Nella quindicesima giornata del campionato di serie A 2010/2011, il Bologna ha ottenuto una fondamentale e convincente vittoria allo stadio Dino Manuzzi contro il Cesena: 0-2 il risultato, grazie alle reti del solito Di Vaio al 31° e di Britos al 86°.
Il derby mancava in serie A dal 3 marzo 1991: in quell'occasione la partita si concluse col risultato di 3-2 per i romagnoli e a fine stagione entrambe le squadre scivolarono nella serie cadetta, col Bologna desolatamente ultimo e il Cesena penultimo. Quella sconfitta spense di fatto le residue speranze di salvezza dei rossoblù, che si trascinarono fino a fine stagione inanellando una serie di record negativi.
La vittoria ottenuta al Manuzzi, nell'attuale situazione societaria, assume i contorni di un'autentica impresa: i ragazzi guidati da Malesani hanno dato tutto, tirando fuori una grinta insospettabile e mostrando una coesione quasi commovente. E' stata una partita perfetta, nella quale squadra e tifosi hanno combattuto fianco a fianco contro tutto e tutti, per gridare alla città e all'Italia intera che questa gloriosa società non può e non vuole sparire e che questo gruppo merita la fiducia di un imprenditore che sia nelle condizioni economiche di tappare le gigantesche falle create nel bilancio da una gestione sciagurata, per non dire di peggio (bocca mia taci...).
Questo quadro non sarebbe stato così perfetto senza una cornice all'altezza: i tifosi rossoblù, quasi eroici nel seguire la squadra nonostante il divieto di accesso allo stadio per i non possessori della tessera del tifoso. Sono rimasti nel parcheggio, attaccati alle radioline, lanciando cori nella speranza che la loro voce arrivasse all'interno dell'impianto cesenate e desse la carica agli undici leoni affamati che hanno letteralmente sbranato un Cesena che forse ha preso sottogamba l'impegno, convinto di trovarsi di fronte un avversario demotivato a causa del mancato pagamento degli stipendi.
Veniamo all'incontro: primo tempo dominato dai rossoblù, che sono partiti fortissimo trascinati dalle invenzioni di Ramirez (schierato per l'occasione alle spalle di Di Vaio e Buscè) e da un Mudingayi tornato a ruggire come ad inizio stagione.
Al 31° il grande lavoro della squadra è stato premiato: capitan Di Vaio con un bell'inserimento ha trovato lo spazio per esplodere un preciso diagonale che ha fulminato l'ex Antonioli ed ha portato così in vantaggio i suoi. Bellissima l'esultanza del capitano, che è corso insieme ai suoi compagni sotto la curva occupata dai tifosi rossoblù baciando ripetutamete la maglia e dimostrando ancora una volta un incredibile attaccamento a questi colori. Ormai è lui il simbolo di questa squadra, l'autentico trascinatore, l'esempio da seguire per i più giovani dentro e fuori dal rettangolo di gioco: è una fortuna che un giocatore di questo livello sia sbarcato sotto alle due torri.
Al 40° brutta tegola per il Bologna: Ramirez, fino a quel momento uno dei più propositivi, è stato costretto a lasciare il terreno di gioco a causa di un problema alla caviglia. Al suo posto dentro Meggiorini.
Nella seconda frazione di gioco il Cesena ha preso in mano le redini del gioco, andando vicino al pari con Giaccherini (autore di un tiro di punta spentosi sull'esterno della rete) e con Parolo (sul cui tiro Viviano si è superato deviando la sfera sul fondo). I rossoblù hanno avuto il grande merito di non disunirsi e di non rinunciare mai ad attaccare, rendendosi pericolosi in contropiede con Di Vaio.
Al 79° Malesani ha effettuato il secondo cambio: fuori un generoso Della Rocca, dentro Casarini. Due minuti più tardi spettacolare rovesciata di Meggiorini su respinta della difesa del Cesena: Antonioli ha sventato la minaccia deviando il pallone in corner.
All'86° il Bologna ha messo in ghiaccio la partita: palla filtrante di Buscè per Casarini, cross dal fondo del giovane centrocampista e colpo di testa in tuffo di Miguel Angel Britos, con la sfera carambolata alle spalle di Antonioli dopo aver colpito l'interno del palo. Una rete che a molti tifosi coi capelli bianchi ha ricordato le prodezze di Ezio Pascutti, indimenticato bomber degli anni 50 e 60, autore di 130 reti in serie A tutte con la maglia rossoblù.
Lo 0-2 ha fatto esplodere la festa in campo, in panchina, sugli spalti e all'esterno dello stadio: sicuramente una delle pagine più belle della storia recente del Bologna, inutile negarlo. C'è stato giusto il tempo per una punizione dal limite dell'area calciata da Meggiorini e deviata sul fondo dalla barriera prima del fischio finale dell'arbitro Bergonzi che ha sancito una vittoria dal valore inestimabile, arrivata in uno dei momenti più cupi della storia rossoblù e per questo ancora più bella, perché sofferta e voluta da una città intera. E' stato il giusto premio per un gruppo di ragazzi da 10 e lode, guidati da un allenatore che dal punto di vista delle scelte tecniche non è stato fin qui impeccabile, ma che dal punto di vista umano sta letteralmente conquistando Bologna: se il gruppo è così unito gran parte del merito va certamente a lui. Ed è stato un pomeriggio indimenticabile anche per tutti i tifosi che hanno deciso di aderire a questa trasferta atipica per stare vicini alla squadra: encomiabili.
Per capire l'importanza di questo successo basta soffermarsi su tre semplici aspetti. In primo luogo questa vittoria regala 3 punti fondamentali, che consentono al Bologna di tenere alle spalle Cesena, Brescia, Lecce e Bari: ora i rossoblù sono a +4 sulla zona retrocessione, margine che si ridurrà a due punti quando verrà resa ufficiale anche la penalizzazione per il mancato pagamento degli emolumenti nei termini previsti, che si sommerà così a quella di un punto inflitta la scorsa settimana per il mancato pagamento dell'Irpef. In secondo luogo questo successo così netto infonderà sicuramente molta fiducia in un gruppo che ha saputo reagire nella maniera migliore ad una situazione societaria ridicola e vergognosa. In terzo luogo, cosa più importante, potrebbe spingere un eventuale compratore a fare un gesto nobile e salvare da una caduta rovinosa uno dei club più prestigiosi del calcio italiano: questa squadra ha dimostrato di poter agguantare la salvezza anche se gravata di qualche punto di penalità e di avere carattere e cuore da vendere, qualità che chi ha ridotto il Bologna in queste condizioni di certo non ha.
Ed è con un pensiero rivolto a coloro che hanno portato i rossoblù ad un passo dal fallimento che voglio chiudere il mio discorso: cari signori, vi auguro un giorno di dover convivere con la stessa sensazione di impotenza, rabbia e disgusto che state facendo provare ad una città intera. E se avete ancora il coraggio di guardarvi allo specchio, beh, una cosa è certa: non invidio di certo quel povero specchio.
P.S. Le pagelle sono momentaneamente sospese: dare giudizi su chi sta lavorando gratuitamente mi sembra francamente fuori luogo. Un 10 a tutti, sia a coloro che hanno giocato sia a coloro che dalla panchina hanno incitato i compagni soffrendo fino al 90°.
Per la società invece un bel -3, come i punti di penalità che saranno sottratti in classifica ai rossoblù.
- Per vedere il video con i gol della partita clicca qui
Il derby mancava in serie A dal 3 marzo 1991: in quell'occasione la partita si concluse col risultato di 3-2 per i romagnoli e a fine stagione entrambe le squadre scivolarono nella serie cadetta, col Bologna desolatamente ultimo e il Cesena penultimo. Quella sconfitta spense di fatto le residue speranze di salvezza dei rossoblù, che si trascinarono fino a fine stagione inanellando una serie di record negativi.
La vittoria ottenuta al Manuzzi, nell'attuale situazione societaria, assume i contorni di un'autentica impresa: i ragazzi guidati da Malesani hanno dato tutto, tirando fuori una grinta insospettabile e mostrando una coesione quasi commovente. E' stata una partita perfetta, nella quale squadra e tifosi hanno combattuto fianco a fianco contro tutto e tutti, per gridare alla città e all'Italia intera che questa gloriosa società non può e non vuole sparire e che questo gruppo merita la fiducia di un imprenditore che sia nelle condizioni economiche di tappare le gigantesche falle create nel bilancio da una gestione sciagurata, per non dire di peggio (bocca mia taci...).
Questo quadro non sarebbe stato così perfetto senza una cornice all'altezza: i tifosi rossoblù, quasi eroici nel seguire la squadra nonostante il divieto di accesso allo stadio per i non possessori della tessera del tifoso. Sono rimasti nel parcheggio, attaccati alle radioline, lanciando cori nella speranza che la loro voce arrivasse all'interno dell'impianto cesenate e desse la carica agli undici leoni affamati che hanno letteralmente sbranato un Cesena che forse ha preso sottogamba l'impegno, convinto di trovarsi di fronte un avversario demotivato a causa del mancato pagamento degli stipendi.
Veniamo all'incontro: primo tempo dominato dai rossoblù, che sono partiti fortissimo trascinati dalle invenzioni di Ramirez (schierato per l'occasione alle spalle di Di Vaio e Buscè) e da un Mudingayi tornato a ruggire come ad inizio stagione.
Al 31° il grande lavoro della squadra è stato premiato: capitan Di Vaio con un bell'inserimento ha trovato lo spazio per esplodere un preciso diagonale che ha fulminato l'ex Antonioli ed ha portato così in vantaggio i suoi. Bellissima l'esultanza del capitano, che è corso insieme ai suoi compagni sotto la curva occupata dai tifosi rossoblù baciando ripetutamete la maglia e dimostrando ancora una volta un incredibile attaccamento a questi colori. Ormai è lui il simbolo di questa squadra, l'autentico trascinatore, l'esempio da seguire per i più giovani dentro e fuori dal rettangolo di gioco: è una fortuna che un giocatore di questo livello sia sbarcato sotto alle due torri.
Al 40° brutta tegola per il Bologna: Ramirez, fino a quel momento uno dei più propositivi, è stato costretto a lasciare il terreno di gioco a causa di un problema alla caviglia. Al suo posto dentro Meggiorini.
Nella seconda frazione di gioco il Cesena ha preso in mano le redini del gioco, andando vicino al pari con Giaccherini (autore di un tiro di punta spentosi sull'esterno della rete) e con Parolo (sul cui tiro Viviano si è superato deviando la sfera sul fondo). I rossoblù hanno avuto il grande merito di non disunirsi e di non rinunciare mai ad attaccare, rendendosi pericolosi in contropiede con Di Vaio.
Al 79° Malesani ha effettuato il secondo cambio: fuori un generoso Della Rocca, dentro Casarini. Due minuti più tardi spettacolare rovesciata di Meggiorini su respinta della difesa del Cesena: Antonioli ha sventato la minaccia deviando il pallone in corner.
All'86° il Bologna ha messo in ghiaccio la partita: palla filtrante di Buscè per Casarini, cross dal fondo del giovane centrocampista e colpo di testa in tuffo di Miguel Angel Britos, con la sfera carambolata alle spalle di Antonioli dopo aver colpito l'interno del palo. Una rete che a molti tifosi coi capelli bianchi ha ricordato le prodezze di Ezio Pascutti, indimenticato bomber degli anni 50 e 60, autore di 130 reti in serie A tutte con la maglia rossoblù.
Lo 0-2 ha fatto esplodere la festa in campo, in panchina, sugli spalti e all'esterno dello stadio: sicuramente una delle pagine più belle della storia recente del Bologna, inutile negarlo. C'è stato giusto il tempo per una punizione dal limite dell'area calciata da Meggiorini e deviata sul fondo dalla barriera prima del fischio finale dell'arbitro Bergonzi che ha sancito una vittoria dal valore inestimabile, arrivata in uno dei momenti più cupi della storia rossoblù e per questo ancora più bella, perché sofferta e voluta da una città intera. E' stato il giusto premio per un gruppo di ragazzi da 10 e lode, guidati da un allenatore che dal punto di vista delle scelte tecniche non è stato fin qui impeccabile, ma che dal punto di vista umano sta letteralmente conquistando Bologna: se il gruppo è così unito gran parte del merito va certamente a lui. Ed è stato un pomeriggio indimenticabile anche per tutti i tifosi che hanno deciso di aderire a questa trasferta atipica per stare vicini alla squadra: encomiabili.
Per capire l'importanza di questo successo basta soffermarsi su tre semplici aspetti. In primo luogo questa vittoria regala 3 punti fondamentali, che consentono al Bologna di tenere alle spalle Cesena, Brescia, Lecce e Bari: ora i rossoblù sono a +4 sulla zona retrocessione, margine che si ridurrà a due punti quando verrà resa ufficiale anche la penalizzazione per il mancato pagamento degli emolumenti nei termini previsti, che si sommerà così a quella di un punto inflitta la scorsa settimana per il mancato pagamento dell'Irpef. In secondo luogo questo successo così netto infonderà sicuramente molta fiducia in un gruppo che ha saputo reagire nella maniera migliore ad una situazione societaria ridicola e vergognosa. In terzo luogo, cosa più importante, potrebbe spingere un eventuale compratore a fare un gesto nobile e salvare da una caduta rovinosa uno dei club più prestigiosi del calcio italiano: questa squadra ha dimostrato di poter agguantare la salvezza anche se gravata di qualche punto di penalità e di avere carattere e cuore da vendere, qualità che chi ha ridotto il Bologna in queste condizioni di certo non ha.
Ed è con un pensiero rivolto a coloro che hanno portato i rossoblù ad un passo dal fallimento che voglio chiudere il mio discorso: cari signori, vi auguro un giorno di dover convivere con la stessa sensazione di impotenza, rabbia e disgusto che state facendo provare ad una città intera. E se avete ancora il coraggio di guardarvi allo specchio, beh, una cosa è certa: non invidio di certo quel povero specchio.
P.S. Le pagelle sono momentaneamente sospese: dare giudizi su chi sta lavorando gratuitamente mi sembra francamente fuori luogo. Un 10 a tutti, sia a coloro che hanno giocato sia a coloro che dalla panchina hanno incitato i compagni soffrendo fino al 90°.
Per la società invece un bel -3, come i punti di penalità che saranno sottratti in classifica ai rossoblù.
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