Come promesso ecco le pagelle che giudicano il rendimento dei giocatori rossoblù nel corso del campionato di serie A 2009/2010:
Portieri
Viviano 7-: sicuramente il miglior acquisto di questa stagione, non a caso l'unico per il quale sono stati spesi denari freschi. E' riuscito a non far rimpiangere un pezzo di storia rossoblù come Francesco Antonioli. Nel finale anche lui ha accusato un calo di rendimento insieme al resto della squadra. Se, come probabile, andrà a difendere i pali di una squadra più ambiziosa (si parla della Fiorentina, la sua squadra del cuore) sarà molto difficile trovare un sostituto all'altezza.
Colombo 6,5: cosa si può chiedere di più ad un secondo portiere? Non si è mai lamentato per lo scarso utilizzo e si è fatto trovare non pronto ma prontissimo nel momento del bisogno. E' in scadenza di contratto e si vocifera che dopo il prestito al Milan per la tournée americana possa restare in rossonero per ricoprire il ruolo di terzo portiere. Sarebbe un peccato perderlo: avere lui come garanzia renderebbe meno affannosa la ricerca di un nuovo numero 1 in caso di addio di Viviano.
Spitoni n.g.
Difensori
Raggi 6,5: preso come difensore centrale, si è adattato a ricoprire il ruolo di terzino destro e salvo rari passaggi a vuoto è sempre stato il più costante ed incisivo uomo della difesa, sicuro nelle chiusure e propositivo in fase di spinta. E' in prestito dal Palermo e dopo una stagione così le offerte non mancheranno: sperare di trattenerlo a costo zero è a dir poco utopistico.
Zenoni 4,5: stagione da dimenticare. Quando è stato schierato, dalla fascia di sua competenza sono nate quasi sempre le azioni più pericolose degli avversari. E' in scadenza di contratto, non lo rimpiangeremo.
Moras 5/6: inizio di stagione difficile, con continui infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. Nel girone di ritorno è tornato stabilmente tra i titolari, ma ci si aspettava senza dubbio qualcosa in più da lui. Nonostante una stagione in chiaro scuro disputerà i mondiali sudafricani con la sua Grecia.
Portanova 6: doveva essere il punto di forza della retroguardia e ad inizio stagione aveva impressionato per il suo strapotere fisico e il suo agonismo. Poi si è spenta la luce ed è diventato un giocatore come tanti: non a caso la difesa ha iniziato ad incassare gol a ripetizione.
Britos 5/6: doveva essere la stagione nella quale confermava tutte le qualità fatte intravedere nello scorso campionato, ma in realtà il giovane uruguaiano non ha convinto al 100%. Il fisico c'è, ma ha mostrato ancora cali di concentrazione che non lo rendono del tutto affidabile. E' comunque uno dei pochi giocatori rossoblù che potrebbe avere mercato, data la sua giovane età: si parla in queste ore di un interessamento del Napoli e se dovesse arrivare un'offerta importante sarà sicuramente ceduto. La domanda è: sarà rimpiazzato con un altro giovane di prospettiva? Chi ci crede batta un colpo.
Lanna 6-: ci si aspettava una crescita da Britos, invece il giocatore che è "esploso" in questa stagione è stato proprio l'ex clivense. Sia chiaro, nulla di straordinario. Ma se l'anno scorso era stato il punto debole della squadra (a braccetto con Zenoni), quest'anno il suo rendimento è stato decisamente sopra alle attese, tanto da guadagnarsi una probabile riconferma per la prossima stagione.
Santos 5: per tre quarti di stagione ha scaldato il seggiolino in tribuna gold. Ha fatto il suo esordio nella sfortunata partita interna contro la Lazio, dove per la verità non ha fatto peggio dei compagni. A Cagliari però ha commesso una leggerezza che ha zittito tutti quelli che rimproveravano a Colomba il suo scarso utilizzo. Se ce lo lasciano a costo zero può meritare un'altra chance, altrimenti buona fortuna.
Bassoli s.v.: gli viene concessa la soddisfazione dell'esordio in serie A.
Centrocampisti
Buscè 6/7: è arrivato a gennaio senza tanti proclami e dopo un iniziale problema fisico non ha più lasciato il suo posto lungo la fascia destra. Ha dato velocità e brio ad una squadra che prima del suo arrivo camminava, rendendosi anche pericoloso in zona-gol.
Mudingayi 7: mezzo punto in meno per le incomprensioni di inizio stagione che lo avevano relegato ai margini della squadra. Colomba ha il merito di rimetterlo a lucido, facendolo diventare un punto di forza del suo centrocampo ricco di quantità e povero di qualità. Ha lottato su tutti i palloni, instancabile e indomabile. Probabilmente anche lui sarà ceduto per risanare il bilancio rossoblù, lasciando un vuoto incolmabile in mezzo al campo.
Guana 6+: arrivato in prestito dal Palermo per rimpiazzare Mudingayi che era in odore di cessione, ha invece formato col congolese naturalizzato belga una rocciosa coppia di centrocampo. Come già detto per Raggi, sarà dura trattenerlo sotto le due torri senza scucire un euro...
Mingazzini 6: ha iniziato la stagione da titolare fisso, poi dopo gli arrivi di Buscè e Modesto e il conseguente cambio di modulo il suo minutaggio è drasticamente calato, complici anche alcuni guai fisici di troppo. Anche lui in scadenza di contratto, prima di lasciarlo andare sarà bene valutare se il mercato offrirà alternative altrettanto valide a costo zero.
Casarini 6-: costantemente ai margini della squadra ad inizio stagione, con l'arrivo di Colomba ha conquistato parecchio spazio, ma non ha ancora dimostrato di avere la stoffa per calcare stabilmente i campi di serie A. L'età è ancora dalla sua parte, ma l'anno prossimo un salto di qualità è d'obbligo.
Mutarelli 4,5: con Papadopulo è partito anche da titolare, ma il suo rendimento ha sempre lasciato a desiderare. Poi un grave infortunio lo ha tenuto lontano dal campo per mesi. Al rientro ha confermato che non era proprio la sua stagione.
Modesto 5,5: arrivato a gennaio in prestito dal Genoa, ha iniziato bene la sua esperienza in rossoblù, ma poi si è perso. Se il Genoa lo lascerà in prestito per un altro anno bene, altrimenti avanti un altro.
Valiani 5,5: tanta imprecisione negli appoggi. In B è stato un valore aggiunto, in A non ha fatto vedere le sue qualità. Scambiato con Pisanu a gennaio, a Parma sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori.
Bombardini 6-: non ha brillato, ma nei momenti del bisogno è stato un prezioso jolly. Ha ricoperto i ruoli di trequartista, terzino sinistro, esterno di centrocampo e persino difensore centrale, con fortune alterne. Tanta volontà e attaccamento alla maglia. A gennaio ha lasciato il Bologna per giocare di più e si è accasato all'Albinoleffe.
Tedesco 5+: ha iniziato da titolare, ma lo spirito combattivo che lo aveva reso famoso qui non si è visto. Dopo l'esonero di Papadopulo non è stato più impiegato e a gennaio è stato ceduto alla Reggina.
Vigiani 5: stesso discorso fatto per Tedesco. Preso in estate dalla Reggina per dare un po' più di inventiva e brio ad un centrocampo che non ne aveva, ha deluso le aspettative ed è stato rispedito al mittente.
Pisanu s.v.: troppo poco per giudicarlo, ma potrebbe essere uno dei pochi giocatori in rosa in grado di accentrarsi e puntare l'uomo. La sua fragilità fisica lascia però molte perplessità in vista della prossima stagione.
Appiah s.v.: le due apparizioni nel finale non permettono di giudicarlo compiutamente. Ha confermato che la sua condizione fisica non è ancora paragonabile a quella di un giocatore di serie A, ma sembra che con i piedi ci sappia ancora fare. Se si accontenterà di qualche spicciolo potrà restare per fare numero, poi starà a lui dimostrare di avere ancora le qualità fisiche per giocare a questi livelli.
Lavecchia n.g.
Attaccanti
Adailton 7: in estate la società ha cercato di inserirlo in tutte le trattative, ma il suo alto ingaggio ha tenuto lontano i possibili acquirenti. Sembrava destinato alla tribuna, ma il suo impegno e la sua serietà gli hanno fatto scalare posizioni nelle gerarchie. La partita di Torino contro la Juventus ha cambiato la sua stagione e la sua storia in rossoblù: quel gol gli ha ridato fiducia e serenità e in campo si è visto. Ha il merito di aver preso per mano la squadra orfana di capitan Di Vaio e di averla trascinata alla salvezza con ben 11 reti. Come già detto in un precedente post, è in scadenza di contratto: l'età non è dalla sua parte, ma meriterebbe la riconferma per un'altra stagione, sicuramente a cifre più basse. Poi ovviamente starà a lui decidere se restare in una piazza che ha imparato ad apprezzarne le qualità o cercare fortuna e soldi altrove.
Di Vaio 7-: era ovvio che non potesse ripetere la stagione dell'anno scorso. Un infortunio lo ha costretto a saltare i primi turni di campionato e ne ha condizionato la preparazione. Poi quando aveva ritrovato lo smalto migliore ha dovuto fermarsi per un problema muscolare e al rientro ha faticato e non poco per ritrovare una condizione accettabile. Comunque ha chiuso in crescendo confermandosi capocannoniere della squadra con 12 centri.
Zalayeta 5/6: a molti addetti ai lavori il panteròn è piaciuto. In questa stagione onestamente non mi ha entusiasmato. E' vero, ha dei piedi buoni, ogni tanto ha inventato qualche giocata bella a vedersi, ma la sua lentezza ne ha ridotto l'efficacia e non di poco. Per una squadra come il Bologna che costruisce poco sarebbe stato più utile un giocatore più concreto e soprattutto più mobile. E' una punta, quindi a meno che non fornisca un paio di assist a partita il suo compito è rendersi pericoloso sotto porta e quest'anno lo è stato davvero poche volte. E' in prestito e il suo cartellino è per metà del Napoli e per metà della Juventus. Se non dovesse restare nessuno si strapperà i capelli.
Gimenez 6/7: all'esordio da titolare ha steso la Fiorentina con un gol in acrobazia e un assist per Di Vaio, poi si è ripetuto contro il Bari segnando la sua prima doppietta italiana. Ha fatto entusiasmare la piazza ed ha dimostrato di possedere numeri notevoli, che lo hanno reso meritevole del soprannome "Fenomeno". Sembrava fosse nata una stella, ma purtroppo una tenuta fisica non impeccabile ha suggerito a Colomba di non impiegarlo quasi mai dal primo minuto e di regalargli solo scampoli di partita per sfruttare la sua capacità di entrare velocemente nel vivo del gioco. Avrebbe comunque meritato più spazio. Il prossimo anno sarà il giocatore più atteso: tutti ci auguriamo che non sia stato solo una meteora ma possa diventare un punto fermo della squadra del futuro.
Osvaldo 5+: ha cominciato bene la stagione quando ha potuto giocare da prima punta. Poi si è dimostrato troppo innamorato del pallone e troppo pieno di sé per calarsi in una realtà operaia come quella rossoblù. E' stato ceduto in prestito all'Espanyol dove ha fatto molto bene. Purtroppo la società ha dimostrato anche in questa trattativa la sua incompetenza, concedendo agli spagnoli un'opzione per il rinnovo gratuito del prestito che, se esercitata, ne impedirà sia il ritorno sotto le due torri sia la cessione a titolo definitivo. Complimenti.
Succi 5: mi aspettavo molto di più da lui. Bolognese e tifoso del Bologna, non ha mai mostrato in campo questo attaccamento ai colori, giocando senza mordente nelle poche occasioni che Colomba gli ha concesso. Anche lui in prestito dal Palermo, non ha dimostrato di valere la cifra fissata per il riscatto.
Savio s.v.: due apparizioni e 49 minuti di gioco non sono sufficienti per esprimere un giudizio su di lui. In allenamento aveva ben impressionato ma Colomba non lo ha evidentemente ritenuto all'altezza. Forse era troppo veloce per giocare insieme a Zalayeta...
Marazzina s.v.: quattro presenze e "ben" 52 minuti. Dopo l'arrivo di Colomba sembrava poter tornare in lizza per un posto, ma l'illusione è durata poco ed è finito di nuovo in soffitta. Grazie e buona fortuna.
Pasi n.g.
Allenatori
Colomba 6: la media punti della sua gestione è comunque dalla sua parte, ma finire la stagione in malo modo non è di certo un gran biglietto da visita in vista di un altro campionato che si preannuncia di basso se non di bassissimo profilo. Il suo più grande merito è stato recuperare Mudingayi: senza di lui a fare da diga in mezzo al campo la salvezza sarebbe stata una missione quasi impossibile. Le voci uscite negli ultimi giorni parlano di stipendi non pagati da mesi: questa indiscrezione spiega il calo improvviso accusato dalla squadra e ridimensiona e non di poco le responsabilità del tecnico. In precedenza lo avevo invitato a farsi da parte, immaginando una società con un minimo di programmazione e volontà di migliorarsi: dopo l'addio di Luca Baraldi è chiaro a tutti che non sarà così ed avere in panchina un uomo che ha a cuore le sorti dei rossoblù è forse l'unica garanzia che rimane ad una tifoseria sempre più delusa. Solo una cosa: se, com'è prevedibile, il mercato non soddisferà le sue richieste e si renderà conto che la squadra non potrà competere per la salvezza con le pari grado, non faccia "l'aziendalista" come Papadopulo ma esterni le sue perplessità pubblicamente: il suo predecessore ha dimostrato che fare da scudo alla proprietà non paga.
Papadopulo 5: è stato riconfermato alla fine della scorsa stagione, ma senza godere della piena fiducia dei Menarini. Alle prime difficoltà la società ha fatto poco o nulla per difenderlo e ben presto ha perso le redini del gruppo. E' stato esonerato all'ottava giornata dopo una sconfitta sul campo del Napoli maturata nei minuti di recupero. La rosa messa a sua disposizione era decisamente debole, ma lui ha avuto due grosse colpe. In primo luogo, nonostante non fosse soddisfatto della campagna acquisti, ha fatto di tutto per difendere l'operato della proprietà sul mercato, senza poi ottenere in cambio lo stesso trattamento quando i risultati sono venuti meno. Avrebbe fatto meglio a dichiararsi insoddisfatto fin da subito, piuttosto che guidare come se nulla fosse una squadra che non sentiva fino in fondo sua. In secondo luogo ha avuto il demerito di non aver gestito al meglio il rapporto con Mudingayi, il cui apporto si è poi rivelato fondamentale per raggiungere l'obiettivo-salvezza. Il congolese naturalizzato belga per la verità ci ha messo del suo, rifiutando persino di entrare in campo, ma le esigenze di squadra dovevano venire prima di tutto e spingere il tecnico a ricomporre alla svelta la frattura. Mi auguro per lui che venga ricordato per la miracolosa salvezza ottenuta nella scorsa stagione e non per lo spento inizio di quest'ultimo campionato.
Società
Baraldi 6/7: ha avuto il merito di portare dei rinforzi a costo zero nel mercato di gennaio e di parlare chiaro alla piazza, almeno finché si è sentito in sella. Non a caso negli ultimi mesi i suoi interventi si sono fatti sempre più rari, segno di una rottura che era nell'aria e che è divenuta ufficiale nei giorni scorsi. Col suo arrivo si era sperato che le scelte future prescindessero dalle amicizie del geometra, ma la bocciatura del suo piano non fa presagire nulla di buono. Ha un altro merito: mentre i media parlavano dello scudetto del 2005 revocato alla Juventus e frettolosamente assegnato all'Inter, ha ricordato a tutti che nel 1927 lo scudetto revocato al Torino non è mai stato assegnato al Bologna, in quella stagione secondo classificato, reclamandone la doverosa assegnazione dopo che per anni c'era stato un ingiustificato silenzio sulla vicenda. All'epoca ai vertici del calcio italiano c'era Arpinati, bolognese e tifoso rossoblù, che per non essere tacciato di favoritismo ha preferito non assegnare il titolo. Cosa che nel 2006 Guido Rossi, noto tifoso interista, si è ben guardato dal fare. Altri tempi.
Salvatori s.v.: visto che nessuno ha ancora capito il suo ruolo nelle operazioni di mercato e quali giocatori abbia effettivamente portato a Casteldebole, mi riservo di giudicarlo quando verrà definita in maniera chiara la sua posizione nell'organigramma della società. Accadrà mai?
Famiglia Menarini (e "amici") 2-: non è uno zero perché per un attimo, dopo l'ingaggio di Luca Baraldi, avevano dato alla piazza l'impressione di voler imboccare la retta via. E' stata solo un illusione, uno spiffero di aria fresca all'interno di un porcile senza finestre. Hanno fatto tutto e il contrario di tutto per destabilizzare l'ambiente, trincerandosi dietro a silenzi che hanno alimentato voci di ogni tipo. Come se non bastasse si ostinano a dar ascolto ai consiglieri sbagliati e la loro pessima gestione sia tecnica che economica è lì a dimostrarlo. Hanno definitivamente rotto i rapporti con una tifoseria che ha dimostrato di saper perdonare (vedi il caso Mudingayi ad inizio stagione), ma solo a condizione che chi ha sbagliato manifesti la volontà di cambiare rotta e si impegni al massimo per la causa rossoblù. Decidano cosa vogliono fare e lo facciano in fretta: se opteranno per la vendita del club abbassino le loro pretese economiche e lo cedano in tempo utile a far si che il nuovo proprietario possa mettere insieme una rosa competitiva, altrimenti si organizzino e trovino un altro uomo di calcio al quale affidare la gestione tecnica, mettendo in conto di investire sul mercato la maggior parte degli introiti dei diritti tv. In un anno nel quale le piccole società otterranno più soldi da Sky, non si può pensare di costruire la squadra a costo zero, per di più se la base di partenza è povera sia numericamente che qualitativamente. Aspettiamo sviluppi al più presto: l'odore comincia ad essere davvero insopportabile...
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