dalla buona reputazione che ancora oggi la nostra comunità gode agli occhi di chi la osserva fugacemente dall'esterno.
Se il passaggio sulla scandalosa vicenda che ha coinvolto l'ultimo sindaco di centrosinistra Delbono era doveroso per dare un'idea del valore morale di colui che era stato scelto per governare la città, altrettanto doveroso sarebbe stato chiedere spiegazioni al precedente amministratore Cofferati sul perchè il progetto della metropolitana, per il quale erano già stati stanziati dei fondi, sia finito in una bolla di sapone, privando Bologna di un'opportunità unica per far finalmente cambiare marcia ad una comunità ormai prigioniera del traffico e di tutto ciò che esso comporta a livello di inquinamento acustico ed ambientale.
Con i fondi destinati al progetto Civis (accantonato da TUTTE le città europee che lo hanno testato) e a quel People Mover tanto pubblicizzato ma praticamente inutile per chi a Bologna ci vive (il costo stimato di 7 euro per la tratta stazione-aeroporto si commenta da solo, per non parlare dei costi di gestione che, nel caso in cui venga utilizzato da parte di un numero di passeggeri inferiore alle stime, sono destinati a ripercuotersi per anni sulle casse del comune...), sarebbe stato possibile dotarsi di un sistema di trasporto metropolitano all'avanguardia e non inquinante, progettando una tratta in grado di alleggerire il traffico veicolare negli snodi notoriamente critici che quotidianamente causano blocchi e rallentamenti alla circolazione.
Una linea metropolitana moderna in grado di collegare stazione, fiera e aeroporto e arrivare fino alle porte di San Lazzaro, Casalecchio e Corticella, abbinata ai tradizionali mezzi pubblici di superficie e ad ampi parcheggi interrati ubicati alle estremità del percorso, avrebbe decongestionato tutto il traffico cittadino e la tangenziale e permesso, un domani, di proporre lo stop alla circolazione dei veicoli a motore privati nel centro storico, inaugurando così un nuovo modo di vivere la città.
Ma è ovvio che la volontà dell'amministrazione sia differente.
Recentemente il costo dei parcheggi in centro è passato da 2 euro a 2 euro e 40 centesimi: provvedimento decisamente remunerativo per le casse del comune e sostanzialmente comprensibile se inquadrato nell'ottica di una disincentivazione all'uso del mezzo privato a fronte di una riduzione delle tariffe del trasporto pubblico e ad un contestuale potenziamento dei mezzi.
Ma qualcosa non torna: recentemente anche il costo dei biglietti degli autobus è aumentato fino al 50%, il tutto senza garantire un servizio efficiente ai paganti, costretti a sgomitare per salire in veicoli stracolmi di gente, la maggior parte della quale il biglietto nemmeno lo paga.
Provvedimenti di tal genere hanno una sola finalità: fare cassa. Nessun progetto, nessuna iniziativa volta a migliorare: solo far girare più soldi da spartire tra i soliti noti.
Un'altra questione non affrontata dalla trasmissione e, a mio parere, meritevole di trovare ampio spazio è la vergognosa querelle sul PalaDozza: più di sei milioni di euro sono usciti dalle casse del comune per sanare le inadempienze di un privato e le responsabilità sono ancora tutte da accertare.
Con le elezioni comunali alle porte, quali sono le prospettive per il futuro?
Sempre le stesse: basta osservare il nulla espresso dalla classe politica cittadina per capire che a Bologna è vietato cambiare. E, in fondo, i cittadini sono complici di tutto ciò se è vero che le redini della città, salvo una breve parentesi, sono sempre state in mano a chi ci ha fatto precipitare sempre più in basso, fino a subire l'umiliazione di essere commissariati per quasi un anno e mezzo a causa della tardiva presentazione delle dimissioni da parte dell'ex sindaco: un vuoto di potere che avrebbe potuto paralizzare lo sviluppo della città, ma del quale francamente in pochi si sono accorti, visto che Bologna era già ferma da tempo.
E' bellissimo! Complimenti! BRAVOOO! Dovrebbe leggerlo quello che si siederà sulla poltrona di sindaco. A proposito di ciò: ho sentito che Merola se diventerà sindaco vorrà costruire delle nuove aule universitarie. Non potrebbe invece rimettere a nuovo quelle che ci sono già, che sono sporche e ormai cascano a pezzi? Anche perchè la maggior parte di queste aule si trova in palazzi antichi e bisognerebbe mantenerle in buono stato!
RispondiEliminaGrazie per i complimenti Anonimo!
RispondiEliminaQuesta dichiarazione non l'ho letta, ma per esperienza posso dirti che l'università ha spazi in abbondanza che sono gestiti spesso e volentieri malissimo! Aule gigantesche vengono riservate a corsi con pochi frequentanti, mentre le lezioni che attirano più studenti vengono spesso tenute in qualche sottoscala! In ogni caso l'affluenza è ampia solo la prima settimana di ogni semestre e poi cala drasticamente: prova ad andare a seguire qualche lezione a metà del corso e ti renderai conto che ci sono aule adibite ad accogliere centinaia di studenti occupate da 15-20 persone! Detto ciò, non credo proprio che costruire nuove aule universitarie sia in cima alla lista delle priorità dei bolognesi, anzi!
Io dal nuovo sindaco mi aspetterei proposte innovative per la realizzazione di qualche infrastruttura davvero utile per i cittadini che vivono e lavorano a Bologna 365 giorni all'anno (non come il People Mover, per intenderci, opera che rischia di gravare pesantemente sulle tasche dei bolognesi e per tratta e prezzo utilizzabile solo da qualche facoltoso turista di passaggio): occorre portare finalmente la città nel terzo millennio e costruire qualcosa che contribuisca a ridare slancio all'economia!
Finora non ho sentito parlare di progetti seri: solo frasi fatte, gaffes (come dimenticare quella clamorosa di Merola sul Bologna calcio), sorrisini, battute e interviste doppie copiate dalle "Iene"...Una delle campagne elettorali più insulse e prive di contenuti che io ricordi!