Il Bologna, con la rosa ancora incompleta, largamente rimaneggiato e addirittura privo della guida tecnica a causa dell'improvviso esonero di Franco Colomba alla vigilia del match (in panchina sedeva il mister della formazione primavera Paolo Magnani) ha strappato ai campioni d'Italia e d'Europa un preziosissimo punto, che gli permette di iniziare nel migliore dei modi la stagione 2010-11.
Alla vigilia era la tipica sfida da Davide contro Golia: ma contro ogni pronostico Davide (il Bologna), per giunta cieco e zoppo, è riuscito a frenare Golia (l'Inter), che però oggi ha dato l'impressione di avere qualche problemino di salute. Ne è scaturito uno 0-0 soffertissimo, con i nerazzurri di Benitez che, nonostante un forcing continuo nel secondo tempo, non sono riusciti a trovare la via del gol, soprattutto a causa di un super-Viviano.
Nel primo tempo più Bologna che Inter: i rossoblù sono andati vicini alla rete in due occasioni, entrambe capitate sui piedi di Gimenez: al 13' l'uruguaiano si è mangiato un gol spedendo la sfera sopra alla traversa a porta praticamente sguarnita e poi al 41' ha calciato alto un buon pallone messo in mezzo da Di Vaio. I nerazzurri invece si sono resi pericolosi solo con un tiro a girare di Sneijder, ben bloccato a terra da Viviano.
Nel secondo tempo il Bologna si è afflosciato e in campo c'è stata solo l'Inter, che ha creato numerosissime palle gol: su tutte segnalo il calcio di punizione di Sneijder, sul quale il numero uno rossoblù si è superato volando sulla sua destra, e l'occasionissima capitata sui piedi di Eto'o, che da pochi passi ha colpito a botta sicura trovando sulla sua strada un grandissimo Viviano che con un buon riflesso e molta fortuna è riuscito ad intercettare la palla con la testa, facendola carambolare sulla traversa. Al fischio finale, dopo 6 lunghissimi (e ingiustificati) minuti di recupero, il pubblico che affollava numeroso il Dall'Ara ha tirato un grosso sospiro di sollievo per un pareggio che, vista la vigilia a dir poco movimentata e per come è maturato, sa tanto di vittoria.
Da segnalare il curioso siparietto tra mister Magnani e Marco Di Vaio: l'allenatore a circa 15 minuti dal termine ha richiamato in panchina Gaby Mudingayi, apparso fino a quel momento l'unico centrocampista in grado di arginare il forcing nerazzurro (e a mio avviso il miglior in campo insieme a Viviano), e il capitano rossoblù ha bloccato la sostituzione, costringendo il mister "in prestito" dalla primavera a far riaccomodare in panchina Siligardi che era già pronto ad entrare in campo (il giovane centrocampista prenderà poi il posto di Garics, ma solo all'89'). A fine partita Magnani ha spiegato ai giornalisti che aveva erroneamente creduto che Mudingayi fosse stato colpito dai crampi: fortunatamente il cambio non è andato in porto, altrimenti la difesa difficilmente avrebbe retto la pressione degli uomini di Benitez senza il gladiatore belga a spezzare sul nascere le trame offensive di Sneijder e compagni. Questo singolare episodio testimonia il caos che attualmente regna nella società rossoblù: per questo motivo il punto conquistato ha il sapore di impresa.
Ultimo commento sulle dichiarazioni post partita del patron Sergio Porcedda: lui è il proprietario e può fare e dire ciò che vuole, ma è apparso alquanto ingeneroso attribuire il 99% del merito del risultato positivo a Magnani (e il restante 1% diviso a metà tra Viviano e Gimenez): sarebbe stato decisamente più signorile evitare all'esonerato Colomba quest'inutile frecciata e dribblare la domanda limitandosi a fare i complimenti alla squadra, poiché è palese che il mister della primavera non possa aver stravolto in due giorni l'intero lavoro fatto in ritiro.
Mi auguro che il presidente sia così pungente e sfrontato anche in sede di mercato: per piazzare gli ultimi colpi c'è tempo solo fino alle ore 19 di domani 31 agosto. Il risultato positivo di oggi non cambia le cose: servono necessariamente tre giocatori di esperienza (ed un buon allenatore...) per affrontare la stagione appena cominciata con qualche certezza in più.
Alla vigilia era la tipica sfida da Davide contro Golia: ma contro ogni pronostico Davide (il Bologna), per giunta cieco e zoppo, è riuscito a frenare Golia (l'Inter), che però oggi ha dato l'impressione di avere qualche problemino di salute. Ne è scaturito uno 0-0 soffertissimo, con i nerazzurri di Benitez che, nonostante un forcing continuo nel secondo tempo, non sono riusciti a trovare la via del gol, soprattutto a causa di un super-Viviano.
Nel primo tempo più Bologna che Inter: i rossoblù sono andati vicini alla rete in due occasioni, entrambe capitate sui piedi di Gimenez: al 13' l'uruguaiano si è mangiato un gol spedendo la sfera sopra alla traversa a porta praticamente sguarnita e poi al 41' ha calciato alto un buon pallone messo in mezzo da Di Vaio. I nerazzurri invece si sono resi pericolosi solo con un tiro a girare di Sneijder, ben bloccato a terra da Viviano.
Nel secondo tempo il Bologna si è afflosciato e in campo c'è stata solo l'Inter, che ha creato numerosissime palle gol: su tutte segnalo il calcio di punizione di Sneijder, sul quale il numero uno rossoblù si è superato volando sulla sua destra, e l'occasionissima capitata sui piedi di Eto'o, che da pochi passi ha colpito a botta sicura trovando sulla sua strada un grandissimo Viviano che con un buon riflesso e molta fortuna è riuscito ad intercettare la palla con la testa, facendola carambolare sulla traversa. Al fischio finale, dopo 6 lunghissimi (e ingiustificati) minuti di recupero, il pubblico che affollava numeroso il Dall'Ara ha tirato un grosso sospiro di sollievo per un pareggio che, vista la vigilia a dir poco movimentata e per come è maturato, sa tanto di vittoria.
Da segnalare il curioso siparietto tra mister Magnani e Marco Di Vaio: l'allenatore a circa 15 minuti dal termine ha richiamato in panchina Gaby Mudingayi, apparso fino a quel momento l'unico centrocampista in grado di arginare il forcing nerazzurro (e a mio avviso il miglior in campo insieme a Viviano), e il capitano rossoblù ha bloccato la sostituzione, costringendo il mister "in prestito" dalla primavera a far riaccomodare in panchina Siligardi che era già pronto ad entrare in campo (il giovane centrocampista prenderà poi il posto di Garics, ma solo all'89'). A fine partita Magnani ha spiegato ai giornalisti che aveva erroneamente creduto che Mudingayi fosse stato colpito dai crampi: fortunatamente il cambio non è andato in porto, altrimenti la difesa difficilmente avrebbe retto la pressione degli uomini di Benitez senza il gladiatore belga a spezzare sul nascere le trame offensive di Sneijder e compagni. Questo singolare episodio testimonia il caos che attualmente regna nella società rossoblù: per questo motivo il punto conquistato ha il sapore di impresa.
Ultimo commento sulle dichiarazioni post partita del patron Sergio Porcedda: lui è il proprietario e può fare e dire ciò che vuole, ma è apparso alquanto ingeneroso attribuire il 99% del merito del risultato positivo a Magnani (e il restante 1% diviso a metà tra Viviano e Gimenez): sarebbe stato decisamente più signorile evitare all'esonerato Colomba quest'inutile frecciata e dribblare la domanda limitandosi a fare i complimenti alla squadra, poiché è palese che il mister della primavera non possa aver stravolto in due giorni l'intero lavoro fatto in ritiro.
Mi auguro che il presidente sia così pungente e sfrontato anche in sede di mercato: per piazzare gli ultimi colpi c'è tempo solo fino alle ore 19 di domani 31 agosto. Il risultato positivo di oggi non cambia le cose: servono necessariamente tre giocatori di esperienza (ed un buon allenatore...) per affrontare la stagione appena cominciata con qualche certezza in più.
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