Un altro campionato volge al termine. Cagliari-Bologna, ultimo atto. Presentazione troppo teatrale per una partita insignificante per entrambe le squadre.
I colori rossoblù non sono l'unica cosa che ci accomuna agli isolani guidati da Melis: in questa stagione le due compagini hanno disputato una seconda metà del girone di ritorno a dir poco disastrosa, che ha rischiato di compromettere una stagione che per entrambe sembrava già positivamente conclusa due mesi fa. Il Bologna nel girone di ritorno ha comunque raggiunto un bottino soddisfacente, 24 punti, che sommati ai 17 del girone d'andata gli hanno permesso di festeggiare la salvezza con una giornata di anticipo. Parliamo onestamente: chi, dopo la prima uscita di Franco Colomba sulla panchina rossoblù (un sonante 4-1 subito a Genova contro la Sampdoria), avrebbe scommesso un centesimo su una salvezza anticipata, sebbene di una sola giornata e con molti, troppi brividi? Ritengo quindi doveroso riconoscergli i meriti che sicuramente ha avuto nel raggiungere un obiettivo di vitale importanza per la società. Ciò non toglie che la gestione degli ultimi mesi abbia lasciato parecchio a desiderare, come ho già avuto modo di commentare in alcuni post precedenti.
Veniamo agli avversari. Il Cagliari, nonostante la solita partenza falsa, ha disputato una prima parte di stagione esaltante, ripetendo l'exploit dello scorso campionato e stazionando stabilmente nelle posizioni che garantiscono un posto in Europa. Poi, raggiunta la presunta quota salvezza, ha "tirato i remi in barca", rischiando persino di essere risucchiato in zona pericolo e costringendo il vulcanico presidente Cellino ad esonerare Allegri, a suo parere distratto dalle sirene che lo vorrebbero sulla panchina di una grande nella prossima stagione (si parla di Milan, ma non solo).
Che partita sarà? Entrambi gli allenatori ne approfitteranno per dare spazio ai giocatori che hanno avuto meno opportunità di scendere sul terreno di gioco: probabilmente Colomba schiererà dal primo minuto Appiah, Pisanu, Santos, Savio e Succi.
Altri giocatori, invece, daranno l'addio ai colori rossoblù senza scendere in campo (salvo sorprese): tra questi voglio ricordare Massimo Marazzina, protagonista dell'ultima promozione in serie A, che, un po' per sfortuna e un po' per i propri limiti caratteriali, non è riuscito a conquistare la fiducia dei quattro allenatori che nelle ultime due stagioni si sono seduti in panchina e a confermare quanto di buono fatto vedere tra i cadetti. Grazie e un grosso in bocca al lupo.
Alla luce di tutto ciò, la partita di domenica al Sant'Elia non sarà un test probante: servirà più che altro a mettere sotto i riflettori qualche elemento poco utilizzato e a soddisfare così la curiosità di noi tifosi.
Cagliari favorito perché avrà una motivazione in più: congedarsi dal pubblico di casa con una vittoria che manca da ben dodici turni.
Non avrà nessun valore, se non per le statistiche, ma vorrei assistere quanto meno ad una prestazione dignitosa: i pochi tifosi che seguiranno la squadra in Sardegna meriterebbero almeno questa piccola soddisfazione da portare con sé sotto all'ombrellone in vista di un'estate che, dal punto di vista societario, si preannuncia molto calda.
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