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domenica 9 maggio 2010

Bologna-Catania 1-1: commento partita

Bologna F.C. 1909
Napoli-Atalanta 2-0. E' questo risultato che garantisce al Bologna la permanenza in serie A.
Della partita che dire? Il pareggio era annunciato: e pareggio è stato.
Il Catania è venuto a Bologna già in infradito e si vede: infatti al via sono gli uomini di Colomba a prendere subito in mano il pallino del gioco. Al 9' minuto Zalayeta conquista un prezioso calcio di punizione dal limite dell'area: Di Vaio calcia di potenza, ma Andujar respinge. All'11' Casarini lascia partire un potente destro in corsa dal limite dell'area che l'estremo difensore etneo alza in corner: dalla bandierina batte Adailton, Zalayeta conclude a rete di sinistro dall'altezza del dischetto ma Maxi Lopez è sulla traiettoria e devia con la schiena sul fondo.
Al 15' Buscé serve in profondità Di Vaio che di sinistro sorprende Andujar sul primo palo. Bologna in vantaggio e dodicesima rete in campionato del capitano rossoblù. Al 36' fuori l'acciaccato Casarini, dentro Modesto. Poco prima del riposo arriva la notizia del vantaggio del Napoli sull'Atalanta, salutato da un boato del Dall'Ara: la pratica salvezza appare ormai chiusa.
Finisce il primo tempo, con gli uomini di Mihajlovic (applaudito dal suo ex pubblico) mai realmente pericolosi.
Al rientro in campo Zalayeta lascia il posto ad Appiah (esordio stagionale per il ghanese) ma il Bologna non c'è più: i rossoblù passeggiano in campo, senza cercare la porta e senza aggredire gli avversari. Bastano infatti due accelerazioni dei rossoazzurri per mettere Maxi Lopez da solo davanti a Viviano: nella prima occasione l'argentino conclude a lato, nella seconda ben imbeccato sul filo del fuorigioco da Biagianti insacca il pallone del definitivo 1-1. Siamo solo al 51' e non c'è altro da registrare: solo l'ingresso in campo di Succi al posto di Adailton al 58' e il raddoppio del Napoli sull'Atalanta annunciato dal tabellone elettronico.
Le squadre palleggiano in orizzontale fino al 90', riuscendo a far spazientire i 22.000 del Dall'Ara che cominciano a fischiare sonoramente. Al triplice fischio dell'arbitro i tifosi che non avevano già abbandonato gli spalti tirano un sospiro di sollievo: più per la fine di questo match soporifero che per la conquista della salvezza.
Bologna-Catania: bellissima coreografia della curva Bulgarelli
Ero in curva S. Luca (anche questa volta stracolma di tifosi) ed ho potuto ammirare la splendida coreografia inscenata dalla curva Bulgarelli all'ingresso delle squadre in campo (v. foto a destra).
Dopo la rete di Di Vaio e il vantaggio del Napoli sull'Atalanta ero convinto di assistere ad una bella partita tra due squadre che non avevano più l'obbligo del risultato. Purtroppo l'atteggiamento con il quale i rossoblù hanno affrontato i secondi 45 minuti mi ha lasciato ancora una volta con l'amaro in bocca: sarò di palato fino, ma io alla fine non me la sono sentita di festeggiare la salvezza e sono uscito a testa bassa. E' vero che nemmeno gli uomini di Mihajlovic si sono dati un gran da fare per accelerare il ritmo di gioco, soprattutto dopo aver raggiunto il pari, ma loro non si esibivano davanti al proprio pubblico e sono certo che domenica prossima al Massimino lo saluteranno con una prestazione di ben altra intensità.
Viste le buone notizie che giungevano da Napoli, quello che io e tutti gli altri presenti volevamo non era necessariamente portare a casa la vittoria, ma vedere una partita di calcio: ossia 11 uomini che cercassero di portare la palla il più vicino possibile all'area avversaria per arrivare al tiro. Era chiedere troppo? Udinese e Bari, in una partita inutile per entrambe le squadre, si sono affrontate a viso aperto, chiudendo sul 3-3 e facendo divertire gli spettatori presenti al Friuli con giocate spettacolari.
Spettacolo e Bologna sono due parole che non possono stare nella stessa frase da parecchi anni, è vero: ma c'erano altri modi per chiudere la stagione davanti ai propri tifosi. Palleggiare a centrocampo senza mai cercare la rete, è stata una grave mancanza di rispetto verso chi ha pagato il biglietto (1, 10 o 100 euro, non conta): non deve quindi stupire l'atteggiamento del pubblico che, annoiato e spazientito, ha cominciato a fischiare.
Ha ragione la curva: MERITIAMO DI PIU'. Il messaggio era rivolto ai Menarini, ma anche agli undici che vanno in campo e a chi ce li manda.
Ora, raggiunto il traguardo, attendiamo di sapere quali sono i programmi della società per la prossima stagione. Aspettative? Zero.

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